solitudine

Montagne innevate, e il Brembo tornato ad essere quel torrente glabro dopo le tante piogge: così percorrendo la circonvallazione, e lasciando che sia l’auto a guidarti. E pensieri che si intessono, intrecciandosi, tra ciò che di alto ci è dato e quanto di terreno ci umilia. Predicazioni di secoli gettate al vento fragoroso eppure inconsistente degli anni che viviamo? A sopraffare quello dello Spirito, vento che soffia tenace nelle vite dei credenti? Impossibile secondo la teologia; e invece è qui, nella indifferenza dell’alto – neve sulle montagne che non richiamano: è mai possibile? – e nell’abitudine al mediocre del basso, che come torrente neppure scorre, ma fluisce a poco a poco senza fremiti. Un Vangelo negato dalla quotidianità sterile di chi vive senza proiezioni universali. Sì,…

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novembre

Stiamo abbandonando il mese dei morti; o dei viventi, secondo la fede cristiana. Un mese che aggiunto a tutti gli altri di una vita sono anticamera di quel che aspetta ciascuno: paradiso o inferno? Categorie obsolete per molti, del tutto inafferrabili per altri. Eppure sono lì a presiedere il perché dell’esistenza umana: creati per il nulla, o da Qualcuno che chiama a sé? È così improponibile a un minimo di senso che la vita finisca nella morte! Eppure il gran velo che copre le attese degli uomini non viene strappato da una cogente intuizione: e per i molti adulti che si dicono insignificanti per la loro sete di vita – perfino il sole dell’orizzonte tramonta per rinascere, e non certo secondo cifre del socialismo partitico; ed anche per i tanti della nuove generazioni che vivono nella più…

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insomma

La pagina bianca intimorisce appena la apri. Poi ti fidi di quel che pensi, e incominci a scrivere. Di solito senza perdere troppo tempo. Ma non  è sempre così, e questa è una di quelle volte, e non perché abbia una qualche ritrosia a scalpellare i monumenti: se vanno scalpellati (e l’operazione non è mai per demolire, ma per rimodellare – tuttavia tenete presente lo scalpellìo di Michelangelo sul naso del suo Mosè – inutile perché illusorio). Certo è che occorre aver buon senso per non scambiare verità con menzogne. . Dunque, a proposito di monumenti: perché i cardinali  ricorrono così spesso ultimamente nelle cronache di chi non apprezza più il silenzio d’oro? L’uno (già scritto, ma repetita juvant fino a che non c’è chiara conversione) che invoca novene contro un Sinodo voluto dal…

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Malintenzionati

Di uso comune nel linguaggio esortativo di genitori preoccupati: per una uscita serale, per frequentazioni non convincenti, per situazioni abitate da individui poco limpidi. Almeno, una volta era così, e così si diceva. Ora per vero lo si sente meno dire. Forse che tutti son diventati trasparenti? Per poco che si capti, di malintenzionati è piena la terra, ed è un peccato che questo attributo non stia quasi più negli avvertimenti educativi. Senza pesantezze e senza inquisizioni poliziesche. Epperò lasciarsi avvertire da quanto capita per le strade e nei luoghi di ritrovo (siano cantine private o discoteche di diffusa fama) avvertire potrebbe anche essere una prima informale catechesi: guarda che non sei immortale, e può capitare anche a te di finire in cronaca nera, se non scuti e dunque…

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miopie

Mi verrebbe subito da dire che anche in Italia c’è chi ha ricevuto il sacramento dell’Ordine, pur essendo sposato: per non parlare degli anglicani entrati nella chiesa di Roma con moglie e figli. È vero non sono preti ma diaconi: ma viri probati, sicuro, per quanto il probati lo si applichi con non tanta parsimonia a giovanotti venticinquenni ordinati presbiteri. Ma tant’è: se il Sinodo in atto limitasse lo sguardo a ‘sta cosa – importante, certo, ma un tassello del tutto – si capisce perché neppure le ampiezze amazzoniche smuovano porpore cicalanti, che fingono – fingono! – di non sapere la distinzione tra disciplina ecclesiastica e dogmi (non dando per scontato che anche i dogmi non potrebbero essere rivisti alla luce del Vangelo masticato oggi dall’uomo; e dunque da quella libertà di…

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patina

Ne ho accennato nell’ultimo scritto, dolendomi per il monumento grandioso di Mosca, ricostruito, e privo dunque di quell’eternità terrena che sa imprimere il tempo. Ci ritorno per la notizia sulla Pietà di Michelangelo (la Pietà maledetta, che sta nel duomo di Firenze, quella che Michelangelo tentò di distruggere): anch’essa ha accumulato patine. E intervenire non è facile: prima di entrare in azione, i restauratori dovranno sapere quel che vogliono ottenere: una copia di quel che è uscito dalle mani dello scultore, o un’opera su cui gli stessi sguardi ammirati o dolenti hanno riplasmato nei secoli? Insomma, se non vuoi distruggere qualcosa che vale per come ti è consegnato, non ne devi distruggere la storia. Se non vuoi distruggere il mondo non puoi dire che l’Amazzonia non è patrimonio…

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il vero

Non vi sembri ridondante  l’aggettivo che uso per il viaggio di qualche anno fa in Russia: indimenticabile. Una compagnia azzeccata – dato che per un viaggio ti occorrono compagni capaci dello stesso sguardo, che è poi di quell’uguaglianza dissimile che fa ricchezza. Una terra piena di storia e di arte, e piena di contraddizioni. Un popolo ateo – per definizione ereditata dal soviet che ha preceduto la Russia di oggi: capi del kgb che vedi accendere candeline nella penombra di chiese intrise di canti e di inchini, di donne velate e monaci tronfi. E chiese ricostruite dopo una rivoluzione che le aveva o distrutte nelle città o ridotte a magazzini dei kolchoz. E la cattedrale del Cristo Salvatore, segno di una storia incredibile? Costruita alla fine dell’ottocento; incendiata negli anni…

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Sete

Sta uscendo in Francia uno di quei libri che dividono: dissacratore o evangelico? dell’Evangelo che si impianta dentro il pensiero di oggi, come gli compete non essendo lettera morta? E dunque ci sarà chi lo metterebbe (anzi, lo metterà) all’Indice dei libri proibiti alla coscienza intelligente – se l’Indice ci fosse ancora (ma sicuramente è rimasto dentro le fibre irrazionali di molti cattolici). Così come qualcuno lo affronterà con l’esegesi propria di chi una volta di più si interroga. Sul chi e sul che cosa crede. Ma soprattutto in Chi crede. Un’operazione che la Chiesa sta affrontando nel modo migliore? Ci si accontenta (ci si accontenta!?) di cambiare le strutture, di sentirsi evangelizzatori per confini e organigrammi rivisti; e non ci si vuol accorgere che dentro ci stanno preti e…

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letture estive

“Lo vediamo tutti i giorni: nei necrologi dei teenager che omettono vistosamente la causa della loro morte (leggendo tra le righe si capisce che è un overdose), negli sbandati con cui vediamo le nostre figlie sprecare il loro tempo. Barack Obama fa risaltare le nostre insicurezze più profonde. È un buon padre mentre molti di noi non lo sono… Sua moglie ci dice che non dovremmo dare da mangiare ai nostri figli certe cose, e noi la odiamo per questo: non perché pensiamo che abbia torto, ma perché sappiamo che ha ragione”. Questo è un passo da «Elegia americana» di J.D.Vance: una analisi lucida sul proletariato bianco in crisi e pieno soltanto di ruggine e rabbia. E non solo in America. Un pezzo letterario che accumula con altri uno sguardo retrospettivo, ma fiondato su ciò che ci potremmo…

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cinquant’anni

Ebbene sì: uno sguardo all’indietro può essere utile. Anche perché, in questi sette anni ultimi, ho avuto tempo di accorgermi del ”se avessi fatto così” con tutti i rimpianti e i rimorsi sulle evenienze di una vita. Non che, a una somma algebrica, alla fine non compaia un +. Minimo, mi dico, ma un +. E per riandare proprio all’inizio dell’avventura, mi sono riletto la pagina-manifesto richiesta alla vigilia dell’ordinazione:lì pensieri e propositi. Seriosa, di quella seriosità di cui sono stato spesso criticato (e di cui per la verità, mi sono io stesso rimproverato, pur non riuscendo a correggermi: è così bello essere accettato da tutti quelli che non vogliono essere scomposti!). Vero è che partivo da una convinta umiltà: È, anche per me come di un uomo che semina la sua terra; dorme, e…

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