2nd Giugno 2023

Benvenuti …
… nel sito dell’antico Priorato cluniacense di s. Egidio in Fontanella, ora Cappella vescovile. La comunità cattolica che vive nella terra bergamasca, insieme al suo Vescovo Francesco, vi saluta con semplicità e cordialità. Sono passati più di novecento anni da quando Alberto da Prezzate fondò la chiesa di S. Egidio e il monastero benedettino adiacente. Le generazioni si sono susseguite nello scorrere dei secoli, come le stagioni, come gli eventi della piccola e grande storia degli uomini. Eppure mai han cessato di risuonare nella quiete del chiostro e all’ombra delle possenti mura di questa chiesa i passi dei viandanti. Qui sono passati uomini, con il loro carico di gioie e dolori, per rivolgere una preghiera, chiedere un aiuto, ascoltare la Parola, respirare la presenza dell’Assoluto. Nel cuore della collina, tra pietre sacre e preziosi silenzi cari al santo papa Giovanni e al poeta padre Davide Turoldo, qui sarete i benvenuti, qui dove tutto parla del Dio Trinitario Padre, Figlio e Spirito Santo, e del Crocifisso Risorto, che accoglie i passi di tutti e ciascuno. Qui, ci si fa tua compagnia, fraternamente, in questo angolo di storia che percorriamo insieme. Questa è la casa del Signore, questa è casa tua: grazie per essere qui tra noi e buon viaggio!             
 il Priore, rettore dell’Abbazia

l'Angolo

Dio
Ci dissero che Tu sei
l’immensamente grande
che si fece
immensamente piccolo,
l’Alfa che accarezza l’Omega,
la Luce che scava nell’ombra,
il bastone che schiaccia
la testa del serpente,
l’agnello che divora il lupo,
la vita che nasce
con virgineo virgulto,
la morte che muore
con umano sussulto,
la vita
che torna e ritorna e ritorna e
che squarcia,
squarcia,
squarcia il velo del Tempio,
che sposta i massi,
che sgonfia le bende,
sgonfia quelle
maledette,
sudicie,
disgraziate bende,
l’ultimo che si fa primo,
un altro ultimo che si fa primo,
e ancora un altro ultimo che si fa primo,
e poi
Il lebbroso
che ci precede,
Il pastore
che ci precede,
Il pubblicano
che ci precede,
la prostituta
che ci precede,
Il figliol prodigo
che ci precede,
Il Nazareno
che ci precede.
Un nazareno?
Chi mai può precedere un nazareno?

Dicono che Tu
non ci sei,
non esisti.

Dico che Tu
siamo noi.

Mi dico:
senza di Te,
che ne sarà di me,
che ne sarà di noi?

La risposta è
in mezzo a noi,
nel mezzo di noi,
per mezzo di noi.

La risposta siamo noi.
La risposta sei tu.
La risposta sono io.
La risposta è quaggiù.

Tu.
Sei.
Amore.

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Dolore bianco, amore nero
Questa notte mi sono tuffato nel sole.
Ci ho pianto dentro,
Ci ho pianto lacrime che 
sapevano di nardo,
lacrime bianche.
Si è spento, / si è spento / con me.
C’è freddo, / c’è tanto freddo / nel sole.
Nel sole 
ho trovato due bambole di pezza.
Piangevano senza pianto,
gridavano senza grida,
mi fissavano senza occhi.
C’era tanto caldo nel sole che
mi sono tuffato di nuovo:
mi immerso / nei loro occhi 
e / ho scorso, / ho scorso,
il mare,  ho intravisto / Il mare 
calmo,/ senza onde, 
un lago / senza sponde.
L’acqua era  / sangue,
esangue, / il cuore langue,
Il cielo piange,
piange il tuo nome.
Eri una nuvola,
Sì, / una nuvola,
una nuvola senza bianco,
violacea, funerea,
gracile, eterea.
Gridavi / il tuo nome:
dolore. / Dolore 
bianco, / figlia / dell’amore,
dell’amore nero, / quello non vero.
Stefano Bortolotti

Ipse Dixit
Alla fine del mondo, nel momento dell’eterna armonia,avverrà qualcosa di sublime che basterà per tutti i cuori, che placherà tutti gli sdegni, che redimerà tutte le malvagità e tutto il sangue versato,e allora non solo si potrà perdonare, ma persino giustificare tutto quanto è accaduto agli uomini. Fjodor Dostoiewski 

Diario

:::: per l’ospitalità a sant’Egidio in Fontanella: animatori di gruppi parrocchiali, giovanili e adulti, possono trovare qui un luogo di silenzio operativo: perciò si privilegia la loro presenza rispetto a quella di ragazzetti, anche perché i ridotti spazi della Rettoria non si confanno alle esigenze di moto dei più piccoli :::: per contatti vedi sotto nel riquadro “informazioni” ::::

Domenica 28 maggio, nel pomeriggio. L’associazione La Gilda delle Arti replica la visita guidata teatralizzata già presentata il mese scorso: presenti una trentina di persone.
Nel fine settimana del 27_28  ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di scout della sezione di Trezzo sull’Adda che partecipano anche alla Messa della Comunità di domenica mattina.
Sabato 27 , don Gennaro, sacerdote della diocesi di Chieti, si ritrova con una decina di amici tra bergamaschi marchigiani e abruzzesi,  a celebrare una Messa a suffragio del Cardinal Capovilla nel settimo anniversario della morte.
Venerdì 26 , nel pomeriggio ospitiamo un piccolo gruppo di seminaristi del PIME di Milano prossimi ad iniziare il ciclo di studi teologici. Accompagnati dai Rettori delle Comunità di Milano, Monza e Sotto il Monte, vivono un pomeriggio di silenzioso ritiro. La celebrazione della Santa Messa al tramonto chiude la giornata.
Nella sera sono invece gli aderenti ai Cenacoli della Fondazione Papa Giovanni XXIII a ritrovarsi per celebrare una Messa, presieduta dal Direttore don Ezio Bolis, in memoria del Cardinal Capovilla. Scendono poi nel salone grande della Rettoria per una festosa cena.
Domenica 21 , nel pomeriggio ospitiamo per una visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia una quarantina di persone della parrocchia del Duomo di Alba. Aderenti al gruppo famiglie che, negli anni settanta, trascorrevano le vacanze estive a SaintJacques in Valle d’Aosta e ospitavano spesso per le predicazioni padre Turoldo, amico fraterno del loro parroco don Michele Do.
Nel fine settimana del 20_21  ospitiamo in accoglienza il gruppo famiglie della Comunità Pastorale Maria Regina degli Apostoli del decanato di Vimercate. Nel tardo pomeriggio di sabato incontrano il Rettore per una riflessione su Nazareth, una famiglia. La domenica, raggiunti dalle famiglie “giovani”, celebrano la Messa con la Comunità. Dopo il pranzo condiviso nel salone grande della Rettoria, è il tempo della revisione e dei nuovi progetti prima del rientro a casa.
Sabato mattina, don Giovanni Afker, già vice parroco di Trezzo sull’Adda celebra una Messa in ringraziamento per il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei coniugi Scotti e Caccia, che lui stesso aveva sposato. Presenti familiari, amici e una rappresentanza, in musica e canti, del coro parrocchiale di Trezzo.
Venerdì 18 , nella sera l’Amministrazione Comunale prevede l’inaugurazione della nuova piazza padre Turoldo dopo i lavori di riqualificazione. Visto il tempo avverso ad attività all’aperto, la Rettoria ospita i festeggiamenti, il rinfresco nel salone e il concerto del quintetto di ottoni in Abbazia.
Martedì 16 , nella sera. Pellegrinaggio dei ragazzi cresimandi e dei bambini di Prima Comunione della parrocchia di Carvico accompagnati dal parroco don Marco, dalle catechiste e dai padrini e madrine.
Solo un piccolo gruppo sfida la pioggia per salire lungo il sentiero del Colle sanGiovanni, qualcuno in più raggiunge l’Abbazia per la celebrazione della Messa.
Nel pomeriggio di martedì, nell’ambito delle iniziative del mese Mariano, raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di parrocchiani di Zandobbio e Selva accompagnati dal parroco don Marco. Dopo il saluto del Rettore, sono in visita guidata all’Abbazia. Concludono poi con la celebrazione della Santa Messa.
Lunedi 15 , sono nostri ospiti amministratori, dipendenti e assistiti della Fondazione Emilia Bosis, attiva nel campo dell’assistenza di persone  affette da disagi psichici. A metà del pomeriggio è il Consiglio di Amministrazione a riunirsi nel Salone grande della Rettoria, luogo dove 25 anni fa era stata presa la decisione di creare la Fondazione. Dopo il buffet nel Chiostro, si ritrovano nella sera in Abbazia per assistere all’intensa interpretazione di un testo poetico di Mario Luzi  sulla Passione di Cristo da parte dell’attore Michele Marinini.
Sabato 13 , nel tardo pomeriggio. Incontro degli operatori e dei volontari della sezione di Bonate Sopra del Banco di Solidarietà: bilancio di quanto fatto e nuovi progetti prima e dopo una pizza in compagnia.
Domenica 7 , all’ora del tramonto. Raggiungono Fontanella una cinquantina di ragazzi adolescenti della parrocchia di Villa d’Almė accompagnati dagli educatori e dal curato don Marco. In Abbazia vivono una momento di preghiera e la consegna della “Regola di Vita” per i ragazzi diciannovenni. Nel salone grande poi, metri di pizza invitano alla festa.
Giovedì 4  nel pomeriggio sono in visita guidata alla nostra Abbazia una quarantina di anziani del gruppo Terza età della parrocchia di San Zeno Brianza in  Olgiate Molgora, diocesi di Milano.
Mercoledì 3 , la mattina presto accompagniamo in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di aderenti al CAI di Lecco. Qui il punto di partenza del loro cammino verso Villa d’Adda lungo il sentiero del Monte Canto e Tassodine. La mattina poi prosegue con l’accoglienza dei sacerdoti della CET 8 _ Isola per il loro momento di ritiro.
Nella sera invece, sono più di cinquanta i futuri pellegrini lungo il Cammino di Santiago radunati qui dai referenti della Confraternita per il timbro e la benedizione delle Credenziali dal nostro Rettore.
Domenica 30 aprile, nel pomeriggio. Ritiro a conclusione del corso in preparazione al matrimonio per una ventina di coppie accompagnate da don Giulio, parroco di Mozzo e dalle famiglie-guida. Iniziano con la celebrazione della Messa in Abbazia e concludono nel salone  grande con l’ascolto della toccante testimonianza di Mauro Bernardi, marito e padre rimasto gravemente disabile dopo un terribile incidente mentre era alla guida di un camion.
La mattina presto raggiungono la nostra Abbazia un centinaio, fra giovani ragazzi bambini e adulti provenienti dalla parrocchia di Sant’Ambrogio in  Vanzaghello _ diocesi di Milano, accompagnati dal parroco don Armando. Come da tradizione iniziano il mese Mariano con un grande pellegrinaggio, lungo tre giorni. Qui alla nostra Abbazia iniziano il secondo giorno con la celebrazione della Messa e, poi con la benedizione della fiaccola da parte del Rettore. Partono poi per la tappa successiva alla Madonna del Bosco di Imbersago.
Sabato 29, la mattina. Don Achille e monsignor Angelo Longaretti celebrano una Messa per un nutrito gruppo di anziani del Comune di Sotto il Monte, qui riuniti per iniziativa dell’Amministrazione Comunale. Al termine pranzo e pomeriggio in canti e allegria al vicino ristorante IlVitigno.
Martedì 26, nel pomeriggio: visita guidata all’Abbazia per un gruppo proveniente da Vicenza e dintorni. Viaggio organizzato dall’Opera Pellegrinaggi della Diocesi.

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Segnalazioni/Corrispondenze

Il premio Paolo VI al presidente Mattarella

«Credo che il conferimento del “Premio Paolo VI” al presidente Sergio Mattarella sia  una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative. Il servizio è ciò rende l’agire politico una forma di carità». Papa Francesco il 29 maggio 2023 consegna al capo dello Stato il premio intitolato al Pontefice lombardo – che ripeteva spesso: «La politica è la più alta forma di carità» – attribuito dall’«Istituto Paolo VI» che, per la prima volta, è assegnato alla più alta magistratura dello Stato. E Mattarella l’ha subito girato all’«Associazione Giovanni XXIII» dell’indimenticabile don Oreste Benzi, che si occupa dei più svantaggiati, a cominciare dall’Emilia Romagna alluvionata.   La motivazione è che «per rendere il suo servizio allo Stato Mattarella ha rinunciato al riposo dopo tanti anni di lavoro». Il premio segnala personalità eminenti «che si sono distinte nella cultura e nella promozione di una convivenza umana giusta e testimoniano la vitalità dell’eredità spirituale di Papa Montini» ed è conferito a Mattarella «per la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio alle istituzioni civili».
Bergoglio ricorda che Paolo VI nel 1972 disse ai democratici europei disse: cloro che esercitano il potere pubblico devono considerarsi «servitori dei loro compatrioti, con il disinteresse e l’integrità che convengono alla loro alta funzione”» e nel 1968 precisò: «Il dovere del servizio è inerente all’autorità e tanto maggiore è il dovere quanto più alta è l’autorità. La tentazione, anche nei migliori sistemi politici, è di servirsi dell’autorità anziché di servire attraverso l’autorità». Francesco «quanto è facile salire sul piedistallo ed è difficile calarsi nel servizio degli altri». Evidenzia che «servire crea gioia e fa bene anzitutto a chi serve» e richiama quanto scrisse da Alessandro Manzoni – definito da Paolo VI «genio universale, tesoro inesauribile di sapienza morale, maestro di vita» – ne «I promessi sposi»: «Si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio». Di Manzoni è stato appena celebrato il 150° della morte: 1873-22 maggio-2023.
Ma il servizio – riflette il Pontefice – rischia di restare un ideale astratto senza la responsabilità, «abilità di offrire risposte facendo leva sul proprio impegno senza aspettare che siano altri a darle. Anche in questo si nota una feconda affinità con Giovanni Battista Montini». Richiama la montiniana lettera apostolica «Octogesima adveniens» (1971): «Le parole servono a poco se non sono accompagnate da una presa di coscienza della propria responsabilità perché è troppo facile scaricare sugli altri la responsabilità delle ingiustizie, se non si è convinti che ciascuno vi partecipa e che è necessaria la conversione personale». Affermazione attuale per Bergoglio «quando viene quasi automatico colpevolizzare gli altri, mentre la passione per l’insieme si affievolisce e l’impegno comune rischia di eclissarsi davanti ai bisogni dell’individuo». Elogia i cittadini dell’Emilia Romagna; chiama «ad andare contro-corrente rispetto al clima di disfattismo e di lamentela, per sentire proprie le necessità altrui»; parla di «impegno per la legalità, che richiede lotta determinazione e memoria di quanti hanno sacrificato la vita per la giustizia, come Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato e le vittime della strage mafiosa di Capaci»; chiama il capo dello Stato «maestro di responsabilità».
Il presidente Mattarella ringrazia il Papa «per l’accoglienza» e l’Istituto Paolo VI per «per la motivazione così generosa». Molto umilmente aggiunge: «Più che il destinatario del premio merita ricordare Paolo VI e il suo straordinario contributo alla Chiesa, all’Italia e al mondo».                                                  Pier Giuseppe Accornero

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Via Crucis dell'oggi

Protestantesimo

Laudato sì

daQui

senza preti. Tanti temi, nel mondo che vive. E il difficile scegliere fa rimandare. Così da pensieri sui massimi sistemi, si va verso territori più “umani”. Che non è detto non sia meglio. Anzi. Perché umano è interrogarsi su questa nostra Chiesa che, in assenza di preti, sta sempre più restringendo se stessa, mentre pretende di arrivare ovunque, comunque. Scherzando un po’ ma intendendo seriamente, ricordo spesso che le chierichette hanno sgomitato tanto da non aver più maschi a servire l’altare. Quello che succede agli Anglicani, ma tra i “Chiericotti d’alto bordo, preti e vescovi, chiamati così ma con poca analogia con i nostri, a parte le vesti liturgiche ancor più suntuose delle nostre: come si è potuto vedere dallo sfarzo dell’ incoronazione del re. Con quei vescovi-donna che davano l’impressione un poco dell’anatra zoppa (ma questo a me di liturgia cattolica, e non per un senso macho, ma solo estetico, se concedete un linguaggio schietto, se pur scorretto secondo i canoni del bon ton femminista- mah!). Dunque, pretende comunque di arrivare ovunque. E allora cinque parrocchie a un solo parroco. Ma orari e appuntamenti come se l’accorpamento non esistesse. Stare con i propri parrocchiani? Ma se devi fare nella stessa mattinata di domenica tre messe a cinque dieci km l’una dall’altra, il sagrato come incontro te lo sogni. Per essere di tutti, si finisce per non essere di nessuno. Una soluzione introdurre finalmente le donne nel sacramento dell’Ordine? Anche qui con linguaggio politicamente indigesto: si pretendono mogli ai preti per “correggere” la pedofilia: come se l’aberrazione di tale inclinazione fosse correggibile, come se violenze di tal genere non avvenissero dentro le famiglie in percentuali ancora peggiori. Le donne- preti non sono un diritto (è scorretto? ditelo a una lettura teologica della vocazione cristiana così come il Vangelo suggerisce: Maria di Nazareth, il grembo di Dio; Maria di Magdala, l’evangelizzatrice della resurrezione). A meno che si situi la parità tra maschio e femmina in quel crinale – ed è quel crinale – che è il potere. I maschi, preti e no, hanno un potere e lo esercitano spesso male. Ma si può servire – il verbo evangelico per eccellenza – senza necessariamente essere “al potere”. Accettando le differenze, si promuove la ricchezza. Meno preti, e certo è grave. Ma la soluzione sta nel rivedere dogmi o prassi su cui abbiamo pensato si definisse l’essere cristiani. Un’Eucarestia che non sia un precetto, ma una bellissima opportunità, e dunque non eucarestia tutte le domeniche, ma tutte le domeniche un incontro per l’ascolto della Parola del Signore e per comunicare in sua memoria. Laici preparati a presiedere, diaconi finalmente resi protagonisti in forza del sacramento che hanno ricevuto: comunità finalmente responsabilizzate, per raccogliere e accogliere in servizi di carità e di consolazione. Una chiesa che s’allarga non per ruoli, ma per domande cui dà risposte puntuali: diverse da ieri ma promettenti per il domani. e nel segno di un Vangelo ancor meglio riletto. [Rileggo e vedo che sono scivolato nei massimi sistemi, pur volendosi per questa volta starne lontano. Succede. Forse perché tutte le stelle, grandi e piccole, sono intrecciate tra loro].     12 maggio 2023

Per non lasciarsi mancare nulla – Se la prende con il me-too che cerca di far emergere soprusi sessuali di uomini di potere verso attrici di primo ciak; e lo fa dicendo che quelle parlano solo per farsi pubblicità. E poi, nella stessa intervista, dice dei propri soprusi, che preti di collegio avrebbero inflitto a lui. E, coerentemente, non si capisce se lo dice per farsi pubblicità, lui.  Due pesi e due misure. O solo un trombone teatrale, il barbaro che calca la destra?

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Informazioni

La chiesa abbaziale
è aperta dalle 8 del mattino fino al calar del sole.

La Domenica, e nelle feste del Signore e dei Santi, l’Eucarestia si celebra in Abbazia alle ore 10,30.

Per richieste personali al Rettore:
e-mail:
attobianchi@gmail.com
telefono: 035.4362202 (preferibilmente il mattino dalle 7,30 alle 8,30).

Per uso degli spazi della Rettoria:
telefonare o mandare sms al 339.3765458 o inviare mail:
giudittaperico@gmail.com

Apertura: tutto l’anno.
Attività: Esercizi Spirituali, Ritiri, Giornate di Spiritualità, Convegni. Ci si può far guidare o da propri referenti o dal rettore dell’Abbazia.Tipologia ospiti: sacerdoti, diaconi, religiose/i, giovani e adulti laici.

Ricettività: 20 posti letto disposti in: 1 camera singola, 1 camera a 5 posti letto singoli, 1 camera a 7 posti letto a castello. Una camera è dotata di servizio privato, le restanti camere sono dotate di servizi in comune.

Servizi: ogni giorno, possibilità di celebrazioni per gruppi.

Casa non attrezzata per accoglienza disabili.

Per disposizione vescovile in questa chiesa ordinariamente non si celebrano sacramenti di battesimo e matrimonio, se non per le persone residenti nella parrocchia_

COME RAGGIUNGERCI:
• auto e bus privati trovano parcheggi su via Fontanella alta e/o via Reg. Teoperga
• treno (la stazione più vicina, Terno, dista 4 Km)
• bus pubblici (la fermata si trova a 2 km)

PER DONAZIONI:
Cc bancario: Bianchi Attilio – Rettoria s. Egidio
Cassa rurale BCC di Treviglio s.c. – IT 73F0889952780000000370654


Il Vangelo secondo Santa Marta

gli auguri pasquali del PapaPerché tanta indifferenza verso Dio? Perché tanto male nel mondo? Guardate quanto male c’è nel mondo!». Francesco scuote le coscienze, come sempre: «Perché le disuguaglianze continuano a crescere? Perché la sospirata pace non arriva? Perché quella sensazione che i tempi passati fossero migliori e che nel mondo, magari pure nella Chiesa, le cose non vadano come una volta? La Pasqua può essere un nuevo comienzo, un nuovo inizio. È sempre il momento per cominciare. Per convertire il male in bene, il dolore in amore. Per dimenticarci di noi stessi.

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contrAppunti

I preti omofobi? Le persone che «usano la Bibbia come supporto per promuovere l’omofobia»? Sono «infiltrati con mentalità chiuse». Così Papa Francesco, in un documentario appena sbarcato su Disney +. «Se so cos’è una persona non binaria o fluida? Sì, certo. Se nella Chiesa c’è spazio per loro, per le persone trans, gay e della comunità Lgbtq? Ovviamente sì. Voglio essere chiaro, siamo tutti figli di Dio. E lui non caccia o rifiuta nessuno. Lui è un padre. Io – ha continuato Bergoglio in un faccia a faccia con un gruppo di giovani – non ho diritto a cacciare nessuno dalla Chiesa: non solo, il mio dovere è di accogliere sempre. La Chiesa non può chiudere la porta a nessuno e non deve farlo mai». pietre@repubblica.it

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