Benvenuti …
… nel sito dell’antico Priorato cluniacense di s. Egidio in Fontanella, ora Cappella vescovile. La comunità cattolica che vive nella terra bergamasca, insieme al suo Vescovo Francesco, vi saluta con semplicità e cordialità. Sono passati più di novecento anni da quando Alberto da Prezzate fondò la chiesa di S. Egidio e il monastero benedettino adiacente. Le generazioni si sono susseguite nello scorrere dei secoli, come le stagioni, come gli eventi della piccola e grande storia degli uomini. Eppure mai han cessato di risuonare nella quiete del chiostro e all’ombra delle possenti mura di questa chiesa i passi dei viandanti. Qui sono passati uomini, con il loro carico di gioie e dolori, per rivolgere una preghiera, chiedere un aiuto, ascoltare la Parola, respirare la presenza dell’Assoluto. Nel cuore della collina, tra pietre sacre e preziosi silenzi cari al santo papa Giovanni e al poeta padre Davide Turoldo, qui sarete i benvenuti, qui dove tutto parla del Dio Trinitario Padre, Figlio e Spirito Santo, e del Crocifisso Risorto, che accoglie i passi di tutti e ciascuno. Qui, ci si fa tua compagnia, fraternamente, in questo angolo di storia che percorriamo insieme. Questa è la casa del Signore, questa è casa tua: grazie per essere qui tra noi e buon viaggio!             
 il Priore, rettore dell’Abbazia

l'Angolo

“Notizie sull’acqua”
di Erri De Luca

Sta nella nuvola e nel pozzo,
nella neve e nella noce di cocco,
negli occhi e nel fiume,
nell’arcobaleno e nel lago,
nel ghiaccio e nel vapore della pentola sul fuoco,
nella bocca.
È la maggioranza della superficie.
È la maggioranza del corpo.
Una persona è acqua che cammina, dall’acqua di placenta all’acqua del sudario.
In ebraico è plurale, màim, acque.
In francese è una vocale sola, eau, ô.
In greco e in tedesco è neutra.
In russo e nelle latine è femminile.
Dal fondo del pozzo avverte il terremoto.
Fa tremare il ramo scortecciato in mano al rabdomante.
La sua avventura chimica è prodigio, ossigeno più idrogeno,
ad accostarli, esplodono.
Spegne fuoco, anche quello dei vulcani.
Fa il pane, fa la pasta.
È nel bianco e nel rosso dell’uovo. È nella sua buccia.
È nella carta e nel vino, nelle ciliege e nelle comete.
Chi la spreca verrà assetato.
Chi sporca l’acqua verrà sporcato.
Secondo Geremia la voce di lod/Dio è chiasso di acque nei cieli.
Giusta sarà la sorpresa di chi ascolterà la prima domanda, appena morto:
«Quant’acqua hai versato?».
Ognuno di noi sarà pesato a gocce.

 

Ipse Dixit

Ho amato il mio Dio come chi, bambino nel cuore, / cerca profondi seni su cui riposare, / ho amato il mio Dio come fanciulla un uomo, / ma oh, ben questa è la cosa migliore: amare il proprio Dio come un gagliardo / avversario che gioca dietro il velo. Ezra Pound

Diario

Nel primo fine settimana di novembre, ospitiamo in accoglienza il gruppo dei ragazzi adolescenti delle Comunità di Mapello_Ambivere _Valtrighe accompagnati dagli educatori. Due giorni per stare insieme, per conoscersi e riflettere su scelte di vita e di fede.
Lunedì 28 ottobre, nell’ambito della iniziativa “Una montagne per tutti” del CAI Bergamo, ospitiamo per il momento del pranzo e del riposo alcuni ragazzi del CSE Girasole di Brembate Sopra accompagnati dagli educatori e dai  volontari CAI che li hanno accompagnati alla passeggiata lungo i sentieri del Monte Canto.
Domenica 27,  giornata di ritiro per una trentina di coppie iscritte al corso in preparazione al matrimonio organizzato dalla parrocchia di Borgo Santa Caterina _ Bergamo. Il parroco don Pasquale, coordinato dalla coppie-guida, li accompagna nella riflessione, nei momenti di preghiera e di scambio. La celebrazione della Messa in Abbazia verso il mezzogiorno e il pranzo condiviso completano la giornata.
Sabato 26, nell’ambito dell’evento di formazione per maestri dei novizi “Chiave d’oro” organizzato AGESCI Lombardia, nel primo pomeriggio ospitiamo una sessantina di ragazzi capi scout. Saliti a piedi dalla Madonna del Castello di Ambivere, camminando nel terreno fradicio di pioggia, consumano il pranzo negli spazi del Chiostro e si ritrovano poi in Abbazia per seguire la meditazione loro proposta da don Loris Fumagalli. Ripartono poi a metà pomeriggio sotto una pioggia battente, con destinazione Sotto il Monte, nuova tappa dell’impegnativo fine settimana.
Mercoledì 23, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET 07 _ Ponte e Valle San Martino. A proporre le meditazioni don Attilio, il nostro Rettore.
Nel fine settimana del 19 e 20 ottobre ospitiamo una quindicina di ragazzi scout del gruppo AGESCI Milano 1. Arrivati nella notte dopo una giornata sul Monte della Rocchetta ad Airuno, sono ospiti in accoglienza per la notte. La mattina incontrano il Rettore per una meditazione sull’inizio delVangelo secondo Matteo. Prima del mezzogiorno riprendono il treno per il rientro a MIlano.
Giovedì 17, giornata di ritiro, in silenzio e preghiera, per i seminaristi dei Padri Camilliani di Capriate guidati da padre Angelo Brusco.
Nel fine settimana del 12_13 ottobre ospitiamo in accoglienza una dozzina di giovani appartenenti ad Azione Cattolica e provenienti da varie diocesi della Lombardia. Giorni di ritiro e preghiera guidati da don Alberto Monaci: due giorni per ritrovarsi e riprendere con più forza il cammino.
Mercoledì 9,  mattinata di ritiro per i sacerdoti della  CET 8 _ Isola bergamasca. A guidare le meditazioni don Sergio Stevan dei Padri Oblati di Rho.
Domenica 6, nel pomeriggio. Andrea Mazzoleni delle guide città di Bergamo, accompagna in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di persone. – Nel tardo pomeriggio di domenica il gruppo famiglie Evangelii Gaudium di Bergamo e Lecco si ritrova in Rettoria per una merenda insieme e per rivedere il programma degli impegni del nuovo anno.
Nel fine settimana del 5_6 ottobre ospitiamo in accoglienza un gruppo di giovani della parrocchia di Cernusco sul Naviglio _diocesi di Milano accompagnati da don Andrea, responsabile della pastorale giovanile. Un fine settimana che segna l’inizio del nuovo anno che si presenta ricco di numerosi impegni e esperienze costruttive.
Sabato 5, verso il mezzogiorno, raggiungono la nostra Abbazia i coscritti del 1948 di Mapello. Ad accompagnarli padre Riccardo Rota Graziosi che, di rientro per un periodo di riposo dalla Missione in Tanzania,  celebra con loro a ricordo dei tanti compagni defunti. – Nel pomeriggio il gruppo Equipe Notre Dame della Val San Martino si ritrova per un tempo di formazione e preghiera.
Come da tradizione, nella sera di venerdì 4 raggiungono la nostra Abbazia i ragazzi di quinta superiore del nostro Seminario accompagnati dal prefetto e dai sacerdoti referenti. Partiti nel primo pomeriggio da Città Alta, si fermano per la notte in accoglienza e la mattina di sabato vivono il loro ritiro. A mezzogiorno la celebrazione della Messa e dopo pranzo il rientro in Seminario per la cerimonia della Regola di Vita.
Nel fine settimana del 28_29 settembre ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di aderenti al movimento religioso Missione Belem che, riuniti al PIME di Sotto il Monte per due giorni di ritiro, sono ospiti per la notte nella nostra accoglienza.
Nel pomeriggio di sabato 28 Simona Turani delle guide città di Bergamo, accompagna un piccolo gruppo in cammino lungo i sentieri del Colle San Giovanni ad una visita guidata alla nostra Abbazia. – Sempre nel pomeriggio, don Alberto Monaci affianca una coppia prossima alla nozze in un momento di ritiro.
Lunedì 23 per la rassegna Moltefedi Sotto lo stesso Cielo sono ospiti in Abbazia Bernardo Gianni, abate della basilica fiorentina di San Miniato e Izzedin Elzi, imam della stessa città . Per motivi di salute è assente la rabbina Martina Loreggian che ha comunque un inviato uno scritto. La serata, moderata da don Giuliano Zanchi, si concentra sulle domande più scomode da porre oggi alle religioni monoteiste: siete causa di divisione e violenza? Vi sapete relazionare fra voi? Avete ancora senso ad esistere dopo la rivoluzione scientifica e tecnologica? I numerosi che hanno riempito la nostra Abbazia, nonostante il nubifragio, hanno potuto ascoltare le risposte dei tre rappresentanti religiosi che hanno fornito disamine interessanti e spunti di riflessione da approfondire.
Domenica 22 settembre, visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia per una cinquantina di persone, organizzata dall’agenzia di Promoisola.

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Segnalazioni/Corrispondenze

la nebbia agli irti colli piovigginando sale… per le vie del borgo, dal ribollir de’ tini va l’aspro odore de i vini l’anime a rallegrar …

Libri
Suad Amiry, Sharon e mia suocera (…) ed economica Feltrinelli, pagg 280 
Una donna palestinese, colta, intelligente e spiritosa, tiene un “diario di guerra”. Gli israeliani sparano ma, nella forzata reclusione fra le pareti domestiche, “spara” anche la madre del marito, una suocera proverbiale. In pagine scoppiettanti di humour e di lucidità politica e entimentale, i colpi bassi di Sharon e del suo governo finiscono per fare tuttuno con le idiosincrasie della suocera petulante, con la quale l’autrice si trova a trascorrere in un involontario tète a tète il tempo dell’assedio. Ma, come la guerra, anche l’avventura cominciata con Sharon e mia suocera finisce ed ecco che Suad Amiry con Se questa è vita ci regala una nuova puntata del suo irresistibile diario di guerra e di vita quotidiana dai Territori occupati. Con l’indiavolato humour che la contraddistingue e sfoderando un’ormai piena e affilata sapienza narrativa, ci conduce da una stazione all’altra del calvario palestinese, facendoci piangere, ridere, sdegnare, riflettere, connettere, ricordare. Portandoci, con tono lieve
e tragicomico, a scoprire i piccoli e grandi contrattempi del vivere nel devastato scenario mediorientale. Al centro del suo affresco narrativo, come sempre, l’ingombrante e svagata suocera Umm Salim, che resiste alla brutalità dell’occupazione militare con abitudini da tempi di pace, orari e buone maniere. (M. Nadotti)

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Via Crucis dell'oggi

Protestantesimo

Laudato sì

daQui

Però – Neanche stavolta. La seconda volta che rilevo d’essere ignorato. E se questa è cosa che può, con un certo rammarico, mormorare uno di quelli che per carriera ecclesiastica ci è già vicino (metti i vescovi di Milano, Napoli e Palermo), non si dovrebbe sospettare di un semplice prete, quale io sono. Eppure dall’8 dicembre prossimo il Collegio cardinalizio sarà composto da 256 membri, dei quali 141 elettori e 115 non elettori: possibile che non ci potessi stare anch’io, seppur ormai non elettore? L’eterno dilemma che tormenta anime pur pie: si isti et istae, cur non ego? Lo scrivo con una vena di autoironia, neh? Però …
Però la virtù della semplicità la si va a comprare dove c’è. Per esempio, il dodicenne Giorgio d’Inghilterra, interrogato sul suo futuro, dice che da grande vorrebbe fare il cuoco e non il re. Che se possono sembrare quei desideri giovanili che poi prendono una strada diversa, però c’è da rallegrarsi per un po’: la saggezza abita il cuore dei giovani, a scorno di cronache che fanno di uno sciagurato il modello di tutti.
Epperò non è che qualcuno tra i grandi della terra – grandi non certo per misure fisiche, ma nemmeno talvolta per misure morali, solo per i posti che occupano malgrado noi – sappia discernere il loglio dal grano. Quel presidente ucraino, che pure ha finito per copiare quel guerrafondaio del suo dirimpettaio, si è irritato per alcune scelte e affermazioni di Francesco papa – le donne russa e ucraina insieme alla Via Crucis al Colosseo, il rispetto per la storia della grande Russia, la bandiera bianca da sventolare per arrivare alla pace, l’abbaiare della Nato alla porta della Russia. Però ha chiesto di essere ricevuto in Vaticano: vuole il Papa dalla sua parte? Non capendo così che Lui se si schiera, non può che parteggiare per gli afflitti dalla guerra, che siano di Kiev o di Mosca.
Non c’è però che tenga: gli ultimi vent’anni hanno visto guerre in Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Non ci basta? Non riconoscere l’alterità di Francesco papa in una guerra che sta durando da troppo sia lì che nelle infamità di Gaza in Palestina, non è saggezza da governanti. Scegli di non scegliere? La scelta di non scegliere è comunque una scelta, la più pericolosa che possa fare un uomo ci ha ricordato Kierkegaard: e il Papa sceglie.
Però, dicono alcuni preti – adesso anche bergamaschi, sulla scia di presuli non meglio decifrabili in lealtà al vangelo – a volte sceglie da solo, lui che pure chiama a camminare insieme, in Sinodo appunto. Ma insomma: può o non può? deve o non deve? è il Papa o no? Lo si può rimproverare di schiaffetti (per non parlare del pugno che è pronto a dare a chi parla male della mamma, intendendola come Chiesa) di schiaffetti sul carrierismo, il chiacchiericcio, la mondanità di religiosi e preti, ma scagli la prima pietra chi può dire che non se ne ha bisogno. Non si tratta di essere papisti a tutti i costi, solo di vedere per avvertire. Per esempio, adesso qualcuno storce il naso per l’annunciata autobiografia “che doveva uscire dopo la mia morte”, e invece sarà presto nelle edicole. Un papa? non si fa. È successo anche di Benedetto di nostalgica memoria proprio a quegli stortanaso: ma non dissero non si fa. Però!    17 ottobre 2024 (una data preziosa nel ricordo di chi è altrove)

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Informazioni

La chiesa abbaziale
è aperta dalle 8 del mattino fino al calar del sole.

La Domenica, e nelle feste del Signore e dei Santi, l’Eucarestia si celebra in Abbazia alle ore 10,30.

Per richieste personali al Rettore:
e-mail:
attobianchi@gmail.com
telefono: 035.4362202 (preferibilmente il mattino dalle 7,30 alle 8,30).

Per uso degli spazi della Rettoria:
telefonare o mandare sms al 339.3765458 o inviare mail:
giudittaperico@gmail.com

Apertura: tutto l’anno.
Attività: Esercizi Spirituali, Ritiri, Giornate di Spiritualità, Convegni. Ci si può far guidare o da propri referenti o dal rettore dell’Abbazia.Tipologia ospiti: sacerdoti, diaconi, religiose/i, giovani e adulti laici.

Ricettività: 20 posti letto disposti in: 1 camera singola, 1 camera a 5 posti letto singoli, 1 camera a 7 posti letto a castello. Una camera è dotata di servizio privato, le restanti camere sono dotate di servizi in comune.

Servizi: ogni giorno, possibilità di celebrazioni per gruppi.

Casa non attrezzata per accoglienza disabili.

Per disposizione vescovile in questa chiesa ordinariamente non si celebrano sacramenti di battesimo e matrimonio, se non per le persone residenti nella parrocchia_

COME RAGGIUNGERCI:
• auto e bus privati trovano parcheggi su via Fontanella alta e/o via Reg. Teoperga
• treno (la stazione più vicina, Terno, dista 4 Km)
• bus pubblici (la fermata si trova a 2 km)

PER DONAZIONI:
Cc bancario: Bianchi Attilio – Rettoria s. Egidio
Cassa rurale BCC di Treviglio s.c. – IT 73F0889952780000000370654


Il Vangelo secondo Santa Marta

Proprio mentre attraversiamo tempi complessi, la ricerca di ciò che costituisce il centro del mistero della vita e della realtà è di cruciale importanza. La nostra epoca, infatti, è segnata da problematiche varie e notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza, un atteggiamento rinunciatario e passivo che possono condurre a ‘trascinare la vita’ e a lasciarsi travolgere dallo stordimento dell’effimero, fino a perdere il significato dell’esistenza. In questo scenario, perciò, è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale. 

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contrAppunti

Condivisibile? L’attacco di Ferrara è partito dopo che Il Fatto Quotidiano aveva pubblicato una vignetta di Mannelli che raffigura Netanyahu con la kippah e la didascalia: “L’ebreo (ab)errante”. Un’ironia che Ferrara disprezza e ripudia: “La vignetta satirica è un recinto sacro. Per dissacrarla con l’antisemitismo ci vogliono o l’ispirazione omicida degli anni Trenta tedeschi, oppure la stupidità di un giornale che celebra i suoi quindici anni di pura m…. radunando tanta bella gente intorno al concetto di ebreo (ab)errante o all’idea che per essere più crudele Putin abbia bisogno di una sola cosa, la circoncisione”. E definisce Travaglio “fascista di destra e corsivista dei giochi di parole”. E Il Fatto quotidiano con le sue “vignette da Terzo Reich” un “fogliaccio” e un “piccolo organo della russificazione delle menti e dei cuori pulsanti della brutta gente che li circonda”. 

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