non vorrei
Da qui sotto. Portato via come presunto assassino di una ragazzina. E l’unica cosa che sa dire è sono sereno? sereno perché no, lui non c’entra proprio; o sereno perché in tre anni e mezzo ha ricomposto tutte le tessere del mosaico: trasformando un quadro di figurazione dell’orrore in una scansione di colori che non dicono nulla? Che non gli dicono più nulla? Sono sereno lo dicono in molti, quando calano il sipario sul tuo sguardo per quanto amorevole. Sipario steso su un dramma o una tragedia, a nascondere innanzi tutto a se stessi e poi agli altri qualcosa di insopportabile. Per raccontarsi una verità fabbricata, non la verità così come esce dalle pieghe dell’esistenza. Ma insopportabile perché non condivisa. Sono sereno, allora, te lo dicono prima ancora che tu…
fase rem
Sarà stato il vento impetuoso dell’altra notte, e il suo danzare veemente con la pioggia torrenziale: nel sottile tetto turbinio sordo, a riverberarsi in casa, rombo che in un primo tempo allarma, e poi culla fino a conciliare il sonno. E il sogno. Eccolo. Si stavano compiendo i giorni di pentecoste, la perfezione della pasqua, ed io mi trovavo in un angolo del cenacolo. Gli altri erano lì, nel mezzo, ad aspettare non sapevano che cosa. Io conoscevo cosa sarebbe accaduto: ero lì ma sapendo di essere venuto dal futuro, con tutte le informazioni che il loro discepolo Luca avrebbe raccontato per i posteri. E dunque il fragore (tanto improvviso che ha spaventato pure me, ma sarà stato un fulmine schiantatosi sul Canto), il loro rialzarsi a guardarsi l’un l’altro quelle fiammelle di fuoco…
abbagli
Fa rima con sbagli. Un qualsiasi buon dizionario mette lì una sfilza di sinonimi: annebbiamento, appannamento, obnubilamento, offuscamento. Contraddire la luce che illumina: troppa, acceca. Certo ci stanno abbagli indotti o subiti. A volte li si cerca, il più delle volte sono oltre la volontà. Quando l’altro ti vede come non sei, ne è sedotto o ne è respinto; quando all’altro imputi in colpevolezza quello che sta in un desiderio che non vuoi riconoscere come tuo, è paranoia; quando costruisci una figura dell‘altro perché vuoi che l’altro sia quello che non è ...; quando scambi la veemenza sessuale per innamoramento...; quando ... è allora che l’abbaglio diventa uno sbaglio. Al di là della colpa, resta comunque lo scotto, il prezzo pesante da pagare. Prendete il…
se giusti
Di retorica è piena la terra. Soprattutto alla vigilia di qualcosa che ci descrive o ci potrebbe descrivere. Alla vigilia di un voto: sia esso elettorale o religioso. Soprattutto se si è giovani e gli artigli della vita – illusioni, tradimenti, lontananze – non ti hanno ancora graffiato. E di abuso di frasi retoriche credo che nessuna abbia sofferto come quella di Voltaire: “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente”. Ma non è bella? non è giusto che stia sulle labbra di tanti? Il problema è che non sta nel cuore. E se ne vedono le conseguenze, appena fuori dall’alone di virtuosità virtuale dentro cui ci si pensava amici del mondo intero. No: sarà politicamente…
inganni
Entro in libreria, e tra i titoli che ho in mente vado alla scoperta di qualcos’altro. Per il mio tempo libero - non essendo un calciatore, non essendo un camminatore, non essendo uno smanettatore (della categoria dei digitatori ossessivo/compulsivi di cellulari computerizzati), ma solo un passabile lettore – cerco nelle scansie dei gialli. Se i romanzi insegnano la vita più di un saggio, i romanzi gialli dispiegano l’intelligenza alle sfumature della vita. Narrazioni che non siano certo le rapide letture da viaggio in treno, ma i tomi degli scrittori soprattutto nordici che intrecciano psicologia, società, contemporaneità. Di questo mi convinco sempre più. E potete chiaramente capire che se trovo titoli che non tanto alla larga parlano di robe di chiesa, li prendo anche senza…
nel cuore
La pasqua ci ha fatto entrare nel cuore delle cose. Ma ci ha fatto entrare? tutti? e ovunque nella Chiesa universale? Sapendo che il cuore della Pasqua è un uomo, l’Uomo; che non chiede incensi, ma verità; non elegie, ma sentimenti: l’accostare cuore a cuore per rispondere a battiti di vita vera. Non è invece che si siano ancora usate predicazioni un palmo più in alto di ciò che si vive? o tre palmi altrove rispetto a quanto succede? A chi diamo la colpa di chiese dimezzate? e dell’assenza dei giovani? o dei matusa che sonnecchiano il sabato santo, esausti alla pianificazione, propria di una assemblea monastica, di tutte le letture (proposte, si badi!) dell’antico testamento? Vivacizzare? Suonando tamburelli durante il racconto della passione? (tamburelli durante il racconto della…
selfie
Ovvero: quando un cieco conduce un altro cieco. Lo sanno tutti che io diffido degli esagerati mezzi tecnologici. E che tuttavia sopporto con abbastanza nonchalance gli sguardi compassionevoli che mi rivolgono i consumatori di iPad iPed iPid iPod e iPud (guardate che lo so che l’iPud non esiste: ancora!): li ditano neanche fosse l'antico pallottoliere. Certo non capisco chi ti risponde ancor prima che tu abbia staccato il tuo dito dal tasto di invia ; se son preti, mi chiedo se gli restano ancora libere le mani per benedire; e se sono casalinghe, se poi non gli cade prima o poi il cellulare nel minestrone che (non) stanno preparando. Da pochi giorni ho imparato che cosa è il selfie. Senza nominarlo così, anch’io con la mia macchinetta anni sessanta mi ero fatto un…
volere il bene
(Ci sono momenti nei quali anche scrivere diventa difficoltoso. Ma è anche quando trovi qualcuno che, alla lettera, ha i tuoi stessi pensieri, i tuoi sentimenti. Eccoli qui, fatti miei, in grata condivisione). “La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”(1Cor 13). Chissà come mai nelle cose della vita la misericordia e la fatica di amare vanno sempre insieme. Non esiste affetto, o amicizia che sia, che non chieda di affondare le sue radici nell'atteggiamento misericordioso di chi non dice: "comprendo e…
con il cardinal Martini, nella sofferenza
E’ molto opportuno meditare sulla debolezza della chiesa, che è la debolezza delle nostre comunità e della Chiesa tutta. Possiamo allora riferirci a quando sperimentiamo il doloroso divario tra la missione altissima della Chiesa e l’incoerenza delle persone a cui è affidata; pensiamo alla carenza di vocazioni e a quanto la Chiesa è povera in questo mondo. Gli ideali sono grandi, ma spesso le realizzazioni sono insufficienti; nelle comunità locali, nelle parrocchie si moltiplicano le controversie e le divisioni, le invidie e le gelosie. Ma è pur vero che più ci rendiamo conto della nostra povertà, più conosciamo la Chiesa dal di dentro, maggiormente siamo colti dallo stupore, dalla meraviglia per la straordinaria forza e l’immensa misericordia di…
i dabbene
Gira uno spavento nella Chiesa: non è che questo papa stia conducendo al lassismo? Persone per altro dabbene (!) si chiedono e chiedono se la gente capirà. Ma loro hanno capito? Con quale stile della legge – farisei in buona fede, senza alcun dubbio, nuovi Saulo – immaginano una corsa al tutto ormai si può fare ché tanto si rimane in comunione? Un po’ alla stessa maniera di chi gridava allo scandalo, qualche decennio fa, per quei distributori di sigarette alle porte dei tabaccai, o dei condom fuori delle farmacie: vuoi vedere che tutti gli adolescenti li useranno? Almeno che ci mettano la faccia dentro i negozi! ... nel segno certo non di accorta educazione, ma di una mala punizione. E lo sforzo di chiarire, alle persone dabbene, si scontra con facce di diffidenza…