2 novembre
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare – san Francesco. La morte non si improvvisa. Si merita con tutta la vita – padre Kolbe. Devo ancora imparare a meritare la mia morte – R. Garaudy. Dio ha fatto bene a mettere la morte alla fine della vita, anziché al principio; così gli uomini hanno tempo per prepararvisi – J. Le Gentil. Morire è tremendo. Ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile. E. Fromm. Signore, dona a ciascuno la propria morte, nata dalla propria vita – R.Rilke. Signore, fa’ che la morte mi trovi vivo – un credente. E’ la sera dei morti. Si può dire morti? O come ha scritto J. Sullivan, citato da A. Pronzato, eliminato ormai il tabù del sesso - se ne parla e lo si vede a iosa - è ormai penetrato in tutti il tabù della morte? I preti vengono rimproverati: da laici soprattutto, e non si capisce bene il perché, e da religiosi, ma essendo della schiera dei bigotti, è sospetto (e tutti gli altri tacciono subendo): voi non parlate più della morte. Che è un po’ vero, ma non per tutti i predicatori. E’ la sera dei morti: li abbiamo fatti affollare nella nostra abbazia chiamandoli per nome. Tanti nomi, tante storie, le nostre storie. Sono stati lì. Accanto al Vivente, accanto a noi, i vivi. E ci siamo detti che morire è un atto del vivere, e la morte è l’inconsistenza tra una vita di terra e una vita di paradiso, il giardino di Dio. Tre crisantemi bianchi spiccavano tra vaporose foglie del colore d’autunno: il nostro giardino, a ricordare il loro. Lo stesso giardino di ieri, festa di tutti i Santi. E dunque diciamo della morte, parliamone: se è solo l’ingresso sull’aldilà, quali remore? quale scandalo? perché sottrarcene il pensiero, dentro la parola? senza certo ignorare i dolorosi distacchi da chi ci precede, e ci ha amato, e abbiamo amato: ma come si potrebbe? Parole scritte o dette da molti. Forse le conoscete, quelle poste all'inizio di questo brano. Ne potete aggiungere, da questo giorno per tutto questo mese di nebbie e nuvole basse, che sono lì a ricordare la cortina tra il qui e il Dovunque indescrivibile che ci aspetta. Perché pensare alla morte, parlarne, scriverne, ci sposti all’indietro, verso la vita.
leggende
Chi le architetta le leggende? Buontemponi afflitti da voglia di contare inventando? O pataccari che vendono paccottiglie per il gusto di confondere? o confusionari che non distinguono tra realtà e fantasia? Mistero. Però le leggende prendono piede, si diffondono, e più si diffondono più ricamano o stravolgono, mettendoci ciascuno un che di suo. La verità nelle leggende non ha spazio, soprattutto perché nascono da non-verità. Potreste trovare, questo aneddoto, in un qualche romanzo etnico. C’è Gioele e Gespi, cattolici, e Akram, musulmano: tredicenni del nostro mondo multietnico e multireligioso. Il fianco a fianco esiste per i giochi, per la scuola. Non esiste per la fede. I primi due si stanno preparando per la Confermazione, e naturalmente si sentono dire dal catechista che i cristiani amano anche chi non li ama. Akram sente altre cose nella madrasa. E un giorno che siedono tutti e tre in riva all’Adda, dal niente di parole che si accumulano, nasce una sfida: quale vita è meglio, la nostra o la tua? Anche i ragazzi sanno appassionarsi, se qualcuno tocca le loro radici: forse indescrivibili per loro concettualmente, ma che risalgono seppur confuse da un sentire atavico. E per Akram che alla fine se ne esce con un “il vostro Gesù non è mai esistito, ve lo siete inventato” i due dimenticano i precetti dell’amore e lo prendono a botte. Dire che Gesù è una leggenda, è un’offesa che grida vendetta, alla barba del compatimento per chi non sa. Ma tant’è. Per alcuni tutto il fatto cristiano è una leggenda, una superstizione, con quella fila di santi da cui si pretende un miracolo post-mortem per metterli nell'elenco dei sicuri-in-cielo. Ma ci sono leggende che nascono dalla paura: la stessa dei bimbi che negando pensano di esorcizzare il male che li assedia. Così ci stanno quelli che negano l’11 settembre: il nemico in casa? Una leggenda di americani faziosi. E ci stanno quelli che negano l’arrivo sulla Luna: quello che trovo impossibile a me, non deve esistere neppure per gli altri, una leggenda appunto. E sono leggenda i numeri dell’Olocausto: e qui davvero è un mistero conoscere le ragioni di un negazionismo, che pure è lì documentato non da parole di uomini solamente, ma da immagini di cadaveri che camminano uscendo dai forni che li stavano aspettando (e da quante leggende nate dall' insegnamento del disprezzo - come lo ha chiamato lo scrittore Jules Isaac - è stato preparato dai pulpiti cristiani, e messo in pratica dalla pazzia hitleriana?). Leggende come fiabe. E non con intenti morali. A volte le leggende hanno una caratura più piccola: mi telefona un amico dalla Bolivia (dalla Bolivia, perché anche le leggende più insignificanti trapassano gli oceani!) e mi chiede se sto bene qui dove avrei scelto di venire. Ho scelto di venire? Ma se di tutti i luoghi che mi hanno assegnato, questo è quello in cui più di altri mi sento “mandato”, gli dico. Eppure, insiste, così si dice. Già, così si dice, e la fiaba diventa verità. Chi avrà inventato questa leggenda? Perché? Ce l’avrei il perché. Ma è cosa così piccola che non vale spenderci l’anima. O intrattenervi di più. Scusate la personalizzazione accanto a leggende di ben altro spessore. Solo per dire che, piccole o grandi che siano, universali o personali, le leggende non servendo la verità non servono la carità. E possono scatenare amarezze. O rancori che portano alle guerre. Se non si riesce a scrollare le spalle.
politically incorrect
Scriverlo non sarà alla moda (ma alla moda di chi?): il buon senso non abita sul territorio di Roma. Di Roma in primis (ma altri non si tirino fuori). E di tutta Roma, fatta di sindaci e di prelati. Muore un barbaro nazista, e subito tutti a dire no, meno uno (che salta all’onore delle cronache, neppure essendo familiare o erede) annunciando all’orbe terracqueo i funerali solenni per quegli, e fa in modo che tutti sappiano dove e quando si terranno. L’unica intelligenza del buon senso sarebbe del sindaco di Albano, dicono i cronisti, che però pure lui dice no, ottenendo a sua volta un no dal prefetto di lì. Che il barbaro nazista non meriti nulla, è fuori discussione: fino all’ultimo rivendica una obbedienza senza coscienza. Ma il cadavere, che passi in chiesa oppure no, non si può smaterializzare: lo si può gasare, come i suoi camerati hanno fatto di ebrei e zingari, e alcuni di tutti gli altri che nascono uomini. Ma un pugno di cenere resta: dove va?, il grande dilemma amletico. C’è la rappresentazione del “non nel nostro giardino”. Lo si dice per le aree di defecazione dei cani, dei siti nucleari, o del seppellimento dell’amianto strappato dai tetti delle scuole. Un principio che le nazioni civili non dovrebbero lasciar passare: perché sennò si starebbe all’infinita ricerca del non-luogo; o dei luoghi che sono sempre quelli dei poveracci. A ciascuno il suo, si dovrebbe predicare. Ma di chi è quel cadavere? Il buon senso avrebbe suggerito immediatamente – magari anche andando contro legislazioni non al passo con l’evenienza – di risolvere tutto e subito privatamente. Tutto e subito per un luogo segreto di sepoltura. Tutto e subito, dato che è stato battezzato, per una preghiera cattolica. Perché è vero che non merita nulla (l’ipocrisia di tanti peccatori che puntano il dito, per non guardarsi, avrebbe avuto qui una occasione in più di tacere!). Ma la pietas cristiana non guarda ai meriti, ma affida alla misericordia di Dio ogni creatura. Non si affida al Creatore una ideologia cantando addosso a quel corpo senza vita il miserere, come sarebbe successo presso i preti lefebvriani: ciechi che conducono altri ciechi. Semplicemente si chiude una tomba su una triste storia umana. C’è ora un figlio che ne rivendica la salma? Gliela si dia: anche i mostri umani generano, e i figli non si devono caricare le colpe dei padri. Ma poi la sua tomba potrebbe diventare un luogo per raduni di nostalgici, che non vogliono vedere i filmati delle fosse Ardeatine - così come quelli che mostrano l’uscita dai campi di sterminio tedeschi di scheletri che camminano – o se li vedono dicono che è un’opinione? Ma sì. Che paura c’è? Non abbiamo da più di mezzo secolo una Predappio? Lì si portano fiori e anche preghiere. E purtroppo vi si portano anche nostalgici: non è peggio per loro? E allora? Non sono venuto per i sani… lo masticassimo il vangelo!
un ossimoro
Qui come altrove i giorni passano veloci, come per tutti quelli che hanno scollinato i quaranta. Alcuni giorni, troppo lentamente passano veloci. Ed è un ossimoro, una contraddizione di termini voluta. La lentezza non si impara neppure in un anno, mi accorgo. E lo stile di vita che alcuni dovrebbero saper contenere è per altri un richiamo a saperlo espandere. Perché tra noia e affanno c’è una comunanza che esprime il non senso della vita, o almeno di alcuni suoi tempi. Non senso che conduce a interrogarsi: è difficile capire chi si toglie la vita, ma molto comprensibile chi chiede che non gli venga inutilmente allungata in sofferenze. Quell’inutilmente sicuramente scandalizza gli spiritualisti del dolore, i cosiddetti doloristi: una categoria di asceti e di teologi che hanno fatto della croce non l’unico segno di redenzione offertoci dal Cristo, ma la schiavitù attraverso cui essere i buoni cristiani. C’è una inutilità della sofferenza, se non si iscrive nella sopportabilità umana. Si tratta di afferrare, e i doloristi non lo fanno, il grido di Gesù sulla croce: “perché?”; e la verità della buona notizia già annunciata da Isaia quando profetizza che Lui verrà per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Agire di conseguenza: mettendo in atto tutte le pratiche, tutto quanto l'intelligenza umana, e la compassione, offrono per correggere una natura che occorrerà pure riconoscere incompiuta una volta per sempre: accettarne l'imperfezione per usare la correzione, che è poi la condizione perché ogni uomo costruisca in dignità i giorni che gli sono dati. Della morte quieta di chi a 94 anni può essere accompagnato all’eternità divina, sto ancora ringraziando il Signore, anche se la morte resta quella scura porta sul mistero che ci attende: non bastano le memorie del Foscolo a dire la voglia di non perdere davvero nessuno di chi amiamo. Lasciarli pure andare per un viaggio altrove: purché vi sia speranza certa di un approdo comune che ci faccia reincontrare. C'è una lentezza che segna il fare terreno, ed è noia talvolta tormentante; e c’è una lentezza che si imbeve di nostalgia per le distanze che l’umanità soffre: o per chi appunto ha varcato la soglia dei cieli, o per chi non ti lascia varcare la soglia della sua anima qui e ora. Quanto struggente quella, quanto colpevole questa: intrisa di insincerità rispetto al proprio agire, allontana chi non si fa complice. C'è un piccolo passero adagiato sul davanzale che dà sui tetti: sperduto in questa mattutina nebbiolina d'autunno, sta forse cercando la direzione di un volo. Come ciascuno, quando le contraddizioni feriscono le nostre speranze, e la sete del bene che il Creatore ci ha detto di cercare senza fughe.
l'indifferenza
Sembra a volte diventare una virtù, tanto sa riparare dagli odori acidi che emanano certi nostri vicini. Più ci si allontana, meglio si sta, si pensa: e si agisce di conseguenza. Succede nei condomini, ma avviene quando si schiva qualcuno che non ci piace incontrare, svicolando dall'altra parte di una via. O della vita. Perché, che piaccia o no ai nostri sensi di colpa, dalla profondità di sé emerge a barlumi, e talvolta, il bisogno della vicinanza. C'è certo la grande indifferenza, quella mondiale: l'indifferenza dei paesi benestanti di fronte a quelli poveri, dice Francesco papa: "Abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna... La cultura del benessere rende insensibili alle grida degli altri, fa vivere in bolle di sapone. Una situazione che porta all'indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza". Parole forti, che allertano sui recinti costruiti per impedire l’arrivo nella nostra esistenza di chi può compromettere i nostri accumuli. Ma a volte la predicazione sulla grande indifferenza non ci fa accorgere di quella quotidiana: di quel terribile abisso di isolamento dentro cui respingiamo chi ha bisogno di noi. Che è poi quello, o quelli, di cui noi abbiamo bisogno per essere totalmente noi stessi. Grande spettacolo la grande nave che si rialza, per opera del genio umano; ma non più grande di quella accoglienza che in una notte fredda hanno saputo inventare uomini e donne dell’isola del Giglio: sbarcati dalla propria casa calda e accogliente per prendere con sé gli sbarcati da una tragedia d’acqua e di paura. Bello, ma non ordinario. Così come non è ordinario accorgersi di chi ha bisogno di noi, accorgersi del suo grido segreto, pudico. Vivere la differenza: è questo che conduce ad amare, e dunque ad accorgersi; ad avvertire senza condannare. E tuttavia senza restare complici di chi sbaglia. Quando ci si accorge di avere ferito qualcuno, si tenta di scappare da sé accusando gli altri del nostro star male; per non indurirsi, il segreto è non lasciarci ammantare dall’indifferenza per la sofferenza di chi ormai non può non appartenere alla tua vita. Certo non è facile per nessuno lasciarsi toccare dalla sofferenza altrui; è molto più facile nascondersi dietro la sofferenza di chi, lontano, non ci tocca, per giustificare il cammino di indifferenza che porta lontano da chi, vicino a noi, può rimettere a fuoco l’indifferenza di cui ci nutriamo. "Guai a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria”! ricorda ancora oggi il profeta Amos a chi si asserraglia sulla propria montagna. Ma grazia su grazia sono coloro che scendono da sé, si lasciano perdonare e toccare, perdonando a loro volta.
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e questo papa...
... che non lascia queti i benpensanti cristiani. Quelli che hanno deciso che l'uomo viene dopo il sabato. Delle cose toccate dall'intelligenza di cuore di Francesco papa si può arricciare il naso? E uso un verbo soft, per indicare quelli - anche preti bergamaschi, ma si sa di quale coltivazione prepolitica siano stati forgiati - che, per questo inconsueto uso di dire cose senza lanciare encicliche in ecclesialese, si smarriscono. Ma facessero silenzio! invece straparlano, partendo dalla dottrina che a volte smarrisce il Vangelo: fardelli posati sulle spalle dei credenti, e no. Il papa delle periferie, invece, non teme: sceglie un giornale che si è distinto sempre per anticlericalismo, per raccontare il fatto cristiano; e sceglie la rivista che più papale non c'è per tracciare il programma della sua ultima vocazione di costruttore di ponti. E gettare ponti dentro la comunità dei battezzati è impresa che scardina: si è accorto pure lui dei rimproveri che gli sono stati fatti per non aver rimesso il disco sulle tre cose che i suoi predecessori han fatto diventare quasi la radice, mentre sono le foglie secche di ben altra radice: la disconoscenza di quel dogma di cui lui è certo, e altri con lui, che Dio abita in ogni uomo indipendentemente dalle loro storie. Storie fatte di carne e di sangue. Rendiamo grazie al Signore per questo tempo di grazia: nelle periferie di tante canoniche sono cose che nella misericordia già si praticano, alla faccia di tanti farisei che resistono nello scafandro della loro fede senza vangelo. Rendiamo grazie, e preghiamo che sia stagione di semina. Cari vescovi che vi lasciate ricamare addosso ancora uno stemma, non avvertendo che il papa non l'ha messo sulla sua fascia; e che vi dovete sentir dire, da lui, di stare con la vostra prima sposa, non cercando di ripudiarla per un'altra, più grossa o più vecchia (perché questa è la nemesi delle diocesi più appetite). Detto già da papa Benedetto: ma ora lo si imputa solo a Francesco. E' la differenza con il successore: il grande Emerito si è lasciato imbrigliare dalla rigidità dei piviali e dalla pesantezza di mitrie imperlate; o dal linguaggio teologico che offuscava la pur presente preoccupazione pastorale. Francesco parla papale, papale, ma da gesuita: non lo dimentichino i suoi critici, preti e laici. A dire che il modo a volte diventa sostanza. Che Dio mandi dal cielo un raggio della sua luce, perchè quella che Boff, il francescano "all'indice", chiama primavera della Chiesa, non abbia l'esito delle primavere celebrate per i paesi africani che s'affacciano sul Mediterraneo. Un aborto.
in appendice: Nuovo catechismo?
«Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione».
«Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. L’annuncio di tipo missionario si concentra sull’essenziale, sul necessario, che è anche ciò che appassiona e attira di più, ciò che fa ardere il cuore, come ai discepoli di Emmaus...».
«La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: “Gesù Cristo ti ha salvato!”. E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia».
«L’annuncio dell’amore salvifico di Dio è previo all’obbligazione morale e religiosa. Oggi a volte sembra che prevalga l’ordine inverso».
Diario
Nel fine settimana del 25/26 gennaio ospitiamo in accoglienza una ventina di ragazzi del gruppo scout di Brugherio I, per la loro uscita mensile di clan. > Sabato 25 gennaio: un lungo pomeriggio di ritiro per il gruppo catechisti delle parrocchie di Botta e Sotto il Monte. Meditazione, silenzio, adorazione e preghiera sotto la guida del vicario parrocchiale don Pietro. A conclusione, la pizza in compagnia nel salone grande. > Nella giornata di venerdì 24 e sabato 25 ospitiamo gli operatori della Cooperativa Namastè per due giorni di formazione e interscambio con altre realtà associative delle vicine provincie di Mantova e Cremona. > Mercoledì 22, mattinata di ritiro per la fraternità sacerdoti della CET7 Ponte San Pietro: a proporre le meditazioni il nostro Rettore. > Martedì 21, nella sera: ospitiamo per un momento di spiritualità in Abbazia alcune équipes di famiglie che, all’interno delle proposte dell’Ufficio Famiglia diocesano, approfondiscono tematiche liturgiche per poterle poi applicare nelle parrocchie di riferimento. > Domenica 19: ospitiamo per l’intera giornata il Gruppo del Vangelo di Treviolo, legati a La tenda del Magnificat, per un laboratorio liturgico tenuto da don Gianluca Pelliccioni. Nella sera, la celebrazione della Messa in Abbazia prima del rientro. > Nel fine settimana del 18_19 gennaio sono nostri ospiti in accoglienza i ragazzi del gruppo scout di Pioltello. Arrivati la sera di sabato da Pontida lungo il sentiero della pietra di Sant’Alberto si fermano fino a metà pomeriggio della domenica, non senza aver partecipato alla Messa della Comunità.
> Giovedì 16, giornata di ritiro per i seminaristi dei religiosi Camilliani di Capriate San Gervasio, accompagnati da padre Angelo, il direttore spirituale. > Martedì 14, in tarda mattinata. Sono nostri ospiti i sacerdoti della Comunità Pastorale Santa Croce in Garbagnate Milanese per un momento di preghiera e silenzio nella nostra antica Abbazia. > Domenica 12, nel pomeriggio. Numeroso il gruppo in visita all’Abbazia accompagnato dalla guida Andrea Mazzoleni. > Sabato 11, ospitiamo per l’intera giornata una ventina di coppie che si preparano alla Sacramento del matrimonio. Giornata di ritiro a conclusione del percorso organizzato dalla parrocchia di Monterosso in città e guidato dal parroco don Cristiano. > Domenica 5, sono nostri ospiti per l’intera giornata gli aderenti alla Fraternità Evangelii Gaudium di zona Bergamo-Lecco per una giornata di discernimento nel cammino spirituale seguendo in streaming le riflessioni proposta da suor Katia Roncalli. > Dalla mattina di sabato 4 alla sera del 5, ospitiamo in accoglienza più di venti giovani fra animatori e educatori della parrocchia di Busnago - diocesi di Milano, accompagnati dal formatore Fabio e dalla sua famiglia. Due giorni per stare insieme, per rileggere il cammino fatto e per tracciare nuove strade per i futuri impegni. > Nei giorni 2,3 e 4 gennaio ospitiamo una quindicina di ragazzi futuri cresimandi della parrocchia di Bossico, accompagnati dal parroco don Danilo e dalla catechista. Tre giorni un po’ vacanza _ con qualche trasferta a Milano per la mostra Dinos Alive Exbith e Zero Gravity _ e un po’ riflessione sul proprio cammino, di fede e non, e su quanto condiviso con gli altri ragazzi della Comunità. > Negli ultimi giorni del 2024 ospitiamo don Gianluca Pelliccioni, sacerdote marchigiano, venuto nella terra del Santo Papa Giovanni e di padre Turoldo per iniziare l’anno giubilare in riflessione e silenzio, terreni fertili per coltivare la virtù della Speranza. > Nei giorni del 27/28 dicembre ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di educatori della parrocchia di San Vittore Olona accompagnati da don Alessandro, da pochi mesi responsabile dell’oratorio. Due giorni per stare insieme rinforzando conoscenze e legami.
Natale in Abbazia all’insegna del richiamo del cammino di Avvento: “Placidamente scristianizzati quale bambino metteremo nella culla?”. L’augurio del Rettore nella messa della notte è stato quello di lasciarsi prendere dal Natale: da questa storia di Bambino che diventerà un Uomo crocifisso. Lasciarsi prendere per imparare ad essere cristiani che cercano di cambiare la storia di questo mondo sofferente. In seguito all’infortunio occorso al Rettore nella sera della vigilia, la celebrazione nel giorno di Santo Stefano è stata officiata dal Diacono Bruno Melis. Il ringraziamento della Comunità non solo per la sua presenza ma per le bellissime riflessioni sul senso del servizio e, di conseguenza, dell’essere Diacono: la sua presenza è sentita come un dono del nostro Rettore, già delegato vescovile al Diaconato permanente.
Sabato 21 dicembre, in Abbazia mattinata di ritiro in preparazione al Natale per il gruppo catechisti della parrocchia di Bonate Sotto accompagnati dal curato don Taddeo. >>> Nel pomeriggio è il piccolo gruppo di preghiera In cammino con Maria a ritrovarsi per un ritiro/testimonianza con fra Gaetano; in chiusura apericena e scambio degli auguri nel salone grande della Rettoria. > Nel fine settimana del 14/15 dicembre ospitiamo in accoglienza il gruppo giovani della parrocchia di Soresina - diocesi di Cremona - accompagnati dal curato don Alberto per il ritiro del tempo di Avvento. > Domenica 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Nel pomeriggio affollata visita alla storia e all’architettura dell’Abbazia sotto la guida di Andrea Mazzoleni del gruppo di Bergamo. >>> La sera il gruppo famiglie della parrocchia di Santa Lucia incontra il Rettore: preghiera, una meditazione, convivialità. > Nel pomeriggio del 7 dicembre si ritrovano in Abbazia i catechisti della CET8 dell’isola per il ritiro in preparazione del Natale. A guidare le meditazioni don Valter, parroco in Bonate Sotto. > Domenica 1 dicembre, ospitiamo per il tempo del pranzo i ragazzi scout del clan di Trezzo: nel salone grande della Rettoria trovano riparo dal freddo pungente della giornata. > Sabato 30 novembre, ospitiamo per un momento di ritiro una coppia di sposi prossimi alle nozze: ad accompagnarli don Loran, vicario parrocchiale in Borgo Santa Caterina. >>> Nel pomeriggio visita guidata per un piccolo gruppo di turisti accompagnati dalla guida Città di Bergamo Simona Turani. > Nell’ambito dell’iniziativa del CAI di Bergamo “La montagna per tutti”, venerdì 29 novembre ospitiamo per il tempo del pranzo e del riposo i ragazzi seguiti dalla RSD Bernareggi di Bonate Sotto accompagnati dagli educatori e dai preziosi volontari del CAI che li hanno guidati lungo i sentieri del Monte Canto. > Mercoledì 27, sono nostri ospiti alcuni operatori delle ACLI bergamasche per una prolungata giornata di lavoro. > Domenica 24, pomeriggio di ritiro in raccoglimento e preghiera per il gruppo catechisti di Chignolo d’Isola accompagnati dal parroco don Armando. >>> Per l’intero fine settimana ospitiamo in accoglienza la Comunità Capi degli Scout di Alzano Nembro per un fine settimana In preparazione al Natale. Ad accompagnarli don Sergio, collaboratore pastorale a Nembro e titolare della pastorale dei migranti in diocesi. > Giovedì 21, giornata di ritiro per i seminaristi camilliani di Capriate accompagnati da padre Angelo. >>> Nel fine settimana del 16/17 novembre ospitiamo in accoglienza il gruppo scout Brugherio1 in occasione dell’uscita mensile. > Mercoledì 13, don Sergio Stevan, del padri oblati di Rho, guida la mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET8 Isola. > Martedì 12 accogliamo in Rettoria il nuovo Presidente delle ACLI di Bergamo Roberto Cesa, accompagnato dai più stretti collaboratori, per una riunione programmatica. > Sabato 9, la mattina. In cammino lungo il sentiero che da Mapello porta alla nostra Abbazia alcune aderenti all’Associazione Agatha in Cammino (l’organizzazione di volontariato, con sede a Molteno (LC), propone e organizza attività, incontri ed eventi finalizzati a sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili, in particolare sul tumore al seno, alla loro prevenzione e alla sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica in merito alle tematiche oncologiche; l’associazione nasce nell’autunno del 2021, dall’incontro di donne che hanno vissuto sulla propria pelle la paura e l’incertezza causate dalla malattia, non solo a livello fisico, ma anche psicologico e sociale). Sono da noi in visita guidata.
27 gennaio, Giornata della Memoria
oltre la Shoà, i 700mila militari italiani internati dai tedeschi
Memoria di tutte le vittime del nazifascismo. Anche dei 700mila militari internati in Germania per il loro rifiuto alla Repubblica di Salò. Sottoposti a lavori massacranti, vessati da gratuite punizioni, non corrisposti da un'alimentazione adeguata - prassi comune cercare bucce di patate e rape nelle immondizie, o cacciare piccoli animali come topi, rane e lumache per integrare le magre razioni.
Tra loro anche mio padre, catturato a Firenze dopo l'armistizio del '43, e tornato dalla prigionia sul finire del '45. I racconti della buonanotte - della guerra e della prigionia, della bella gioventù stroncatagli accanto in Albania e dei cani tedeschi a rincorrerlo mentre tentava una buccia di patata - furono le "favole" della mia infanzia. Utili.
Nel primo fine settimana di novembre, ospitiamo in accoglienza il gruppo dei ragazzi adolescenti delle Comunità di Mapello_Ambivere _Valtrighe accompagnati dagli educatori. Due giorni per stare insieme, per conoscersi e riflettere su scelte di vita e di fede.
Lunedì 28 ottobre, nell’ambito della iniziativa “Una montagne per tutti” del CAI Bergamo, ospitiamo per il momento del pranzo e del riposo alcuni ragazzi del CSE Girasole di Brembate Sopra accompagnati dagli educatori e dai volontari CAI che li hanno accompagnati alla passeggiata lungo i sentieri del Monte Canto.
Domenica 27, giornata di ritiro per una trentina di coppie iscritte al corso in preparazione al matrimonio organizzato dalla parrocchia di Borgo Santa Caterina _ Bergamo. Il parroco don Pasquale, coordinato dalla coppie-guida, li accompagna nella riflessione, nei momenti di preghiera e di scambio. La celebrazione della Messa in Abbazia verso il mezzogiorno e il pranzo condiviso completano la giornata.
Sabato 26, nell’ambito dell’evento di formazione per maestri dei novizi “Chiave d’oro” organizzato AGESCI Lombardia, nel primo pomeriggio ospitiamo una sessantina di ragazzi capi scout. Saliti a piedi dalla Madonna del Castello di Ambivere, camminando nel terreno fradicio di pioggia, consumano il pranzo negli spazi del Chiostro e si ritrovano poi in Abbazia per seguire la meditazione loro proposta da don Loris Fumagalli. Ripartono poi a metà pomeriggio sotto una pioggia battente, con destinazione Sotto il Monte, nuova tappa dell’impegnativo fine settimana.
Mercoledì 23, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET 07 _ Ponte e Valle San Martino. A proporre le meditazioni don Attilio, il nostro Rettore.
Nel fine settimana del 19 e 20 ottobre ospitiamo una quindicina di ragazzi scout del gruppo AGESCI Milano 1. Arrivati nella notte dopo una giornata sul Monte della Rocchetta ad Airuno, sono ospiti in accoglienza per la notte. La mattina incontrano il Rettore per una meditazione sull’inizio delVangelo secondo Matteo. Prima del mezzogiorno riprendono il treno per il rientro a MIlano.
Giovedì 17, giornata di ritiro, in silenzio e preghiera, per i seminaristi dei Padri Camilliani di Capriate guidati da padre Angelo Brusco.
Nel fine settimana del 12_13 ottobre ospitiamo in accoglienza una dozzina di giovani appartenenti ad Azione Cattolica e provenienti da varie diocesi della Lombardia. Giorni di ritiro e preghiera guidati da don Alberto Monaci: due giorni per ritrovarsi e riprendere con più forza il cammino.
Mercoledì 9, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET 8 _ Isola bergamasca. A guidare le meditazioni don Sergio Stevan dei Padri Oblati di Rho.
Domenica 6,nel pomeriggio. Andrea Mazzoleni delle guide città di Bergamo, accompagna in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di persone. - Nel tardo pomeriggio di domenica il gruppo famiglie Evangelii Gaudium di Bergamo e Lecco si ritrova in Rettoria per una merenda insieme e per rivedere il programma degli impegni del nuovo anno.
Nel fine settimana del 5_6 ottobreospitiamo in accoglienza un gruppo di giovani della parrocchia di Cernusco sul Naviglio _diocesi di Milano accompagnati da don Andrea, responsabile della pastorale giovanile. Un fine settimana che segna l’inizio del nuovo anno che si presenta ricco di numerosi impegni e esperienze costruttive.
Sabato 5, verso il mezzogiorno, raggiungono la nostra Abbazia i coscritti del 1948 di Mapello. Ad accompagnarli padre Riccardo Rota Graziosi che, di rientro per un periodo di riposo dalla Missione in Tanzania, celebra con loro a ricordo dei tanti compagni defunti. - Nel pomeriggio il gruppo Equipe Notre Dame della Val San Martino si ritrova per un tempo di formazione e preghiera.
Come da tradizione, nella sera di venerdì 4 raggiungono la nostra Abbazia i ragazzi di quinta superiore del nostro Seminario accompagnati dal prefetto e dai sacerdoti referenti. Partiti nel primo pomeriggio da Città Alta, si fermano per la notte in accoglienza e la mattina di sabato vivono il loro ritiro. A mezzogiorno la celebrazione della Messa e dopo pranzo il rientro in Seminario per la cerimonia della Regola di Vita.
Nel fine settimana del 28_29 settembreospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di aderenti al movimento religioso Missione Belem che, riuniti al PIME di Sotto il Monte per due giorni di ritiro, sono ospiti per la notte nella nostra accoglienza.
Nel pomeriggio di sabato 28 Simona Turani delle guide città di Bergamo, accompagna un piccolo gruppo in cammino lungo i sentieri del Colle San Giovanni ad una visita guidata alla nostra Abbazia. - Sempre nel pomeriggio, don Alberto Monaci affianca una coppia prossima alla nozze in un momento di ritiro.
Lunedì 23 per la rassegna Moltefedi Sotto lo stesso Cielo sono ospiti in Abbazia Bernardo Gianni, abate della basilica fiorentina di San Miniato e Izzedin Elzi, imam della stessa città . Per motivi di salute è assente la rabbina Martina Loreggian che ha comunque un inviato uno scritto. La serata, moderata da don Giuliano Zanchi, si concentra sulle domande più scomode da porre oggi alle religioni monoteiste: siete causa di divisione e violenza? Vi sapete relazionare fra voi? Avete ancora senso ad esistere dopo la rivoluzione scientifica e tecnologica? I numerosi che hanno riempito la nostra Abbazia, nonostante il nubifragio, hanno potuto ascoltare le risposte dei tre rappresentanti religiosi che hanno fornito disamine interessanti e spunti di riflessione da approfondire.
Domenica 22 settembre, visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia per una cinquantina di persone, organizzata dall’agenzia di Promoisola.
Domenica 30 giugno, nel pomeriggio raggiungono Fontanella una quarantina di teologi aderenti all’associazione italiana per lo studio della morale provenienti da diverse città italiane e riuniti in questi giorni nel nostro seminario vescovile per il loro 30’ congresso. Sono dapprima accolti dal Rettore con una breve presentazione della storia della nostra Abbazia e un significativo ricordo di Padre Turoldo. A seguire don Maurizio Chiodi, docente del seminario bergamasco, presiede poi la Santa Messa. A conclusione, prima del rientro in Città Alta, la visita al cimitero sulle tombe di Turoldo e Capovilla. >>> Sempre domenica, ospitiamo in Rettoria il gruppo adulti di Comunione e Liberazione della zona di Presezzo e dintorni: arrivati all’ora del pranzo, fanno presto spazio alla Scuola di Comunità nello scambio reciproco delle meditazioni personali sui testi affrontati negli ultimi mesi. >>> Sabato 29, ospitiamo per l’intera giornata operatori di Gorgonzola accompagnati dal gruppo consigliare e da Sindaca e assessori. Una giornata per valutare il lavoro svolto nel primo anno di mandato e per fissare obiettivi e priorità per le prossime scelte civiche. >>> Venerdì 28, al tramonto. Una dozzina di Suore, alcune fra quelle riunite alla Casa Madre di Somasca delle Orsoline per il capitolo generale, sostano per una piccola preghiera in Chiesa chiedendo sostegno nel discernimento delle giuste scelte ai santi Egidio e Alberto. >>> Giovedì 27 nel tardo pomeriggio, il prof. Giovanni Dal Covolo ricorda qui con la moglie i 54 anni di matrimonio: con loro il fratello vescovo monsignor Enrico Dal Covolo, con Monsignor Paiocchi e alcuni amici. >>> sempre giovedì, una splendida giornata di sole limpido e di cieli azzurri accompagna i numerosi ragazzi del Cre di Bergamo_ Città Alta che, guidati dal curato don Matteo e dagli animatori, aprono la loro giornata ritrovandosi nella nostra Chiesa per un piccolo pensiero di saluto da parte del Rettore e un breve momento di preghiera. Fontanella è la prima tappa del cammino che li porterà, lungo il sentiero a metà collina, verso il Santuario della Madonna del Castello di Ambivere, per una giornata di giochi e di svago nei prati. >>> Per l’intera giornata sempre di giovedì ospitiamo poi i ragazzi di classe terza quarta e quinta elementare iscritti al CRE di Mapello, saliti dal sentiero della Madonna di Prada accompagnati dagli animatori e dal parroco don Patrizio. Dopo il meritato riposo e il pranzo, dedicano il pomeriggio ad un momento di preghiera in Chiesa, e poi alla caccia al tesoro a tema. Nel tardo pomeriggio riprendono il sentiero per il rientro in oratorio lasciando Fontanella orfana delle loro voci, delle loro grida e delle loro risate, suoni inusuali per la nostra piccola frazione. >>> Nel fine settimana del 22_23 giugno ospitiamo in accoglienza don Leonardo, vicario della parrocchia di Seriate, con una decina di adulti del gruppo famiglie. Due giorni di ritiro in riflessioni, preghiera e condivisione. Prima del rientro a casa, scendono a Sotto il Monte per partecipare alla Messa del Pellegrino della domenica pomeriggio. >>> Ospiti del PIME a Sotto il Monte per il fine settimana, una trentina di giovani di Gioventù Francescana Lombardia, raggiungono Fontanella salendo dal sentiero del Colle San Giovanni. Dopo il pranzo al sacco nel prato della fontana e il tempo dei giochi di gruppo, si ritrovano in Abbazia per un momento di preghiera in canti e invocazioni. A metà del pomeriggio riprendono il sentiero per il rientro. >>> Lunedì 17 giugno, all’ora del tramonto, don Andrea Mazzucconi celebra una Messa a suffragio della mamma defunta alla presenza dei familiari e degli amici più cari. >>> Sabato 15, un gruppo di giovani volontari e operatori del Centro PIME di Milano, sostano negli spazi fra Chiostro e Abbazia per un pomeriggio di meditazione e silenzio. Il rientro a Sotto il Monte, dove sono ospiti per il fine settimana, a pomeriggio inoltrato. >>> Nella sera di giovedì 13 sono più di quaranta i futuri pellegrini del Cammino di Santiago che si ritrovano nella nostra Abbazia per la benedizione e per il primo timbro sulla Credenzialeavviati dal discorso del Rettore. >>> Domenica 9, per l’intera giornata ospitiamo la Comunità Capi del gruppo Scout di Mirazzano _ Milano: giornata di lavoro per conoscere un nuovo progetto formativo. >>> Nel pomeriggio ospitiamo il gruppo catechisti della parrocchia di Colzate che, accompagnati dal parroco don Paolo Biffi, vivono un momento di ritiro a chiusura dell’anno. >>> Martedì 4, ospitiamo per l’intera giornata il direttivo della Cooperativa Biplano, attiva nello sviluppo di servizi sanitari a favore di coloro che soffrono di problematiche psichiatriche. Una giornata dedicata alla sempre necessaria formazione e all’individuazione di nuove aree di intervento. >>> Domenica 2 giugno, partecipano alla Messa di Comunità una ventina di devoti di San Silvestro di Troina. Siciliani residenti al nord per lavoro e che ogni anno si ritrovano qui a pregare in concomitanza con la grande festa celebrata al loro paese in onore del Santo. >>> Mercoledì 29 maggio, i sacerdoti della Comunità Pastorale della Val San Martino dedicano una mattinata alla programmazione degli impegni parrocchiali del prossimo anno pastorale; a conclusione il pranzo nel salone grande prima del rientro. >>> Martedì 28, i sacerdoti della parrocchia di Borgo Santa Caterina in città sono nostri ospiti per dedicare l’intera giornata alla programmazione degli impegni parrocchiali dei prossimi mesi. >>> Sabato 25, Giornata di festa per coniugi Eliana e Ermanno Passoni, amici di Fontanella e dell’Abbazia, che ricordano il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. Il Rettore celebra la messa di ringraziamento verso il mezzogiorno e poi si ritrovano, con parenti e amici, nel salone grande per il pranzo organizzato per loro dall’associazione missionaria Il Ponte di Stelle di Ambivere. >>> Ospitiamo in accoglienza il piccolo gruppo del CVX di Bergamo che si ritrova per una giornata dedicata alla meditazione secondo le riflessioni proposte da suor Maria Paola Aiello. >>> Nel pomeriggio, don Gennaro Orsatti, sacerdote della diocesi di Chieti, accompagnato da alcuni amici, celebra in Abbazia a suffragio del card. Loris Capovilla, a otto anni della scomparsa. >>> Giovedì 23, giornata di ritiro per i seminaristi camilliani di Capriate accompagnati da padre Angelo Brusco. >>> Domenica 19 maggio, il gruppo famiglie della Comunità Pastorale Regina degli Apostoli _ diocesi di Milano _ ė nostro ospite per l’intera giornata. Alcuni arrivano per partecipare alla Messa della Comunità, gli altri si aggiungono per il momento del pranzo. Tempo di bilanci dell’anno trascorso e di proposte per il futuro nella riunione del pomeriggio. Verso sera il rientro a casa. >>> Sabato 18 maggio, gli Amici di Romena Bergamo si ritrovano alla nostra Abbazia già dal mattino per una giornata dedicata alla Via della Beatitudine. Cammino di riflessione in preghiere e canti, partendo dall’Abbazia fino a Cabergnino e ritorno, guidato da Fra Raffaele, dei cappuccini di Milano SanSiro. Complice la giornata finalmente soleggiata, consumano il pranzo al sacco nel Chiostro prima di ritrovarsi in Abbazia per la celebrazione della Messa in vigilia di Pentecoste. >> > Ospitiamo inoltre i ragazzi cresimandi delle parrocchie di Vercurago e Pascolo per la loro giornata di ritiro alla vigilia del sacramento. Accompagnati dal catechista Mario e seguiti dal nostro Rettore la mattina si preparano al Sacramento della riconciliazione. Dopo pranzo è invece il parroco don Andrea a proporre la meditazione. A metà pomeriggio sono raggiunti dai genitori per la preghiera conclusiva in Chiesa. >>> Nell’’ambito del progetto ITAR – Itinerari Artistici, sono più di ottanta le persone che, su invito del prof.Cesare Gualandris insegnante dell’istituto Betty Ambiveri di Presezzo, raggiungono la nostra Abbazia nel pomeriggio salendo dal sentiero della Madonna di Prada di Mapello. In due distinti gruppi assistono alla spiegazione appassionata e approfondita del professore sulla storia e sull’architettura di Sant’Egidio. >>> Nella sera di sabato, accompagnati da padre Ivan dei missionari del PIME e partiti dalla Casa Natale del santo PapaGiovanni, raggiungono la nostra Abbazia percorrendo il sentiero della collina di San Giovanni, più di cinquanta giovani di Milanoe dintorni. Ragazzi che questa estate saranno volontari nelle missioni PIME in giro per il mondo. Dopo la cena condivisa nel salone grande della Rettoria, si ritrovano in tarda serata in Abbazia per la Veglia di invocazione allo Spirito e per la consegna del mandato missionario. >>> Nei giorni 16 e 17 maggio ospitiamo in accoglienza una dozzina di Suore delle Poverelledella casa di noviziato internazionale di Albino. Il Venerdì giornata dedicata al ritiro silenzioso, guidate nelle meditazioni e nella celebrazione eucaristica da don SergioGamberoni, referente diocesano della pastorale dei migranti. >>> La sera di giovedì 16 maggio, benedizione e consegna di circa 40 credenziali ad altrettanti futuri pellegrini lungo il Cammino di Santiago. >>> Nella piovosa giornata di mercoledì 15 maggio ospitiamo una quarantina tra suore e “sorelle in ricerca” provenienti da varie congregazioni e vari conventi della Lombardia e aderenti al coordinamento UISM. Una giornata per stare insieme, per condividere progetti ed esperienze. Nel tardo pomeriggio, don Doriano Locatelli, referente dell’Ufficio Liturgico, celebra la Santa Messa in Abbazia a conclusione. >>> Martedì 14 maggio, partiti a piedi dalla loro parrocchiale nel tardo pomeriggio e raggiunti lungo il cammino da un forte acquazzone, raggiungono la nostra Abbazia, zuppi e stanchi, i ragazzi cresimandi della parrocchia di Carvico accompagnati da alcuni bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione la domenica precedente, dai catechisti e dal parroco don Marco. Nel salone grande cercano di asciugarsi un pochino prima di una veloce cena al sacco. Raggiunti dai genitori celebrano in Abbazia la Messa in canti e gesti di invocazione allo Spirito Santo. >>> Giovedì 9 maggio, la mattina. Accompagnati da amici e parenti, i coniugi Laura e Franco di Milano fanno memoria del loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. A celebrare la Messa, l’amico don Fabio Fossati, cappellano del carcere di Bollate. Un piccolo rinfresco nel salone grande della Rettoria conclude la festa. >>> La sera del 30 aprile raggiungono la nostra Abbazia una quindicina di ragazzi adolescenti della parrocchia di Bossico accompagnati dal parroco don Danilo. Si fermano fino al tardo pomeriggio del Primo Maggio dedicando buona parte della giornata alla condivisione di riflessioni e di turbamenti legati al recente terribile lutto che ha colpito due ragazze del gruppo. >>> Il gruppo catechisti della parrocchia di Paladina accompagnati dal parroco don Ivan dedicano la giornata del Primo Maggio ad un ritiro in meditazione e silenzio. >>> Verso il mezzogiorno del Primo Maggio, raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di persone dei gruppi famiglie della Comunità Pastorale Beato Carlo Acutis di Arosio Caruso _ diocesi di Milano. Accompagnati dal parroco don Paolo, dal vicario don Andrea e dal diacono permanente Antonio sono prima in visita guidata all’Abbazia e poi celebrano la Messa. Dopo il pranzo nel salone grande della Rettoria ripartono per tornare a casa passando per una preghiera dal Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago. >>> Andrea Mazzoleni, guida della città di Bergamo, accompagna nel pomeriggio una trentina di persone ad una approfondita scoperta della storia e dell’architettura della nostra Abbazia. >>> Domenica 28 aprile. Partecipano alla Messa della Comunità una ventina di aderenti al gruppo di preghiera IlGermoglio di Boltiere, che si ritrovano poi nel salone grande per il pranzo condiviso. >>> Nel pomeriggio l’Associazione La Gilda delle Arti, accompagna una cinquantina di persone in una visita all’Abbazia in esposizione di fatti storici, in letture di poesie di Padre Turoldo, in illustrazione di elementi architettonici e, in conclusione, in accompagnamento musicale con suono d’arpa. >>> Nel tardo pomeriggio, don Matteo Cella, già curato di Nembro, celebra una Messa in ricordo di Leoquale tappa finale di un cammino lungo più di quaranta chilometri che, dal primo mattino ha portato da Nembro a qui una sessantina di persone nel ricordo dell’amico prematuramente scomparso. La discesa a Sotto il Monte per una preghiera al Santo PapaGiovanni conclude la giornata. >>> Sabato 27 maggio, all’ora del pranzo il numeroso gruppo dei cresimandi della parrocchia di Romano raggiunge Fontanella salendo dal sentiero che dall’Abbazia di Pontida porta fino a qui. Dopo il pranzo al sacco nel prato antistante all’Abbazia, i vicari don Giorgio e don Marcello celebrano la santa Messa. In conclusione, un particolare ricordo di padre Turoldo proposto da don Marcello prima di riprendere la strada per Sotto il Monte, dove saranno ospiti dell’oratorio per il fine settimana. >>> Venerdì 26 aprile, nel pomeriggio. Sono in attenta e interessata visita guidata alla nostra Abbazia una ventina di amici provenienti da diverse città lombarde ma che si ritrovano a condividere esperienze di vita secondo il carisma di Piergiorgio Frassati. >>> Giovedì 25 aprile, la mattina. Il Rettore celebra una Messa in occasione del 60esimo anniversario di matrimonio dei coniugi Maria e Augusto di Terno d’Isola. Emozionatissimi ma sorretti dall’affetto delle nipoti e dei figli. >>> Saliti a piedi dal sentiero della Madonna di Prada da Mapello, raggiungono la nostra Abbazia all’ora del pranzo i ragazzi che si preparano al sacramento della Cresima della parrocchia di San PioX in Celadina, accompagnati dalle famiglie, dai catechisti e dal parroco donDavide. Dopo il momento di preghiera in Chiesa, scendono nel salone grande per il pranzo al sacco. A metà del pomeriggio riprendono il cammino per il rientro a Mapello. >>> Dalla sera di mercoledì 24 fino a metà pomeriggio del giovedì ospitiamo in accoglienza una dozzina di ragazzi di quarta superiore della parrocchia di Ghisalba accompagnati dalle educatrici e dal curato don Simone. Tempo per stare insieme, per imparare a collaborare in vista degli impegni che durante l’estate li vedranno in prima fila. A metà del pomeriggio del giovedì la celebrazione della Santa Messa in Abbazia prima del rientro a casa. >>> Lunedì 22 aprile, nel primo pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia subito dopo la fine delle lezioni a scuola, i ragazzi di prima media di Mapello accompagnati da suor Marilena, dalla catechista e da alcuni genitori. Meta della loro uscita, dopo la preghiera in Abbazia, il piccolo cimitero per una visita alla tomba di Padre Turoldo, figura che stanno imparando a conoscere negli incontro di catechesi di queste settimane. >>> Domenica 21 aprile, nel pomeriggio. Nell’ambito delle iniziative delle Settimane della Cultura della Diocesi, la corale di Botta propone nella nostra Abbazia una meditazione in letture e canti, seguendo il tema proposto della “Pace a voi”. >>> Giovedì 18 aprile, i seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate sono ancora nostri ospiti per il loro ritiro mensile. >>> Nel pomeriggio raggiungono l’Abbazia i cresimandi della parrocchia di Prezzate accompagnati dal parroco don Luca e dalla catechista per un ritiro a pochi giorni dal sacramento: meditazione, preghiera, confessioni e veloce cena al sacco prima del rientro a casa. >>> Mercoledì 17 aprile. Ultima mattinata di ritiro prima dell’estate per i sacerdoti della CET 8 Isola, seguendo le meditazioni di don Sergio Stevan. >>>
In momenti e giornate diverse ospitiamo gruppi di ragazzi diversamente abiliaccompagnati dai volontari del CAI e dai loro educatori che, in cammino lungo i sentieri della collina, chiedono ospitalità negli spazi della Rettoria per il tempo del pranzo e del riposo.
Domenica 14 aprile, ospitiamo l’equipe educativa dell’Unità Pastorale della Val San Martino per una giornata di formazione e di preghiera. Filo conduttore il tema del cammino: educativo e personale, tappe, obiettivi e mete. A metà pomeriggio incontrano il nostro Rettore per una riflessione su “Viavai? il cammino, come icona di Chiesa”.
>>> Saliti a piedi dal sentiero della Madonna di Prada da Mapello, raggiungono la nostra Abbazia all’ora del pranzo i ragazzi che si preparano al sacramento della Cresima della parrocchia di Celadina, accompagnati dalle famiglie, dai catechisti e dal parroco donDavideGalbiati. Dopo la preghiera in Chiesa, scendono nel salone grande per il pranzo al sacco. A metà del pomeriggio riprendono il cammino per il rientro a Mapello.
Dalla sera di mercoledì 24 fino al tardo pomeriggio del giovedì ospitiamo in accoglienza una dozzina di ragazzi di quarta superiore della parrocchia di Ghisalba accompagnati dalle educatrici e dal curato don Simone. Tempo per stare insieme, per imparare a collaborare in vista degli impegni che durante l’estate li vedranno in prima fila. A metà del pomeriggio del giovedì la celebrazione della Santa Messa in Abbazia prima del rientro a casa.
Lunedì 22 aprile, nel primo pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia subito dopo la fine delle lezioni a scuola, i ragazzi di prima media di Mapello accompagnati da suor Marilena, dalla catechista e da alcuni genitori. Meta della loro uscita, dopo la preghiera in Abbazia, il piccolo cimitero per una visita alla tomba di Padre Turoldo, figura che stanno imparando a conoscere negli incontri di catechesi di queste settimane.
Domenica 21 aprile, nel pomeriggio. Nell’ambito delle iniziative delle Settimane della Cultura della Diocesi, la corale di Botta propone nella nostra Abbazia una meditazione in letture e canti, seguendo il tema proposto della “Pace a voi”.
Giovedì 18 aprile, i seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate sono ancora nostri ospiti per il loro ritiro mensile. >>> Nel pomeriggio raggiungono l’Abbazia i cresimandi della parrocchia di Prezzate accompagnati dal parroco don Luca e dalla catechista per un ritiro a pochi giorni dal sacramento: meditazione, preghiera, confessioni e veloce cena al sacco prima del rientro a casa.
Mercoledì 17 aprile. Ultima mattinata di ritiro prima dell’estate per i sacerdoti della CET 8 Isola, seguendo le meditazioni di don Sergio Stevan.
In momenti e giornate diverse ospitiamo gruppi di ragazzi diversamente abili accompagnati dai volontari del CAI e dai loro educatori: in cammino lungo i sentieri della collina, chiedono ospitalità negli spazi della Rettoria per il tempo del pranzo e del riposo.
Nel primo fine settimana del mese di marzo ospitiamo in accoglienza una decina di adulti del gruppo di preghiera La Tenda del Magnificat di Treviolo e dintorni che, accompagnati da don Gianluca, sacerdote marchigiano, vivono due giorni in riflessione, silenzio e preghiera.
Il 2 marzo, sabato sera, dopo l’ora del tramonto e accompagnati da una pioggia scrosciante accogliamo nella nostra Abbazia una decina di aderenti al gruppo MASCI di Cassano d’Adda. Tappa conclusiva del pomeriggio itinerante fra chiese e monasteri dell’alto Adda per riflettere su sfide e scelte educative, comportamentali e sociali del “farsi strada nel creato” nella rilettura dell’enciclica “Laudato sii”. A conclusione, una piccola guida alla storia della Chiesa prima del congedo.
Venerdì 1marzo, nella sera. In una Chiesa affollata, don Massimo Maffioletti guida la Veglia di preghiera per la Pace in TerraSanta organizzata da vari enti della nostra diocesi. Riflessioni, testimonianze _ fra tutte quella di Suor Nabila Saleh in collegamento telefonico da Gaza _ preghiere, musiche e canti per aiutarci a respingere la tentazione della rassegnazione che porta a pensare che il male abbia sempre l’ultima parola e per esprimere vicinanza a tutti i popoli martoriati dalle guerre.
Sabato 24 e domenica 25 ospitiamo in accoglienza il piccolo gruppo dei bimbi di Prima Comunione della Comunità di San Fermo accompagnati da don Biagio e da Angela, la catechista, per un incontro in preparazione al Sacramento. Domenica sono raggiunti dalle famiglie e da don Omar per la catechesi comune e, dopo pranzo, per la celebrazione della Messa.
Sabato 24 affollato di presenze per la nostra Rettoria: dal mattino fino a metà del pomeriggio sono nostri ospiti don Antonio e più di trenta persone della Comunità Pastorale AgnusDei di MilanoBicocca per una giornata sui passi e nei luoghi di padre Turoldo. Prima del rientro a metà pomeriggio la celebrazione della Messa in Abbazia.
Nel pomeriggio sono invece ospiti due distinti ma entrambi numerosi gruppi di coppie in cammino di preparazione al sacramento del matrimonio: da Bussero accompagnati dal parroco donAchille; e dal decanato di Vimercate accompagnati dal diacono permanente Alberto. Si alternano tra salone grande per il tempo della meditazione e l’Abbazia per il tempo delle celebrazioni liturgiche.
Domenica 25 febbraio, liturgicamente la seconda di Quaresima, ma per la piccola Comunità che si ritrova a celebrare la domenica mattina è un giorno di festa per il compleanno “rotondo” del Rettore. A rendere sobriamente solenne la celebrazione la presenza di sei diaconi permanenti della nostra Diocesi venuti ad esprimere nella preghiera il loro affetto per donAttilio, loro formatore per anni.
Giovedì 22 febbraio, come ormai di consuetudine, giornata di ritiro per il piccolo gruppo dei seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate guidati da padre Angelo.
Mercoledì 7 febbraio: mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET8 _ Isola Bergamasca, riuniti nel salone grande della Rettoria per seguire le riflessioni proposte da donSergio Stevan.
Domenica 4 febbraio, partecipano alla Messa della Comunità i ragazzi del Clan Kairos del gruppo scout di Cologno al Serio Primo e il gruppo di preghiera “In cammino con Maria” di Boltiere .
Sono entrambi ospiti per il pranzo negli spazi della nostra Rettoria fino a metà del pomeriggio.
Sabato 3 febbraio, giornata di ritiro per una quarantina di donne della Comunità Pastorale il Cenacolo _ Milano Quarto Oggiaro. Una giornata dedicata all’ascolto delle meditazioni proposte dalla biblista e missionaria Maria Soave Buscemi a tema “Noi alla sequela di Gesù….con le donne nel Vangelo di Marco”, al silenzio e alla riflessione personale, alla condivisione nei tempi del pranzo e del riposo.
Sabato 27 gennaio, nel pomeriggio ospitiamo il Direttivo dell’associazione Azione Cattolica di Bergamo per un momento di verifica e riflessione in vista del rinnovo delle cariche previsto nei prossimi mesi. Verso sera, la celebrazione della Messa in Abbazia prima della cena condivisa nel salone grande.
Mercoledì 24, sempre nostri graditi ospiti i ragazzi dello Spazio Autismo di Bergamo accompagnati dagli assistenti in una gita in collina.
Domenica 21 gennaio, nel pomeriggio. Ospitiamo i catechisti della parrocchie di Trescore e dintorni per un pomeriggio di ritiro guidato dal nostro Rettore…..
Martedì 16 gennaio, giornata di ritiro per i seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate guidati da PadreAngelo: meditazioni, silenzio, preghiera a scandire i tempi.
Sabato 30 dicembre, nel pomeriggio. Visita guidata per una ventina di persone organizzata dall’agenzia Villago di Como. > Il 29 e 30 ospitiamo in accoglienza una quindicina di giovani aderenti di Azione Cattolica per il campo invernale. Tema della due giorni il “come diventare Costruttori di Pace”: ad accompagnarli nelle meditazioni e nella preghiera l’assistente spirituale don Alberto Monaci. > Dal 22 al 24 ospitiamo in accoglienza il Clan Hado del gruppo ScoutLecco3 per alcune giornate di riflessione e preghiera in vista del Natale. > Giovedì 21 ritiro di Natale dei seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate. > Domenica 17 ospitiamo per l’intera giornata le coppie di fidanzati in preparazione al matrimonio della parrocchia di Valtesse, per il ritiro a chiusura del percorso: ad accompagnarli nelle riflessioni il collaboratore pastorale don Cristiano Re. Dopo il pranzo condiviso e le “ultime raccomandazioni”, a metà pomeriggio il parroco don Giampaolo celebra la Messa in Abbazia. A conclusione, la consegna degli attestati di partecipazione prima dei saluti. > Sabato 16 , dal mattino ospitiamo una dozzina di residenti nella Comunità di Villapizzone in Milano per un ritiro in preparazione al Natale, nel primo pomeriggio la celebrazione della Messa prima del rientro a casa. > Don Tommaso Frigerio con tre coppie prossime al matrimonio per un piccolo momento di ritiro: saliti a piedi da Pontida dedicano la mattina e parte del pomeriggio alla riflessione personale e di coppia secondo le indicazioni date dalla meditazione proposta. Nel tardo pomeriggio, raggiunti da alcuni familiari e testimoni celebrano la Messa in Abbazia. > Nel fine settimana dall’otto al dieci dicembre ospitiamo in accoglienza una decina di giovani delle parrocchie di Berzo, Grone e Sant’Antonio accompagnati dal parroco don Marco e dal vicario interparrocchiale don Manuel. Tre giorni dedicati alla riflessione, al silenzio, alla preghiera e alla bellezza dello stare insieme. > Nella mattinata di sabato 9 i catechisti della parrocchia di Bonate Sotto, accompagnati dal curato don Taddeo, vivono il loro momento di ritiro in meditazione, silenzio e adorazione per “farsi trovare pronti” all’arrivo del Natale. > Mercoledì 6 : accogliamo per il tempo del pranzo e del relax un piccolo gruppo di ragazzi dello Spazio Autismo di Bergamo, sempre nostri graditi ospiti quando si ritrovano a passeggiare nei pressi dell’Abbazia. > Nel fine settimana del 2 e 3 ospitiamo in accoglienza un gruppo di ragazzi grandi, animatori dell’oratorio Sirino della parrocchia di San Siro in Soresina, diocesi di Cremona. Accompagnati dal curato don Alberto, sono in ritiro d’Avvento in preparazione al Natale. > La mattina di sabato 6 ospitiamo la redazione della rivista Servire di AGESCI Lombardia per un incontro di riflessione e di scambio di auguri per il Natale. > La sera il Gruppo Famiglie della parrocchia di Santa Lucia in città incontra il Rettore: meditazione d’Avvento sulla necessità del rappezzo in oro di quanto la vita infrange, e poi condivisione gioiosa della cena. > Sabato 25 novembre, nel primo pomeriggio sono in visita guidata all’Abbazia una dozzina di persone secondo l’organizzazione proposta dall’Agenzia Villago di Como. > A metà del pomeriggio sono invece una sessantina di persone della parrocchia di Nostra Signora delle Vittorie di Moncalieri - diocesi di Torino a raggiungere la nostra Abbazia, accompagnati dal parroco don Manuel Lunardi. Dopo aver trascorso la giornata a Sotto il Monte, tra l’incontro con i genitori di Giulia Gabrieli e la visita al Santuario, concludono il pellegrinaggio con la celebrazione della Messa in Abbazia. >
Martedì 21, giornata di ritiro d’Avvento per i seminaristi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate guidati da Padre Angelo. > Domenica 19, verso mezzogiorno. Salgono a piedi da Botta il gruppo famiglie della parrocchia di Santo Stefano in Sesto San Giovanni, accompagnati dal parroco don Luciano. Ospiti della nostra Rettoria per un pranzo condiviso e per la celebrazione della Messa a metà del pomeriggio, prima di riprendere la strada verso casa. > Nel fine settimana del 18 e 19 ospitiamo in accoglienza il gruppo ScoutMilano35, in cammino lungo i sentieri del Monte Canto. > Martedì 15, mattinata di ritiro d’Avvento per i sacerdoti della CET8 _ Isola. A guidare le riflessioni don Sergio Stevan, della Comunità dei Padri Oblati di Rho.
Nel fine settimana del 11 e 12 novembre ospitiamo in accoglienza i ragazzi del noviziato scout di Morengo. Arrivati in serata a piedi lungo il sentiero nord che da Pontida porta a Fontanella, vivono nella notte un momento di Veglia in Abbazia. Al mezzogiorno di domenica, dopo aver partecipato alla Messa della Comunità, riprendono il sentiero per il rientro.
Nel pomeriggio di sabato 11 novembre ospitiamo per una visita all’Abbazia un piccolo gruppo di malati di SLA della nostra provincia accompagnati da familiari e operatori.
La sera, si ritrovano nel salone grande della Rettoria il gruppo di volontari del Banco di Solidarietà di Bergamo _ sezione di Bonate Sopra per una pizza in compagnia e per la programmazione dei futuri impegni.
Sabato 28 ottobre, nel pomeriggio ospitiamo il gruppo MASCI degli Scout di Treviglio. Dopo la riflessione proposta da Padre Giovanni, all’ora del tramonto la celebrazione della Messa in Abbazia. La cena al sacco prima del rientro a casa. Sempre nel pomeriggio di sabato una guida di Promoisola accompagna un gruppo in visita guidata all’Abbazia.
Mercoledì 25 ottobre ospitiamo i ragazzi di Spazio Autismo di Bergamo che, a passeggio nei dintorni dell’Abbazia, utilizzano il nostro salone per il pranzo e per un momento di riposo.
Sabato 21 ottobre, la mattina ospitiamo il gruppo giovani della parrocchia di Martinengo, accompagnati dal nuovo curato donOmar per un momento di riflessione e di scambio sui nuovi progetti dell’anno pastorale.
Domenica 15 ottobre, nel tardo pomeriggio ospitiamo i giovani della CET di Verdello_Stezzano, accompagnati da alcuni sacerdoti dell’ambito, per una Veglia di preghiera in Abbazia e per una cena a buffet nel salone grande della Rettoria a conclusione.
Nel pomeriggio sono invece una trentina i parrocchiani di Guzzanica, accompagnati dal loro nuovo parroco don Gianluca, a salire alla nostra Abbazia per una Veglia in apertura del nuovo Anno Pastorale. A conclusione una merenda condivisa nel Salone grande prima del rientro in pianura.
Dal pomeriggio di sabato alla domenica dopo pranzo ospitiamo in accoglienza il gruppo giovani della parrocchia di Mozzo accompagnati dal curato don Andrea per un fine settimana di condivisione, riflessioni e preghiera: celebrano con noi in comunità.
Venerdì 13 ottobre, ospitiamo all’ora del pranzo il Gruppo Autismo Adulti della Cooperativa San Martino di Fiorano al Serio accompagnati dagli operatori e dai volontari del CAI che li hanno accompagnati nella passeggiata lungo i sentieri della nostra collina.
Domenica 8 ottobre, per l’intera giornata ospitiamo le “famiglie con figli grandi” della parrocchia di AzzanoSanPaolo accompagnate dal parroco don Alberto. La mattina è il momento della meditazione e dello scambio sulle riflessioni proposte. Il pomeriggio, dopo il pranzo condiviso, la celebrazione della Messa in Abbazia.
Sabato 7 ottobre, dal primo pomeriggio ospitiamo l’Equipe Notre Dame - sezione della ValSanMartino per il loro momento di ritiro e preghiera Nella sera, a chiusura, la cena condivisa prima del rientro a casa.
Partiti da Città Alta nel primo pomeriggio, all’ora di cena di venerdì 6 ottobre raggiungono la nostra accoglienza il piccolo gruppo dei ragazzi di quinta liceo del nostro Seminario accompagnati dal padre Spirituale donTiziano e dal Vice Rettore donFabio. La mattina del sabato sono in ritiro in meditazione e silenzio. La celebrazione della Messa a mezzogiorno e il pranzo a chiusura prima del rientro in Seminario.
In una Abbazia affollatissima, la sera di giovedì 5 ottobre lo scrittore Eraldo Affinati, ospite della rassegna Moltefedi, racconta la figura di don Lorenzo Milani, a suo dire “uomo del futuro “ perché i temi raccontati e affrontati ormai cinquant’anni fa sono più che mai attuali.
Domenica 1ottobre, giornata di ritiro per il gruppo catechisti di Chiuduno accompagnati dal curato don Mattia.
Sabato 30 settembre, pomeriggio di visite guidate agli affreschi delle nostre absidi dipinte da Cristoforo Baschenis da parte dei volontari del Touring di Bergamo nell’ambito del progetto itinerante “Le terre dei Baschenis”.
Martedì 26 settembre, la rassegna di Moltefedi ricorda la figura del Cardinal Martini con due eventi: nel tardo pomeriggio don Carlo Casalone _ gesuita presidente della Fondazione Martini _ ne traccia un ricordo partendo dalle idee innovative che hanno ispirato riflessioni e iniziative della sua pastorale, sottolineando in particolare l’originale intreccio tra lo studio della Bibbia e l’applicazione della spiritualità di Sant’Ignazio di Loyola. A seguire, per un centinaio di partecipanti, negli spazi della Rettoria la cena organizzata dai volontari dell’Operazione Mato Grosso di Bergamo. Nella sera, sempre in Abbazia suggestivo spettacolo a cura della compagnia teatrale Exire dedicata al “profeta” Martini, la cui voce è stata fatta risuonare più volte fra le absidi della nostra Chiesa.
I mesi di luglio e agosto, tradizionalmente dedicati alle vacanze e al riposo, hanno visto una riduzione delle presenze ospiti nella nostra accoglienza ma non di visite all’Abbazia. Sant’Egidio richiama sempre un buon numero di visitatori che, a piedi, in bici, in auto, per una passeggiata, per una preghiera, per abitudine, per semplice curiosità o per caso, arrivano e sostano alla nostra Abbazia. Testimonianza dei loro passaggi le numerose preghiere in ringraziamenti e in invocazioni lasciate sul nostro registro all’entrata della Chiesa.
Domenica 24 settembre, a mezzogiorno. Raggiungono la nostra Abbazia genitori e figli del gruppo famiglie della parrocchia di Cenate Sotto accompagnati dal parroco don Giacomo. Dopo il pranzo condiviso nel Chiostro, complice la bella giornata, si suddividono per i lavori nei gruppi negli spazi antistanti l’Abbazia. A seguire tutti in Chiesa per la riflessione proposta da don Giacomo. Il rientro a casa dopo la merenda nel tardo pomeriggio. >>> Nel fine settimana ospitiamo in accoglienza i ragazzi 14enni dell’oratorio salesiano Opera donBosco di Milano _Stazione Centrale. Vivono qui il loro TimeOut in preparazione alla Professione di Fede accompagnati, nelle riflessioni e nelle preghiere, da don Giovanni. La domenica a mezzogiorno sono raggiunti dalle famiglie per la celebrazione della Messa e per il pranzo nel salone grande della Rettoria. A metà pomeriggio il rientro a Milano. >>> Martedì 19 settembre, nella sera. Ospitiamo i futuri componenti del nuovo Consiglio Pastorale dell’Unitá Ambivere_Mapello_Valtrighe che, aiutati dal parroco donPatrizio, iniziano il cammino di discernimento del nuovo impegnativo compito. >>> Sabato 16 settembre, dal pomeriggio fino all’ora di cena. Ritiro prima dell’inizio dell’anno per il gruppo catechisti della parrocchia di Carvico accompagnati dal parroco don Marco. >>> Nel fine settimana ospitiamo un piccolo gruppo di coordinatori dell’associazione Missione Belem provenienti da Forlì che, in ritiro a Sotto il Monte con altri, usufruiscono della nostra accoglienza per la notte. >>> Mercoledì 13 settembre, ospitiamo una decina di aderenti al gruppo di ex capi scout dell’Isola per una giornata di spiritualità in meditazioni e preghiera. >>>
Sabato 9 settembre, raggiungono la nostra Abbazia salendo a piedi da Botta, il folto gruppo dei ragazzi iscritti al catechismo della parrocchia di Mozzo accompagnati dal curato don Andrea. Pranzano al sacco nel Chiostro e, dopo un momento di preghiera in Abbazia, ripartono in direzione Sotto il Monte. >>> Venerdì 8 settembre, la mattina. Don Gabriele Bonzi, nuovo direttore dell’Ufficio Diocesano della Pastorale Evolutiva, riunisce una decina di stretti collaboratori per un piccolo momento di ritiro e preghiera in vista dei nuovi impegni dell’anno. >>> Martedì 5 settembre, nel pomeriggio. Ospitiamo una cinquantina di cittadini austriaci della regione di Vorarlberg che, accompagnati da Herr Eugen Giselbrecht sono in visita nelle terre del Santo papa Giovanni. Nel primo pomeriggio si ritrovano nel salone grande della Rettoria per una riflessione sull’eredità del Concilio Vaticano II, proposta da padre Eugene. A conclusione la celebrazione della Messa in Abbazia animata con canti e preghiere rigorosamente e stupendamente asburgici. >>> Lunedì 4 settembre, ospitiamo donLoran con una coppia di sposi prossimi alle nozze per una giornata di ritiro. >>> Domenica 3 settembre, il ricordo di Sant’Egidio patrono e del fondatore Sant’Alberto nella Messa comunitaria del mattino: i recenti lutti che hanno segnato la nostra comunità euciaristica tiene sotto tono ma sempre sobrfiamente solenne la nostra celebrazione, nella quale ricordiamo tutti i nostri amici passati al regno di io, precedendoci. >>> Mercoledì 30 settembre, sono graditi ospiti per l’intera giornata i sacerdoti delle parrocchie di Treviglio per una giornata di programmazione e di calendarizzazione dei prossimi dell’anno pastorale entrante. >>> Dal 22 al 24 agosto ospitiamo in accoglienza una ventina di giovani delle parrocchie di Irigny, Saint Genis Laval e Sainte Blandine du Fleuve _ diocesi di Lione, accompagnati da padre Vincent Gerard. In viaggio per conoscere le terre di papa Giovanni, tra convivialità e silenzi di preghiera. >>> Domenica 20 agosto, ospitiamo un piccolo gruppo di aderenti alle ACLI - sezione di Bolgare - che, prima si ritrovano in Rettoria, poi partecipano alla Messa Comunitaria e infine sono in visita guidata all’Abbazia.
Mercoledì 2 agosto, nel tardo pomeriggio. Il Rettore celebra una Messa a suffragio dei coniugi Vitali di Zogno, alla presenza dei figli e di un piccolo gruppo di parenti. >>> Lunedì 24 luglio, una decina di giovani aderenti al percorso vocazionale organizzato dai Seminari di Trento e di Vittorio Veneto vivono una giornata di silenzio, meditazione e preghiera nella nostra Abbazia. Nel tardo pomeriggio don Lorenzo Barbieri e don Lorenzo Zani, assistenti spirituali, celebrano la Santa Messa a conclusione. Visitano poi le tombe di Turoldo e Capovilla nel nostro piccolo cimitero, prima di rientrare a Bergamo Città Alta, per alcuni giorni ospiti del nostro Seminario. >>> Domenica 23 luglio, la sera. Il gruppo giovani della parrocchia di Curnasco raggiunge la nostra Abbazia salendo dal sentiero della Madonna del Castello di Ambivere, accompagnati da Don Lorenzo, collaboratore festivo. Ad attenderli il parroco don Davide per una cena in compagnia. In serata, prima del rientro a casa, un breve momento di preghiera in Chiesa. >>> Venerdì 21 luglio, nel pomeriggio, in Abbazia si celebrano i funerali di Giacomina Medolago, la più anziana della frazione, morta pochi giorni dopo il 99esimo compleanno. >>> Mercoledì 19 luglio, nella sera. Numeroso il gruppo dei prossimi pellegrini sul Cammino di Santiago convocati qui dalla Confraternita per la benedizione e il timbro delle Credenziali. >>> Sabato 15 luglio, nell’assolato pomeriggio. Una ventina di persone della parrocchia della Natività del Signore in Cibali _ Catania, accompagnate dal parroco padre Roberto sono in visita guidata all’Abbazia: con Sotto il Monte prima tappa del loro viaggio tra Bergamo, Brescia e Pavia. >>> Nel fine settimana del 8 e 9 luglio ospitiamo in accoglienza i referenti del gruppo giovani della CET Verdello Stezzano per una due giorni di programmazione delle attività del prossimo anno. La domenica a pranzo sono raggiunti dai curati referenti della pastorale giovanile per la riunione conclusiva. >>> Martedì 27 giugno, nella sera. Sono più di quaranta i futuri pellegrini del Cammino di Santiago convocati qui dalla Confraternita per la benedizione e la consegna delle Credenziali. >>> Domenica 25 giugno, il Rettore incontra un gruppo di aderenti ad Azione Cattolica della diocesi di Lecco per un ritiro che conclude il loro anno di formazione permanente. >>> Mercoledì 21 giugno, all’ora di pranzo. >>> Raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di volontari dell’associazione AUSER di Cantù- Como, salendo dal sentiero dal Santuario della Madonna di Prada a Mapello. Dopo il pranzo al sacco nel prato della fontana sono in visita guidata all’Abbazia. >>> Domenica 18 giugno. Partecipano alla Messa della Comunità una quindicina di persone originarie di Troina _ Enna ma ora residenti in Lombardia per lavoro. Nel loro paese è grande la devozione a San Silvestro Monaco e lo ricordano nella preghiera a fine celebrazione e nel dono di una piantina di alloro quale segno di benedizione. >>> Sabato 17 giugno, nel pomeriggio. Nell’ambito delle iniziative del progetto “Le Terre dei Baschenis”, volontari del Touring Italiano accompagnano i visitatori alla scoperta degli affreschi dipinti da Cristoforo Baschenis nelle volte delle absidi della nostra Abbazia. >>> In Rettoria ospitiamo invece per l’intera giornata una quarantina di persone provenienti dalla parrocchia di Santa Maria alla Fontana in Milano. Si tratta di adulti di mezza età cresciuti nello stesso oratorio e che si ritrovano periodicamente per giornate di riflessione e preghiera. A Fontanella la giornata è iniziata con la visita guidata all’Abbazia, poi la passeggiata verso Cabergnino e la celebrazione della Messa a mezzogiorno. Dopo pranzo spazio ai momenti di riflessione e discussione. Il rientro a Milano verso l’ora di cena. >>> Venerdì 16 giugno, al tramonto. Il Rettore celebra la Messa in ricordo di Flavia in una Chiesa affollata di amici e parenti che poi si ritrovano nel Salone grande per la cena.
>>> Domenica 11 giugno, ospitiamo una piccolo gruppo di operatori legati al Seminario del PIME di Milano che, accompagnati da padre Mario, vivono una giornata di riflessione e preghiera. >>> Sabato 10 giugno, gli aderenti al Movimento Cristiano Lavoratori - sezione di Bergamo - si ritrovano per una mattinata di riflessione su “A 60 anni dalla Pacem in Terris” guidata da donCristiano Re. A mezzogiorno pranzo a buffet nel Chiostro dell’Abbazia. >>> Domenica 4 giugno, nel pomeriggio. Visita guidata all’Abbazia organizzata da Promoisola. >>> Sabato 3 giugno, la mattina, il gruppo dei ministranti della parrocchia di Gorgonzola, guidato dal parroco don Paolo e accompagnato da alcuni volontari, celebra in Abbazia una messa di ringraziamento all’inizio della pausa estiva. Dopo il pranzo al sacco nel salone grande della Rettoria, nel pomeriggio si spostano al parco Serraglio di Carvico per i giochi e la merenda. >>> Mercoledì 31 maggio, serata di benedizione e timbro delle Credenziali per un folto gruppo di pellegrini in partenza per Santiago.
Domenica 28 maggio, nel pomeriggio. L’associazione La Gilda delle Arti replica la visita guidata teatralizzata già presentata il mese scorso: presenti una trentina di persone.
Nel fine settimana del 27_28 ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di scout della sezione di Trezzo sull’Adda che partecipano anche alla Messa della Comunità di domenica mattina.
Sabato 27 , don Gennaro, sacerdote della diocesi di Chieti, si ritrova con una decina di amici tra bergamaschi marchigiani e abruzzesi, a celebrare una Messa a suffragio del Cardinal Capovilla nel settimo anniversario della morte.
Venerdì 26 , nel pomeriggio ospitiamo un piccolo gruppo di seminaristi del PIME di Milano prossimi ad iniziare il ciclo di studi teologici. Accompagnati dai Rettori delle Comunità di Milano, Monza e Sotto il Monte, vivono un pomeriggio di silenzioso ritiro. La celebrazione della Santa Messa al tramonto chiude la giornata.
Nella sera sono invece gli aderenti ai Cenacoli della Fondazione Papa Giovanni XXIII a ritrovarsi per celebrare una Messa, presieduta dal Direttore don Ezio Bolis, in memoria del Cardinal Capovilla. Scendono poi nel salone grande della Rettoria per una festosa cena.
Domenica 21 , nel pomeriggio ospitiamo per una visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia una quarantina di persone della parrocchia del Duomo di Alba. Aderenti al gruppo famiglie che, negli anni settanta, trascorrevano le vacanze estive a SaintJacques in Valle d’Aosta e ospitavano spesso per le predicazioni padre Turoldo, amico fraterno del loro parroco don Michele Do.
Nel fine settimana del 20_21 ospitiamo in accoglienza il gruppo famiglie della Comunità Pastorale Maria Regina degli Apostoli del decanato di Vimercate. Nel tardo pomeriggio di sabato incontrano il Rettore per una riflessione su Nazareth, una famiglia. La domenica, raggiunti dalle famiglie “giovani”, celebrano la Messa con la Comunità. Dopo il pranzo condiviso nel salone grande della Rettoria, è il tempo della revisione e dei nuovi progetti prima del rientro a casa.
Sabato mattina, don Giovanni Afker, già vice parroco di Trezzo sull’Adda celebra una Messa in ringraziamento per il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei coniugi Scotti e Caccia, che lui stesso aveva sposato. Presenti familiari, amici e una rappresentanza, in musica e canti, del coro parrocchiale di Trezzo.
Venerdì 18 , nella sera l’Amministrazione Comunale prevede l’inaugurazione della nuova piazza padre Turoldo dopo i lavori di riqualificazione. Visto il tempo avverso ad attività all’aperto, la Rettoria ospita i festeggiamenti, il rinfresco nel salone e il concerto del quintetto di ottoni in Abbazia.
Martedì 16 , nella sera. Pellegrinaggio dei ragazzi cresimandi e dei bambini di Prima Comunione della parrocchia di Carvico accompagnati dal parroco don Marco, dalle catechiste e dai padrini e madrine.
Solo un piccolo gruppo sfida la pioggia per salire lungo il sentiero del Colle sanGiovanni, qualcuno in più raggiunge l’Abbazia per la celebrazione della Messa.
Nel pomeriggio di martedì, nell’ambito delle iniziative del mese Mariano, raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di parrocchiani di Zandobbio e Selva accompagnati dal parroco don Marco. Dopo il saluto del Rettore, sono in visita guidata all’Abbazia. Concludono poi con la celebrazione della Santa Messa.
Lunedi 15 , sono nostri ospiti amministratori, dipendenti e assistiti della Fondazione Emilia Bosis, attiva nel campo dell’assistenza di persone affette da disagi psichici. A metà del pomeriggio è il Consiglio di Amministrazione a riunirsi nel Salone grande della Rettoria, luogo dove 25 anni fa era stata presa la decisione di creare la Fondazione. Dopo il buffet nel Chiostro, si ritrovano nella sera in Abbazia per assistere all’intensa interpretazione di un testo poetico di Mario Luzi sulla Passione di Cristo da parte dell’attore Michele Marinini.
Sabato 13 , nel tardo pomeriggio. Incontro degli operatori e dei volontari della sezione di Bonate Sopra del Banco di Solidarietà: bilancio di quanto fatto e nuovi progetti prima e dopo una pizza in compagnia.
Domenica 7 , all’ora del tramonto. Raggiungono Fontanella una cinquantina di ragazzi adolescenti della parrocchia di Villa d’Almė accompagnati dagli educatori e dal curato don Marco. In Abbazia vivono una momento di preghiera e la consegna della “Regola di Vita” per i ragazzi diciannovenni. Nel salone grande poi, metri di pizza invitano alla festa.
Giovedì 4 nel pomeriggio sono in visita guidata alla nostra Abbazia una quarantina di anziani del gruppo Terza età della parrocchia di San Zeno Brianza in Olgiate Molgora, diocesi di Milano.
Mercoledì 3 , la mattina presto accompagniamo in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di aderenti al CAI di Lecco. Qui il punto di partenza del loro cammino verso Villa d’Adda lungo il sentiero del Monte Canto e Tassodine.
La mattina poi prosegue con l’accoglienza dei sacerdoti della CET 8 _ Isola per il loro momento di ritiro.
Nella sera invece, sono più di cinquanta i futuri pellegrini lungo il Cammino di Santiago radunati qui dai referenti della Confraternita per il timbro e la benedizione delle Credenziali dal nostro Rettore.
Domenica 30 aprile, nel pomeriggio. Ritiro a conclusione del corso in preparazione al matrimonio per una ventina di coppie accompagnate da don Giulio, parroco di Mozzo e dalle famiglie-guida. Iniziano con la celebrazione della Messa in Abbazia e concludono nel salone grande con l’ascolto della toccante testimonianza di Mauro Bernardi, marito e padre rimasto gravemente disabile dopo un terribile incidente mentre era alla guida di un camion.
La mattina presto raggiungono la nostra Abbazia un centinaio, fra giovani ragazzi bambini e adulti provenienti dalla parrocchia di Sant’Ambrogio in Vanzaghello _ diocesi di Milano, accompagnati dal parroco don Armando. Come da tradizione iniziano il mese Mariano con un grande pellegrinaggio, lungo tre giorni. Qui alla nostra Abbazia iniziano il secondo giorno con la celebrazione della Messa e, poi con la benedizione della fiaccola da parte del Rettore. Partono poi per la tappa successiva alla Madonna del Bosco di Imbersago.
Sabato 29, la mattina. Don Achille e monsignor Angelo Longaretti celebrano una Messa per un nutrito gruppo di anziani del Comune di Sotto il Monte, qui riuniti per iniziativa dell’Amministrazione Comunale. Al termine pranzo e pomeriggio in canti e allegria al vicino ristorante IlVitigno.
Martedì 26, nel pomeriggio: visita guidata all’Abbazia per un gruppo proveniente da Vicenza e dintorni. Viaggio organizzato dall’Opera Pellegrinaggi della Diocesi.
Nel ponte festivo del 25 aprile ospitiamo per una due giorni di convivenza un piccolo gruppo di diciottenni della parrocchia di Ghisalba accompagnati dal curato donSimone e dalla catechista. Tempo per stare insieme nell’aiuto reciproco, nella condivisione di tempi e riflessioni, nella preghiera. >>> Lunedì 24 aprile: in cammino da Pontida verso SottoilMonte centotrenta ragazzi cresimandi delle parrocchie di Romano di Lombardia accompagnati dai volontari del CAI, dai catechisti, dalle suore e dal curato don Giorgio, fanno tappa alla nostra Abbazia per il pranzo al sacco e per la celebrazione della Messa. >>> Domenica 23 aprile, nel pomeriggio. Nell’ambito degli eventi della Settimana della Cultura organizzata dalla nostra Diocesi, ospitiamo in Abbazia il concerto della Corale di Botta. “Musica sacra, territorio e persone” : parole e canti dedicati al territorio del Monte Canto e alle persone che nel corso dei secoli lo hanno abitato. >>> Giovedì 20 aprile, consueto ritiro mensile dei teologi della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate San Gervasio guidati da padre Angelo. >>> Domenica 16 aprile, ospitiamo per un veloce pranzo al sacco e poi per una visita guida all’Abbazia una quarantina di persone fra ragazzi delle medie, genitori, accompagnatori e parroco don Angelo della parrocchia di Monte Marenzo. >>> Sono nostri ospiti alla Messa domenicale della Comunità una decina di bambini di prima classe primaria della Scuola Caterina Cittadini di Ponte San Pietro con i genitori. A seguire pranzo al sacco e giochi nel cortile. >>> Sabato 15 aprile, nel pomeriggio. Una cinquantina di persone sono visita guidata all’Abbazia organizzata dalla Associazione La Gilda delle Arti. Racconto itinerante negli spazi attorno all’Abbazia anche con letture di poesie di Padre Turoldo e, per l’ultima tappa dentro la Chiesa musica di archi in sottofondo. >>> Giovedì 13 aprile, nella sera. Benedizione e timbro di una cinquantina di Credenziali per altrettanti pellegrini prossimi al Cammino verso Santiago.
La Settima Santa si presenta intensa in impegni e in presenze ospiti. >>> Il lunedì, come da decennale tradizione, è la Comunità di Teologia del nostro Seminario a raggiungere l’Abbazia camminando da Bergamo fino a qui. Un pellegrinaggio scandito da tappe con riflessioni e gesti: l’ultima, nel nostro Chiostro con la lavanda dei piedi per tutti i giovani teologi. Al tramonto la celebrazione della Messa con il Vescovo Francesco. La conclusione della giornata nel salone grande per una cena in gaudio, offerta dal Rettore. >>> Il martedì, nel tardo pomeriggio sono i numerosi ragazzi delle medie della parrocchia di Ghisalba a salire la collina da Mapello per la celebrazione della Messa con il curato don Simone prima di scendere all’oratorio di Botta per la cena. >>> Nella sera, la parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, con il prevosto e i presbiteri vicari, vive in Abbazia il consueto momento di preghiera e di meditazione sulle pagine della Passione di Cristo offerta dal nostro Rettore. >>> Mercoledì di pellegrini a piedi lungo i sentieri del Monte Canto; nel pomeriggio una dozzina di giovani della parrocchia di Zanica accompagnati da don Omar che celebrano in Abbazia prima del tramonto e si fermano da noi per la cena e per poi riprendere il cammino verso Mapello quando ormai si sta facendo buio. >>> Verso sera, il gruppo adolescenti della parrocchia di Calusco accompagnati dal curato don Micheal che, dopo la cena al sacco nel salone grande, celebrano la Messa in Abbazia.
Il Giovedì Santo è invece il gruppo adolescenti della parrocchia di Boccaleone in città a raggiungere la nostra Abbazia nella sera per una notte di Veglia, prima nella celebrazione del rito della lavanda dei piedi poi nella preghiera fino a notte inoltrata. Ripartono poi a metà della mattina di venerdì. >>> Il Venerdì e il Sabato Santo è invece da noi ospite la Comunità Capi del gruppo Scout di Trezzo-Vaprio per vivere due giorni di raccoglimento e silenzio e per partecipare alle celebrazioni del Triduo nella nostra Abbazia. >>> Domenica 2 aprile la famiglia Greselin si ritrova per ricordare nella Messa della Comunità il papà scomparso da poco e poi, nel pranzo condiviso nel salone grande, per festeggiare la mamma nel giorno del suo compleanno. >>> La sera, una dozzina giovani di Azione Cattolica Bergamo accompagnati dall’assistente diocesano don Alberto consumano una semplice ma significativa cena ebraica organizzata per loro da alcuni volontari e servita nel salone grande suggestivamente allestito per l’occasione. >>> Giovedì 30 marzo, nella sera. Benedizione e timbro delle Credenziali per una cinquantina di pellegrini che nel periodo pasquale affronteranno il Cammino verso Santiago. >>> Mercoledì 29, per la rassegna Moltefedi ospitiamo in Abbazia il professor Alberto Guasco e la politica Rosy Bindi per una riflessione sull’Enciclica Pacem in Terris: il percorso storico e personale di Papa Giovanni da una parte e dall’altra una trasposizione sulla situazione geopolitica di oggi, per imparare a leggerne i segni per costruire sentieri di Pace. >>> In Rettoria ospitiamo invece un gruppo di operatori della Comunità Pastorale di Mapello guidati dal parroco don Patrizio per un laboratorio di riflessione su prospettive e direzioni da intraprendere per essere oggi Chiesa aperta e accogliente. >>> Nel fine settimana del 25/26 marzo ospitiamo in accoglienza il piccolo gruppo dei cresimandi della parrocchia di Sombreno accompagnati dalla catechista e dal parroco don Marco per vivere un momento di ritiro quaresimale anche in vista del Sacramento che si preparano a ricevere.
Domenica 12 marzo, il gruppo catechisti della parrocchia di Villa d’Almė, accompagnati dal curato don Mario, sono nostri ospiti per un pomeriggio di ritiro e preghiera. “Dalle ceneri alla luce” il filo conduttore del ritiro quaresimale. >>> Sempre nel pomeriggio di domenica accogliamo una cinquantina di persone, ragazzi e genitori, provenienti dalla parrocchia di San Cristoforo in Ripalta Nuova _ diocesi di Crema. Sono prima in visita guidata alla nostra Abbazia e poi, con il loro parroco don Franco, vivono un momento di preghiera in parole e canti di padre Turoldo. Dopo la sosta al cimitero sulla tomba del frate, raggiungono il parco Serraglio a Carvico per la merenda. >>> Nel fine settimana del 11/12 marzo ospitiamo in accoglienza una decina di ragazzi delle superiori, accompagnati dalle educatrici e da don Giovanni, dell’oratorio della parrocchia di Sant’Agostino in Milano. Due giorni di ritiro in preparazione alla Pasqua: il sabato dedicato alle riflessioni e alla veglia nella notte in Abbazia. La domenica mattina la ripresa delle riflessioni e, con l’arrivo dei genitori, la celebrazione della Messa a mezzogiorno. Pranzo per tutti nel salone grande della Rettoria prima del rientro a casa. >>> Anche questa settimana ospitiamo, per il momento del pranzo, gruppi di camminatori lungo i sentieri della collina: mercoledì una trentina di adulti del gruppo I Girini di Nembro e venerdì i ragazzi del CDD gruppo autismo adulti di Fiorano al Serio e de il Giardino del Villaggio di Segrate. Entrambi accompagnati dai volontari del progetto “Montagna per tutti” del CAI di Bergamo. >>> Domenica 5 marzo: ospitiamo i membri dell’ufficio di Presidenza di Azione Cattolica di Bergamo per un pomeriggio di ritiro in preghiere e riflessioni, guidate da don Alberto Monaci. >>> Sabato 4 marzo: pomeriggio di ritiro a conclusione del corso in preparazione al matrimonio per una ventina di coppie della Comunità pastorale Regina degli Apostoli della diocesi di Milano. A guidare le riflessioni e la preghiera il diacono Alberto. Nella sera cena al vicino ristorante prima del rientro a casa. >>> Mercoledì 1 marzo, nella sera. Anche quest’anno nella nostra Abbazia si celebra la Veglia per la Pace in TerraSanta organizzata da diverse associazioni della Diocesi. A don Cristiano Re il compito di guidare la riflessione a partire dai brani della enciclica del santo Papa Giovanni “Pacem in Terris” che sono stati scelti per la preghiera. >>> Sono diversi i gruppi di ragazzi disabili che, anche grazie alle temperature insolitamente primaverili per il mese di febbraio, passeggiano nei pressi dell’Abbazia o lungo i sentieri del Monte Canto. Alcuni di loro sono nostri ospiti nell’ora del pranzo e del riposo. In particolare martedì 21 febbraio ospitiamo un gruppo di operatori e di assistiti che fanno riferimento alla Cooperativa Sociale IlFiore di Villa d’Almė. In cammino lungo i sentieri della collina intorno all’Abbazia vivono un momento di riposo e di svago nel salone grande della Rettoria. >>> Lunedì 20 febbraio, saliti a piedi lungo il sentiero che dalla loro Chiesa parrocchiale porta fino a qui, i ragazzi che si preparano al sacramento della Cresima della parrocchia di Mapello vivono un momento di riflessione nell’incontro della figura di padre Turoldo presentato dal parroco don Patrizio. >>> Da giovedì 16 a domenica 19 febbraio ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di animatori della parrocchia di Prezzate per una esperienza di convivenza e di condivisione degli spazi, dei tempi, degli impegni. >>> Sabato 18 febbraio, nel pomeriggio. Ritiro a conclusione del percorso in preparazione al matrimonio per una ventina di coppie della parrocchia di Bussero_ diocesi di Milano. Meditazione, silenzio, scambio, celebrazione eucaristica a scandire il tempo. Ad accompagnarli il parroco don Fabrizio e le cinque coppie guida. >>> Nei fine settimana del 28_ 29 gennaio e del 10_12 febbraio ospitiamo in accoglienza alcuni aderenti al movimento religioso Missione Belem che, in ritiro spirituale alla Casa Natale del Santo papa Giovanni, trovano nella nostra Accoglienza gli spazi per il riposo. >>> Domenica 5 febbraio, nel pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia i catechisti delle parrocchie di Bergamo_ CittàAlta accompagnati dal curato don Matteo per vivere un momento di ritiro. Incontrano per la meditazione il nostro Rettore. >>> Mercoledì 1 febbraio, mattinata di ritiro per i sacerdoti della Cet 8 dell’Isola, guidati nelle meditazioni dal direttore del Centro di Spiritualità del Santuario di Caravaggio. >>> Sabato 28 gennaio, al tramonto. Il gruppo famiglie della parrocchia di Santa Lucia si ritrova pèer un confronto di vita, guidati dal Rettore. >>> Venerdì 27 gennaio, nella sera. Claudio Castaldello, frequentatore delle celebrazioni alla nostra Abbazia, presenta, in parole, musica e letture il suo libro “Tra i colori dell’anima”.
Nel fine settimana del 21 e 22 gennaio ospitiamo in accoglienza la Comunità Capi dei gruppi scout di Seriate e Bergamo2 per un corso di formazione. Nel pomeriggio della domenica don Omar Valsecchi, assistente spirituale del gruppo, celebra la Santa Messa a chiusura della due giorni.
Domenica 15 giornata di ritiro a chiusura del corso per le coppie che si preparano al matrimonio organizzato dalla parrocchia di Monterosso in Bergamo Città. Sono quasi una quarantina i futuri sposi che partecipano alla giornata animata da don Cristiano Re nelle meditazioni e nella celebrazione della Messa conclusiva a metà del pomeriggio.
Giovedì 12, consueta giornata di ritiro per i giovani seminaristi del convento dei padri camilliani di Capriate San Gervasio accompagnati dalla guida spirituale padre Angelo Brusco.
Nei giorni di sabato 7 e domenica 8 ospitiamo in accoglienza i giovani dell’oratorio di Busnago per due giorni di preghiera e di condivisione accompagnati dall’educatore Fabio.
Nella giornata di sabato accogliamo don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio, con i soci della cooperativa sociale “La valle di Ezechiele” che opera all’interno del penitenziario. Una giornata di riflessione e preghiera necessari per rinnovare le forze e continuare a “sognare la meravigliosa sfida di aiutare le persone a tornare a camminare sulle proprie gambe”.
Dal 2 al 3 gennaio ospitiamo un piccolo gruppo di ragazzi dell’oratorio di Bossico accompagnati dal parroco don Danilo e dall’educatrice. Due giorni per imparare a stare insieme nel tempo della riflessione, del gioco, della preghiera, delle reciproche responsabilità.
Dal 27 al 29 dicembre ospitiamo la Route di Natale il clan Nakama del gruppo scout Lecco3. A mezzogiorno del 29 dicembre raggiungono l’Abbazia, salendo a piedi da Pontida, una quarantina di scout provenienti da tutta Italia per la itinerante Route di Natale organizzata dalla Comunità Scout di Soviore-Levanto, quest’anno dedicata al Beato don Carlo Gnocchi. Dopo il pranzo nel prato sotto il sagrato e una piccola visita guidata all’Abbazia riprendono il sentiero verso Villa d’Adda, paese natale di Sperandio Aldeni la cui guarigione è stata riconosciuta come opera del Beato.
Venerdì 23 dicembre, giornata di ritiro in preparazione al Natale del gruppo adolescenti della parrocchia di Boccaleone accompagnati dal parroco don Stefano.
Sabato 17 mattinata di ritiro natalizio, in meditazione e preghiera silenziosa, per i catechisti della parrocchia di Bonate Sopra accompagnati dal curato don Taddeo.
Giovedì 15, ospitiamo per l’intera giornata padre Angelo Brusco dei Camilliani di Capriate San Gervasio con il piccolo gruppo dei seminaristi per una giornata di ritiro e preghiera.
Martedì 13, saliti a piedi da Mapello lungo il sentiero della collina un gruppo di amici provenienti da Rudiano – Brescia raggiungono la nostra Abbazia per un veloce pranzo al sacco e per la Santa Messa celebrata da don Francesco, compagno di passeggiata.
Lunedì 12, una trentina di persone fra operatori e gruppo segreteria della FNP CISL di Monza sono in visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia. Passeggiano poi lungo il sentiero verso Cabergnino per visitare il presepe allestito presso Casa Mosconi. A seguire il pranzo presso Il Vitigno e la visita al paese natale di Papa Giovanni.
Nel fine settimana del 10 e 11 dicembre ospitiamo in accoglienza una ventina di educatori della parrocchia di Besana Brianza accompagnati da Fabio e da don Fabrizio, vicario incaricato della pastorale giovanile. Due giornate di ritiro riflettendo sul tema del “Gesù educatore”. La domenica mattina incontrano il Rettore che tiene loro una meditazione.
Sabato 10, pomeriggio di ritiro per il numeroso gruppo catechisti della parrocchia di Bonate Sopra accompagnati dal curato don Daniele. Verso sera, a conclusione, adorazione e preghiera in Abbazia prima della cena al vicino ristorante.
Giovedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata. Giornata di ritiro per i ragazzi che si preparano a ricevere la Cresima della Comunità di SanFermo di Bergamo. Arrivati a piedi da SottoilMonte lungo il sentiero di Camaitino, vivono prima un momento di riflessione guidato da don Omar seguito da un tempo di silenzio e lavoro individuale. Con l’arrivo dei genitori e di don Biagio la preghiera comune li accompagna al sacramento della confessione. Dopo il pranzo condiviso, la celebrazione della Messa in Abbazia prima del rientro a casa.
Dalla sera di mercoledì 7 fino al pomeriggio dell’Immacolata ospitiamo in accoglienza, per il loro ritiro di Avvento, una dozzina di ragazzi adolescenti della parrocchia di SottoilMonte accompagnati dagli educatori, dal seminarista Patrick e dal parroco donClaudio.
Domenica 4 dicembre, nel pomeriggio. Ritiro del tempo di Avvento per il gruppo dei ragazzi adolescenti della parrocchia di Terno d’Isola accompagnati dal curato donCarlo e da alcuni seminaristi che hanno offerto la loro testimonianza di “impegno”.
Un piccolo gruppo di ragazzi adolescenti della parrocchia di Tromello, diocesi di Vigevano, vivono la loro giornata di ritiro accompagnati dal parroco donFrancesco. Nel mezzogiorno la celebrazione della Santa Messa prima del pranzo, a metà pomeriggio il rientro a casa.
Nel fine settimana del 3-4 dicembre ospitiamo in accoglienza una ventina di Capi Scout del gruppo Lecco3 per due giorni di ritiro in silenzio e preghiera in preparazione al Natale, ad accompagnarli donAndrea loro assistente spirituale. Nella mattina di domenica, con donAndrea già rientrato in parrocchia, partecipano alla Messa della Comunità.
Sabato 26 novembre, nel pomeriggio. Don Omar, curato a Zanica, accompagna tre coppie ormai prossime al matrimonio per un pomeriggio di ritiro. Nella sera, la celebrazione della Messa accompagnati da musiche e canti dell’organista e della voce solista titolari della parrocchia.
Sabato 19 novembre, in tarda serata. Gigi, capo scout del gruppo di Morengo accompagna due ragazzi all’inizio del loro anno di noviziato. La cerimonia prevede il giro ad anello del Monte Canto durante la notte e la sosta alla nostra Abbazia per uno spuntino veloce e una piccola veglia di preghiera prima di riprendere il cammino.
Nel fine settimana del 12-13 novembre ospitiamo in accoglienza i ragazzi di quinta superiore della parrocchia di Seriate per il ritiro in occasione della loro professione di fede. Ad accompagnare la veglia nella sera del sabato il curato don Fabiano che concelebra con il Rettore alla Messa della Comunità di domenica mattina. Il rientro, nel pomeriggio dopo il pranzo.
Giovedi 10 novembre, padre Angelo Brusco della Comunità dei Padri Camilliani di Capriate San Gervasio guida un piccolo gruppo di Camilliani in una giornata di ritiro in silenzio e preghiera, anche con la celebrazione della Messa in Abbazia.
Mercoledì 9 novembre, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET8 - Isola, guidata dalle riflessioni da un religioso della Comunità dei Padri Monfortani di Caravaggio.
Nel fine settimana del 5-6 novembre ospitiamo in accoglienza per il loro ritiro nel tempo di Avvento il gruppo giovani della parrocchia di San Vittore in Agnadello, Cremona, accompagnati dal parroco donMarco.
Domenica 30 ottobre, nel pomeriggio. Visita guidata all’Abbazia organizzata da Promoisola.
Sabato 29 ottobre, la mattina. Un gruppo di coscritti del 1945 del comune di Osnago sono in visita guidata all’Abbazia all’inizio della loro giornata sulla collina di Fontanella che proseguirà poi al Cavril per il pranzo.
Domenica 23 ottobre, ospitiamo una quarantina di aderenti all’Associazione La nostra famiglia di Varese accompagnati dalla loro guida spirituale Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo a Novara.
Una giornata per ritrovarsi e stare insieme nello scambio delle esperienze vissute e nella preghiera con la celebrazione della Messa in Abbazia.
Venerdì 21 ottobre, un gruppo di anziani accompagnati dai volontari dell’oratorio dell’Immacolata di Bergamo, sono in visita nel paese del santo Papa Giovanni e concludono la giornata alla nostra Abbazia.
Mercoledì 19 ottobre, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET8 – Isola, guidata da un religioso monfortano.
Domenica 16 ottobre, la mattina. Graditissima visita del Cardinal Francesco Montenegro, vescovo emerito di Agrigento. Ospite della parrocchia di Romano, è accompagnato dal vicario don Marcello all’incontro con il Rettore e poi ad una piccola guida dell’Abbazia. >>> Alla Messa domenicale della Comunità i coniugi Bugada ricordano il loro quarantesimo anniversario di matrimonio. >>> Al termine, don Romano Crippa, sacerdote della diocesi di Milano ora residente a Casatenovo, accompagnato da alcuni parenti è in visita guidata alla nostra Abbazia.
Sabato 15 ottobre, Dalla sera di venerdì 14 ottobre al sabato 15 nel pomeriggio, ospitiamo una sessantina di Capi Scout provenienti da tutta la Lombardia per il loro weekend di aggiornamento medotologico “La chiave d’oro”. Tempo prezioso per non perdere il filo del tempo che si rinnova, costruendo il presente nel solco del cammino tracciato dalla tradizione. >>> ll parroco don Claudio celebra il matrimonio di Marta e Andrea Malvestiti, residenti della Botta.
La mattina di venerdì 14, sono in visita guidata una decina di ex alunni diplomati nell’anno 1977 al ISIS Giulio Natta di Bergamo e che periodicamente si ritrovano per momenti di convivialità.
Venerdì 7 ottobre, all’ora del tramonto: come da tradizione raggiungono la nostra Abbazia dopo un intero pomeriggio di cammino i ragazzi - quest’anno soltanto due…. - di quinta liceo del nostro Seminario accompagnati dal prefetto e dal padre spirituale don Tiziano. Dopo il meritato riposo, la mattina del sabato si dedicano alla meditazione e al silenzio. Raggiunti dal vice rettore don Fabio celebrano la Santa Messa verso il mezzogiorno. Dopo pranzo, il rientro in Seminario.
Il sabato 8 ottobre è giornata di riflessione per una dozzina di persone del gruppo degli oblati benedettini legati al Monastero femminile di San Benedetto in Milano: un tempo per ritrovarsi e sostenersi lungo il cammino.
Domenica 2 ottobre, all’alba. Per la rassegna Moltefedi concerto spirituale del violinista Michele Gazich accompagnato dalla violoncellista Giovanna Famulari e dal chitarrista Marco Lamberti. Chiesa gremita nonostante l’ora, musiche e canti suggestivi nell’attento silenzio di una Abbazia in penombra. A conclusione, il canto corale del ritornello “Solo i miracoli hanno un senso, stanotte in questa trincea” mentre le porte dell’Abbazia si spalancano alla luce del mattino. Per tutti poi colazione nel Chiostro preparata dell’Associazione Mato Grosso.
Sabato 1 ottobre: pomeriggio di riflessione e preghiera per le coppie dell’ Equipe Notre Dame della Valle San Martino. >>> Nel primo pomeriggio, riuniti a Sotto il Monte per una giornata di programmazione, alcuni aderenti al gruppo Rinnovamento nello Spirito della città di Varese sono in visita guidata alla nostra Abbazia. >>> Nel tardo pomeriggio una trentina di ragazzi della classe quinta della parrocchia di Bolgare, accompagnati dai catechisti e da alcuni genitori, sostano alla nostra Abbazia per la merenda e per una piccola visita.
Martedì 27 settembre, in tarda mattinata. Padre Gianni missionario del PIME celebra una Messa in occasione del sessantesimo anniversario di matrimonio dei coniugi Rosati.
Domenica 25 settembre: le parrocchie di San Giuseppe al Villaggio degli Sposi e San Tommaso Apostolo organizzano una giornata sulle orme di padre Turoldo e papa Roncalli. La mattina presto un centinaio di persone salgono a piedi da Mapello alla nostra Abbazia per una testimonianza di Daniele Rocchetti delle Acli di Bergamo sulla figura di padre David. La partenza verso Sotto il Monte all’ora del pranzo, dopo la visita al cimitero. Ad attenderli, nel pomeriggio, una relazione di don Giuliano Zanchi su Papa Giovanni e il Concilio Vaticano II. >>> Nel pomeriggio di domenica 25 settembre, una cinquantina di persone sono in visita guidate alla Chiesa accompagnati dalle guide di Promoisola.
Sabato 24 settembre, la mattina. Una dozzina di persone del gruppo Valle di Acor - pastorale della diocesi di Milano per persone separate o divorziate - sono in visita guidata alla nostra Abbazia all’inizio della loro giornata di gita, organizzata anche per consolidare legami che potrebbero diventare preziosi sostegni lungo il percorso.
Nel fine settimana ospitiamo in accoglienza il gruppo catechisti della parrocchia di Osio Sotto accompagnati dal curato don Gabriele. Dopo l’incontro diocesano con il Vescovo nel pomeriggio di sabato, raggiungono la nostra Abbazia per una notte di preghiera e veglia. Ripartono per Osio la domenica mattina.
Martedì 20 settembre, la sera. In una Chiesa gremita di parenti e amici, provenienti soprattutto dalla parrocchia di sant’Antonio in Valtesse, Don Leonardo Zenoni celebra a suffragio di Mauro, a nove anni dalla morte.
Sabato 17 settembre, la mattina. All’inizio della loro giornata lungo le vie del Romanico delle nostre terre, una quindicina di persone provenienti da Colico sono in visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia.
Domenica 11 settembre, alla celebrazione comunitaria si unisce un gruppo di persone originarie della città di Troina - Enna e ora residenti in varie città della Lombardia: nel loro paese natale si festeggia San Silvestro abate e lo hanno ricordato partecipando alla Messa e portando in dono una pianta di alloro, come da tradizione. Si aggiungono inoltre i sentimenti di gratitudine di Giuliana e Mario e di Monica a Antonello che ricordano rispettivamente i 50 e i 40 anni di matrimonio.
Sabato 10 settembre, il Consiglio Pastorale della parrocchia di Gorgonzola si riunisce sin dalla mattina fino a metà pomeriggio alla nostra Rettoria per un importante momento di analisi e confronto necessari per il discernimento del nuovo cammino. >>> In previsione dell’inizio del nuovo anno, catechisti e animatori della parrocchia di Carvico si ritrovano alla nostra Abbazia per un pomeriggio di ritiro guidati dal parroco don Marco. La sera, a chiusura cena nel Chiostro. >>> Nelle giornate da giovedì a sabato ospitiamo in accoglienza suor Anna e suor Alessandra della Comunità del Pime, per un momento di riconoscenza e preghiera alla vigilia del ritorno alla missione in Guinea Bissau di Suor Anna, programmata per la prossima settimana.
Martedì 6 settembre, all’ora del tramonto. Accompagniamo in visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia una trentina di aderenti al Rotary Club Bergamo nord che poi concludono la serata con una cena al vicino agriturismo Cavril.
Sabato 3 settembre, la mattina. Una cinquantina di persone fra docenti, personale e membri del Consiglio Direttivo dell’Istituto Paritario Cor Jesu di Milano si ritrovano in Abbazia per la Messa di inizio anno scolastico celebrata da don Aurelio Frigerio, docente e guida spirituale.
Mercoledì 31 agosto, giornata di ritiro per il gruppo catechisti della parrocchia di Trezzano Rosa accompagnati dal parroco don Alessandro: tempo necessario perché per un buon cammino bisogna avere i giusti bagagli.
Lunedì 29 agosto, verso l’ora del tramonto. A conclusione della giornata sui luoghi del Santo Papa Giovanni, Don Daniele e don Enrico, sacerdoti della Comunità Pastorale di Tradate, sostano in preghiera alla nostra Abbazia e incontrano il Rettore.
Venerdì 26 agosto, in tarda mattinata. Padre Adalberto dei Somaschi celebra a ringraziamento del 50’ anniversario di matrimonio dei coniugi Rosella e Giovanni Panzeri alle presenza dei figli, dei nipoti e degli amici più cari.
Nelle giornate dall’11 al 13 agosto ospitiamo in accoglienza don Omar, curato di Zanica, con alcuni animatori dell’oratorio per l’impegnativo compito della programmazione delle varie attività dei prossimi mesi.
Nella sera di martedì 9 agosto, sono in tanti i pellegrini convocati della Confraternita San Giacomo per la benedizione e la consegna della credenziale con il primo timbro. Fra loro i ragazzi e giovani delle parrocchie di Mariano di Dalmine e Almė. A guidare la preghiera, don Gianluca Marchetti, compagno di cammino dei ragazzi di Mariano.
Dal 21 al 23 luglio ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo fra sacerdoti e religiose del PIME di Monza, per alcuni giorni di riposo in camminate e preghiera.
All’ora del tramonto di domenica 10 e lunedì 11, celebrano nella nostra Abbazia don Martin e don Marek, sacerdoti cecoslovacchi, già compagni di studi in Seminario, in viaggio in Italia nei paesi d’origine dei Santi Papi Giovanni XXIII e Paolo VI.
“ Causa assenza forzata del nostro Rettore, per alcuni domeniche abbiamo avuto nuovi celebranti: il 31 luglio padre Giampietro del PIME di Sotto il Monte, il 7 agosto il diacono permanente Valentino e il 14 agosto don Stefano Manfredi. A loro il nostro grazie per il prezioso servizio e per aver pregato con noi.
Con l’arrivo dell’estate si diradano le presenze ospiti nella nostra casa ma non quelle che fanno visita in Abbazia. Grazie al tempo delle vacanze per qualcuno o dei minori impegni per molti sono sempre numerosi coloro che a piedi, in bicicletta o in auto raggiungono la nostra collina per una passeggiata, per una sosta alla ricerca di un po’ di fresco vista la calura dei giorni, per un ritorno in luoghi conosciuti dopo diverso tempo. Per tutti o quasi, una tappa nella nostra Chiesa, per molti lo scritto di una preghiera sul nostro libro. Come di consueto, porteremo il loro ricordo nelle Messe domenicali della Comunità.
Sabato 2 luglio, giornata di formazione spirituale per la Comunità Capi del gruppo scout Milano 29 accompagnati da don Enrico Parazzoli, loro assistente. >>> Mercoledì 29 giugno, la sera. Ancora nuove benedizioni e nuovi timbri sulle credenziali per una ventina di pellegrini che questa estate affronteranno il Cammino di Santiago. >>> Domenica 26 , nel pomeriggio. Doppio turno di visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia a cura delle guide di Promoisola. >>> Sabato 25 , nel pomeriggio. La Comunità MASCI del gruppo scout di Treviglio si ritrova per un incontro di formazione spirituale guidato da padre Gaetano dei Padri Bianchi Missionari d’Africa. Dopo la celebrazione della Messa all’ora del tramonto, la cena al sacco in salone prima del rientro a casa. >>> Sabato 18 , pomeriggio di ritiro per una ventina di volontari della Caritas della parrocchia di SanPietro in Romano, accompagnati dal vicario don Marcello. Dopo la riflessione proposta dal nostro Rettore, spazio alle notazioni personali, al confronto, alle domande. La celebrazione dell’Eucarestia conclude la giornata spirituale lasciando tempo alla cena e alla piacevolezza dello stare insieme. >>> La mattina del sabato, verso l’ora del mezzogiorno, il Rettore celebra una Messa in Abbazia a ricordo di alcuni ex dipendenti Heineken defunti, presenti una ventina di colleghi: in particolare il ricordo di Luciano Ferrari, notro convitato alle liturgie domenicali. >>> Mercoledì 15 , la sera. Il Rettore benedice il cammino di una dozzina di futuri pellegrini verso Santiago. Per tutti il primo timbro sulla Credenziale. >>> Domenica 12 , ospitiamo il folto gruppo del gruppo famiglie della parrocchia di Clusone, accompagnati dal curato don Alex. La mattina incontro di revisione e programmazione nel salone, poi celebrazione della Messa in Abbazia prima del pranzo al sacco. Nel pomeriggio passeggiata fino alla cima del Monte Canto e al rientro, pausa merenda prima di ripartire per la Val Seriana.
Sabato 11 , la mattina ospitiamo il gruppo catechisti della parrocchia di Pignolo in Bergamo accompagnati dal parroco don Pietro. Dopo la preghiera e una piccola visita guidata all’Abbazia, sono nel salone per una revisione dell’anno catechistico appena terminato. Verso il mezzogiorno la celebrazione della Messa e, a chiusura, il pranzo al vicino ristorante. >>> A metà mattina, sono invece un gruppo di persone, provenienti dalla Brianza, ad essere accompagnati in visita guidata all’Abbazia. >>> In accoglienza ospitiamo per il fine settimana il gruppo scout di Cassano d’Adda, in cammino lungo i sentieri del Monte Canto. >>> Venerdì 10 , all’ora del tramonto. Amici e parenti della defunta Flavia, della parrocchia di Santa Lucia in città, si ritrovano come ogni anno per la celebrazione di una Santa Messa a ricordo. A celebrare, don Attilio e don Andrea. A seguire cena in compagnia nel salone grande della Rettoria. >>> Nel pomeriggio di mercoledì 8 sono in visita alla nostra Abbazia alcuni sacerdoti del Vicariato di Bassano del grappa-Rosá. Incontrano anche il Rettore per una conversazione fraterna. La mattina sono invece i bambini della terza primaria di SottoilMonte a festeggiare la fine dell’anno scolastico con una visita alla nostra Abbazia e con un momento di gioco sul sagrato. >>> Domenica 5 , salendo dal sentiero della Madonna di Prada raggiungono la nostra Abbazia i ragazzi che si preparano alla Cresima della Comunità di San Fermo di Bergamo accompagnati dalle famiglie e da don Omar. Dopo pranzo, momento di preghiera in Abbazia e confessioni per i ragazzi. A metà pomeriggio, dopo la celebrazione della Messa presieduta da don Biagio, riprendono il cammino verso Mapello per il rientro a casa. >>> Sabato 4 , nel primo pomeriggio. Partenza della fiaccolata in occasione della settimana dell’oratorio di Bernate di Arcore: a benedire il cammino di almeno una sessantina di ragazzi il nostro Rettore. >>> Giovedì 2 , giornata di revisione per un piccolo gruppo di ragazzi appartenenti ad Azione Cattolica guidati dall’assistente don Alberto Monaci. >>> Nelle giornate di mercoledì 1 e giovedì 2 ospitiamo in accoglienza don Omar, curato di Zanica, con il gruppo coordinatori del CRE per una revisione completa dell’organizzazione del centro estivo. >>> Lunedì 30 maggio, in tarda mattinata. Una dozzina di sacerdoti ordinati nel 1994 si ritrovano nella nostra Abbazia per celebrare una Santa Messa di ringraziamento.
Nel fine settimana del 28/29 ospitiamo in accoglienza il gruppo famiglie della Comunità pastorale Maria Regina degli Apostoli del Decanato di Vimercate per due giorni dedicati alla preghiera, allo stare insieme ma soprattutto alla riflessione sul futuro del gruppo. La domenica partecipano alla Messa della Comunità con il diacono Alberto, loro referente. >>> Domenica 29 , ospitiamo per il pranzo nel salone un gruppo di ragazzi diversamente abili facenti riferimento al Centro Socio Educativo di Curno, accompagnati dai loro educatori. Nel pomeriggio sono poi simpatici e interessati visitatori della nostra Abbazia prima di spostarsi al vicino vigneto della cantina Cavril alla scoperta delle ricchezze della nostra collina. >>> Venerdì 27 , dalla metà del pomeriggio ospitiamo i ragazzi prossimi a ricevere il sacramento della Cresima della parrocchia di Prezzate accompagnati dalle catechiste e dal parroco don Luca. Riflessione, preghiera, confessioni. Dopo la cena al sacco, il cammino di ritorno lungo il sentiero di sant’Alberto verso casa. >>> Mercoledì 25 , timbro della Credenziale, preghiera e benedizione di un gruppo di prossimi pellegrini lungo il cammino verso Santiago de Compostela. >>> Domenica 22 , nel pomeriggio. Visita guidata con musiche e poesie organizzata dall’associazione La Gilda delle Arti. I partecipanti, in due diversi turni, sono stati accompagnati alla scoperta della storia e della bellezza del luogo non solo attraverso il racconto della guida, ma anche con la lettura di brani di poesie di Padre Turoldo e il suggestivo ascolto di brani suonati con l’arpa. >>> Nel tardo pomeriggio fanno tappa per una preghiera in Abbazia i ragazzi di seconda media della parrocchia di Terno accompagnati dal curato don Luca lungo i sentieri della collina. >>> Sabato 21 , pomeriggio dedicato a visite guidate all’Abbazia, prima per un gruppo piemontese accompagnato dalla guida di Promoisola poi per alcuni aderenti al Movimento di Rinnovamento dello Spirito durante una pausa del loro convegno a Sotto il Monte accompagnati dalla nostra guida. >>> In accoglienza ospitiamo invece per l’intero fine settimana capi scout di diversi gruppi del nord Italia per due giorni di formazione spirituale. Nella sera incontrano anche il nostro Rettore per una riflessione sulla figura di fr. Davide Turoldo.
Domenica 15 maggio: saliti da Mapello lungo il sentiero della Madonna di Prada, all’ora del pranzo raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di coppie del gruppo famiglie della parrocchia di AzzanosanPaolo accompagnati dal parroco donAlberto. Una giornata per stare insieme, per ringraziare del cammino fatto nell’anno e per iniziare a programmare gli impegni del prossimo. A metà pomeriggio la celebrazione della Messa prima di riprendere il cammino verso casa. >>> Sabato 14 maggio, la mattina. Sono una quarantina le persone provenienti da diversi paesi della provincia in visita all’Abbazia accompagnati dalla guida Simona Turani, nel pomeriggio è invece Elena di Promoisola a condurre la visita per gli aderenti della ProLoco di SottoilMonte. >>> Venerdì 13 maggio, all’ora del tramonto. Ritorno del consueto appuntamento del Concerto di Primavera organizzato dalla ProLoco di SottoilMonte. Il maestro Francesco Motta accompagna con liuto e tiorba la cantante Caterina Sangineto: canzoni barocche dei più importanti compositori europei del XVII secolo. >>> Martedì 10 maggio. Pellegrinaggio dei ragazzi di PrimaComunione e Cresima della parrocchia di Carvico accompagnati dalle famiglie, dalle catechiste e dal parroco don Marco. Saliti a piedi lungo il sentiero della Torre di San Giovanni raggiungono la nostra Abbazia all’ora del tramonto. Dopo cena al sacco e i giochi nel prato concludono la giornata con la celebrazione della Messa, in una Abbazia affollata e partecipata. >>> Mercoledì 4 maggio: mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET8 dell’Isola, a guidare le meditazioni don Walter, parroco di Bonate Sotto. >>> Lunedì 2, nella sera. Il nostro Rettore accompagna in un piccolo momento di preghiera una ventina di futuri Pellegrini sul Cammino di Santiago. Per tutti il primo timbro sulla Credenziale, quello dell’Abbazia di Sant’Egidio. >>> Domenica 1 maggio. Ospitiamo per l’intera giornata una trentina di bambini di Bergamo Città Alta per il loro ritiro in preparazione al sacramento di Prima Comunione. Accompagnati dal curato don Matteo e dalle catechiste, la mattina sono nel salone grande per una speciale catechesi e, nel pomeriggio in Abbazia ricevono il sacramento della riconciliazione. Raggiunti dai genitori, concludono la giornata con la celebrazione della Messa presieduta dal parroco don Fabio. >>> Nel primo pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia i bambini della Prima Comunione della parrocchia di Tavernola accompagnati dalle famiglie, dalle catechiste e dal parroco don Giuseppe. Concludono qui il loro pellegrinaggio nella terra del Santo papa Giovanni con la celebrazione della Santa Messa. >>> Dalla mattina di sabato 30 aprile fino al tardo pomeriggio di domenica, ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di giovani della parrocchia di Busnago accompagnati dagli educatori e da due seminaristi del PIME di Monza. Due giorni di riflessione, nella testimonianza di padre Ivan, giovane missionario; di preghiera, in tarda serata in Abbazia e nella partecipazione alla Messa comunitaria della domenica mattina; di discussione e condivisione. Nel primo pomeriggio di domenica, raggiunti dalle famiglie, si concedono una passeggiata verso la vetta del Monte Canto prima del rientro a casa all’ora del tramonto. >>> Nel pomeriggio dello stesso sabato, Giovanni dell’Associazione Culturale Guide Turistiche Città di Bergamo accompagna un gruppo di persone in visita guidata all’Abbazia. >>> Venerdì 29 aprile ospitiamo i dipendenti di Alex Servizi, società di consulenza tecnica della diocesi, per una giornata di formazione. >>> Lunedì 25 aprile sono da noi alcune giovani famiglie dell’Equipe Notre Dame guidata da don Cristiano Re per una giornata di riflessione e preghiera conclusa con la celebrazione della Messa. >>> Lo stesso giorno, saliti a piedi dal sentiero della Madonna di Prada di Mapello una quarantina di aderenti al Gruppo Alpina Excelsior della città di Bergamo raggiungono la nostra Abbazia verso il mezzogiorno. Dopo la celebrazione della Messa da parte del parroco di Borgo Santa Caterina don Pasquale, si fermano per il pranzo nel salone grande della Rettoria prima di riprendere il cammino di ritorno. >>> Dal pomeriggio di domenica 24 aprile fino al tardo pomeriggio del lunedì ospitiamo in accoglienza i futuri coordinatori del CRE 2022 dell’oratorio di Ghisalba accompagnati dal curato don Simone. Due giorni un po’ per programmare un po’ per imparare a stare insieme in vista del grande lavoro di gruppo a cui saranno chiamati. >>> Nel tardo pomeriggio della stessa domenica, alcuni aderenti all’Associazione Albatro della città di Seriate, in pellegrinaggio a SottoilMonte, sono in visita guidata all’Abbazia accompagnati da Cristina delle Guide Città di Bergamo. >>> Mercoledì 20 aprile, nella sera. Preghiera, benedizione e consegna della Credenziale con il primo timbro per un secondo gruppo di persone che, nei prossimi mesi, affronteranno il pellegrinaggio lungo il Cammino di Santiago. >>> Il Triduo pasquale e la santa Pasqua giorni di intensa partecipazione in Abbazia, con un nutrito ritorno dei tanti che la pandemia ha tenuto lontano. >>> Mercoledì della Settimana Santa, don Micheal curato di Calusco accompagna una trentina di ragazzi adolescenti in cammino fino alla nostra Abbazia. Dopo la pausa-cena nel salone grande della Rettoria, la celebrazione della Messa in Abbazia. >>> Martedì della Settimana Santa, in tarda serata. Pellegrinaggio della parrocchia di sant’Alessandro in Colonna guidato dal parroco monsignor Gianni Cazzaniga con i preti di comunità: lettura della Passione e riflessione proposta dal nostro Rettore, come di consueto ogni anno. >>> Nel pomeriggio invece, sono più di ottanta i ragazzi delle medie della parrocchia di Ghisalba che, saliti a piedi lungo il sentiero della Madonna del Castello di Ambivere, celebrano la Santa Messa in Abbazia con il curato don Simone e il loro parroco. >>> Lunedì della Settimana Santa, finalmente dopo due anni di annullamenti forzati, ritorna il pellegrinaggio dei seminaristi di teologia del nostro Seminario. Da Bergamo raggiungono a piedi la nostra Abbazia quando ormai è l’ora del tramonto. Dopo la celebrazione della Messa in Abbazia presieduta dal Vescovo Francesco, sono ospiti del Rettore per una cena pasquale in allegria. >>> Nel fine settimana del 9 - 10 aprile ospitiamo in accoglienza il Gruppo scout Morengo1 che, nella mattina di domenica, partecipa alla nostra solenne celebrazione comunitaria de Le Palme. >>> Sabato 9 aprile, nel pomeriggio ospitiamo le coppie del corso in preparazione al matrimonio organizzato dalle parrocchie di Carvico, Villa d’Adda e SottoilMonte che, guidate da don Fabio, vivono il loro momento di ritiro. >>> In serata, le giovani coppie di “Amori in corsa”, provenienti da varie parrocchie della diocesi, si ritrovano per la celebrazione della Santa Messa in Abbazia e poi per una suggestiva cena ebraica nel salone grande della Rettoria. A guidare preghiera e riflessioni don Alberto Maffeis.
Domenica 3 aprile: pomeriggio di ritiro a chiusura del corso per le coppie che si preparano al matrimonio organizzato dal parroco di Mozzo don Giulio. Si inizia con la celebrazione della Messa in Abbazia poi riflessione, confronto e condivisione nel salone della Rettoria prima dei saluti all’ora del tramonto.
Di passaggio nei pressi dell’Abbazia perché in cammino lungo i sentieri del Monte Canto, il nutrito gruppo dei lupetti scout del gruppo di Bergamo, trova ospitalità nel nostro Chiostro per il momento del pranzo e del riposo.
Nel tardo pomeriggio di sabato 2 aprile un piccolo gruppo di ragazzi della parrocchia di ComunNuovo accompagnati dalle educatrici e dal diacono Mario concludono la loro preghiera itinerante lungo i sentieri dell’anello del Monte Canto nella nostra Abbazia. A seguire pizzata in compagnia nel salone grande prima del rientro a casa nella sera.
Nel primo pomeriggio del sabato ospitiamo una ventina di prossimi pellegrini lungo il Cammino di Santiago di Compostela, per un forte momento di preghiera e riflessione guidata da don Achille e per il ritiro delle Credenziali con il primo timbro, quello della nostra Abbazia. A coordinare il tutto Serena, referente della Confraternita di SanJacopo per la città di Bergamo.
Mercoledì 30 marzo, mattinata di visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia per una classe quinta del Liceo Scientifico del Maironi da Ponte di Presezzo. Ad accompagnarli la guida Simona Turani.
Nel fine settimana del 26/27 marzo ospitiamo in accoglienza una ventina di giovani della Comunità pastorale Santa Caterina di Besana in Brianza accompagnati dall’educatore Fabio e da don Antonio e don Fabrizio, sacerdoti di riferimento della pastorale giovanile. Due giorni di riflessione e preghiera sul tema del silenzio e della solitudine come occasioni per ritrovarsi e ritrovarLo, con meditazione del nostro Rettore.
Nel pomeriggio di sabato 26 marzo ospitiamo il gruppo delle coppie che si preparano al sacramento del matrimonio delle parrocchia di Terno d’Isola e Bonate Sopra. A guidare le riflessioni don Angelo, parroco di Terno. Nel tardo pomeriggio la Liturgia della Parola in Abbazia a conclusione del cammino di formazione.
Domenica 20 marzo, la Fraternità di Romena si ritrova per una giornata di riflessione sul tema “Tu, meraviglia in cammino”. Preghiera in Abbazia, meditazione itinerante lungo il sentiero verso Cabergnino, pranzo condiviso nel salone grande, a scandire i tempi.
Dopo la Messa comunitaria delle dieci e trenta una quarantina di aderenti al gruppo CAI di Vimodrone, in cammino da Pontida, sono in visita guidata all’Abbazia. Nel pomeriggio ospitiamo per un momento di preghiera una cinquantina di persone della parrocchia di Longuelo che, accompagnati dal parroco don Massimo, sono in Cammino Quaresimale dalla loro parrocchia fino a Sotto il Monte.
Per il fine settimana 19/20 marzo ospitiamo in accoglienza una ventina di Capi Scout del gruppo Milano 45, per due giorni di preghiera e condivisione.
Nel pomeriggio di sabato 19 marzo, don James della parrocchia di Fontana in città accompagna il piccolo gruppo dei ragazzi che si preparano ai sacramenti e i loro genitori, in un momento di riflessione e preghiera.
Nelle Eucarestie di quaresima una predicazione ampia sulla Scrittura, per consolidare cuori e menti al mistero della Parola che si fa carne; ed espressione della carità nella raccolta di offerte a beneficio dei profughi ucraini.
Domenica 13 marzo: All’ora di pranzo, raggiungono a piedi la nostra Abbazia i ragazzi che si preparano al sacramento della Cresima della parrocchia di Calusco d’Adda accompagnati dalle catechiste e dal curato don Michael. Pranzo al sacco nel salone e piccolo momento di preghiera prima di scendere verso la chiesa di Botta per un momento di gioco e, con l’arrivo dei genitori, per la celebrazione della Santa Messa.
Per il fine settimana del 12-13 marzo ospitiamo in accoglienza i capi scout del gruppo Milano 3/88. Un’uscita di due giorni per riflettere su impegni e aspettative personali di ciascuno anche con l’aiuto di don Paolo Poli, assistente regionale di Agesci, e per pregare con la celebrazione della Messa in Abbazia nella sera del sabato.
Sabato 5 marzo, pomeriggio di ritiro per le coppie che si preparano al matrimonio della Comunità Pastorale Regina degli Apostoli di Vimercate accompagnati dal diacono Alberto Meneghello e dalle coppie guida. Verso sera, celebrazione della Liturgia della Parola in Abbazia prima della cena al vicino ristorante.
Martedì 1 marzo, la sera. Don Massimo Maffioletti presiede la tradizionale Veglia per la Pace in Terra Santa organizzata da diversi enti della nostra diocesi. Quest’anno purtroppo con lo sguardo ancora più allargato verso il nuovo focolaio di guerra in Ucraina.
Domenica 27 febbraio, pomeriggio di ritiro a conclusione del corso in preparazione al matrimonio per 16 coppie della parrocchia di Bussero - Milano - accompagnati dal parroco don Achille e dagli adulti formatori. Lectio, riflessione, confronto e celebrazione della Messa prima del rientro a casa.
Mercoledì 23 febbraio, don Antonio e don Osvaldo, sacerdoti della diocesi di RiminiForli, in viaggio in terra bergamasca, celebrano nelle ore del mezzogiorno nella nostra Abbazia, dopo un colloquio con il Rettore.
Domenica 20 febbraio, nel pomeriggio, ospitiamo il gruppo degli aderenti ACLI della sezione di Ciserano. Visita guidata all’Abbazia, riunione su nuove iniziative e programmazione dei futuri impegni, riflessione proposta da don Cristiano Re, i vari momenti che hanno scandito la giornata. Sempre nel pomeriggio di domenica, la guida Veronica Lazzarini accompagna una ventina di persone alla scoperta della storia e dell’architettura della nostra Abbazia.
Nel pomeriggio di sabato 19 febbraio, le guide di Promoisola accompagnano in visita una quarantina di persone provenienti da Milano per una giornata alla scoperta dei tesori dell’Isola Bergamasca.
Nel fine settimana del 12-13 febbraio ospitiamo in accoglienza il gruppo Kairos degli scout di Cologno al Serio: il sabato è stata dedicato alla riflessione, alla preghiera e alla celebrazione della Messa grazie alla presenza di don Davide RotaConti. La domenica invece è il tempo delle passeggiate lungo i sentieri e della salita al Monte Canto. Il rientro a casa nel tardo pomeriggio.
Domenica 6 febbraio: giornata conclusiva dell’itinerario in preparazione al matrimonio organizzato dalla parrocchia di Monterosso in Bergamo. Don Cristiano Re accompagna nella riflessione e nella preghiera una ventina di coppie. A metà pomeriggio, celebrazione della Santa Messa a chiusura della giornata.
Nel fine settimana del 5-6 febbraio ospitiamo in accoglienza una dozzina di ragazzi della Comunità Capi di San Giuliano Milanese con don Andrea referente della pastorale. Due giornate di riflessione sui cinque grandi impegni del Capo scout e di preghiera nella veglia dell’intera notte in Abbazia dove a turno hanno pregato al Santissimo Sacramento.
Nelle mattinate del 1 e 2 febbraio, in due gruppi diversi, tornano a passeggiare alla nostra Abbazia i ragazzi dello Spazio Autismo di Bergamo con i loro educatori: sono sempre nostri graditi ospiti in Rettoria per la consumazione del pranzo e per il momento del riposo e del gioco.
Mercoledì 2 febbraio, mattinata di ritiro per i sacerdoti della CET dell’Isola. A guidare le riflessioni don Santino Nicoli, parroco di Calusco.
Domenica 30 gennaio, padre Alessandro del PIME di Monza accompagna un piccolo gruppo di giovani volontari del Seminario per una giornata di condivisione: riflessione, preghiera, cammino verso il MonteCanto a scandire i tempi.
29-30 gennaio in accoglienza ospitiamo per il fine settimana il gruppo scout di Caravaggio che si ritrova per la cerimonia della partenza di due aderenti.
Dal 12 al 16 gennaio ospitiamo in accoglienza il gruppo degli educatori ADO della parrocchia di Prezzate. Giorni per stare insieme nello studio, nel lavoro, nell’organizzazione della casa, nella programmazione degli impegni parrocchiali.
Mercoledì 29 dicembre, nel pomeriggio, raggiungono la nostra Abbazia il gruppo ADO della parrocchia di Vall’Alta accompagnati dal parroco donDaniele e dal diacono Simone. Partiti da Villa d’Adda a piedi, dove stanno trascorrendo alcuni giorni di convivenza, dopo la meritata merenda e l’incontro con il Rettore, celebrano la Messa in Abbazia prima del rientro.
Nei giorni precedenti al Natale ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di giovani della parrocchia di Boccaleone accompagnati dal curato don Stefano. Lo stare insieme nella condivisione e nella preghiera culminate nella veglia dell’Attesa nella notte dell’antivigilia in Abbazia.
Mercoledì 22 dicembre, una cinquantina di aderenti al gruppo “Amici della Montagna”, provenienti dalle valli Brembana e Seriana, dopo aver camminato lungo i sentieri dell’anello del Monte Canto si ritrova in chiesa a metà mattina per celebrare una messa di ringraziamento e di ricordo degli amici scomparsi.
Domenica 19 dicembre, a metà pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia trentacinque adolescenti della parrocchia di Boccaleone in Bergamo, accompagnati dagli educatori e dal curato don Stefano per un momento di preghiera in preparazione al Natale: meditazione, riflessione personale, merenda e Santa messa a conclusione prima di tornare in oratorio a Bergamo per la pizza e lo scambio degli auguri.
Sabato 18 dicembre, giornata di riflessione per una dozzina di giovani della parrocchia di Quarto Oggiaro accompagnati da don Stefano, responsabile della pastorale giovanile. Tempo anche per una passeggiata nei dintorni dell’Abbazia e per un momento di raccoglimento seduti nel prato all’ora del tramonto.
Dal tardo pomeriggio di sabato fino a tarda sera sono ospiti in Rettoria un piccolo gruppo di amici della Fraternità di Romena: si sono dati del tempo per ritrovarsi, dopo diversi mesi difficili, per ricordare amici defunti, per pregare insieme, per abbracciarsi di nuovo.
Nel fine settimana dal 10 al 12 dicembre ospitiamo in accoglienza una decina di giovani dell’oratorio Sirino di Soresina in provincia di Cremona accompagnati dal curato don Alberto. Giornate di riflessione, preghiera e piacevolezza dello stare insieme.
Martedì 7 e mercoledì 8 dicembre ospitiamo in accoglienza don Omar, curato di Zanica con quattro ragazzi futuri coordinatori del Centro Recreativo della prossima estate. Due giorni per imparare a stare insieme, tra impegni e svago, proprio come al CRE.
Domenica 5 dicembre: il gruppo di famiglie di Santa Lucia in città in visita al Rettore: celebrazione comunitaria dell’Eucarestia e convivialità natalizia a seguire.
Nel tardo pomeriggio un gruppo di giovani della parrocchia di Costa Mezzate, accompagnati dal parroco don Giorgio, raggiunge la nostra Abbazia per un piccolo momento di ritiro in preparazione al Natale. La sera, prima di ripartire, la celebrazione della Santa Messa.
Sabato 4 dicembre, la sera. Su iniziativa del Gruppo Emergency dell’Isola ospitiamo in Abbazia, il famoso arpista e compositore Vincenzo Zitello per una serata di musica dedicata al fondatore Gino Strada, a pochi mesi dalla morte.
In tarda mattinata piccola visita guidata per un gruppo di amici della città di Bergamo per la prima volta di passaggio a Fontanella.
Nel fine settimana del 26/27 novembre ospitiamo in Abbazia il Clan Kairos del gruppo scout di Cologno.
Sabato 26 novembre, ritiro di Avvento per un gruppo di giovani della parrocchia di Dalmine accompagnati dal parroco don Roberto.
In accoglienza ospitiamo per il fine settimana del 21 novembre il gruppo scout Milano 35 , per la prima volta in cammino sui sentieri del Monte Canto.
Domenica 21, a mezzogiorno, don Ezio Bolis celebra in Abbazia una messa di ringraziamento nel 50’ anniversario di matrimonio dei coniugi Rosa e Giuseppe Paterno’. A seguire pranzo con la numerosa famiglia nel salone grande della Rettoria.
Mercoledì 17 novembre, in tarda mattina. Dopo una camminata lungo il sentiero ad anello intorno al Monte Canto, don Marco Tenderini, cappellano del carcere di Lecco, celebra in Abbazia con il numeroso gruppo degli aderenti al CAI di Calco in ricordo dei tanti amici defunti.
Ospitiamo nel fine settimana del 14 novembre un piccolo gruppo di ragazzi di quinta superiore della parrocchia di Seriate accompagnati dal curato don Fabiano per un ritiro nel tempo di Avvento. Momento centrale la Veglia nella notte in Abbazia.
Domenica 14 novembre, nel tardo pomeriggio. Riunione del gruppo di Azione Cattolica della parrocchia di Santa Lucia in Bergamo.
Giovedì 11 novembre, pomeriggio di ritiro per i cresimandi della parrocchia di Prezzate guidati dal parroco don Luca, in preparazione al Sacramento di sabato 13. Riflessione, preghiera, esame di coscienza, confessioni. La sera, prima di tornare a casa, pizza in compagnia nella nostra sala grande.
Sabato 6 novembre, la mattina visita guidata alla nostra Abbazia per un piccolo gruppo di associati al CAI di Crema, all’inizio della loro giornata in cammino lungo i sentieri del Monte Canto.
All’ora di pranzo di domenica 31 ottobre, raggiungono la nostra accoglienza una ventina di ragazzi animatori della parrocchia di San Giuliano Milanese accompagnati da don Alessandro, referente della pastorale giovanile della Comunità. Ad attenderli due giorni di riflessioni, di confronto e di preghiera.
Dalla mattina di sabato 30 alla tarda mattinata di domenica 31 ottobre ospitiamo in accoglienza una ventina di Capi Scout del gruppo di Cernusco sul Naviglio per un fine settimana di programmazione.
Sabato 30 ottobre: In mattinata raggiungono Fontanella una trentina di aderenti all’Associazione Gruppo Archeologico Milanese in viaggio alla scoperta del romanico bergamasco fra la nostra Abbazia e quella di San Giacomo in Pontida.
Verso sera dello stesso giorno, il Rettore celebra, a poche settimane dalla morte, una messa a suffragio per Manlio, che raccoglie familiari e amici.
Venerdì 29 ottobre, la mattina. Il Vescovo Francesco celebra in Abbazia con i presbiteri della Fraternità 1 dell’Isola a conclusione del Pellegrinaggio Pastorale, invitandoli ad usare di questo luogo per loro personalmente e per la formazione delle loro comunità.
Martedì 26 ottobre, ospitiamo una dozzina di operatori e volontari dell’Associazione L’Arca di Leonardo per una giornata di formazione e di programmazione delle nuove iniziative, rivolte a bambini e anziani in situazioni di fragilità.
Domenica 24 ottobre: Dopo aver partecipato alla Messa Comunitaria delle dieci e trenta, i ragazzi del gruppo scout di Morengo sono accolti dal Rettore per un accenno alla storia della nostra Abbazia e per poi consumare il pranzo al caldo accogliente del nostro salone grande. Sabato 23 ottobre, nel pomeriggio. Una ventina di persone sono in visita guidata alla nostra Abbazia accompagnati da Simona Turani, del gruppo guide della nostra provincia. Giovedì 21 ottobre, nel pomeriggio raggiungono Sant’Egidio più di quaranta adulti e anziani della parrocchia di Sant’Antonino in Nova Milanese. Di rientro da un pellegrinaggio al Santuario di Maria Rosa Mistica a Montichiari sono in visita alla nostra Abbazia, attenti e interessati. Lunedì 18 ottobre: mattinata di visita e lavoro per gli alunni della quarta primaria di Mapello, accompagnati dalle insegnanti e dalla guida di Promoisola alla scoperta della storia e dell’architettura del luogo: ammirevoli per l’impegno nel lavoro “scritto” seduti a terra sul sagrato. Domenica 17 ottobre: giornata di ritiro per i ragazzi prossimi alla Prima Comunione della parrocchia di Città Alta accompagnati dal curato don Matteo e dalla catechista Silvia. Mattinata di riflessione e, dopo pranzo, le confessioni. Raggiunti dai genitori e dal parroco don Fabio celebrano la Messa conclusiva in Abbazia. Sabato 16 ottobre, nel pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia per una visita guidata, un gruppo di amici cresciuti insieme all’oratorio di San Giuseppe dei Morenti a Milano, amici che periodicamente si rincontrano per riandare a ciò che fu e a ciò che è. Giovedì 14 ottobre, nell’ambito delle iniziative previsti per Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023, l’Associazione Ad Maiora effettua riprese in esterno all’Abbazia con il drone, e poi all’interno con recita di poesie di Padre Turoldo, materiale per la prossima realizzazione di un documentario. Domenica 10 ottobre, pomeriggio affollato di presenze sulla collina, con visite guidate organizzate da Promoisola. Sabato 9 ottobre, ospitiamo i catechisti della parrocchia di Cividino con il parroco don Emilio per un ritiro in preparazione al nuovo anno. Mercoledì 6 ottobre, giornata di ritiri: in mattinata in Abbazia per i sacerdoti della fraternità uno dell’Isola Bergamasca con il Vescovo Francesco in apertura del Pellegrinaggio Pastorale. per l’intera giornata in Rettoria i ragazzi del teobiennio del nostro Seminario di Bergamo, guidati dal vicerettore don Tommaso e dal padre spirituale don Luca. Domenica 3 ottobre: Nella messa comunitaria del mattino, fra le varie intenzioni di preghiera, un ricordo particolare per Antonio Greselin, nell’anniversario della morte e per i coniugi che celebrano il cinquantesimo anniversario del loro matrimonio. - In pellegrinaggio dalla mattinata nel paese del santo papa Giovanni, i ragazzi animatori degli oratori dell’unità pastorale di Rovetta concludono la giornata con la celebrazione della Santa Messa in Abbazia, presieduta da don Ivan. - Nel pomeriggio, consueto appuntamento di inizio anno liturgico per l’unità pastorale di Mapello-Ambivere-Valtrighe: saliti a piedi dai vari sentieri lungo la collina, si radunano in Abbazia per un momento di preghiera prima e di riflessione poi sulle iniziative previste in parrocchia. Sabato 2 ottobre, al tramonto. Il Rettore celebra in ricordo dei quarant’anni di matrimonio dei coniugi Livia e Alessandro Rambaldi, attorniati dalla numerosa famiglia. A seguire cena di festa nel salone grande della Rettoria. Nella sarà di venerdì 1 ottobre raggiungono a piedi la nostra Abbazia il piccolo gruppo dei ragazzi di quinta liceo del nostro Seminario accompagnati da don Fabio e don Luca. Pellegrinaggio, ritiro nella mattinata di sabato e celebrazione della Messa verso l’ora di pranzo secondo una ormai tradizione consolidata negli anni. Un ringraziamento loro cordiale a Massimo Fiorendi, papà di un seminarista, che ha avuto cura della preparazione dei pasti. Domenica 26 settembre, la mattina presto, alle prime luci dell’alba: il nostro Rettore accoglie una quarantina di persone fra ragazzi e adulti volontari dell’oratorio di Bussero -Milano che affollano la nostra Abbazia per una piccola preghiera e per la benedizione della fiaccola: in partenza del cammino che li porterà alla loro chiesa parrocchiale per la celebrazione di apertura della settimana dell’oratorio. Con l’arrivo del mese di settembre, con la ripresa di tutti gli impegni anche all’interno delle nostre parrocchie, confidiamo in rinnovate presenze nella, si spera, ritrovata quotidianità.
Domenica 19 settembre: accompagnati dal parroco don Ivan, una decina di componenti dell’équipe educativa dell’unità pastorale di Rovetta, vivono una giornata di preghiera e condivisione. Dopo la mattinata a Sotto il Monte sui passi del Santo papa Giovanni e il pranzo nel nostro salone grande, è il momento della meditazione. Prima di ripartire a metà pomeriggio la celebrazione della Santa Messa in una Chiesa buia illuminata dalla luce fioca di candele, a causa dell’interruzione di energia elettrica per un violento temporale.
Sabato 18 settembre, in tarda serata. Don Luca, curato di Terno d’Isola, accompagna un folto gruppo di ragazzi adolescenti ad un lungo cammino per i sentieri del Monte Canto. Partiti nel tardo pomeriggio dal traghetto leonardesco di Villa d’Adda raggiungono attraverso i boschi la nostra Abbazia verso le ventuno e trenta per vivere un momento di Veglia. Alle soglie della notte, ripartono di nuovo a piedi per raggiungere l’oratorio e il meritato riposo in una notte di “sonno condiviso”.
Pomeriggio del sabato di riflessione, confronto e programmazione per i componenti dell’equipe educativa della parrocchia di Calusco d’Adda accompagnati dal parroco don Santino e dal curato don Michael.
Nel fine settimana dal 10 al 12 settembre ospitiamo in accoglienza una decina di giovani operatori del PIME di Milano accompagnati da padre Alessandro e padre Ivan. Giorni dedicati alla preghiera, alla riflessione, allo stare insieme nella bellezza del “ritrovarsi”, finalmente.
Nel pomeriggio di sabato 11 settembre, come da tradizione consolidata negli anni, il gruppo catechisti della parrocchia di Carvico si ritrova per il ritiro di preghiera di inizio anno.
Nel tardo pomeriggio, don Attilio celebra una Messa a ricordo di Stefano Bianchi, suo cugino e fratello del nostro organista GiamPaolo, ad un mese dalla prematura scomparsa.
Mercoledì 8 settembre, padre Espedito della Comunità dei Servi di Maria celebra in occasione del 50’ anniversario di matrimonio dei coniugi Biagina e Renato Sala, attorniati da figli e nipoti.
Nel tardo pomeriggio di martedì 7 settembre, il gruppo Ado della parrocchia di Campagnola conclude alla nostra Abbazia la 3giorni di convivenza alla Domus di Ambivere. Meditazione proposta dal parroco don Enrico, momento di silenzio e lavoro personale, celebrazione della Santa Messa e scambio delle riflessioni a scandire i tempi.
Domenica 5 settembre: solenne celebrazione in onore dei santi patroni Egidio e Alberto: omelia del rettore che propone la regola benedettina come propria di ogni cristiano; dolcetto molto apprezzato, in sostituzione della convivialità nel chiostro rimandata anche quest’anno a tempi migliori.
Il mese di agosto è trascorso tra le molte presenze di chi è salito per una visita e una preghiera, tra chi si è ritrovato all’Abbazia durante una passeggiata a piedi o in bicicletta, magari scoprendo la bellezza del luogo per la prima volta, e chi ha cercato un po’ di sollievo al caldo sulla nostra collina. Molte le preghiere lasciate sul nostro libro, per tutti un ricordo durante le nostre celebrazioni, soprattutto per chi vive momenti di fatica. La nostra accoglienza ha naturalmente registrato poche presenze: giornate di ritiro silenzioso per qualche amico e visite per piccoli gruppi.
Nell’ ultimo fine settimana agostano abbiamo ospitato una ventina di ragazzi del gruppo adolescenti della parrocchia di Boccaleone in Bergamo, accompagnati del curato don Stefano. Quattro giorni per ri-trovarsi, per re-imparare a stare insieme nella condivisione degli impegni, del divertimento, della riflessione, della preghiera. Spazio anche alle passeggiate, con la salita al Monte Canto nella giornata di venerdì e la celebrazione della messa nella Chiesetta di Santa Barbara e alla festa del pranzo nella giornata di sabato con gli adulti saliti da Bergamo.
villeggiando tra alti monti, donde si scorge la bellezza del mondo, se la si vuol vedere
Giovedì 22 luglio in mattinata, don Nicola Brevi celebra il matrimonio di Selena e Marco, parrocchiani di Botta e suoi amici dei tempi degli studi. >>> Nel tardo pomeriggio il gruppo Lega Ambiente della provincia di Bergamo organizza una passeggiata lungo i sentieri nei pressi dell’Abbazia alla scoperta della flora e della fauna del Monte Canto. Dopo la pausa e la cena al sacco, nella sera suggestivo spettacolo teatrale nel giardino della fontana con recita di testi della poetessa della montagna Antonia Pozzi accompagnati dal solo suono di una batteria. >>> Giovedì 8 luglio ospitiamo alcuni operatori della sede CISL di Monza per una mattinata formazione in vista della ripresa delle attività dopo l’estate. >>> Il mese di luglio per i nostri oratori è il mese dei centri estivi: alcuni - Ambivere, Curnasco, Sotto il Monte, Valtrighe, Boltiere, Pontida - hanno organizzato passeggiate lungo il sentieri del Monte Canto, sostando per la preghiera o per la merenda nei pressi dell’Abbazia. I ragazzi, con le loro voci e i loro giochi portano allegria e clima di festa. >>> Nella mattina di sabato 3 luglio, don Matteo Carrara, parroco di Peghera, celebra in ricordo del 40^ anniversario di matrimonio dei parrocchiani coniugi Ravasio alla presenza di numerosi amici e parenti. >>> Domenica 27 giugno, nel tardo pomeriggio un piccolo gruppo proveniente da Bergamo è in visita all’Abbazia, organizzata dalla guida Sara Turani. >>> Venerdì 25 giugno, la mattina, il nostro Rettore celebra il matrimonio di Sara e Stefano, della parrocchia di Botta. >>> Martedì 23 giugno ospitiamo una ventina di ragazzi del Liceo Montini di Milano accompagnati dal preside don Paolo e da alcuni insegnanti. Arrivati in treno a Pontida salgono all’Abbazia lungo i sentieri del Monte Canto e, dopo una breve visita guidata, scendono a Sotto il Monte nei luoghi del Santo Papa Giovanni. Sono di rientro la sera per la cena, per una piccola veglia in Chiesa e per il meritato riposo. La mattina, dopo un momento di preghiera ripartono per Ambivere, per il treno che li porterà a una continuazion del viaggio programmato. >>> Domenica 20 giugno: ospitiamo per l’intera giornata i genitori del gruppo famiglie del decanato di Vimercate accompagnati dal diacono permanente Alberto Meneghello. La prima uscita dopo tanto tempo è dedicata alla preghiera nella partecipazione alla Messa della Comunità e al piacere di ritrovarsi per una passeggiata e un pranzo insieme. >>> La mattina della stessa domenica ospitiamo inoltre per un piccolo momento di catechesi due cresimandi adulti della parrocchia di Bolgare con i loro padrini e la catechista Cristina: dopo aver partecipato alla Messa sono anche in visita guidata. >>> Nel pomeriggio, la guida turistica Laura Ceccarelli accompagna un gruppo di aderenti al Touring Club di Bergamo in visita alla Chiesa. >>> Sabato 19 giugno, in tarda mattinata don Filippo Colombo, sacerdote ambrosiano in servizio presso la nunziatura di Siria, celebra in ricordo del 50^ anniversario di matrimonio del genitori Alessandro e MariaLuisa, alla presenza dei familiari più stretti. >>> Da venerdì 18 a sabato 19 giugno, ospitiamo in accoglienza i coordinatori del CRE della parrocchia di Sforzatica di Dalmine, per l’importante revisione di quanto organizzato perché “nulla deve essere trascurato”. >>> Domenica 13 giugno: giornata di spiritualità per il gruppo Comunità di Vita Cristiana di Bergamo sotto la guida di padre Massimo, gesuita a Milano. Silenzio, meditazione, preghiera e celebrazione della Santa Messa a scandire i tempi. >>> Nel pomeriggio consueta visita guidata all’Abbazia organizzata da Promoisola per una quarantina di persone in doppio turno. >>> Sabato 12 giugno, giornata affollata di nuovi amici e di graditi ritorni: il gruppo famiglie della parrocchia di Bresso - Milano si ritrova per la prima volta dopo mesi: saliti a piedi dalla Madonna del Castello di Ambivere pranzano nel prato della fontana dell’Abazia e nel pomeriggio sono attenti e interessati visitatori alla storia e all’architettura della nostra Abbazia; nel tardo pomeriggio sono una quarantina gli aderenti Acli di Bolgare ad essere accompagnati nella visita guidata; infine nel tardo pomeriggio, salgono a piedi lungo il sentiero che da Ambivere raggiunge l’Abbazia un piccolo gruppo di giovani della parrocchia di Sforzatica - Dalmine per un momento di ritiro a conclusione del cammino degli ultimi mesi accompagnati da don Carlo Nava, collaboratore in parrocchia per la pastorale giovanile. Per la celebrazione della Messa li raggiunge anche il parroco don Claudio. Prima di tornare a casa, lasagne per tutti nel salone grande della Rettoria. >>> Nelle giornate di giovedì 10 e venerdì 11 giugno ospitiamo una ventina di operatori della Cooperativa Namaste’ per due giorni di formazione dedicati ai referenti dei vari settori di assistenza. Due giorni per riflettere e ritrovare il “senso umano” del servizio.
Giovedì 22 luglio in mattinata, don Nicola Brevi celebra il matrimonio di Selena e Marco, parrocchiani di Botta e suoi amici dei tempi degli studi. >>> Nel tardo pomeriggio il gruppo Lega Ambiente della provincia di Bergamo organizza una passeggiata lungo i sentieri nei pressi dell’Abbazia alla scoperta della flora e della fauna del Monte Canto. Dopo la pausa e la cena al sacco, nella sera suggestivo spettacolo teatrale nel giardino della fontana con recita di testi della poetessa della montagna Antonia Pozzi accompagnati dal solo suono di una batteria. >>> Giovedì 8 luglio ospitiamo alcuni operatori della sede CISL di Monza per una mattinata formazione in vista della ripresa delle attività dopo l’estate. >>> Il mese di luglio per i nostri oratori è il mese dei centri estivi: alcuni - Ambivere, Curnasco, Sotto il Monte, Valtrighe, Boltiere, Pontida - hanno organizzato passeggiate lungo il sentieri del Monte Canto, sostando per la preghiera o per la merenda nei pressi dell’Abbazia. I ragazzi, con le loro voci e i loro giochi portano allegria e clima di festa. >>> Nella mattina di sabato 3 luglio, don Matteo Carrara, parroco di Peghera, celebra in ricordo del 40^ anniversario di matrimonio dei parrocchiani coniugi Ravasio alla presenza di numerosi amici e parenti. >>> Domenica 27 giugno, nel tardo pomeriggio un piccolo gruppo proveniente da Bergamo è in visita all’Abbazia, organizzata dalla guida Sara Turani. >>> Venerdì 25 giugno, la mattina, il nostro Rettore celebra il matrimonio di Sara e Stefano, della parrocchia di Botta. >>> Martedì 23 giugno ospitiamo una ventina di ragazzi del Liceo Montini di Milano accompagnati dal preside don Paolo e da alcuni insegnanti. Arrivati in treno a Pontida salgono all’Abbazia lungo i sentieri del Monte Canto e, dopo una breve visita guidata, scendono a Sotto il Monte nei luoghi del Santo Papa Giovanni. Sono di rientro la sera per la cena, per una piccola veglia in Chiesa e per il meritato riposo. La mattina, dopo un momento di preghiera ripartono per Ambivere, per il treno che li porterà a una continuazion del viaggio programmato. >>> Domenica 20 giugno: ospitiamo per l’intera giornata i genitori del gruppo famiglie del decanato di Vimercate accompagnati dal diacono permanente Alberto Meneghello. La prima uscita dopo tanto tempo è dedicata alla preghiera nella partecipazione alla Messa della Comunità e al piacere di ritrovarsi per una passeggiata e un pranzo insieme. >>> La mattina della stessa domenica ospitiamo inoltre per un piccolo momento di catechesi due cresimandi adulti della parrocchia di Bolgare con i loro padrini e la catechista Cristina: dopo aver partecipato alla Messa sono anche in visita guidata. >>> Nel pomeriggio, la guida turistica Laura Ceccarelli accompagna un gruppo di aderenti al Touring Club di Bergamo in visita alla Chiesa. >>> Sabato 19 giugno, in tarda mattinata don Filippo Colombo, sacerdote ambrosiano in servizio presso la nunziatura di Siria, celebra in ricordo del 50^ anniversario di matrimonio del genitori Alessandro e MariaLuisa, alla presenza dei familiari più stretti. >>> Da venerdì 18 a sabato 19 giugno, ospitiamo in accoglienza i coordinatori del CRE della parrocchia di Sforzatica di Dalmine, per l’importante revisione di quanto organizzato perché “nulla deve essere trascurato”. >>> Domenica 13 giugno: giornata di spiritualità per il gruppo Comunità di Vita Cristiana di Bergamo sotto la guida di padre Massimo, gesuita a Milano. Silenzio, meditazione, preghiera e celebrazione della Santa Messa a scandire i tempi. >>> Nel pomeriggio consueta visita guidata all’Abbazia organizzata da Promoisola per una quarantina di persone in doppio turno. >>> Sabato 12 giugno, giornata affollata di nuovi amici e di graditi ritorni: il gruppo famiglie della parrocchia di Bresso - Milano si ritrova per la prima volta dopo mesi: saliti a piedi dalla Madonna del Castello di Ambivere pranzano nel prato della fontana dell’Abazia e nel pomeriggio sono attenti e interessati visitatori alla storia e all’architettura della nostra Abbazia; nel tardo pomeriggio sono una quarantina gli aderenti Acli di Bolgare ad essere accompagnati nella visita guidata; infine nel tardo pomeriggio, salgono a piedi lungo il sentiero che da Ambivere raggiunge l’Abbazia un piccolo gruppo di giovani della parrocchia di Sforzatica - Dalmine per un momento di ritiro a conclusione del cammino degli ultimi mesi accompagnati da don Carlo Nava, collaboratore in parrocchia per la pastorale giovanile. Per la celebrazione della Messa li raggiunge anche il parroco don Claudio. Prima di tornare a casa, lasagne per tutti nel salone grande della Rettoria. >>> Nelle giornate di giovedì 10 e venerdì 11 giugno ospitiamo una ventina di operatori della Cooperativa Namaste’ per due giorni di formazione dedicati ai referenti dei vari settori di assistenza. Due giorni per riflettere e ritrovare il “senso umano” del servizio.
Finalmente nella ripresa, tempo di ritorni.
Anche la Primavera del 2021 rimarrà tra i momenti che ricorderemo per sempre e non certo per bei ricordi, dato il vuoto della nostra collina e dunque delle nostre accoglienze. Dal tempo di Natale in poi, le restrizioni dettate dalle normative anti contagio, hanno portato giorni, settimane di grandi assenze.
Pur avendolo già vissuto lo scorso anno, o forse anche per quello, i non-passi dei tanti che di solito camminano lungo le stradine e i sentieri intorno all’Abbazia, le non-pedalate dei tanti appassionati della bicicletta, le non-presenze dei molti che salgono qui per una preghiera di supplica o di ringraziamento, i non-sguardi dei tanti amici che di solito frequentano le nostre celebrazioni, sono mancati come mai prima.
E così, le stupende fioriture degli alberi della nostra collina e gli incantevoli fiori di campo dei nostri prati sono rimasti orfani dello sguardo di tanti amici e, noi che viviamo qui, abbiamo rivissuto il rimpianto di non poter condividere questi doni.
La Pasqua è sempre portatrice di speranze e di nuove attese, forse quest’anno lo è stata molto di più. Ci ha riportato nel “giallo”, il colore della luce e dell’ottimismo.
Così piano sono tornate le presenze: dei viandanti felici di ritrovare i sentieri, dei ciclisti contenti delle nuove fatiche, degli amici nelle rinnovate preghiere.
E così, piano piano, anche la nostra accoglienza ha ripreso nuova vita.
Il primo ospite, a fine aprile è stato don Corrado, parroco di Ponte Giurino, per una giornata di ritiro con una ragazza prossima al matrimonio. Poi nel tardo pomeriggio del 30 aprile i ragazzi cresimandi della Parrocchia dì Prezzate sono saliti a piedi per un momento di preghiera e di penitenza guidato da Dom Giordano, l’abate benedettino di Pontida, che la domenica successiva avrebbe amministrato loro il sacramento.
L’8 maggio una coppia di neo genitori ha vissuto un pomeriggio di ritiro in preparazione al Battesimo del figlio con don Emanuele Personeni.
Il 9 maggio abbiamo ospitato una dozzina di coppie del percorso in preparazione al matrimonio organizzato da don Cristiano Re della parrocchia di Monterosso: felicissimi, anche loro, di ritrovarsi in presenza dopo tanti incontri online. Una giornata intensa di riflessione, di condivisione e di preghiera nella celebrazione eucaristica del pomeriggio.
Con l’allentamento delle restrizioni sono potute riprendere anche le visite guidate alla storia e all’architettura della nostra Abbazia: un tardo pomeriggio il prof Giovanni Dal Covolo e una sera la guida turistica Alice Manzoni hanno erudito i loro gruppi.
Finalmente, dopo mesi di attese e di rinvii, nel pomeriggio del 22 maggio, una decina di persone del Gruppo Missione Sposi di Brescia e dintorni ha potuto percorrere il sentiero dalla Madonna del Castello di Ambivere fino a qui concedendosi soste di letture e poesie. Ad attenderli in Abbazia l’amico e assistente spirituale don Adriano Santus, per vivere insieme un momento di visita guidata e di preghiera, prima di riprendere il cammino di rientro.
Lo stesso giorno, verso l’ora del tramonto, dopo essere arrivati fino a metà collina in bicicletta, il folto gruppo dei chierichetti della parrocchia di Carvico, accompagnati dal parroco don Marco, sosta per una preghiera in Abbazia.
Domenica 23 maggio, nel pomeriggio. Il gruppo famiglie della parrocchia di Bussero - Milano, riprende finalmente gli incontri con questa uscita a Fontanella. Genitori, bambini e ragazzi con il parroco Don Achille, in tutto una quarantina. Prima la visita guidata, poi la merenda condivisa nel chiostro infine la celebrazione della Messa in Abbazia, prima del rientro a casa.
Nella stessa giornata di domenica 23 ospitiamo la Comunità di Vita Cristiana di Bergamo per una giornata di riflessione e di revisione.
Nella sera del 26 maggio don Ezio Bolis e altri confratelli celebrano in Abbazia a ricordo del Card Loris Capovilla, a cinque anni dalla morte, in una chiesa affollata di sostenitori e di amministratori della Fondazione Giovanni XXIII.
Sabato 29 maggio. Nel pomeriggio i componenti dei Consigli Pastorali delle parrocchie della CET9 Valle Imagna, dopo una meditazione introduttiva sulla Fratelli tutti tenuta dal nostro Rettore, incominciano i lavori di gruppo, guidati dal moderatore don Paolo Riva e dal diacono Oliviero Dal Molin.
Domenica 30 maggio, nel pomeriggio, l’ associazione Promoisola riprende i percorsi guidati sul territorio con due diverse visite alla nostra Abbazia.
Nella mattinata di martedì 1 giugno, ospitiamo una quindicina di sacerdoti del Decanato di Melzo -Milano per una visita guidata e per un momento di preghiera. Scendono poi verso l’ora di pranzo a Sotto il Monte, al Santuario di Papa Giovanni.
Mercoledì 2 giugno sono invece una trentina di persone, tra catechisti e volontari della parrocchia di Adro - Brescia, accompagnati da don Attilio Vescovi, a visitare la nostra Abbazia all’interno di una giornata di cammino sui passi di Papa Giovanni tra il Santuario della Cornabusa e Sotto il Monte.
Per l’intera giornata ospitiamo poi il gruppo di Mediatori Culturali della Caritas che, esattamente dieci anni fa hanno seguito qui il corso di formazione. Si sono ritrovati di nuovo con don Emanuele, loro formatore, per pensare alle nuove sfide da programmare.
La sera del 4 giugno sono invece i ragazzi del gruppo scout Dalmine I a rallegrarci con i loro canti: nel prato della fontana vivono la cerimonia della partenza della loro compagna Anna.
Sabato 5 giugno, nel pomeriggio, raggiungono Fontanella salendo da Pontida una coppia di sposi prossimi alle nozze accompagnati dai testimoni e da don Tommaso, vicerettore della Teologia del nostro Seminario, per un ritiro in preparazione al sacramento. Verso sera la celebrazione della Santa Messa prima della cena e del rientro a casa. (a cura di Giuditta Perico)
la Chiesa è sulla strada di Emmaus?
_ se non si pota non porta frutto_
La Chiesa non è principalmente un’istanza etica, il cane pastore dell’etica, ma un’istanza evangelica che allarga il cuore alla speranza. La Chiesa è proclamazione del Vangelo, della grazia, del dono dello Spirito Santo; è gioia profonda di Vangelo vissuto. Ovviamente, in seconda battuta ci sono pure delle implicazioni etiche che toccano diversi momenti dell’esistenza umana: la famiglia, la cultura, il lavoro, l’impresa. Tuttavia alla Chiesa interessa principalmente un successo pieno della persona che si realizza come figlio di Dio. Prima dell’etica c’è la grazia dello Spirito, c’è il cuore nuovo, la forza di amare e di servire, di vedere il volto di Dio nel prossimo. Non per niente Gesù inizia il suo grande discorso programmatico con le beatitudini: vogliamo la felicità vera, totale della persona (card. Martini)
INSTALLAZIONE IN ABBAZIA
27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2021 PER NON DIMENTICARE
Stefano Ghisleni ci offre uno spunto di riflessione per aiutarci a non dimenticare.
Stefano ricerca materiali, li ascolta e restituisce loro nuova vita; le sue opere nascono così.
Pezzi di cancello, legno, cardini, un tubo del gas, filo spinato, tutti gli raccontano il proprio vissuto, lo interrogano e lo riportano a un momento drammatico del nostro recente passato.
Allora manipola, trasforma, dà nuova vita agli oggetti e crea queste tre opere:
ARBEIT MACHT FREI, LA BANALITA’ DEL MALE, BESTIALITADE
Grazie all’incoraggiamento dell’amico Luciano, Stefano supera la sua proverbiale riservatezza e le offre come spunto di riflessione per aiutarci a non dimenticare.
E Luciano gli regala queste parole:
ARBEIT MACHT FREI (1940) Il progetto originale. 11 milioni
Non verserai tante lacrime in tutta la tua vita
LA BANALITA’ DEL MALE (1944) TEREZIN STADT
Pochi disegni di bambini e il mondo di allora nega tutto.
Stelle a sei punte, filo spinato, numeri tatuati, tortura e orrore…
Rifletti homo sapiens
BESTIALITADE (1304-1321)
Dante definisce “bestialitade” tutti i peccati di bestialità caratterizzati dalla violenza contro Dio, se stessi e gli altri
ZYCLON
Dicevano: zitto. Spogliati. Vai a lavarti! Entro con fiducia. Non respiro.
Le mie ceneri volteggiano leggere senza pace ancora nel cielo.
Lettera di apertura del pellegrinaggio pastorale del vescovo Francesco Beschi
Care Sorelle e Fratelli,
si avvicina il tempo in cui il mio "pellegrinaggio pastorale" mi porterà ad incontrare la vostra comunità. Perché un "pellegrinaggio", invece che la tradizionale visita pastorale? Le ragioni sono più di una. Non mi dispiace ripensare gli anni del mio servizio alla nostra Diocesi, come un pellegrinaggio: per cinque volte ho incontrato le diverse realtà comunitarie che davano forma ai Vicariati locali. Sono stati incontri importanti e generativi: proprio da questi è scaturita la riforma che ha dato vita alle Fraternità presbiterali e alle Comunità Ecclesiali Territoriali. La quasi totalità delle parrocchie è stata meta del mio pellegrinare: celebrazioni, incontri, feste patronali, inaugurazioni, funerali di sacerdoti, istituzione di Unità pastorali ... molte occasioni per una visita che, se inevitabilmente breve, non è stata insignificante. / Ora, se il Signore mi dà salute, cominciano gli anni che porteranno alla conclusione del mio servizio diocesano: non riesco ad immaginare una visita pastorale con le caratteristiche di completezza che hanno caratterizzato quelle dei miei predecessori. Si tratta di qualcosa di più semplice ed essenziale, condizionato dal tempo limitato che mi è concesso. Inoltre, compiendosi nell'ultima parte di questo servizio, è prudente portare a sintesi alcuni percorsi che abbiamo incominciato, senza condizionare eccessivamente il ministero di chi mi succederà. / Questo pellegrinaggio avviene nel momento in cui siamo giunti a delineare tre "corsie" di un unico percorso contrassegnato dall'esigenza pastorale di declinare e soprattutto coniugare fede e vita, vangelo e cultura, chiesa e mondo. Le "tre corsie" sono: le Comunità Ecclesiali Territoriali, le Fraternità Presbiterali e la Parrocchia fraterna, ospitale e prossima. / Come ogni pellegrinaggio, la meta non è un luogo, ma un incontro, lì dove si manifestano e si possono riconoscere i segni del Regno di Dio e la presenza del Crocifisso Risorto che ci precede. Il pellegrinaggio diventa immagine della vita e di ciò che rivela il suo significato: l'incontro con il Signore, appunto, che diventa decisivo per la vita stessa. / Dove stiamo andando, chiede il poeta e risponde: "Stiamo tutti tornando a casa". La casa è l'immagine dell'incontro. Dove ci si incontra nell'amore, lì c'è la nostra casa. La comunità cristiana, particolarmente nella forma della parrocchia, è la rappresentazione di questa esperienza: un incontro che diventa casa. La cura dell'incontro e quindi caratteristica di questa visita. Se la parrocchia si qualifica come possibilità di incontro, allora la cura di questa esperienza e la cura delle relazioni che ne scaturiscono è la "priorità" da perseguire insieme. Cura delle relazioni, diventa prendersi cura gli uni degli altri. "Da questo vi riconosceranno...”. / La visita del Vescovo in forma di pellegrinaggio è dunque caratterizzata dall'esperienza dell'incontro: personale con i presbiteri, comunitario con gli organismi pastorali, con la comunità eucaristica, con un'esperienza "segno" rappresentativa della comunità parrocchiali. / L'orizzonte che caratterizza questo Pellegrinaggio pastorale è: "Ia parrocchia, fraterna, ospitale e prossima e il ministero presbiterale". In questi anni abbiamo sentito insistente l'invito a dar nuova forma alla missione della parrocchia. Mi sono convinto che queste tre dimensioni possono rappresentare lo stile missionario della parrocchia. Si tratta dunque di individuare, far emergere, valorizzare i tratti del volto della parrocchia che esprimono queste caratteristiche e di declinarli con il servizio che il presbitero svolge nella comunità. / In questi anni, abbiamo condiviso in maniera sempre più diffusa l'idea e l'immagine della parrocchia come comunità fraterna riconoscibile., a partire dalla "cura delle relazioni" perseguita non solo dal Parroco nei confronti dei fedeli, ma da parte di tutti coloro che formano la Comunità. / L'esperienza che alimenta e rappresenta nel modo più intenso e significativo la fraternità comunitaria è la celebrazione dell'Eucaristia. Insieme a questa, la condivisione della Parola e della fede nella preghiera. Infine l'esercizio quotidiano della carità fraterna, che frequentemente definisce l'appartenenza alla comunità anche di coloro che non partecipano all'Eucaristia. / La fraternità, dunque, come espressione della comunione e dell'unità della Chiesa, nella varietà di vocazioni, carismi e ministeri (ascolto, consolazione, prossimità ...liturgia, catechesi, educazione ...). / D'altra parte, siamo altrettanto consapevoli che la Parrocchia non si riduce alla Comunità di coloro che la costituiscono, non è una "fraternità esclusiva", ma per caratterizzazione evangelica, è aperta, accogliente, ospitale: è il luogo ordinario dell"inclusione' nei confronti di chi si affaccia in tempi brevi o in determinate circostanze nella comunità per poi scomparire (nascita/battesimo dei figli, sacramenti dell'iniziazione cristiana dei figli, percorso di preparazione al matrimonio, malattia e morte, passaggi della vita, impegno educativo, ascolto e accompagnamento, accoglienza disagi diversi ...). / Un numero crescente di battezzati non frequenta abitualmente l'Eucaristia, la catechesi e le attività della parrocchia e tanto meno se ne sente responsabile e protagonista; ma, grazie a Dio, questi stessi battezzati si affacciano, con gli atteggiamenti, le attese e le esigenze più diverse, a quella che riconoscono ancora come la loro parrocchia. / L'esercizio dell'ospitalità nei confronti di questi battezzati e delle loro attese non è semplice e spesso è condizionato da "deformazioni" fastidiose che caratterizzano sia loro che coloro che ne vengono interpellati: basti pensare alla mentalità per cui la Parrocchia viene ridotta ad un'agenzia di servizi, da utilizzare gratuitamente, per poi lasciarla al suo destino e ad una successiva richiesta. / Ma, come dicevo, si tratta di "deformazioni": è la Comunità per prima che deve correggere le sue. Le circostanze e le occasioni più diverse nelle quali un battezzato, ma anche un non battezzato, bussa alla porta della Parrocchia, diventano occasioni per sperimentarne l'ospitalità, capace di rappresentare quell'accoglienza evangelica che non teme di essere sfruttata o semplicemente usata. / Le diverse forme di aggregazione che la parrocchia propone vanno in questa direzione, ma non possono essere lasciate solo alla logica aggregativa, che si misura con i numeri, gli incassi, le risposte a bisogni sociali, il successo dell'iniziativa. Sono le convinzioni che appartengono alla Comunità fraterna a connotarne anche l'esercizio dell'ospitalità. / D'altra parte, se la Comunità parrocchiale deve poter essere riconosciuta per la "cura delle relazioni" di chi la forma, deve anche poter offrire un'ospitalità caratteristica, rispetto a quella di qualsiasi altra attività commerciale o di servizio pubblico, che pur persegue, anche professionalmente, uno stile di accoglienza. / Certamente tra le dimensioni che più rappresentano l'ospitalità della Comunità parrocchiale vi sono: l'accompagnamento dei passaggi significativi della vita, l'impegno educativo, l'ascolto e l'accompagnamento spirituale, il volontariato solidale e l'accoglienza dei poveri. / La terza dimensione è rappresentata dalla prossimità. La Comunità parrocchiale non attende soltanto chi bussa, per esercitare l'ospitalità, ma esce dalle esperienze che la caratterizzano per cercare, incontrare, aiutare e servire, facendosi prossima a chi è lontano, solo, abbandonato, fragile, povero, piccolo, insignificante, invisibile e indifferente. Un esercizio che è auspicabile possa essere condiviso anche con altre realtà e persone, che non si riconoscono nella comunità cristiana, sia in termini personali come in quelli istituzionali e associativi. / // servizio del presbitero è fortemente coniugato con la vita della comunità, particolarmente nella sua forma di parrocchia: non è l'unica forma del suo ministero, ma certamente quella che viene attesa e riconosciuta da tutto il popolo di Dio, anche dai più indifferenti. In questo senso, un'attenzione particolare di questo pellegrinaggio sarà rivolta all'incontro personale con ogni presbitero, lì dove sta compiendo la sua opera. Sempre per questa ragione, il Vescovo parteciperà agli incontri che la Fraternità presbiterale terrà nel periodo del Pellegrinaggio Pastorale alle Parrocchie della Fraternità stessa. / Suggerisco di immaginarne quattro con queste caratteristiche: un'esperienza di preghiera, silenzio e meditazione; un incontro formativo su un tema pastorale individuato dalla fraternità stessa; un incontro in cui emergono le dinamiche relative alle collaborazioni interparrocchiali e alle iniziative conseguenti; un incontro in forma di visita/pellegrinaggio che contribuisca ad alimentare le relazioni fraterne. / [ ...] / Care sorelle e fratelli, / Attendo con desiderio il giorno dell'incontro con la vostra comunità, che, come ho già ricordato, si articolerà in quattro momenti: l'incontro personale con i presbiteri, l'incontro con gli organismi parrocchiali, l'incontro con un'iniziativa della parrocchia, la celebrazione comunitaria dell'Eucaristia. Non potrò estendere il mio pellegrinaggio, contenuto nel tempo, ad altri desiderabili incontri. / Sono consapevole che la prudenza necessaria per contenere la diffusione del contagio, condizionerà la forma dei nostri incontri, ma anche che ne esalterà il significato e lo spirito con cui li vivremo. / Proprio a partire dalla indimenticabile e dolorosa esperienza della violenza della pandemia, mi sono riproposto di aggiungere ai quattro momenti indicati, uno spazio per la preghiera del rosario. In quei giorni ho parlato di un "santuario di preghiera", costruito non con le pietre, ma con l'infinità di preghiere di tanti. La costruzione di questo santuario non si conclude mai. / Proprio per questo desidero pregare con voi il santo rosario. Già da ora, prepariamo il nostro incontro con la preghiera: sono certo che potremo raccoglierne così i frutti migliori.Inizio modulo
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l'Avvento
una luce da accendere
alla finestra dell'anima,
perché Lui si senta accolto_
Giovanni 1,4 ss - In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Luce per riconoscere nell'armonia della natura il riflesso della tua creazione:
per non essere distratti e superficiali nel percorso verso il Natale:
per non lasciarci condizionare dalle false luci di questo mondo:
e saper discernere la tua presenza negli umili, e negli eventi quotidiani.
Per saperci inginocchiare davanti a Te che sei l’unico Salvatore.
L’unico che può rendere serena, accogliente e solidale la vita nelle nostre case.
:::: per l'ospitalità a sant'Egidio in Fontanella: animatori di gruppi parrocchiali, giovanili e adulti, possono trovare qui un luogo di silenzio operativo; perciò si privilegia la loro presenza rispetto a quella di bambini o ragazzi, anche perché i ridotti spazi della Rettoria non si confanno alle esigenze di moto dei più piccoli :::: per contatti vedi sotto nel riquadro "informazioni" :::
la luce scenda dalla collina sull'umanità, afflitta da questo secondo tsunami: in silenzio e preghiera a Maria la Madre
... E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, tu che “conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze”,
tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, come mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al tuo Cuore e abbraccia, con l’amore della Madre e della Serva,
questo nostro mondo umano, che ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli.
Giov. Paolo II a Fatima. 1982
L’autunno da sempre richiama gente sulla collina, soprattutto nei fine settimana. La vendemmia, la raccolta delle castagne, le passeggiate nel bosco calpestando foglie come tappeti, il piacevole calore del sole autunnale, il paesaggio trasformato nei suoi colori e profumi, godono da sempre di un grande richiamo. E forse un po’ di più in questi giorni, in cui la pandemia ci costringe a nuove distanze e nuove abitudini. E tanti sono anche quelli che sostano per una preghiera o anche solo per uno sguardo dentro la nostra Abbazia; molti quelli che lasciano una supplica sul libro in fondo alla Chiesa. L’accoglienza della Rettoria deve invece fare i conti con le nuove restrizioni, e di conseguenza con alcune disdette per l’impossibilità di garantire sicurezza. (Giuditta)
Nella giornata di sabato 17 ottobre ospitiamo un piccolo gruppo di signore appartenenti alla Fraternità Secolare di Charles de Foucauld, per un ritiro fatto di riflessioni, canti e condivisione. >>> Mercoledì 14 ottobre, all’ora del tramonto, il nostro Rettore celebra una Messa in suffragio dell’ing Antonio Greselin, che negli anniversari ormai sessennali del matrimonio ha voluto celebrarli qui da noi: presenti la moglie i figli, ma non tutti i quaranta tra nipoti e pronipoti, di cui vantava fino all’immediata dipartita, ringraziando il Signore della vita. >>> Sabato 10 ottobre, per l’intera giornata ospitiamo una ventina di giovani del decanato di Cinisello Balsamo, accompagnati dai sacerdoti incaricati della pastorale giovanile. La mattina in Abbazia la meditazione è offerta da don Gabriele Lovati, la condivisione e lo scambio li ritrova seduti nel prato sotto il sagrato. Grazie al sole caldo il pranzo è all’aperto, nel lo spazio attorno alle Absidi; la passeggiata fino al Monte Canto prima del rientro a casa nel tardo pomeriggio. >>> Nelle giornate di venerdì 9 e sabato 10 ottobre una ventina di volontari e operatori della Cooperativa Namaste’ di Seriate - attiva in progetti sociali e sociosanitari a favore di persone fragili - vivono due giorni di impegnativa formazione in previsione delle future attività previste. >>> Mercoledì 7 ottobre, giornata di ritiro per i ragazzi del biennio di teologia del nostro Seminario accompagnati dal vicerettore don Tommaso Frigerio e dal padre spirituale don Giovanni Gualini: silenzio e riflessione a scandire la giornata, conclusa con la celebrazione della Messa nel tardo pomeriggio. >>> Tante le intenzioni per la celebrazione della Messa di domenica 4 ottobre: alcune coppie chiedono di essere ricordate nel giorno dell’anniversario di matrimonio, alcune famiglie si riuniscono nel suffragio dei parenti defunti, su tutti il ricordo di Nando de Francesco, già Presidente del Lions Club di Trezzo, ad un anno della scomparsa. >>> Venerdì 2 ottobre, verso sera. Anche quest’anno amici e parenti di Flavia, della parrocchia di S. Lucia al Tempio votivo, si ritrovano per ricordarla nella celebrazione della Santa Messa a suffragio. Dato il covid, salta la convivialità che solitamente seguiva. >>> Giovedì 1 ottobre, la mattina. Don Ivan Giupponi, sul piede di partenza da Calusco per la nuova destinazione a Trescore Balneario, celebra per il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei coniugi Laura e Mario Mauri attorniati dall’affetto dei figli e dai tanti nipoti. >>> Nella settimana a cavallo tra il mese di settembre e questo di ottobre ospitiamo due distinti gruppi di ragazzi frequentanti il liceo del Seminario di Bergamo. I ragazzi di prima e seconda partono a piedi da Bergamo nel primo pomeriggio di lunedì e, attraverso i sentieri del Monte Canto, arrivano alla nostra Abbazia quando è ormai sera. Cena e sonno ristoratori prima di rientrare a Bergamo, nella mattina presto di martedì, dopo una preghiera ell’aurora in Abbazia, per rimettersi a scuola. I ragazzi di quinta invece, lungo lo stesso itinerario arrivano alla Rettoria al tramonto di venerdì sera. Il sabato mattina è dedicato alla riflessione, alla preghiera e alla celebrazione della Messa. Rientrano a Bergamo dopo il pranzo allestito da una coppia di loro genitori. >>> Fine settimana di settembre scandito dalle visite guidate alla scoperta della storia e dell’architettura dell’Abbazia organizzate da Alice Manzoni, guida turistica per Bergamo e dintorni, e da Promoisola: numerosi gli ospiti interessati suddivisi in piccoli gruppi nel rispetto delle norme anti contagio. >>> Sabato 26 settembre, a metà del pomeriggio raggiungono la nostra Abbazia una cinquantina di giovani provenienti dalla vicina Brianza appartenenti al gruppo Missione Giovani 2020 del PIME di Monza. Accompagnati dal referente padre Alessandro, incontrano in Chiesa il nostro Rettore per una meditazione su Zaccheo, l’uomo che cerca. Salgono poi sulla cima del Monte Canto e, suddivisi in gruppi, si confrontano sul tema affrontato con piste preparate a discendere dalla riflessione evangelica proposta. Il vento sferzante li fa desistere dal cenare nel prato di Santa Barbara e così, alla luce delle torce si avventurano lungo il sentiero per tornare a Fontanella e per concludere la giornata con la cena nel salone grande della Rettoria. >>> Domenica 20 settembre, celebrazione comunitaria del mattino molto affollata soprattutto di tanti amici che i forzati distanziamenti avevano tenuto lontano nei mesi scorsi: bello il ritrovarsi a celebrare in sorridenti sguardi nel passarci la pace di Cristo. >>> Saliti da Sotto il Monte lungo il sentiero di San Giovanni, una dozzina di ragazzi di ACR accompagnati da don Alberto Monaci celebrano verso mezzogiorno in Abbazia. A seguire pranzo nel salone, preparato dal generoso sig. Anacleto e meditazione nel prato dietro la Chiesa. A metà pomeriggio la partenza verso Sotto il Monte, lungo un altro sentiero. >>> A metà pomeriggio, visita guidata all’Abbazia organizzata dal Sistema bibliotecario nord-ovest in collaborazione con l’associazione teatrale Gilda delle Arti. Presenti una quarantina di persone che, accompagnate dalla recita di alcune poesie di Turoldo e dalle melodie di un violoncello hanno scoperto la semplice ma significativa storia dei nostri luoghi. >>> Per il fine settimana ospitiamo in accoglienza un piccolo gruppo di amici che si sono incontrati lungo il cammino di Santiago. Due giorni per ritrovarsi nelle passeggiate tra Ambivere e il Monte Canto, nella preghiera con la partecipazione alla Messa comunitaria, nella riflessione con l’incontro con il nostro Rettore, nella condivisione nella preparazione dei pasti e nel riordino della casa. >>> Sabato 19 verso il tramonto, salgono a piedi da Botta i genitori degli alunni di prima liceo del nostro Seminario accompagnati dagli viceRettori don Fabio Pesenti e don Luca Testa. Un momento per imparare a conoscersi e per condividere il cammino dei figli: prima con una riflessione proposta in Abbazia poi nella cena insieme nel salone grande e infine nello scambio delle impressioni prima di rientrare a casa nella sera. >>> Mercoledì 16 settembre, tornano a Fontanella per ringraziare il Signore dei cinquant’anni di vita insieme, i signori Marina e Carlo Portalupi da Taino _ Varese, accompagnati dalle figlie e dai familiari. Ad attenderli il nostro Rettore per un momento di preghiere, il suono delle campane a festa, il profumo di rose e tuberose come il giorno delle nozze.
Dopo la forzata chiusura nei mesi primaverili in cui non solo la nostra Casa di accoglienza ma anche la Chiesa e il Chiostro, svuotati dalle presenze dei sempre tanti frequentatori, hanno dato un’ immagine mesta ed insolita, l’allentamento delle restrizioni verso la stagione estiva ha portato di nuovo “vita” all’Abazia. Piano piano, sono tornati a piedi o in bicicletta, gli affezionati frequentatori dei sentieri del Monte Canto, poi i tanti alla ricerca di un luogo poco affollato per una giornata di svago e di riposo, o magari di un posto meno avvolto dalla calura estiva. E tuttavia sempre la chiesa abbaziale è stata da febbraio in poi mai deserta, ma abitata da pellegrini in cerca di consolazione. Anche la nostra accoglienza ha rivisto nuovi incontri: nei sacerdoti dell’Isola che a giugno si sono ritrovati qui per una mattinata di ritiro predicato dal Rettore; nei ragazzi dei CRE dei paesi vicini che nel mese di luglio sono saliti per una passeggiata; nei piccoli gruppi delle visite guidate organizzate da Promoisola o da Guide turistiche Bergamo; nei tanti che hanno vissuto qui momenti di ritiro e riflessione personali o in preparazione al matrimonio, nei gruppi di giovani del decanato di Merate e della parrocchia di Santa Maria in Turro di Milano che hanno scelto la nostra Abbazia come luogo per ritrovarsi dopo tanti mesi di assenza fisica. Con l’arrivo del mese di settembre e con la ripresa dei consueti appuntamenti delle parrocchie e dei vari gruppi aggregativi, riprendiamo la nostra consueta accoglienza: percorrendo il cammino già tracciato ma dentro un nuovo solco... E infatti >>> Domenica 13 settembre: una dozzina di coppie di fidanzati della città di Bergamo si ritrova finalmente dal vivo, dopo mesi di formazione in videochiamata, per una giornata di ritiro a conclusione del corso in preparazione al matrimonio. Guidati da don Cristiano Re, dedicano la mattinata alla riflessione e al lavoro personale e di coppia. Nel pomeriggio, dopo il pranzo condiviso nel salone, la Messa a conclusione di questo inusuale cammino. >>>
A mezzogiorno, don Pierangelo Regazzi ricorda con una solenne Santa Messa il 51^ anniversario di ordinazione sacerdotale. Ad accompagnarlo nella preghiera alcuni confratelli concelebranti e un nutrito gruppo di parenti e amici, venuti anche dalla Svizzera, dove don Pierangelo, nativo di Calusco, ha operato dall’ordinazione in poi fino ad oggi come arciprete della collegiata di Bellinzona. >>> Sabato 12 settembre, in tarda mattinata. Don Galdino Beretta, già parroco a Carvico, celebra in occasione del 50^ anniversario di matrimonio dei coniugi Cristina e Roberto Corvascio, accompagnati da figli, nipoti e parenti. >>> Nel pomeriggio del sabato e fino a tarda serata, ritiro dei catechisti della parrocchia di Carvico guidati dal Parroco don Marco Arnoldi: ricarica necessaria prima di riprendere gli incontri con i ragazzi. >>> Sempre sabato, fanno tappa all’Abbazia più di un centinaio di partecipanti alla decima edizione di “Per....corri la Pace” iniziativa delle Acli di Brescia nata per lanciare e raccogliere messaggi di pace lungo le strade dell’Europa. Dopo la tappa di Nembro del venerdì, e dopo aver pedalato e camminato lungo le valli bergamasche, una trentina a piedi ma più di cento in bicicletta arrivano verso il mezzogiorno a Fontanella. Per tutti pranzo sui tavoli allestiti nel chiostro prima di ritrovarsi in Chiesa per una riflessione sulla figura di Padre Turoldo preparata da Daniele Rocchetti delle Acli di Bergamo. Dopo il saluto del Rettore, e la preghiera al cimitero sulle tombe di Turoldo, Vivarelli e Capovilla guidata da don Fabio Corazzina, ripartono per il Santuario di Caravaggio, ultima tappa prima del rientro a Brescia nella giornata di domenica.
i santi Egidio abate e Alberto monaco - _ nella loro festa, ha chiesto la benedizione del Camino e il timbro di partenza un medico reduce dalla cura professionale del covid, tracciando i segni cristiani su chi era chiamato al grande viaggio _
Domenica 6 si sono celebrate le memorie dei due santi che presiedono la nostra antica abbazia. Alberto, questo giovane che dal contado di Prezzate parte per il camino che lo porterà a Santiago, scoprendovi, andando, la sua vocazione monastica_ tornato qui d'accordo con i familiari, dona i possedimenti del Canto e delle sue propaggini al monastero di Cluny, che autorizza l'edificazione dei due luoghi che ancora oggi portano l'impronta di quella decisione. Così, nel 1076 sorge il monastero di Pontida, nel 1080 quello di Fontanella. e di qua e di là cominciano le opere dei monaci a dare nuova vita a terre incolte, ma soprattutto a riempire di silenzio e di preghiera colli e pianure pedemontane. Così Alberto dà il titolo di san Giacomo l'Apostolo a Pontida colui che ha incontrato alla fine del viaggio spirituale, quel viaggio insidiosa forse più per il corpo che per lo spirito; e il titolo di sant'Egidio al monastero di Fontanella: il san Gil il cui santuario ha incontrato nel camino in uno dei luoghi attraversati: sant'Egidio, dice il libro dei pellegrinaggi di Compostela, è il più sollecito dei santi a venir incontro alle tribolazioni di chi lo invoca.
Domenica 6 si sono celebrate le memorie dei due santi che presiedono la nostra antica abbaziaUna celebrazione, quella di domenica, condizionata dalla stagione pandemica che stiamo attraversando; ma solo per la parte festosa e conviviale che si svolgeva nel Chiostro dopo, a seguire la celebrazione eucaristica. Che invece ha avuto tutta l'attenzione solenne, seppur nella sobrietà di cui siamo cultori, con i canti accompagnati dal nostro organista Gian Paolo Bianchi, con l'aggiunta preziosa della violinista Margherita. Il quadro del Santo, i gladioli rossi a ornarlo, l'effluvio dell'incenso lungo la navata a renderci purificati e profumati nell'incontro con il Signore.
E la presenza di dGianluca Marchetti - attuale Cancelliere vescovile e già rettore dal 2009 al 2013 di questa Rettoria - a presiedere la Liturgia, in concelebrazione con il Rettore. Parole e gesti che resteranno, con quell'invito al segno di pace che superasse la mascherina dovuta, in uno sguardo che dicesse incontro di verità e di carità: quello che la Parola quel giorno ci invitava a mettere nella vita. E alla fine quel dolcetto a ciascuno dei presenti, a non perdere il segno della convivialità al chiostro materialmente mancata, ma spiritualmente forse ancor più accentuata.
la virtù dell'anno: la compassione - La compassione non è un sentimento triste. E non possiamo ridurla soltanto
dopo (o dentro ancora?) il coronavirus?
C’entra con il coronavirus, da cui siamo usciti tutti un po’ cattivi e molto stupidi, questo 25 luglio in cui si celebra la festa liturgica di san Giacomo apostolo? La terza via di salvezza, dopo Roma e Gerusalemme, nei tempi del primo Medioevo fu Compostela. “Dopo il IX secolo i re cristiani di Spagna hanno brandito il patronato dell’apostolo Giacomo nella lotta contro i mussulmani, mentre gli ordini religiosi e in particolare Cluny hanno messo a disposizione del pellegrinaggio la loro influenza e una parte delle loro immense risorse. Santiago simboleggia la reconquista della Spagna sui mori: croce contro mezzaluna, Cristo contro Maometto. Durante l’XI e il XII secolo esplode questo movimento di riconquista, la crociata è posta sotto il segno di san Giacomo anche perché secondo la leggenda avrebbe evangelizzato la Spagna e nell’844 sarebbe apparso spada alla mano, cavalcando un cavallo bianco mettendo in fuga gli arabi. Fu così denominato Matamoro, lo sgominatore dei mori”. È un testo fuori tempo, nel tentativo di un ecumenismo con le tre religioni del libro che sta cambiando da qualche lustro i rapporti tra uomini di buona volontà? Eppure sembra scritto per le crociate di oggi: crociate della mezzaluna non della croce di Cristo. È l’evento doloroso di AyiSophia convertito da ieri da museo a moschea. Un segno di disaggregazione più pericoloso di quanto non si sottolinei. E invocare san Giacomo perché “guarisca” da nazionalismi improvvidi? da rivendicazioni che neppure possono avere l’avallo della storia? e che sconfiggono persino loro stessi, e la loro storia, di una Turchia che si è detta pronta ad essere un paese musulmano senza essere con confessionale?
Tenere aperta l'emergenza, o basta? ci liberiamo un poco dalle mascherine, dopo che i guanti (!) per far la comunione si dichiarano autorevolmente inutili? il mantra della "intelligenza nell'obbedienza" è entrato almeno nelle teste e nei cuori dei lettori di queste righe, oppure, si va via sul rigido per un verso o sul flessibile al limite del nulla per l'altro? e tutto questo in attesa della seconda ondata, minacciata da alcuni e promessa da altri? Nel frattempo a est e a ovest di noi (dalla Russia in giù e dagli Stati uniti all'America meridionale) è in fortissimo sviluppo, e non si sa se è la prima la seconda o la terza fase; e per fortuna nel sud, in Africa, il virus sembra non trovarsi a suo agio: continui così. Per cui non so se indicare questa come la 17^ lettera o titolarla come ultima. Ecco: ve la debbo la cosa su cui ho canato alla grande nelle previsioni di questo periodo, quelle facili: stretti in casa, poi guadagneranno avvocati, psicologi e dietologi. Avrei giurato che il covid avrebbe positivamente rimediato alle carenze demografiche degli ultimi anni, con tante belle nuove nascite: costretti in casa ... e invece pare di no. Peccato!
Intanto, e questo è sicuro, anche qui all'Abbazia si stanno sempre più frequentando le Eucarestie domenicali; e si raccoglie il desiderio di tornare ad abitare le nostre accoglienze per ritiri o gruppi di lavoro pastorale: con tutte le giuste precauzioni ma senza asfissiarci. Perché va bene tutto; ma oltre a uscir fuori un po' cattivi e molto stupidi (ve ne siete accorti?) non possiamo lasciarci prendere dall'assenza di verità e bellezza, quando si coniugano tra loro per consentirci di vivere al meglio. 13 luglio 2020
Potrebbe essere l’ultima dal coronavirus questa 16^ lettera: dando però al prossimo numero 17 un carico scaramantico, perché si spera di essere alla fine di questa tornata - dicono che ce ne saranno altre: e speriamo di no. Una cosa è certa: qualcosa abbiamo imparato, almeno alcuni di noi: ci ha fatto accorgere che non bastiamo a noi stessi, che non basta la nostra onnipotenza, dentro cui si cullano in troppi. Presunzione di onnipotenza, che riporta al peccato originale: come Dio, perché no? Stoltezza che sta facendo nascere quella filiera di recriminazioni, che se non fossero semplicemente vergognose, sono senz’altro volgari. Prima di criticare i governanti, provassero a mettersi al loro posto. In questa crisi abbiamo visto che la scienza non è onniscienza. Una cultura tossica che viene da lontano. E che genera disposizioni per lo meno assurde, e che meriterebbero spiegazioni un po’ migliori del nulla: no ai trolley nelle cappelliere? perché pensano a una qualche colonia di virus trasportati per amore di unzione del prossimo che si incontrerà? Diceva Friedrich Schiller “contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano”. Pare – pare! – che tutto volga a una inversione a U. Mettendo tra parentesi la solidarietà che è emersa nei tre mesi, e la responsabilità: forse solo sfiorate per paura, quella che ti fa fare il bene per paura dell’inferno, e non perché il bene va fatto in quanto bene. E tanto per stare a citazioni di gente che ci ha preceduto, e ne abbiam visto la verità: “La politica è il mezzo con cui uomini senza principi dirigono uomini senza memoria”, lo scriveva Voltaire, uno di cui per altri versi potresti dubitare: ma qui e ora é monito che si vede in chi tende a sé contro il bene comune. O anche: “Un principe, dunque, non deve realmente possedere tutte le qualità, ma deve far credere di averle”. E chi, se non Machiavelli? E tanto più quando nasconde l’insipienza famelica nella pancia del cosiddetto popolo. Ma occorre anche un pizzico di ottimismo, voi dite? A sentire il filosofo Slavoj Žižek dovrebbe sorgere da questi mesi terribili “un nuovo senso di comunità: ecco cosa vedo emergere da questa crisi. Una sorta di nuovo pensiero comunista, diverso però dal comunismo storico. Stiamo scoprendo che per battere il virus servono coordinamento e cooperazione globale. Ci accorgiamo di aver bisogno gli uni degli altri come non era mai accaduto prima”. Appunto , l’ottimismo dell’intelligenza contro il pessimismo della volontà. Per lui marxista forse è la solita illusione di chi non fa i conti con il cuore dell’uomo. Tuttavia, perché non sperare? E infatti - dalla ripresa del calcio, qualcosa è mutato in questa terza giornata in stadi vuoti di gente e pieni di goal: gli juventini alla prima si sono interrogati,costernati, su perché Ronaldo fosse triste; poi però han visto la ripresa, la stessa che si augura chiunque si rimetta a poco a poco a calciare la vita. Restano sconsolanti, a proposito di determinazioni non inclusive, quei centri oratoriani dell’estate che sono quest’anno privati dalla marea di adolescenti: erano la vera mira di quell’operazione estiva, per forgiarli al senso di responsabilità verso i più piccoli, e dunque verso la loro maturità: i branchi che si vedono in giro in questi giorni, quanto resisteranno al richiamo di una piccola ma pericolosa delinquenza? Ce lo si è chiesti, rischiando, per tenerseli comunque vicini? Sperare. È il Vangelo, contro ogni terrena speranza. 4 luglio 2020
Per questa 15^ lettera dal Coronavirus, credo si debba lasciare tutta la parola allo scritto inviato dai medici del pronto soccorso di Pavia al quotidiano locale: denuncia che se non vogliamo disturbare la parola profezia - un'esagerazione secondo alcuni lettori di questi spazi - dice che almeno occorra riconoscerci un presagio: in tempi non sospetti si scrisse che saremmo usciti incattiviti, altro che "tutto andrà bene". Intristitevi con me, per questi untori - untori di vendette - che sono sopravvissuti al morbo fisico, ma si sono ammalati (ancor più? eh, sì, perché dovevano esserlo già da prima) di un male sprituale. 1 luglio 2020
Un giorno il virus è arrivato. Improvviso. Inatteso. Si è infilato nelle nostre vite, nelle nostre relazioni, si è nutrito dell'aria dei nostri polmoni e delle nostre paure. Colpiva, come la biglia rossa impazzita di un flipper rotto e lo faceva senza criterio, come una maledizione da cui ciascuno sperava di scampare. E mentre tutti avevamo paura del mostro che avanzava e avrebbe potuto colpire ciascuno di noi e i nostri affetti con conseguenze che ignoravamo, ecco che noi medici di Pronto Soccorso ci siamo trovati, improvvisamente, a dover indossare doppie vesti. Quella di esseri umani (spaventati, come tutti) e quella di professionisti "dedicati all'umano" a cui veniva chiesto di essere presenti, di scendere in prima linea. Specializzandi compresi. E così abbiamo fatto e ci siamo trovati improvvisamente immersi in scenari che non avremmo creduto possibili. Ci siamo trovati ad inventare una nuova medicina, a cercare continue soluzioni per gestire l'iperafflusso dei malati, a fare i conti con l'insufficienza di risorse nonostante i continui sforzi del sistema organizzativo, risorse che sembravano non bastare mai, tante erano le richieste. Abbiamo sperimentato la paura, la tristezza, la desolazione, l'impotenza in quello che ci appariva un incubo. Siamo stati chiamati eroi, anche se non ci siamo mai sentiti tali, perché gli eroi, di solito, scoprono di avere dei superpoteri; noi, invece, no. Solo tante fragilità: la paura di essere inadeguati, di non farcela, di crollare sotto il peso dei dispositivi di protezione talora asfissianti, il timore di infettarci e di infettare i nostri cari. C'è stato chi, tra di noi, si è dovuto isolare, chi si è ammalato, chi, nonostante la stanchezza, è rimasto in piedi ad assistere i malati. È stato difficile e molto. Abbiamo commesso errori, certo, forse non siamo riusciti a garantire il meglio ma abbiamo fatto del nostro meglio. Abbiamo visto persone morire senza la presenza dei loro cari accanto, abbiamo cercato di curare per come meglio potevamo, di informare i familiari nel flusso caotico e inarrestabile dei continui accessi, di consolare e di accompagnare con umanità e dignità quando non è stato possibile salvare. Oggi riceviamo richiami, segnalazioni, esposti in procura; veniamo chiamati a difenderci, a deporre testimonianze, anche solo come persone informate dei fatti. Se quello che abbiamo vissuto ci è sembrato un incubo, questo epilogo lo è ancora di più. È umiliante, demotivante, frustrante. Potremmo scioperare, creare disservizi, portare la nostra rabbia e delusione sul posto di lavoro, ma questo sarebbe contro la nostra etica che ci invita, ancora una volta, ad esserci ma con professionalità e umanità. Così continueremo a restare ai nostri posti, a garantire la gestione delle urgenze, a fare quello che facciamo ogni giorno con la massima professionalità e nel rispetto dei malati, sperando di ricevere, in cambio, il medesimo rispetto.
I medici del Pronto Soccorso del San Matteo di Pavia
La lettera 14^ dal Coronavirus, così come lo scritto per il daQui, hanno subito un ritardo per degli hacker di origine russa, che prima, venti giorni fa, hanno bloccato il server, poi questa settimana hanno scombussolato direttamente il sito_ mi scuso per chi è rimasto assetato per la mancanza delle mie righe (!) Ma eccovi. Non è bello, lo so, dire ‘l’avevo detto’. Sa di molta presunzione. Ma insomma se Cassandra non dev’essere snobbata una volta di più, diciamolo per evitare di cascarci di nuovo. Ne ‘usciamo meglio’, ‘tutto andrà bene’: sì, se ciascuno controllasse il sé. E invece, siamo usciti più incattiviti: come c’era da aspettarsi, e com’era prevedibile se appena si fosse ficcato naso s quegli untori di angosce, più che di virus. E quelli che non credono al peccato originale? fosse la volta buona che si ricredessero! Quando vedete un arcivescovo con l’animo inacidito perché Francesco papa non l’ha fatto cardinale (e tanta grazia!), schierarsi con le teorie trumpiane sulla pandemia, che pensare? che siamo usciti migliori? Ma va’là. E quando sapete che per l’inaugurazione di un ipermercato km-zero si fa un assembramento che neppure dopo la vittoria del Napoli, e si è nel milanese: perché state a dire quelli del sud, se non perché il vostro razzismo non è per nulla migliorato? Adda passà ‘a nuttata, si dice là ma ci auguriamo tutti per l’immediato futuro. Perché, e lo si è detto anche questo, scendere dal monte del morbo sarà più difficoltoso che salirci. Ah, Cassandra, quanto ci costi! Neppure tu fossi una iellatrice napoletana di nerovestita. Eppure lo stiamo vivendo: che significati si stanno dando alla mascherina? quelli sanitari, o altro, se la vedete indossare a chi è solo in auto, o solo cammina nei boschi? Nessuno ha loro detto che il virus non vola, ma sta negli sputi più o meno forti di chi ti fronteggia. Per mesi hai rispettato le regole disertando chiese, cinema, teatri, amici, parenti, passeggiate in un parco, persino i funerali dei tuoi cari, boccheggiando con la mascherina, magari chiudendoti in un monolocale per mesi? Lamentandoti del confinamento? E ora che puoi, coltivi nell’animo le diffidenze ataviche già dormienti in te da anni? Ve l’avevo detto, eh sì!, che a me la signora che ha perso il papà mi ha rotto quando, nei primissimi giorni di pandemia, s’è affacciata alla telecamera per dire che suo padre era morto come un cane: no! Si deve condividere il dolore, non la rabbia, che poi fa nascere l’insipienza di chi sta facendo diventare gli eroi fino a ieri degli imputabili, medici e infermieri. E solo perché stanno cavalcando spiagge politiche, in disprezzo della tragedia vissuta dentro lo tsunami inaspettato che essi sicuramente hanno evaso mettendosi in malattia, mentre i loro compagni erano lì, in uma missione impossibile resa meno atroce. Meglio? Speriamo domani, perché oggi ancora no. 21 giugno 2020.
13^ Lettera dal Coronavirus, che sembra allentare la sua presa, mentre invano il presidente Mattarella invoca che le sofferenze provocate dalla malattia non siano brandite gli uni contro gli altri. Sull’avverbio invano, che data dai dieci comandamenti, si possono leggere storie infinite. Invano Cassandra (sì, mi ripeto, ma questi sono tempi cui la storia, seppure mitologica, dovrebbe essere maestra!); ma invano voci di filosofi, di ecologisti, di persone religiose: l’invano di papi ad avvertire dei disastri di nazionalismi che portano alle guerre. A proposito: prima linea, trincea, potenza di fuoco, eroi, nemico invisibile. Si è usato un linguaggio di guerra per questa pandemia. Molti morti, certo, ma non come i milioni delle due guerre mondiali. E soprattutto nessuna miseria a connotare i giorni (si è mangiato troppo). Ho già scritto delle bucce di patate che sfrontati tedeschi buttavano (buttavano, e per terra) ai prigionieri del nazismo, per poi impedire che le si potesse raccogliere sguinzagliando la ferocia di cani: un divertissement (in tedesco si dice Unterhaltung, mi pare, ma se sbaglio correggetemi). È stato un ritornello del mio papà ritornato dopo due anni da quei campi di lavoro obbligatorio, per chi non ha voluto scegliere Salò. E per stare tra nazismo e eliminazione, l’uso, nelle cronache di quei giorni, di quell’angosciante “avviati ai forni crematori” nella cronaca dei camion che attraversavano una città sgomenta! Invano? Speriamo di no, anche se le lotte dei nostri politici senza vergogna sembrano andare verso il "di prima", peggiorandolo. E attizzando sempre più vasti rancori: contro medici, contro autorità, contro tutti meno che verso se stessi, senza l’unica domanda utile: e io? mi sono rintanato dentro il lauto stipendio che comunque mi è arrivato sempre, per il voto di un popolo che forse (forse?) è da perdonare perché non sa? Francesco papa ha ammonito (invano?): agli accaniti dalla lingua lunga e con orecchie sorde conviene non rispondere. E dunque arrabbiarsi per quelli che imperversano dai talk show? Non vale la pena: sono inconvertibili, nella accanita vendita di se stessi, e a mare il bene comune. Ma ricordare anche che quell’espressione il papa la diceva per i suoi, di Chiesa. Come se ne esce da questi penosi oggi è un tema che tocca i vescovi, quelli più pensosi, quelli che hanno capito che il loro potere non sta nelle mitrie: la stessa prassi pastorale di prima o una riforma vera? lo stesso inseguimento di strutture da creare o relazioni evangeliche da reinventare? Non so se c’entra: ma l’idea del direttore degli Uffizi di Firenze sul restituire i dipinti dei musei statali alle chiese per le quali sono stati realizzati, mi intriga molto; anche perché in contemporanea la vista di un documentario su un museo di non ricordo più quale valle, che conteneva decine di crocifissi del quattro cinquecento – sai quei bellissimi a braccia spalancate, e dal volto trasparente sensi di divinità dolente - mi ha fatto pensare: perché lì? perché non in certe chiese dal tratto moderno che sarebbero nobilitate al meglio dalla loro presenza? Forse c’entra: ci richiama agli inizi, pur senza eccedere in fondamentalismi. Rimette al centro il che cosa dell’appartenenza a Cristo: che è l’appartenenza all’uomo, alla sua storia. Al suo limite, che quei crocifissi richiamano con forza. E pure le suntuose Madonne alla Raffaello, per la bellezza primigenia a cui siamo chiamati nella resurrezione del suo Figlio ci starebbero benissimo nelle chiese. Vi immaginate per i credenti una pandemia senza “la luce in fondo al tunnel” che non fosse la Resurrezione? Capireste la rabbia di tanti che rivendicano giustizia per i loro morti. Ma contro chi, se non contro la legge mortale che ci attanaglia fin dalla nascita? Frustrazioni, bigottismi, incomprensioni: una miscela che non possiamo permetterci. E dunque l’invano da qualsiasi parte provenga, deve essere bandito. Pena la disillusione su quel tutto andrà bene che ci siamo augurati dal profondo delle ansie che premevano. E dunque: se rinunciassimo tutti a qualcosa a sostegno di altri? a qualche guadagno in meno? a qualche furbizia di troppo? E se ci buttassimo decisi sul valorizzare finalmente l’intelligenza perché sappia gestire al vero l’obbedienza? a Dio e all’uomo? 2 giugno 2020
12^ lettera del diario del tempo della pestilenza, mentre, in epoca di librerie chiuse, ripesco e rileggo (ora è Gogol) dalla collana avuta in dono ai tempi della predicazione ai giovani preti. Caro monsignor Gorini: non volendo soldi per le prestazioni, mi forniva di tutti i classici pubblicati da Fabbri editori, “visto che a te piace la letteratura”. Reincontrato a Santa Lucia, durante la sua età di pensionamento, l’ho visto invecchiare a poco a poco, non sempre al meglio, sempre tuttavia fedele alla corona del rosario, che si fosse in auto a fargli da autista, o per le vie del quartiere. Lui che si sentì rimproverare da uno dei preti novelli, alla fine di una giornata di ritiro, perché avesse chiamato me considerato "ribelle" nel presbiterio diocesano; non disse così – lui rispose con un sorriso - ma avrebbe potuto dire così: non incolpare lo specchio della tua faccia deforme. Che è quello che molti dovrebbero sentirsi dire, in questi giorni che costruiscono ancor più odio di quel che si sperava finalmente rientrasse. E invece: dal deputato bergamasco, che portava porci sul terreno destinato alla costruzione di una moschea, all’odio social continuato della crociata leghista anti-Islam – causa il riscatto della volontaria fattasi musulmana - con quel miserabile richiamo agli emigranti che verrebbero legittimati a scapito di “volenterosi” italiani che si ritrovano così rubato il lavoro: di raccoglitori di pomodori, di spazzini, di addetti alle stalle! Volenterosi che uno si chiede dove sono stati fin’ora. Oppure l’odio diffuso, che prende cibo dalle pozze più sporche del vissuto umano. Così non si esce migliori. Appunto: il compito di Cassandra ci sta tutto, cari amici che amate l’ottimismo non pesato sulle capacità disumane degli umani che ci circondano; anche se, e bisogna ribadirlo, la maggioranza è meglio, pur nella persistenza di quelle percentuali a un partito che di quella incapacità a fare corpo è promotore eccellente. No, non siamo tutti cattivi. Però dobbiamo attenzionare, come si dice nei verbali dei tribunali, quelle piccole cattiverie che potrebbero emergere anche nei buoni. Quelle insofferenze per i nuovi beghini che vogliono mettere naso nelle cose di Chiesa pur non andando in chiesa, o per quei preti da telecamera con cotta plissettata o a far da chiericotti, affiancando un politico che del crocifisso ha fatto un'arma. Si direbbe che siamo stati resi più sensibili dal virus: e non solo per attenzioni corrette, ma in quel fastidio del prossimo così dissimile da noi: ma parlo per me. Per esempio: è mai possibile che “non ci si arrivi su” rispetto alle difficoltà che le istituzioni hanno dovuto affrontare quando il diluvio di questa peste è scoppiato? Nessun preavviso alla Noè: lui ha avuto il tempo di costruire l’arca; i nostri han dovuto arrabattarsi improvvisamente, con le loro competenze e le loro inadeguatezze, a lavori in corso. Eppure, i facitori di fake news, i sobillatori televisivi, i pennaioli di un giornalismo venduto, chi non li manderebbe al diavolo? Non si può: occorre misericordia, ti ricordano quei pochi buoni preti che son rimasti con l’aspersorio in mano a benedire comunque, e non a spiaccicarglielo sulla testa come meriterebbero in una logica di giustizia staccata dalla misericordia. Comunque. Nel compito di una buona Cassandra rivisitata da duemila anni di Vangelo, ci sta anche la profezia di un dopo: non rassegnati a queste costrizioni dagli abbracci. Ci sarà un dopo più accettabile di oggi: e occorre farlo divenire. Le file continueranno a caratterizzare le nostre giornate: al ristorante si dovrà obbligatoriamente riservare il posto; negli alberghi non potremo avere la colazione continentale; il posto dal parrucchiere per un’aggiustatina lo devi prenotare; e in chiesa ... in chiesa? attento ai post-it colorati, che ti dicono dove devi sedere e dove no (ma se arrivano conviventi in casa da tutto il tempo della pandemia, devono distanziarsi, o tenersi nello stesso banco, stretti come lo sono stati in casa? e così moltiplicando posti agibili?). Insomma ce n’è ancora. Ma pronti a far divenire un futuro non mummificato. Certo, un piccolo esame di coscienza ci starebbe bene: su come abbiamo vissuto, e come potremmo vivere diversamente. con la crisi climatica, le migrazioni non considerate un accidente, le diseguaglianze sociali sempre più accentuate. La vita può sbocciare solo quando viene rispettata la consapevolezza della sua fragilità, ci ha detto nel lasciarci quell’uomo grande che è stato Ezio Bosso. Che sta a dire: prendi atto della tua faccia frangibile, ma pur sempre bella per Dio. 16 maggio 2020
Lettera 11cesima, del diario del virus, mentre il creato di Fontanella si riveste di profumatissimi fiori bianchi di sambuco – Ve l’ho scritto che la discesa sarebbe stata più difficoltosa della salita di questa montagna del morbo. Perché la seconda faccia sua è quella dell’insofferenza: liberi tutti? ma come? e quando? se le date non sono soddisfacenti, per chi vuol prendersi un caffè al bar, o un taglio da parrucchiere? O poter finalmente entrare in chiesa a rigustare il suono dell’organo e il profumo dell’incenso? A proposito del “protocollo” sottoscritto tra vescovi e repubblica, pensavo di stendere qualche riga di divertissement. Ma la vignetta che vedete qua sotto dice tutto da sola, e dunque non spreco parole, se non per segnalare lai di preti e laici che stanno intasando le mie mail. Dunque c’è altro che il sambuco ha smosso in questi giorni. L’insofferenza, appunto. Gran tema quello economico: gli stanziamenti del governo non arrivano, e si lamentano un po’ tutti: pensavano di averli il giorno dopo le delibere. Si lamenta qualche commerciante: senza i seicento euro, cosa do da mangiare alla mia famiglia? Dal che non dovete arguire che sono state cicale: secondo me, qualcosa hanno accumulato. E dunque in tempi di carestia, come dice la Bibbia, si prenda da quello che si è avuto nei giorni dell’abbondanza. Perché semmai il problema vero è per chi perde il lavoro, per chi è povero di una povertà dignitosa ma pur sempre indigente. Ma non si è cantato che ne saremmo usciti migliori? L’invasione dei navigli di Milano sta dicendo il contrario: una disobbedienza senza intelligenza. Nella spagnola di cento anni fa i giovani sopravvissuti erano arrabbiati e senza più le provvidenze dei vecchi che se n’erano andati: anche per quello sono nati fascismo e nazismo. Sapersi dunque misurare con certi proclami di politici nostrani e no, è non far succedere cose. Anche gli olandesi, che si mettono di traverso alle misure di sostegno condivise, dovrebbero avvertirsi che di tulipani potrebbero morire, se nessuno glieli compra. Ma, scrivono, lo stanno festeggiando nelle loro serre: come facciano a far festa senza il nessun profumo che i tulipani hanno, è affar loro. E poi. Un po’ più di libertà di movimento si è aperta, ma sentite questa: a un tale che chiedeva come fare a portare la propria fidanzata all’aeroporto, non essendoci mezzi pubblici se non alle quattro del mattino per un aereo che sarebbe partito alle sedici – e lo ha nientemeno chiesto al prefetto e al ministero – a quel tale è stato risposto, letteralmente: se il rappresentante delle forze dell’ordine sarà ben disposto andrà tutto bene, altrimenti ... E qui le libertà democratiche? La Costituzione è piena di clausole che richiedono di modulare i principi sulla base dei dati di realtà e dei diversi contesti. Potremmo dire che i principi costituzionali sono sempre finestre aperte sulla realtà: appunto, se l’obbedienza non si nutre di intelligenza, l’individuo ne esce violentato. E i fanatici del codice civile (ma anche di quello canonico – ma non mi allargo), quelli per i quali la legge è la legge!, dovrebbero finalmente accorgersi che la giustizia non si identifica con la legge: quante ingiustizie ancora oggi per la rigida applicazione di una legge! (Metto tra parentesi, perché so di far storcere il naso a qualcuno: state in casa, si è detto, ma quale casa? per chi ha quaranta metri, e ci deve vivere in sei, se esce, pecca? O anche: se pensi che gli amici siano quelli del gioco a carte in osteria, e non chi sta nel vero e nel bello dell’Amicizia, chi disubbidisse pecca?). Il vero inferno non sono le fiamme, bensì il non essere riconosciuti da coloro che ci sono più vicini: nessuno di noi rimuginerebbe il contrario; eppure, di quella insofferenza della discesa ci sta la diffidenza che allontana: rintanati nel guscio della famiglia (io sono sereno qua dentro) a guardare dal balcone le proprie storie di vita (l’avete letto che si sta profilando la sindrome della capanna). Escludendo gli altri, rinsecchi te stesso. Facciamo attenzione, ché in ciò che ci minaccia non si coalizzi il peggio: far la parte di cassandra non paga, ma salva l’anima. È l’agrodolce del profumo del sambuco, la vita che abbiamo ricominciato. 8 maggio 2020
Lettera numero 10, mentre una pioggerellina di fine aprile custodisce ancor meglio in casa. Questo è quanto possono scrivere quanti non definiscono bello solo il tempo del sole. Tutti ci si arrangia, anche a tagliarsi da soli, se si è soli, i capelli: con risultati che tanto nessuno può giudicare, vista la distanza richiesta. Ma tutti però – meno quelli che hanno un piede sollevato da terra – avvertono stanchezza. Persino i vescovi (alcuni) entrati in conflitto con il governo per non essere assimilati almeno ai parrucchieri nell’aprire bottega. E da lì sta sviluppandosi una contesa di non poco conto di preti contro preti. Non appare sui media, ed è meglio così. perché distrazioni teologiche ce ne sono già a iosa in questo momento – se pensate che non è chiaro a tutti che le messe online non sono messe, se non per chi le sta celebrando al di là del video. Di chi vuole le chiese aperte subito per tutto, e chi irride la fregola di quelli. Ci si scontra chi producendo azioni di grazia che sono indipendenti dai riti, e chi rimprovera l’assenza della presenza carnale di Dio che è stata offerta, in memoria, ai cristiani. E c’è chi la tenerezza di Dio la vede nella comunità che celebra, e chi la trova ritiene che la relazione con l’altro si ottiene con la tecnologia. Rischio mummificazione anche ecclesiale se troppo distanti? Domande tante, risposte contrastanti. Ma è bello che ‘sta roba del morbo abbia messo in ebollizione la pancia dei preti. Così c’è chi scrive che lui la messa da solo non l’ha mai celebrata, e invita a vivere totalmente questo digiuno eucaristico se si vuole davvero che le celebrazioni diventino il punto di partenza per animare il mondo. E chi sta ancora dentro un “dover esserci”, e rimpiange le processioni tra ali di folle, che peraltro continuano imperterrite a mangiare code di rospo ai tavolini di piazza Vecchia. Quando tutto sarà finito, continueremo a video-chiamarci o riscopriremo lo sguardo, il tocco? Domande come queste fanno dire, a qualche pessimista, che alla fine tutto andrà bene per psicologi, avvocati e dietologi (questa, che c’è una affannosa ricerca del lievito per torte ormai sparito dagli scaffali!?). Qualche ottimista insiste che anche i preti alla fine potrebbero far andar bene le cose, se ci saranno. Loro hanno vissuto questi giorni tragici per troppe famiglie. Loro, perché conosciuti, possono essere quell’altro di cui ha bisogno oggi la Chiesa: non una religione divenuta un ammortizzatore spirituale, una regola di comportamento, un sistema di precetti. La realtà, che non si sa più predicare con chiarezza, è la nostra fragilità che chiede una proiezione Altra e Alta, in tutti gli avvenimenti, belli e duri che siano. Ecco perché fa un poco ridere che ci si accapigli se i vecchi, quando potessero uscire dai recinti(!) debbano tenere una distanza di due metri: vagli a spiegare che il virus non è nell’aria, ma nelle goccioline che escono dalla bocca o dal naso: e fagli capire tu, se ne sei capace, che semmai la potenza di sventolio di quelle goccioline non può che essere minima nei vecchi rispetto ai più giovani! Se ti riesce, hai vinto l’oscar della persuasione. E fargli capire che la pizza che ti portano a casa non è meno buona di quella che hai gustato in quella piazza di Napoli, di fronte a San Gregorio Armeno: anche se è vero che eri a Napoli, e mangiavi la margherita che solo loro sanno fare così buona. Far capire – prima che questa prova finisca - che la vita è questa, nelle cose più piccole – le foglie di vigneto in crescita, le bocche di leone che l’erba non sfalciata fa prorompere, o appunto questo tentativo di tuono che mormora in modo diverso nel silenzio che tutto avvolge. Dunque via ogni rigidità, e attenzione a ogni cosa buona che ci stiamo regalando, in questa momento storico, per non perdere nulla di quello che può insegnarci. L’avete letta? Due ragazze di Padova chiedono alle autorità di riaprire gli istituti scolastici, solo alle classi quinte, per l’ultima settimana di giugno, con tutta le prevenzioni possibili. Perché ci sono cose che non si può permettere che ci vengano scippate senza nemmeno provare a difenderle, perché non esiste che manchi “l’ultimo giorno di scuola, l’ultimo abbraccio ai compagni, un saluto al ragazzo meno simpatico, l’ultimo caffè alle macchinette, l’ultima volta oltre quel vecchio portone, l’ultimo addio alla classe che per cinque anni ci ha accolti, l’ultimo grazie ai professori”. Ho vissuto da insegnante per molti anni l’emozione di chi stava maturando verso un futuro. E non posso che sottoscrivere, per sottrarre al morbo una sua ultima vittoria. 30 aprile 2020.
Mentre cominciano a spuntare le prime tenui foglioline nel vigneto ad anfiteatro che prospetta l'Abbazia, ecco la 9^ lettera dalla clausura che chiamano Lockdown. Chi sa perché, o forse si sa: a parole di lingua italiana che dicono altrettanto bene, se non meglio, si preferiscono anglicismi un po’ dappertutto. La realtà è la stessa: ma perché non descriverla come mangi? I tedeschi, che non hanno mai amato l’Inghilterra, dicono Ausgangssperre. I francesi, che sono più gelosi di sé usano confinement. Sì, stanno dentro i propri confini, sia linguistici sia terapeutici. Perché ormai di male si tratta. Non ce lo diciamo in modo chiaro, abbiamo paura che il morbo sia più ampio del dato clinico. Tant’è che “da quando è apparso il virus, non sento altro che amici, parenti, sconosciuti che dicono secondo me. E fanno la loro previsione: e anche io. Dico: secondo me ricomincerà tutto come prima. E i secondo me cambiano, si contraddicono, si intestardiscono. Poi ti chiedono cose che neanche i virologi sanno” (F. Piccolo). Il fatto è che ormai viviamo del secondo me, nella versione aggiornata del io la penso così, in una irremovibilità che palesa una paura che non si possa riprendersi la vita così come l’abbiamo lasciata. Con una ostinazione talvolta – talvolta? – schernente persino l’evidenza. E in un desiderio che non trova risposta nel presente, quel tutto adesso – di comprensione, di giudizi, di verità – che da decenni abbiamo elevato alla misura unica del vivere. Appunto, senza più desiderio di altro e di alto. E se secondo me diventa paradigma persino del celebrare eucaristico? Ho detto e ribadisco: come ne usciremo se ci siamo abbeverati a delle immagini tv caricate di una valenza che non possono avere senza la presenza di corpi al Corpo? Questa non è la Chiesa, ammonisce il papa. Un messaggio che arriva nei giorni in cui i vescovi italiani sono in pressing sul governo per poter ricominciare, a partire da presto, a celebrare messe, funerali, battesimi e matrimoni, con la presenza di persone, pur nel rispetto di tutte le misure di sicurezza. Non voglio che queste note diventino il mio secondo me. Ma credo che un compito dell’ora sia quello di avvertire: e dunque di saper accettare di non essere seguito nella logica del non assuefarsi; e senza scoraggiarsi nel raccontare quel che non si vuole ascoltare. Certo è difficile andare d’accordo: lo era, e lo sarà; l’insofferenza sembra uno dei frutti di questo momento, non lo notate anche voi? Appunto: sempre più, chi canta dai balconi e chi vuole il silenzio. Tanta retorica, ma tanta cattiveria: niente è cambiato? Se usciamo personalmente gli stessi di come siamo entrati, questo tempo sarà stato inutile. E ci incattiviremo ancor di più per le restrizioni che ci imporranno: i vecchi a casa ancora per un po’ – ma è difendere i vecchi o difendersi dai vecchi?; sugli autobus entri dopo tre turni di attesa – e dunque non esisterà più la puntualità degli incontri; e non credere di poter andare allo stadio a sgomitare, partigiano tra esagitati. Per fortuna a risollevare il morale e l’attesa, buone notizie accanto a quelle meno belle. Siamo familiari allo zero, contagi in regressione, guarigioni in ascesa, solo i morti resistono con cifre comunque dolenti: ma vengono da lontano e speriamo che i numeri cambino rotta presto. E poi ci sono sondaggi che vogliono rincuorare: gli italiani sono oggi più accorti. A parte i politici, quelli in particolare che si sono dati al Parlamento, scambiandolo per il mestiere che non hanno mai trovato: eppure sono lì a tentare di scalzare il governo, sentendosi capaci di un più che, tra l’altro, alla barba della scrivania alla vespa, non sono riusciti a realizzare per niente: a parte il non fumare in luoghi pubblici, che, lo riconosco, è stata una cosa bella. (I fuochi non d’artificio che fanno esplodere, tanto per esserci, anche se non ne sentiremmo la mancanza: ai microfoni di intervistatori compiacenti - mai che facciano domande provocanti - vociano che occorre vigilare sugli aiuti della Russia, della Cina – non citano gli aiuti dell’America, chi sa perché -: verrebbero per comprarci. O io sono proprio ingenuo o davvero non si riesce più a concepire che ci si possa aiutare disinteressatamente?). E infine: campi senza braccianti? ecco la bozza di legge per regolarizzare i migranti: ne occorrono 270mila almeno dal nord al sud, dal Trentino alla Puglia; e si spera che alla signora ministro, che pure è venuta dal lavoro sotto i caporali, riesca adesso a realizzare quel che non ha fatto prima del morbo; siamo in tempi di speranza e questa legge potrebbe finalmente far accorgere di quelli di cui non possiamo fare a meno, sempre - peste o non peste. Nel nostro poco, tener alta l’attenzione è prendersi cura di quel morbo dilatato che dai corpi potrebbe infettare irrimediabilmente menti e cuori. A me pare che solo così potremo dire di avercela fatta.
Lettera n. 8, giorno in cui celebro ancora a portone spalancato raggiungendo quanti so vorrebbero essere presenti e ne sono impediti da un appiattimento sulle regole di questo tempo. Partite senza spalti pieni è una bestemmia. E le messe senza assemblea? Un sacrilegio? Eppure si sono lasciate passare idee che la messa in tv è meglio che non. Falso. Noi cristiani veniamo dall’Incarnazione della Parola di Dio in Gesù, e si chiede che la corporeità sia essenziale per l’Eucarestia. Si è dimenticato un avvertimento che si dava ai nuovi preti: non celebrerai senza almeno un chierichetto. Lo si è dimenticato, oppure il morbo che ci ha preso ha fatto dimenticare l’essenziale del mistero eucaristico, quando si è detto ai preti celebrate da soli? Un tormentone che mi accompagna dal primo diktat su chiese aperte, ma senza celebrazioni comunitarie. Gli assembramenti? Quelli che han fatto chiudere piccoli cimiteri, in nome di una uguaglianza che non tiene conto del “a ciascuno il suo” per essere davvero uguale? Quelli che nelle vaste chiese non più abitate dalla totalità novecentesca potevano essere facilmente superati da qualsivoglia attenzione alle distanze? Appunto, l’intelligenza dell’obbedienza: ho accennato alla scuola di Barbiana e alla disobbedienza civile, ma lo stesso Diogneto che chiede di essere cittadini come gli altri senza dimenticare di opporsi come cristiani; ma si potrebbe citare la disobbedienza delle catacombe: si radunavano nonostante la proibizione; ma questo è un nemico diverso? forse che rende nemici l’uno all’altro? Esagerato? Sapete che è questo che qualcuno pensa sentendomi dire ‘ste cose? Non siamo più ai tempi… appunto: ci siamo adattati a quella supplenza nefasta che è stata la celebrazione dell’Eucarestia in tv. Per pregare in un tempo di distanza come questo, bene il rosario in santuari, bene le via crucis, e benissimo la supplica del papa in una piazza san Pietro vuota. Ma l’Eucarestia no. Lì manca l’essenziale che fa la Chiesa. Persino il papa si è fatto accorgere da qualcuno che gli ha scritto: e dunque lo invito, sommessamente e con gran rispetto, a non permettere più di essere ripreso nelle sue celebrazioni a santa Marta. E i vescovi, nelle loro cattedrali, se vogliono continuare, non si circondino solo di quattro preti, ma facciano entrare i laici, e nel numero considerevole di coloro che vogliono attingere al Corpo del Signore. Cominciamo, prima di assimilarci al permesso dello Stato. Anzi ricominciamo. Non sarà mai più come prima, ci si dice. Forse sì. Anche nella Chiesa? La stessa di prima? Che non sa dire ai cosiddetti “credenti non praticanti” che senza Eucarestia non c’è Chiesa, che senza sacramenti non si realizzano quei segni sensibili ed efficaci di salvezza che appunto nascono da una presenza? dal tocco del Signore Gesù? (Vorrei ricordare, che la comunione spirituale la si faceva da seminaristi nel pomeriggio, a quella obbligata visita al ss. Sacramento, e non durante la messa del mattino: dove c’era chi si comunicava e chi no – anche se a rischio di sguardi indagatori!). Ma una Chiesa che sa svestirsi degli orpelli – tanti troppi – che nascondono l’Evangelo. Che prende sul serio la corporeità e la rideclina dentro i suoi testi morali. Che finalmente si china su chi non si sente cristiano perché precettato, ma sta chiedendo di essere accompagnato in piccola compagnia nella scoperta della grazia che è la sua vita, anche in tempi calamitosi. Un Chiesa diversa è una Chiesa che deve abbandonare molto. Ma sono le pesantezze che la porta stretta dell’incontro con il Padre esige che siano abbandonate. Infine, per quanto riguarda i credenti, il succo della testimonianza profetica ed evangelica è che l’esercizio del bene e della giustizia è molto più importante di qualsiasi atto di culto. Condivido ma mi si permetta il disagio. Dopo tante carezze, magari serve uno schiaffo. È complicato, non siamo più abituati. Ma attenti a non uscire dal morbo per entrate in un altro morbo: quello che ci fa definire come i migliori assistenti sociali delle disgrazie umane. Costruttori di enormi empori caritas. I cristiani sono di più, o non sono. Pretendono di avere la compagnia di Dio nel Corpo del Figlio: che diventa sì attenzione ai corpi malati, ma perché siano guarite le ferite dell’uomo che abita quel corpo. Così, la migliore notizia in questa Pasqua è del medico che ha dato la comunione ai pazienti di cui curava il covid. Piangendo commosso per il dono che gli era dato di condividere, ha realizzato il tutto vero di una cura. 19 aprile 2020
Lettera n. 7 dalla clausura – I Benedettini hanno rifondato l’Occidente quando tutto sembrava perduto. Vi sembra troppo lontano come esempio di speranza? Eppure siamo capaci di risorgere: come se la resurrezione di Cristo avesse impresso schegge di suo nella pur complessa vita fragile di cui siamo composti. Ecco perché ogni mattina la prima cosa che faccio (dopo il segno di croce e qualche giaculatoria che viene dall’infanzia) è farmi accorto che l’olfatto c’è: il profumo del caffè, così insostituibile nel raccontarti che ancora non sei infetto; naturalmente con la conferma del gusto, che segue. Piccole cose? Eppure sono la speranza che apre a giorni così uguali, così apparentemente privi di prospettive. Apparentemente senza prospettive. Intanto la domanda da seicento euro, quanto dovrebbero incassare quelli che di euro, di solito, ne fanno migliaia: che cosa cambierà nel prossimo mondo? In queste lettere ho più volte detto: non illudiamoci. E non perché gioco sul trapezio del pessimismo, ma perché meno illusi meno delusi. Temo, da qualche segnale che pure giunge nonostante la reclusione (o forse la reclusione lo rende più risonante?), che ne usciremo malconci. Si è messa in moto una nuova rabbia, accanto a pur pregevoli segnali di solidarietà: qualche errore lo si è fatto; e da questi errori sono nate conseguenze tragiche. Ma io, al posto loro, che avrei fatto? in uno tsunami così inaspettato? E dunque, già detto – ma i giorni di Pasqua hanno inasprito i ragli di quelli – politici che razzolano nell’epidemia italiana per guadagnarsi favori (quello che dopo aver sfruttato i sentimenti religiosi – sventolio di rosari, botte in testa con crocifissi a neri, musulmani e no – sfrutta i bambini di cinque anni: “mia figlia mi ha chiesto perché ce l’hanno tanto con me”. Da lacrimuccia. No, dico, ma vi pare?). Si facciano inchieste sui doli, ma no a una caccia alle streghe, no al capro espiatorio che finirebbe poi davvero per nascondere vere colpe – che magari risalgono a una sanità lombarda, detta d’eccellenza, ma che si è pavoneggiata sulle grandi strutture dimenticando la vicinanza di territorio, come dice chi ne sa. Brutte cose: quella donna – di spalle in una farmacia, e forse neppure tenendo la distanza d’obbligo – che sputa addosso all’infermiera di Alzano parole come “sei un’assassina”? di quali rancori ci stiamo nutrendo? Più in grande: un’Europa che non sfrutta il momento per diventare quella cosa sognata e mai realizzata: gli Stati uniti d’Europa, solidali in grande nelle necessità e capaci di sé nelle singole identità. Non vi paiono bambini che giocano a rubarsi il pallone? Una battuta di Prodi a proposito di chi si oppone a una rifondazione europea – a chi venderanno i tulipani gli olandesi, se entreremo tutti in recessione? – sarebbe da incorniciare, se non fosse che l’Olanda è il più grande paese fiscale del mondo, e dunque altri tulipani di ben altro profumo (stercus diaboli) sapranno sempre vendere. Ma per venire qui, su questa collina che pure ha momenti invidiabili: ieri, nella passeggiata dei 200+200 e un metro, era il pomeriggio delle folate di vento, raffiche alternate a stalli di immobilità dell’aria a rendere ancora più immobile il silenzio, con tuttavia nevicate di bianchi fiori ciliegini: eh, sì, la clausura ha qualche pregio! Ma qui anche qualche pecca. Ricordano i miei ventiquattro lettori? ci sono quelli che obbediscono alle leggi disobbedendo, e chi non ha l’intelligenza di saper disobbedire obbedendo. È il mio mantra, e si fa tanto più vero quanto più leggo notizie di impazzimenti di singoli e istituzioni. Chi chiama i vigili per uno, solo, che cammina sotto le sue finestre; o chi manda un elicottero a inseguire uno, pure solo; o chi proibisce che uno allunghi il passo per arrivare alla chiesa del suo quartiere; o chi dà multe a prescindere da ragioni che non si possono autocertificare (il giorno in cui sento che questo isolamento mi sta nuocendo, e dunque fuggo, sarò multato?!) … ecc ecc di quanto voi più di me avete sentito. Ma qui! A Fontanella! Siamo quattro gatti, e non ci incrociamo mai. Ma quand’anche ci incrociassimo, non potremmo fare assembramento, è legge della fisica. Eppure han chiuso il camposanto. Qui, capite? “Ma l’ordinanza ministeriale…” le ordinanze sono buone se permettono di essere ragionevolmente disattese. “Ma dev’essere uguale per tutti, per i cimiteri di sotto e dunque anche per questo di sopra …” (sul concetto di uguaglianza ci ritornerò – insieme a tanti altri temi di cui in queste righe del morbo ho solo fatto una toccata e fuga). L’obbedienza non è più una virtù – scuola di Barbiana – se non si pratica l’intelligenza della disobbedienza. E spiace che su questa collina non sia spirata, portata dal vento pur sabbioso del deserto, soffiato ieri. 15 aprile 2020
bis alla lettera 6 di clausura – La Pasqua ci ha lasciato come ci ha trovato, e, a differenza di sempre, dopo le feste non torniamo all’uso quotidiano di lavoro, di incontri, di divertimenti. Queste righe che trovate qua sotto le avevo messe via per me. Non ricordo da dove le ho prese né chi le ha scritte, ma poiché dicono bene una qualche delusione che può serpeggiare in questo ritorno alla anormalità, ve le propongo scusandomi con l’autore, ma congratulandomi per la bella scrittura e per i sensi espliciti, in un momento in cui sarebbe tragedia illudersi per il dopo, e nel presente. (a.m.a.)
C’è un posto del mondo in cui il mondo non è più il mondo e questo posto è qui. Nella nostra casa, per chi ha una casa, il mondo non è più il mondo. Nelle stanzucce spoglie dove muoiono i vecchi, cento volte al giorno, e poi altre cento, e poi ancora cento, il mondo non è più il mondo – e sono i nostri genitori già morti che muoiono di nuovo, tutti insieme, tutti i momenti, ancora e ancora, muoiono di nuovo, mansuetamente, in silenzio, a pancia in giù, perché non sappiamo proteggerli, anche se fino a ieri, quando il mondo era il mondo, quando sono morti per la prima volta, lo sapevamo fare, e lo facevamo, e ci toglievamo il sonno, e il pane dalla bocca, per la gioia di proteggerli; c’è questo posto maledetto del mondo nel quale i nostri vecchi muoiono, e noi non sappiamo nemmeno dove mettere i loro corpi, dove ammassarli, dove bruciarli, dove seppellirli, e questo posto è qui. Negli ospedali strapieni, nelle chiese vuote, nelle piazze deserte, nei parchi chiusi con le catene, nei negozi serrati, nei supermercati presi d’assalto, nelle code ordinate e nelle code disordinate, nelle carceri sovraffollate, dove nessuno può più ricevere il pacco con gli spaghetti, le sigarette e il caffè da dividere coi compagni di cella che non hanno nemmeno quello; nelle scuole senza caciara, nei campi di calcio senza pallone, nelle autostrade senza macchine, negli aeroporti senza viaggiatori, nei confessionali senza peccatori, e nell’immagine blu di Papa Francesco che prega, solo, al vespro, sotto la pioggia di marzo – in quella Piazza San Pietro senza fedeli il mondo non è più il mondo.
Nello strazio della voce di Bob Dylan che riemerge dopo otto anni, e canta per diciassette minuti la morte di un padre che non abbiamo saputo proteggere, e tutti noi piangiamo per quella voce, ma quella voce non è più quella voce, e quello strazio non è più quello strazio e quel padre non è più quel padre, perché il mondo non è più il mondo. Nei numeri dati a c,,,, di cane, alle sei di pomeriggio, ogni giorno, prima i guariti, per dare un segnale di speranza, poi i malati e infine, purtroppo, i deceduti, e i deceduti sono mille, sono mille, i deceduti, in un solo giorno, sono mille; nel paragone con l’essere in guerra, siamo in guerra, è una guerra, bollettino di guerra, e invece non siamo affatto in guerra, perché non ci viene chiesto di combattere né di dare i nostri figli alla patria, ma solo di restare tappati in casa, di restare lontani, di restare separati, di temere gli uni gli altri, di diffidare gli uni degli altri; nell’ordine di non indossare la mascherina, poi di indossarla, sì, ma non quella, quell’altra, di lasciare quella a medici e infermieri, come se a loro l’avessimo strappata dal volto, e invece l’abbiamo comprata in farmacia quando ancora dicevano che non serviva, ma lo dicevano indossando la mascherina; nell’accusa, implicita e a volte anche esplicita, di essere noi i colpevoli di tutto perché non sappiamo fare delle cose tanto semplici – . non uscire a respirare l’aria aperta, non toccare le persone che amiamo, non ricongiungerci con i nostri cari, non prenderci cura di loro, non correre, non passeggiare, non prendere il sole, e veniamo accusati, inchiodati, tracciati, con i droni, con le celle dei telefonini, e puniti esemplarmente, come i soldati di Caporetto che furono cacciati come animali, e fucilati come criminali, perché fuggivano dagli errori dei loro generali. C’è un posto del mondo in cui accade questo e i bambini non sono più fragili, non si ammalano più, e sono asintomatici, e per questo pericolosi, e in questo posto il mondo non è più il mondo, e questo posto è qui.
la Pasqua di Resurrezione
Cari amici,
come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule di circostanza, vi arrivasse con un abbraccio o una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole! Ma mani e occhi e labbra oggi sono negate. Come vorrei togliervi il macigno che ostruisce oggi la vostra libertà, che non dà aperture alla vostra letizia, che fa soffrire il cuore! Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: coraggio! La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è l’esempio dei nostri destini. Risurrezione, non distruzione. Non catastrofe. Non l’olocausto planetario sarà questa epidemia. Resurrezione: non la fine della nostra vita. Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi alle regole che pure profumano di solidarietà. Coraggio, voi che temete di perdere il lavoro, e dunque le prospettive per i vostri figli. Coraggio, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati, e a rimandare incontri che non vi riesce più di realizzare. Coraggio, voi che vivete una solitudine ancor più accentuata, lontani da carezze e silenzi che sostengono, turba dolente in letti di contenimento della vostra malattia. Coraggio, uomini e donne, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito. Il Signore è Risorto proprio per ricordare – ed è il fate questo in memoria di me – che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione. E della mia.
(rielaborazione da un testo del vescovo Tonino Bello)
dell'Angelo
Ti ho trovato in tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell’unità di cuore e di mente di un’assemblea
di persone che ti amano.
Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile
grandezza della sofferenza degli altri.
Ti ho visto nella sublime accettazione
e nell’inspiegabile gioia di coloro
la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore, io credo. Ma aiuta la mia fede.
(Teresa di Calcutta)
la Quaresima diversa, con celebrazioni comunitarie sospese ma chiese sempre aperte per la preghiera personale_e riflessioni allargate sul contagio della gioia (... del sostegno reciproco...) _
6 - Lettere dalla clausura. Che sta diventando un carcere? Perché la clausura la si sceglie, il carcere te lo impongono. (Parole che desidero partager alla parigina, dunque sperdendo e raccattando nell’ampiezza immaginativa di quella città). A Notre-Dame ferita, per i feriti che siamo tutti in pandemia. È certo che sarà dura, il dopo. Quel dopo che si immaginano quelli dei campionati interrotti, quelli del giro d’Italia, e quelli della moda e quelli dei teatri da riaprire: fanno slittare, ad agosto a settembre qualcuno a ottobre. Ma è uno slittare che ha una sola incognita: se saremo usciti. Anzi due: come ne saremo usciti. Qualcuno ha detto che quel metro che oggi ci separa l’uno dall’altra sarà difficile da superare, sarà un kilometro mentale. Inutile nascondersi dietro un dito: si sta cascando dalla bontà, che c’è, che è tanta, e grazie a tutti, in una retorica della bontà. Sia chiaro, non sono tra coloro cui dà fastidio che le persone cantino dai balconi, applaudano verso gli ospedali, suonino il sassofono in piazze vuote: perché ci stanno anche quelli tra i tromboni che discettano in tv sui mali nostri; quelli a cui non va bene niente di quel che altri dicono, a prescindere, perché sennò come li si nota? (sai quella deputatessa - tale per dis(onor) del cognome, e per nessun altro titolo se non di un passato da attricetta dalle belle forme - che oppone caparbiamente allo scienziato, questo sì patentato, la propria convinzione che i cinesi hanno fabbricato il mostro per infestare il mondo... Una domanda sorge: perché non rinchiudere in un carcere vero chi tenta di infestarti con le falsità? Così, solo per dar loro il tempo di accorgersi di quanto sono, loro sì, untori). Dunque la retorica: mai stato per “far su” i santini, ma oggi vedo nere nubi all’orizzonte a tal proposito. Muoiono sul campo di battaglia infermieri, medici, sindaci, veterinari, imprenditori, operai, preti: han fatto quello che dovevano, non basta? A me piacciono i molti-insieme, la squadra, non i singoli. Vi dicono che occorrono anche i testimoni? E provare a vederli in quella capacità di stare gli uni accanto agli altri, vedendo l’eroismo dell’uno nella forza e nella compagnia dell’altro? A La Tour Eiffel, per quanti hanno grandezza dalla bassezza altrui. Il desiderio di proibito aumenta di giorno in giorno: scappare. O è quello che ha colto quel parroco di Rocca Imperiale, multato di quattrocento euro perché s’è messo in strada in processione con un crocifisso: da solo, senza alcun assembramento, con la mascherina, però non l’ha messa al crocifisso che portava - sarà per questo?; solo in strada per avvicinare un segno di consolazione ai parrocchiani rinchiusi in casa. (Su questa storia di una Chiesa - libera in libero Stato - bisognerà fare qualche riflessione: prometto che ci ritorno). Un segno, quel tipo di processione, che non può contaminare: varrà almeno l’uscita tre volte al giorno per sgranchire le zampe al cane? Chiedetevelo e datemi risposta, come si evoca nelle lamentazioni del venerdì santo. A Les Invalides, per quelli che nella chiesa si credono napoleoni. “E su tutte le immagini di questi giorni, una spiccherà per potenza e maestosità: quella che ritrae un uomo anziano vestito di bianco, da solo, in mezzo ad una Piazza San Pietro plumbea, silenziosa, illuminata dal riverbero delle luci sulle pozzanghere, che abbraccia l’umanità intera con il fiato sospeso, che resiste e che spera". Certo ci ritorneremo sulla acquiescenze di questi giorni, tuttavia con tutta la distanza da quegli accaniti dalla lingua sporca e dalle orecchie chiuse che imperversano contro il Papa: e trovano scandalo anche in quella serata di supplica del mondo cristiano e non. Non frequento le bolle social, ma mi arriva da Torino e da altrove l’indignazione di amici per i messaggi dei vari soccidellavallemagister & company, che chiocciano continuamente per vendere se stessi. Da ridere o da piangere: chi non sa le difficoltà motorie del papa? Non si inginocchia in quella piazza san Pietro né davanti al Crocifisso, né davanti all’icona della Madonna, né davanti al Santissimo? è chiaro, non sa pregare. Lo scrivono e non se ne vergognano. Alienati ! c’è solo da sperare che la loro caduta abbia una fine redenta. A La S.te-Chapelle, per rifugiarsi tra vetrate, in uscita verso un mondo trasparente. Ebbene sì, è una lettera un poco indigesta? Dopo un mese d’eremitaggio questo passa al setaccio la clausura forzata. Ma non disperate per me, voi che già non disperate per voi, e guai il contrario. Vi lascio con questa incrollabile certezza, ed è di Julio Cortazar: "Eppure, nonostante tutto, solo noi, sappiamo essere così lontanamente assieme".
Lettere dalla clausura numero 5 – Qui i ciliegi selvatici, come in ogni primavera, stanno producendo bianche nuvole fiorite, anche se meno dell’anno passato per un disboscamento che non è stato del tutto razionale. Rifioriscono: non piange la natura su di noi, ma ricorda che tutto avviene in rinascita, sempre, persino l’inverno (quando c’è, e quest’anno la Lombardia non l’ha ricevuto) è per la rinascita. Però non veder più nessuno sui banchi dell’abbaziale chiede molta speranza, forse più di quella che solitamente fruttifica dalla fede. Ma si è visitati tecnologicamente. “Che bello sentirti” lo dico e me lo dicono. Ed è proprio un piacere: fosse il ricordo sempre un’azione! Anche da Roma mi scrive Nicola che sono ligi, e da bergamasco trapiantato insinua che non sa se per paura del virus o delle multe. Ma sono ligi, in sofferenza ma siamo ligi. A parte i soliti, quelli che cercano un panettiere dove non c’è mai stato: ma son politici, che o si credono superiori alle leggi o cercano voti di visibilità persino nella peste. Così si sentono ligi, nel loro dolore, chi sta promuovendo azioni legali per i congiunti morti? Lì ci stanno due cose, che qualche volta si elidono a vicenda e spesso no: o non si accetta la mortalità, per cui è sempre una ingiustizia che ti muoia qualcuno; oppure prendi l’occasione per far fruttare la morte in palanche. Brutto, lo so: ma perché non dirlo visto che è così? non sono forse anni che i medici sono impauriti dalle reazioni che si scatenano contro di loro? Ma che avvenga ora, con quei martiri viventi che son lì a dare la carezza che a noi è impedita, è brutto. Rispetto del loro dolore chiederebbe che essi rispettassero il difficile talvolta insormontabile che si crea nelle corsie dì ospedale oggi. Per fortuna che la solidarietà si sta allargando: vengono i russi, vengono i cubani, e gli stessi cinesi a dare più di una mano. Che poi uno si chiede: ma non erano comunisti? Come possono essere capaci di solidarietà quelli che da sempre abbiamo pensato che mangino i bambini? E i musulmani? La Muslim Young Bergamo Generation che si è messa per le strade di Boccaleone a servizio di chi ha bisogno? loro che si dicono mossi non solo da umanità ma da spirito religioso? Ma i musulmani non sono quelli che … Boh, chi sa cosa sarà dopo tutto questo: vi immaginate la tristezza se tornassimo ai vecchi clichés? Ma vi immaginate se invece avessimo imparato? Intanto mi sto dando ragione, anche la Russia si dichiara mortale: infettati, ce l’hanno nascosto come usano dai tempi dello Stalin morto. E almeno il loro immortale ha rimandato l’incoronazione a zar: vuoi vedere che gli è stato dato tempo per accorgersi della futilità, seppur pericolosa, di volerlo essere? E infine, sul tema della clausura: qua e là - si giornalizza - c’è qualche coppia che scoppia. All’inizio di tutto un diacono mi scriveva che in due giorni di convivenza forzata si era convinto del perché di femminicidi e di divorzi: naturalmente scherzava (scherzava?!). Vedete, ci son due modi di clausura: l’eremo e il cenobio. Oggi la clausura di un celibe è nell’eremo, quella di una famiglia è nel cenobio: una compagnia è comunque meglio, e lo credo da celibe. 28 marzo 2020
4 - Continuo con queste lettere dalla clausura. Incredibile ma vero: non passa nessuno; gli ultimi una famigliola di Mapello che è risalita dal sentiero che ci congiunge. Ma già domenica scorsa, quando i restringimenti non erano così severi. Un popolo di obbedienti quello italiano, alla faccia di chi non ci ritiene civili. Noi ci siamo quando occorre. Altre volte ci distraiamo un po’, forse troppo, ma non è mai troppo tardi per imparare. Un popolo che finalmente trova percentuali molto alte di consenso per il governo. Come già scritto c‘è ancora la frangia del “piove governo ladro”. E spiace vedere che certi politici non stanno proprio imparando niente per il dopo: vogliono raccogliere voti persino dalla peste: sono furbi, come alcuni giornali destrorsi li loda? O sono pacchiani da evitare? Ma adesso godiamo del popolo che finalmente ci sta: soffrendo, e perché no?, ma ci sta. Se non arrivano ancora notizie pienamente rassicuranti sul propagarsi del contagio, almeno siamo stati rassicurati che il virus non l’hanno fabbricato in laboratorio, nonostante la campagna di quell’eletto americano che è ormai guardato con sospetto lui, come portatore di ben altri virus. Per esempio, di quello dell’avidità: se non è una fake news, è di una irresponsabilità unica quella sua richiesta di avere in esclusiva dai tedeschi il vaccino. Prima l’America? come prima l’Inghilterra? come prima l’Italia? come prima i sovranisti? Se non si correggono adesso, di fronte all’evidenza che una disunione non fa la forza di nessuno, quando? adesso che per avidità si dirottano mascherine e tute ospedaliere? Adesso che il sovranismo si identifica persino da casa a casa con l’accaparramento da svuotamento dei supermercati? Prima io. Questa pestilenza potrebbe insegnarci qualcosa anche sul prima io. E riporto qui un bel pezzo di un quotidiano. Corona mette tutti in riga, ridicolizza le stupidaggini, a partire dalle balle del sovranismo. Viva i confini? Il virus se ne frega. Le autonomie regionali? Hanno creato il caos. Prima gli Italiani? Ora anche gli Africani ci girano al largo. Chiudere i porti? Stavolta li chiudono in faccia a noi. Pericolo islamico? No, cinese. Via gli stranieri? Pare che manchino 370 mila braccia immigrate per far quadrare il Pil agroalimentare. Già, come mai nessuno ne parlava prima? Asparagi, fragole e kiwi marciranno a terra. Ma i rancorosi non si rassegnano alla disfatta, cercano in tutti i modi di ricuperare terreno addossando agli ultimi, stremati migranti, il ruolo di potenziali untori. C’è da giurare che al primo clandestino contagiato (da noi) riprenderanno a berciare. Ma non vi preoccupa? : è sparito dai telegiornali e dai giornali ogni accenno ai serragli violenti dei migranti della Libia, ai campi di esiliati dalla Siria, e persino alle scosse di terremoto patite dalle Marche alla Croazia. Non esistono più gli altri? Non esiste più l’altro? Già era nelle parole di un altro campione dell’effimero politico, che impera condividendo con la regina un’isola ri-staccata dal continente: perseguiamo l’immunità di gregge, che s’ammalino tutti e resisteranno i più forti. Naturalmente sentendosi già lui immune. Che neanche nel proterozoico! Infine, per quanto riguarda i credenti, il succo della testimonianza profetica ed evangelica è che l’esercizio del bene e della giustizia è molto più importante di qualsiasi atto di culto: ce lo stiamo ricordando. Questo tempo di digiuno liturgico per le comunità innalzerà il livello della indispensabile condivisione dei beni, perché il mondo creda? In vigilia della festa dell’Annunciazione, 25 marzo 2020
3 - Non vengono più, ormai da giorni, persone su questo colle, vengono pensieri. Qui come dappertutto ci visitano le notizie. Pensieri tanti, serviti da questa solitudine ingigantita. E letture di buoni libri riletti; e i quotidiani, ma scelti da una sola sponda – è tempo di decidersi di appartenere e di dichiarare la propria appartenenza. Ascolti ma ormai rari dei salotti tv – ora parlano dai propri salotti i soliti opinionisti cui è stata data la patente da non si sa chi (o si sa?): – così antipatici nelle loro prosopopee da farti voltar programma per ritrovarteli schierati dall’altra parte: e dunque basta. Volersi bene oggi è non illudersi più di tanto su questo tempo che ci trasformerà. Voler bene è dirsi la verità: dunque capisco tutta l’angoscia per il lutto, e questi lutti così luttuosi nel distacco obbligato; ma scrivere ai giornali (scrivere ai giornali in momenti così personalmente tragici?!) che “mio padre è morto come un cane” - no, proprio no. Neppure per chi non avesse fede in Dio deve essere permesso di non avere fede nell’uomo: quel padre è morto con donne e uomini che si sono chinati su di lui, forestieri per parentela ma vicini di umanità. E infermieri e dottori che oltre a quello che debbono, si danno un minuto per accostare telefonini, e tablet a chi è isolato perché sia raggiunto da chi ama? E il vecchio fraticello che accosta ogni bara con la voce di saluto di chi non ha abbracciato? Sì, i parroci han deciso di suonare solo una volta al giorno la campana da morto: la tristezza non può tramutarsi in angoscia; ma le sirene perché suonano su strade deserte?; una domanda che feci a suo tempo, abitando nella parrocchia che conteneva l’ospedale, per le sirene fatte suonare durante la notte, su un tratto di strada sempre senza traffico. Sì, ci sono quelli che obbediscono alle leggi disobbedendo, e chi non ha l’intelligenza di saper disobbedire obbedendo. Non la pensiamo tutti allo stesso modo? E come no? E per fortuna. Ma non sempre “dire la sua” serve al buon umore, indispensabile nei tempi calamitosi per non essere dei vivi cadaverici. Cantano sui balconi mentre muoiono sindaci, medici, preti, tanti e tanti anziani, ma non solo? È una vergogna, come dice quella Magli forzuta che impera, nonostante, da araba fenice di malefatte televisive? o è un moto di resistenza, un’opposizione all'invisibile male che prende noi poveri cristi? Perché no? Quest’ inverno che sta finendo senza mai essere cominciato davvero, tra tante cose belle ha ripulito l’aria dai suoni consueti per farci accorgere in tanti, da qui alla pianura alle valli, del canto degli uccelli: pensavamo fossero spariti, invece erano solo stati sommersi dalle nostre frenesie: quelle appunto che ci impediscono di vedere il bello del pallone nel sentirlo rimbalzare; quelle che ci impediscono di rallentare per accorgerci delle primule, a grappoli, e gialle, che occhieggiano ai bordi dell’asfalto. Quello che stiamo vivendo implica l’altissimo rischio di avventurarsi — e magari perdersi — nel territorio di una retorica mediocre sui buoni sentimenti e sui buoni propositi. Usciremo intatti da questa pestilenza? Se un po’ meno intatti, e non dico nella salute fisica, ci farebbe bene. E dunque vuoi vedere che i sopravvissuti benediranno questi giorni? 22 marzo 2020
2. Spartisco in questo diario che vede Fontanella insolitamente deserta dei suoi usuali pellegrini giornalieri: qualche raro pedone, qualche ciclista. Vedo leggo commento tra me e me. Spartiscono anche gli haters: ci sono quelli che ho chiamato recentemente gli indignati fasulli – e compaiono ancora in qualche tv – e ci sono gli odiatori di professione i cui bazooka sono le tastiere. Il cinismo degli haters va capito? si interroga qualcuno. Ci avvertono di scivolamenti nella retorica del paese che canta sui balconi, e va bene, anche se un po’ di zucchero oggi non fa male; oppure sul tanto dopo che ci avrà sicuramente cambiato, i cinici haters scrivono: eh, no - vedrai che quando tutto sarà finito, quello del piano di sotto ti busserà se non metti le pantofole. Intanto, in questi giorni di purificazione con gli haters non spariscono neppure i ladri: e ti chiedi come fanno a rubare se il motto è che tutti restino in casa. Eppure le cronache dicono che, un po’ meno, però rubano. Così resta per me un mistero che tutti sono contagiati meno i russi: non vedete sulle cartine quella zona immacolata? Che sia merito del loro capo che proprio in questi giorni si autoproclamerà zar di tutte le Russie (quelle che tali sono e quelle che sono costrette ad esserlo, vedi Crimea & C)? Io sto con quelli di voi che pensano: ripartiremo, magari senza aver imparato molto, ma ripartiremo. Perché? perché ci voleva un’epidemia per accorgerci finalmente della bontà del nostro sistema sanitario: che è vero, non raggiunge tutto, ma il tutto di oggi è veramente troppo, e per le strutture e per il personale. E dunque accorgerci della necessità che tutti paghino le tasse, se quel sistema lo vogliamo ancor più migliorare. Ripartiremo perché ci voleva una epidemia per costringere le emozioni alla distanza di almeno un metro: a criticare son buoni tutti, si dice, ma a costruire? E dunque non è per criticare ma per avvertirci: non si prega perché la peste finisca. Non è così e non deve essere così. Alle Ghiaie, nel ’44 si pregava per la fine della guerra, ma quella è continuata e nel peggiore dei modi ancora per un anno. Si prega per dirsi che il Signore è con noi in quel che viviamo: è dentro la nostra sofferenza, con Lui non siamo soli. Perché la fede non è illusione; e guai a chi illude sulle magie di Dio: siano papi, vescovi e preti. Il Signore c’è e si incarna nella sofferenza dell’uomo, adesso come ieri e come sarà domani. Per questo i definitori delle pratiche religiose di questo periodo difficile, non hanno forse del tutto usato della grande libertà della fede: fidarsi del Signore che accompagna, e trovare le maniere giuste perché il popolo santo di Dio non fosse privato di tutti i segni di salvezza. Si accetti che non si capisca perché siano interdette azioni di culto se celebrate in sicurezza: si era trovato un modo per evitare funerali affollati; e poi nulla, e giusto in un tempo dove almeno i familiari hanno bisogno di una vicinanza seppure accorta. Ho scritto del totale del dominico (vedi accanto): per i cristiani è peculiare il senso dell’eucarestia domenicale. Impossibile per evitare assembramenti?: almeno sia concessa per celebrare/elaborare il lutto! Dunque da imparare c’è tanto per domani: un’Italia da curare ma persone da non essere lasciate in balia di sé. Sono solo su questa collina. Non sono chiamato a vivere qualcosa che altri - due o più in una casa - sono chiamati a imparare per una vera comunione: riconoscere che ciascuno comunque resta solitario pur nell’intimità. Forse la cosa più difficile da imparare: ma è salvifica dentro o fuori l’epoca della pestilenza. 18 marzo 2020
1. Questo è il Diario non di persone che passano nelle nostre ospitalità, ma di letture che in giorni di virus s’allargano. Avvertono, segnalano, commuovono. Non ci lasciano indifferenti. Ma neppure in balia di un’ansia febbrile. Se io che non sono tifoso mi son dato alla partita dell’Atalanta vinta in quel modo mitico, vi dice che pur nell’eremitaggio raddoppiato in cui vivo cerco di mantenere un equilibrio umano. Che mi permette di essere vicino con la preghiera a chi è ammalato e a chi è costretto a uscire di casa per lavoro; e che mi fa apprezzare ancor di più quei nuovi "eroi" che soggiornano stabilmente in ospedale, a prendersi cura di chi è stato contagiato dal mostro. E vicino a chi non vede morire un proprio familiare: morire in solitudine, con l’aria che manca, e nemmeno la mano di un figlio, una moglie, un fratello da stringere. Ma insieme mi fa pena leggere chi, nella disgrazia del padre di 86 anni morto in solitudine per il morbo, scrive ai giornali convinto che lo abbiano lasciato morire per questioni d’età “e questo a Bergamo, non in Ruanda”. Si sa che di fronte a una disgrazia si ragiona in modo diverso dal giorno prima: ma quando questo diventa il coro di chi trova che siccome piove il governo è ladro, sempre e comunque, e tutti, beh!, dispiace (eufemismo). Certo resta il dolore soprattutto di non poterli accompagnare nel morire: pensare che muoiono da soli, lontani dai propri cari, è duro per chiunque. Ma sarebbe bello pensare che soli non erano, che la mano gliel’ha stretta quell’infermiera che poi crolla esausta. Grazie a lei, la testa ripiegata, che ci racconta la fragilità anche del fare il bene, in un’epoca dove stavamo scalando la cima della dissoluzione, nella infausta convinzione di essere forti da soli, da noi stessi. E grazie ai sindaci: per uno che piange in diretta nel vedere la sua Bari deserta, il messaggio di un altro, non qualunque, il sindaco di Codogno: “Ti sono vicino. Tornerà tutto più bello e forte di prima”. Anche qui: viva i sentimenti che ciascuno esprime secondo se stesso, senza giudicare chi non vive la stessa emozione. Certo che i funerali con due parenti, un prete e il becchino, e una rapida benedizione non sono il massimo: e chi li difende? Eppure pensare che siamo una comunità seppur ristretti in casa; e questa comunità è della stessa Parola che ciascuno legge secondo se stesso, dalla Bibbia impolverata finalmente estratta dallo scaffale in alto: parola evangelica, parola che consola e non deprime mai. Trattenere la disperazione per svolgerla in sentimenti queti: questo è Vangelo. Saperci costretti aventi come unico carceriere la propria coscienza: che cosa meglio serve la responsabilità del bene comune? Se poi ci viene di sollevarci l’animo condividendo qualche battuta (mi è arrivata questa: a forza di lavarmi le mani sono ricomparsi gli appunti dell'esame di maturità!) non si pensi che sia un fuori luogo: nei tempi del mostro è bene affrontarlo con le armi della leggerezza (la leggerezza di Davide contro Golia), perché tristezza porta tristezza. E qualche buona dose di ironia, soprattutto per il dopo: esorcizzando chi ci ritroveremo uguale a prima. E l’ultima notizia? Come per pregresse epidemie, i pipistrelli, ‘sti topi volanti, sembrano la causa immediata del mostro attuale. Eppure sono al centro dello studio (un doctor bergamasco, se il cognome è Locatelli?) che vuol capire come mai sono “immortali” nel senso che sembra non invecchino mai. Sentito ancora autofagia? Non quella di chi si bruca le dita, ma lo smaltimento delle cellule vecchie da parte di quelle nuove: e questo è quello che sanno fare benissimo, e meglio degli umani, i pipistrelli, sopravvivendo a se stessi. Capito il come, servirà anche a cellule umane per malattie come Parkinson e Alzheimer. Bellissimo no? Della serie, non tutti i mali (i pipistrelli!) vengono per nuocere. Se vogliamo imparare, naturalmente. 12 marzo dell’anno bisesto corrente.
Nel fine settimana del 8-9 febbraio ospitiamo in accoglienza, per la notte, una decina di ragazzi delle Comunità Capi Scout di Milano Nord: una piccola sosta nel loro cammino lungo i sentieri del Monte Canto. >>> Mercoledì 5 febbraio: un gruppo di ragazzi del CSE di Bergamo, con i loro assistenti ed educatori, sono nostri ospiti per il pranzo e per un momento di relax prima di ripartire per Mapello lungo il sentiero della collina, guidati dai volontari del CAI bergamasco. >>> Domenica 2 febbraio: giornata di preghiera e riflessione per un piccolo gruppo di ragazzi del triennio di teologia del nostro Seminario accompagnati dal vicerettore don Gianfranco. >>> Sabato 1 febbraio: più di cinquanta giovani e non si ritrovano per il consueto appuntamento con la catechesi offerta dalla Comunità Evangelii Gaudium. A guidare le riflessioni sul tema “Sponsalità e appartenenza“, suor Katia. La conclusione, in tarda serata con la preghiera in Abbazia. >>> Domenica 26 gennaio: ad un anno dalla morte, amici e parenti di Romano Tavola si ritrovano per ricordarlo nella Messa della Comunità e poi nel salone per una convivialità. >>> In accoglienza ospitiamo la Comunità capi degli Scout di Cologno Monzese 1 per un fine settimana di riflessione e di preparazione dei futuri impegni. >>> Domenica 19 gennaio: giornata intensa di ritiro e preghiera per il gruppo animatori ragazzi adolescenti della parrocchia di Loreto accompagnati dal curato donMatteo. >>> In accoglienza, la Comunità Capi del gruppo scout di Bonate si ritrova per un fine settimana di programmazione; nella Messa della Comunità li ricordiamo affidando a Dio il loro impegno nel progetto educativo dei ragazzi loro affidati.
Nelle settimane natalizie, le frequenti giornate di sole, le vacanze per le feste natalizie e la curiosità di vedere il grande Presepe allestito lungo la passeggiata verso la collina di Cabergnino, hanno portato tantissime persone a visitare la nostra Chiesa. Alcuni per una piccola sosta, altri per una semplice preghiera, tutti per ammirare le antiche pietre o lo splendido presepe anche questo anno preparato dal signor Peppino di Terno. In molti hanno lasciato una preghiera, altrettanti hanno chiesto un ricordo per un momento particolarmente difficile. Nelle diverse celebrazioni natalizie abbiamo ricordato tutti, anche quelli più lontani o impossibilitati a venire, perciò ancora più bisognosi della nostra vicinanza. >>> Sabato 11 gennaio, pomeriggio di ritiro per gruppo catechisti della parrocchia di Terno d’Isola accompagnati da don Luca, il curato e dal parroco di nuova nomina don Angelo. Verso sera, a conclusione la recita dei vespri in Abbazia e una cena al ristorante vicino. >>> Nel fine settimana ospitiamo in accoglienza otto religiose, appartenenti ad ordini diversi ma legate da comuni amicizie, che si ritrovano per stare un po’ insieme, nella convivialità e nella preghiera. >>> Nei primi giorni del nuovo anno 2020 ospitiamo fino a domenica 5 gennaio una decina di ragazze del Reparto Santa Bernadetta degli scout d’Europa per un campo di formazione. >>> Nel fine settimana precedente al Natale abbiamo ospitato nella serata di sabato 21 dicembre il gruppo giovani della parrocchia di Dalmine per una veglia di preghiera e nei giorni da domenica 22 al primo pomeriggio di martedì 24 una quindicina di ragazzi adolescenti e giovani della parrocchia di Boccaleone in Città, accompagnati dal curato donStefano, per tre giorni di ritiro in meditazione e preghiera in avvicinamento al Natale. >>> Giovedì 19 dicembre, ospitiamo per l’ intera giornata dipendenti e collaboratori dell’azienda Taramelli di Terno d’Isola per una intensa giornata di aggiornamento e formazione. >>> Giovedì 12 dicembre, in tarda serata. Il gruppo Scout Bergamo 2 si ritrova nella nostra Abbazia per una Lectio Divina in preparazione al Natale. A guidare la riflessione don Luca Testa, referente spirituale del gruppo. >>> Nella giornata dell’ 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione ospitiamo un gruppo di adulti provenienti da Milano e dintorni, che dopo la partecipazione alla Messa della Comunità, si ritrovano nel salone grande della Rettoria per un pomeriggio dedicato allo studio di alcuni passi biblici guidati da suor Laura, nel ruolo di facilitatore. >>> In accoglienza ospitiamo invece per il pranzo la Comunità capi degli scout di Brugherio, in cammino sui sentieri vicini all’Abbazia. >>> Sabato 7 dicembre, nella sera. Il gruppo famiglie di Santa Lucia si ritrova per l’appuntamento di Avvento ormai entrata nella loro tradizione. A guidarli il nostro Rettore, loro parroco emerito. >>> Nel primo fine settimana di dicembre ospitiamo in accoglienza la Comunità Capi del gruppo scout Milano 9 per due giorni di formazione e di riflessione sul ruolo dell’educatore scout e per una piccola programmazione delle iniziative dell’anno. >>> Nel fine settimana del 23/24 novembre ospitiamo in accoglienza una quindicina di ragazzi del gruppo Scout di Torre Boldone 1. Domenica mattina, dopo aver partecipato alla Messa della Comunità incontrano il Rettore che li intrattiene sulla figura di padre Turoldo. >>> Nel pomeriggio di domenica 24 novembre, nonostante la fitta pioggia, sono in tanti ad accogliere l’invito di Promoisola ad una visita guidata alla storia e all’architettura della nostra Abbazia. >>> Sabato 16 e Domenica 17 novembre: Ospitiamo in accoglienza una ventina di ragazzi del gruppo scout Clan di Dalmine 1 per un intenso fine settimana di formazione e di confronto. >>> Una cinquantina di volontari dell’associazione AUSER di Cisano/Pontida partecipano alla Messa domenicale affidando alla Comunità le fatiche, l’impegno, i traguardi della loro missione. Si fermano poi per una piccola visita guidata all’Abbazia. >>> Nel pomeriggio di sabato 9 novembre accogliamo una cinquantina di aderenti all’Associazione Arte e Cultura di Azzano San Paolo, per una approfondita e interessata visita guidata all’Abbazia. Al termine, un ricco rinfresco organizzato dalle volontarie li attende nel salone prima del rientro a casa. >>> Nella stessa sera di sabato, il Rettore celebra una Messa in ricordo di Giuseppe Pressiani di Sotto il Monte, prematuramente scomparso. A ricordarlo un gruppo di amici coscritti, con i genitori e il fratello. >>> In accoglienza, ospitiamo nella sera e per la notte educatori scout di vari gruppi della provincia per un fine settimana di preghiera formativa, che si conclude nel tardo pomeriggio di domenica dopo la catechesi nella chiesetta di Santa Barbara sulla cima del Monte Canto. >>> Nella giornata di domenica 10 novembre raggiungono la nostra Abbazia i ragazzi delle medie della parrocchia di Monte Marenzo accompagnati dai genitori, dal catechista Stefano e dal parroco don Giuseppe. Dopo il pranzo nel salone grande della Rettoria e una piccola passeggiata al cimitero per pregare sulla tomba di padre Turoldo, sono in visita guidata all’Abbazia prima del rientro a casa nel tardo pomeriggio. >>> Domenica 13 ottobre, nel mese dedicato alla preghiera per le missioni, la Messa della Comunità è celebrata da padre Luciano della Comunità del PIME di Sotto il Monte che ci ricorda quanto sia fortemente evangelico il gesto della riconoscenza non solo fra uomini ma anche fra un popolo e l’altro. >>> Sabato 12 ottobre: giornata di ritiro per il gruppo catechisti della parrocchia di Cividino, accompagnati dai seminaristi Davide e Daniel. A guidare le riflessioni, nell’intimità dell’abside grande dell’Abbazia, il parroco don Emilio Belotti. Spazio anche per il pranzo al ristorante vicino e per una passeggiata nei boschi. >>> Per l’intera giornata di sabato ospitiamo inoltre in Rettoria una ventina di operatori volontari dell’associazione Mato Grosso per un ritiro guidato da don Tommaso Frigerio, referente spirituale. >>> Lunedì 7 ottobre, nella sera, don Matteo Bettazzoli celebra una Messa di ringraziamento per il Gruppo Scout di Busnago 1^. >>> Dal pomeriggio di sabato alla mattina di domenica 6 ottobre ospitiamo in accoglienza il gruppo animatori adolescenti della parrocchia di Ponte San Pietro accompagnati dal vicario don Marco Scorzesi. >>> Partecipano alla Messa di Comunità di domenica una quarantina tra ragazzi e volontari dell’associazione Campo delle Stelle di Pessano con Bornago accompagnati da due amici sacerdoti. Dopo una breve visita guidata all’Abbazia, pranzano nel salone grande della Rettoria, prima del tanto atteso imbarco sul traghetto leonardesco di Villa d’Adda. >>> Nel pomeriggio di domenica 6 ottobre i ragazzi di seconda media della parrocchia di Madone accompagnati da genitori e catechisti iniziano l’anno con un piccolo ritiro itinerante lungo i sentieri nei pressi dell’Abbazia. Verso sera preghiera conclusiva in Chiesa prima del rientro a casa. >>> Sabato 5 ottobre, nel tardo pomeriggio, raggiungono la nostra Abbazia giovani e ragazzi della parrocchia di Dalmine con il parroco don Roberto. Riflessione, silenzio, cena condivisa e veglia in Abazia in tarda serata a scandire i tempi. >>> Nella sera di venerdì 4 ospitiamo in accoglienza i ragazzi di quinta Liceo del Seminario che con don Fabio hanno camminato diverse ore da Città Alta fino alla nostra Abbazia per il consueto pellegrinaggio di inizio anno. La partenza nel primo pomeriggio del sabato dopo la meditazione e la celebrazione della Messa. >>> Mercoledì 2 ottobre: giornata di silenzioso ritiro per i ragazzi del biennio teologico del nostro Seminario guidati dal Padre spirituale don Giovanni e dal vice-Rettore don Tommaso e dal padre spirituale don Andrea Sartori. >>> Lunedì 30 settembre: Nando Dalla Chiesa per il ciclo Moltefedi … racconta di come il dolore diventa occasione di apertura; e parla di futuro, di iniziative che escano dalle parole per diventare opportunità. >>> Domenica 29: Come da tradizione, la Comunità di Mapello Ambivere e Valtrighe, con i suoi tre preti, si ritrova alla nostra Abbazia per il pellegrinaggio di inizio anno pastorale. Per due orette celebrazione della Parola e riflessioni sul tema “Camminare da cristiani - Chiamati dalla Parola a vivere la carità”. Merenda nel Chiostro nel tardo pomeriggio prima di riprendere i sentieri verso casa. >>> Pomeriggio di ritiro per i catechisti di Comun Nuovo accompagnati dal parroco don Claudio e dal seminarista Attilio. Riflessione, meditazione personale, preghiera itinerante lungo il sentiero verso Cabergnino, scambio e invocazione conclusiva a scandire i tempi. >>> Sempre domenica nel pomeriggio, genitori e ragazzi nuovi entrati alle medie del Seminario di Bergamo, guidati dal vicerettore don Fabio e dal padre spirituale don Andrea, si ritrovano per un momento di riflessione e di scambio. Nella sera, la cena nel salone per cominciare a stringere legami. >>> Nel fine settimana del 28/29 settembre ospitiamo in accoglienza una ventina di educatori di Azione Cattolica Ragazzi accompagnati dall’assistente diocesano don Alberto per un ritiro di formazione. >>> Sabato 28 il gruppo famiglie della parrocchia di Vignate - Milano inaugura il nuovo anno pastorale con una giornata a Fontanella: preghiera, riflessioni guidate dal parroco don Luigi, discussione dei temi proposti ma spazio anche per il pranzo condiviso e la passeggiata con i bambini nei dintorni dell’Abbazia. >>> Venerdì 27, nella sera. Il gruppo adolescenti di quinta superiore della parrocchia di Stezzano si ritrova, dopo la cena nel salone, per un momento di preghiera in Chiesa per l’inizio del nuovo anno. Un anno importante per impegni e nuove scelte che li attendono. Ad accompagnarli il curato don Davide. >>> Giovedì 26, per il ciclo Moltefedi, meditatio del sacerdote spagnolo Pablo d’Ors sul tema della “Consolazione”: è il silenzio il miglior veicolo per rientrare in sé e potersi così offrire in verità agli altri. >>> Mercoledì 25: le guide di Promoisola accompagnano in visita guidata all’Abbazia un gruppo di ragazzi delle elementari di Mapello e Prezzate che si fermano poi per il pranzo al sacco nel prato intorno alla fontana prima di riprendere il sentiero verso la scuola. >>> Lunedì 23: la comunità del Diaconato della diocesi – gli Ordinati, i Candidati, gli Aspiranti con il loro Rettore di formazione - dà inizio al nuovo anno pastorale con il canto dei vespri e una cena conviviale. >>> Domenica 22, giornata intensa di ritiro per il gruppo catechisti della parrocchia di Tagliuno accompagnati dal parroco don Cristiano. >>> contemporaneamente Don Loran, della parrocchia di S. Caterina, guida una coppia di futuri sposi veronesi in una giornata di ritiro e preghiera in preparazione al Sacramento. >>> Nel pomeriggio visita guidata all’Abbazia promossa da Promoisola per una cinquantina di visitatori. >>> Sabato 21: pomeriggio di riflessione per i genitori e ragazzi iscritti al primo anno del Liceo del Seminario di Bergamo, accompagnati da don Fabio e da don Luca. A conclusione la cena. >>> Nel fine settimana del 14-15 settembre ospitiamo in accoglienza i membri dell’Equipe educativa dell’oratorio di Sarnico accompagnati dal parroco don Vittorio, per due giorni di riflessione e lavoro. >>> Nel pomeriggio di sabato 14 ritiro del gruppo catechisti della parrocchia di Carvico, guidati dal parroco don Marco. Nella sera, la cena a conclusione prima del rientro a casa.
Da soli, in compagnia, in bicicletta, a piedi, in gruppo. Per una passeggiata, per curiosità, per una preghiera, per cercare refrigerio, per allontanarsi dalla quotidianità, per stare soli, o anche capitandoci per caso, mossi dai cartelli pubblicitari posti all’uscita della superstrada Terno. In tanti, ogni giorno, a tutte le ore, hanno visitato, sostato, pregato nella nostra Abazia in queste torride settimane estive. Per tutti il ricordo nelle celebrazioni domenicali. Il sostegno della nostra preghiera per quelli che fanno più fatica ad alzare lo sguardo verso il domani.
lunedì 9 settembre, per il ciclo Moltefedi ospitiamo padre Alex Zanotelli: vangelo e accoglienza, cristiani per statuto: una assemblea foltissima per un incontro eccezionalmente alle 18 >>> Nel fine settimana del 7/8 settembre ospitiamo in accoglienza, per un ritiro di discernimento, cinque famiglie di Trescore e dintorni accompagnati da una coppia di facilitatori e da don Giuliano Simoncelli, loro guida spirituale nel cammino che li sta portando ad entrare nell’Equipe Notre Dame. >>> Nella liturgia di domenica mattina partecipano alla Messa della Comunità dove ricordiamo, fra le tante intenzioni, due coppie di amici che raggiungono importanti traguardi di vita matrimoniale. >>> Giovedì 5, nella sera. Don Zenoni celebra la Santa Messa in ricordo di Mauro, ragazzo di Valtesse scomparso giovanissimo. Come ogni anno, Chiesa affollata di amici e parenti. >>> Domenica 1 settembre: festa liturgica di sant’Egidio abate con la memoria di sant’Alberto da Prezzate, fondatore del monastero di Fontanella_ dopo la solennemente sobria Eucarestia delle 10,30, una bellissima convivialità sotto le tende del chiostro con amici di Fontanella. >>> Nel mese di agosto abbiamo ospitato: >>> Martedì 6, in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di persone della Fraternità Francescana di Betania provenienti da diverse città italiane e ospiti alla Casa Frassati di Gromo per il Campo Gdb sul tema “Per chi siamo noi”. Preghiera corale e convivialità fraterna. >>> Sabato 17, don Corrado parroco di PonteGiurino per una giornata di ritiro dedicata alla prossimità delle nozze. >>> Martedì 13, don Luigi e don Marco della parrocchia di Vignate – Milano con i due giovani responsabili della gestione dell’oratorio per una mattinata di programmazione. >>> >>> Sabato 20 luglio, nel pomeriggio: don Egidio Pellegrini celebra il matrimonio di Serenella e Stefano, della Botta. >>> Giovedì 18 ospitiamo DonOmar, curato di Zanica, con i quattro coordinatori del CRE per un pomeriggio di verifica e revisione. >>> Mercoledì 17, un piccolo gruppo di giovani ospiti dello Spazio Autismo di Pontida e di adulti del Centro Diurno Disabili di Calusco, accompagnati dagli educatori, per un pomeriggio di leggerezza. >>> Nelle serate di martedì 16 e mercoledì 17, Padre Mila sacerdote slovacco, qui in terra bergamasca per omaggiare papa Giovanni, celebra la Santa Messa in lingua alla presenza dei familiari. >>> Domenica 14, ospitiamo per l’intera giornata il gruppo di Lecco dell’associazione Missione Belem che, dopo aver partecipato alla Messa della Comunità, si raccoglie nel salone grande per rivedere il lavoro dell’anno e programmare i prossimi impegni. >> Nella prima settimana di luglio ospitiamo in accoglienza Padre Giovanni Manco del PIME di Sotto il Monte che, in silenzio e preghiera, si prepara alla partenza verso la missione brasiliana. >>> Martedì 2, nel tardo pomeriggio, accolti dal Rettore, sono in visita alla nostra Abazia Mons. Vincenzo Pisanello Vescovo della diocesi di Oria - Taranto - con una ventina di giovani sacerdoti da lui tutti ordinati nei nove anni di servizio pastorale nella Comunità. Cantano i vespri, ascoltano un breve sermone del rettore, e ripartono felici verso il Seminario diocesano che li ospita in questi giorni di terra bergamasca. >>> Venerdì 28: la festa nei cinquant’anni di ordinazione del Rettore si risolve di sera con una sentita sobria celebrazione – secondo i desiderata del festeggiando – che raccoglie gli amici di comunità, cui viene servito, a seguire, un “rinfresco” poco sobrio. >>> Da lunedì 24 giugno, una tre giorni di una ventina di insegnanti della scuola delle Orsoline di Fiorano: per vivere e costruire fraternità. >>> Domenica 23, solennità del Corpus Domini. Concelebrano con il nostro Rettore Padre Luigi e Padre Alessandro del PIME di Monza che accompagnano una quindicina di ragazzi del gruppo biblico, e Padre Massimo, gesuita milanese, guida spirituale del gruppo CVX della Comunità San Giorgio di Bergamo. Dopo la Messa il gruppo del PIME incontra il Rettore per una riflessione sulla figura di Padre Turoldo, prima di salire per una pomeriggio di svago al Monte Canto. Il gruppo CVX è invece ospite in Rettoria fino al tardo pomeriggio per una giornata di fraternità. >>> Sabato 22: ospitiamo fino a metà pomeriggio Fra Maurizio e i responsabili dell’Associazione Amici del Convento di Baccanello per un momento di revisione e di programmazione. >>> Nel pomeriggio l’Equipe Notre Dame di Garlate - Lecco si ritrova per un momento di ritiro guidato dal chierico Luigi dei padri Somaschi. Al tramonto la celebrazione della Santa Messa e la cena nel salone grande della Rettoria prima del rientro a casa. >>> Giovedì 20, nel pomeriggio. I volontari dell’Associazione Il Melograno di Fiorano accompagnano in visita guidata all’Abbazia una cinquantina di anziani. Merenda in salone prima di tornare a casa. >>> Da lunedì 17 a mercoledì 19 giugno ospitiamo i sacerdoti della Comunità Pastorale di Mapello-Ambivere-Valtrighe per tre giorni di revisione, discernimento, programmazione. >>> Domenica 16: partecipano alla Messa della Comunità un gruppo di famiglie di Verderio con suor Innocenza, facilitatrice del loro gruppo che si ritrova periodicamente a riflettere sui temi proposti dall’enciclica “Amoris laetitia”. >>> Pomeriggio di ritiro per i catechisti della parrocchia di Comun Nuovo accompagnati dal parroco don Claudio e dal seminarista Davide. Spazio anche ad un momento di riflessione itinerante lungo i sentieri verso la Madonna di Prada e ritorno, prima di una meritata pizza in compagnia nel salone grande. >>> Sempre domenica 16 nel pomeriggio, la Comunità Pastorale San Francesco d’Assisi di Mariano Comense si ritrova per una Confessio di ringraziamento in occasione del 40^ anniversario di ordinazione del loro parroco donLuigi. Chiesa gremita di tanti parrocchiani e amici che hanno poi continuato la festa al ristorante vicino. >>> Sabato 15, la mattina. Piccola visita guidata all’Abbazia per ragazzi, genitori, allenatori e dirigenti dell’associazione sportiva LaRete di Busto Garolfo -Milano. Ospiti al PIME di Sotto il Monte per due giorni di ritiro formativo, hanno dedicato la mattinata del sabato ad una passeggiata lungo i sentieri dal paese fino a qui, passando per la Torre di San Giovanni. >>> Nel pomeriggio nell’ambito delle iniziative de “Le emozioni nei nostri bei luoghi “ organizzate dal Circuito bibliotecario nord ovest di Bergamo, visita guidata alla storia della nostra Abbazia e alle figure di Papa Giovanni e Padre Turoldo. Evento molto suggestivo grazie anche all’associazione La Gilda delle arti che si è occupata dell’accompagnamento musicale e della lettura di alcuni brani poetici di Padre David. >>> Venerdì 14. Giornata di fraternità per un piccolo gruppo di donne consacrate dell’Ordo Virginum accompagnate dal loro padre spirituale don Gianni e dal Vescovo Francesco. Al tramonto celebrazione della Santa Messa a chiusura della giornata. >>> Ospitiamo per il pranzo nel chiostro una decina di ragazzi del Centro Disabili Diurno della Città di Dalmine. >>> La sera, il Rettore celebra con un gran numero di amici di Santa Lucia e non, in suffragio di Flavia, una mamma morta giovane e che dal cielo sta consolando e crescendo i suoi familiari. >>> Martedì 11, ospitiamo per il pranzo un gruppo di adulti affetti da autismo accompagnati dagli educatori del Centro Il Punto di Incontro di Vaprio d’Adda. >>> Sabato 8: Don Gioel della parrocchia Santa Maria in Turro di Milano accompagna un gruppo di ragazzi e giovani prima ad una visita guidata all’Abbazia e poi ad una camminata sul Monte Canto per la giornata dello “stare insieme per imparare a conoscersi per poi lavorare insieme”. Il rientro all’ora del tramonto dopo un piccolo momento di preghiera nella Chiesina di Santa Barbara. >>> Mercoledì 5, giornata di revisione e programmazione per don Alberto e don Omar, sacerdoti a Zanica. >>> Inoltre, mattinata di ritiro per un gruppo di sacerdoti del Sebino bresciano. >>> Martedì 4, un gruppo di anziani ospiti della Casa di Riposo di Ponte San Pietro sono in visita guidata all’Abbazia accompagnati dai loro operatori e dalle guide di Promoisola. >>> Domenica 2, verso mezzogiorno. Il gruppo delle zelatrici del seminario del PIME di Monza raggiunge la nostra Abbazia per la Santa Messa celebrata dai padri Raffaele, Luigi e Robert. >>> Nel primo fine settimana di giugno ospitiamo in accoglienza il gruppo delle Coppie per Cristo della Comunità filippina di Bergamo. Una trentina di persone per due giorni di intense riflessioni e grandi preghiere. >>> Nella sera di sabato 1, ospitiamo un gruppo di giovani e adolescenti della parrocchia di Dalmine accompagnati dal parroco don Roberto. Dopo la cena sul sagrato della Chiesa vivono una importante momento di ritiro e preghiera in Abbazia che si protrae fino quasi a mezzanotte. >>> Sempre sabato 1 giugno: è nostro ospite il Gruppo Biblico Civetta di Caravaggio e dintorni. Spesso da noi per vivere momenti di meditazione: in questa circostanza tornano con il cuore colmo di tristezza perché orfani dell’amico Romolo, prematuramente scomparso, ma anche colmo di gratitudine per i ricordi legati alla sua sempre gentile presenza. >>> Martedì 28 maggio: giornata di programmazione degli appuntamenti del prossimo anno liturgico per i sacerdoti della parrocchia di Seriate, presieduti dall’Arciprete. >>> Verso mezzogiorno, i sacerdoti del decanato di Segrate sono accolti dal Rettore per il saluto e per la preghiera. >>> Domenica 26 maggio: ultimo appuntamento prima dell’estate per la visita guidata all’Abbazia organizzata da Promoisola, molto affollata, come sempre. >>> Mercoledì 22 maggio: mattinata di revisione per i sacerdoti delle parrocchie di Dalmine. >>> Martedì 21, in tarda mattinata: una quindicina di sacerdoti del decanato di Turro in Milano, accolti dal saluto del Rettore sono in visita guidata all’Abbazia. Un piccolo momento di riflessione e la preghiera dell’ora media concludono la mattina prima del pranzo al vicino ristorante. >>> Sempre martedì, ospitiamo nel salone per il pranzo al sacco un gruppo di ragazzi disabili, con educatori e guide CAI, saliti alla nostra Abazia lungo i sentieri dalla Madonna di Prada a qui. >>> Da lunedì a mercoledì, sono ospiti in accoglienza una decina di giovani della parrocchia di Terno d’Isola con il curato don Luca per alcuni giorni di allegra convivenza. >>> Domenica 19, più di una cinquantina di amici della Fraternità di Romena provenienti da diversi paesi della nostra provincia si ritrovano per una giornata di amicizia, condivisione e preghiera. La mattina partecipano alla Messa della Comunità, poi sono in visita guidata all’Abbazia e ascoltano la testimonianza di un amico sulla figura di Padre Turoldo. Dopo il pranzo, intenso momento di preghiera in Chiesa guidato da fra Giorgio della Comunità dei Cappuccini di Varese. A conclusione, nel tardo pomeriggio, un piccolo rinfresco. >>> Inoltre, giornata conclusiva della catechesi per giovani “e dintorni” organizzata dalla Fraternità Evangelii Gaudium per “scoprire il dono della propria vocazione“. Sono una quarantina i giovani che fino al tardo pomeriggio seguono le riflessioni di Suor Katia, prendendo appunti e condividendo riflessioni. Prima della pausa pranzo, don Giacomo, parroco di Cenate Sotto, celebra per loro l’Eucarestia. Suor Katia e la piccola Comunità rimangono ospiti in accoglienza per la notte e dedicano la giornata di lunedì 20 maggio alla riflessione sul discernimento vocazionale. >>> Sabato 18: ospitiamo per l’intera giornata una cinquantina di donne già scout dei gruppi di Milano, Lecco, Saronno e Garbagnate. Negli anni della pensione hanno pensato di continuare a ritrovarsi per momenti di svago e di riflessione. Hanno dedicato la mattinata ad ascoltare le considerazioni proposte dal professor Jhonny Dotti sul tema “Responsabilità del bene comune”. Nel pomeriggio, dopo il pranzo al Vitigno, sono attente e interessate alla visita guidata all’Abbazia. Ripartono per Milano nel tardo pomeriggio con la promessa di tornare in una giornata meno piovosa per poter godere anche della piacevolezza delle nostre passeggiate. >>> Sempre nel pomeriggio di sabato, un gruppo di amici di Garlate, sono in visita guidata all’Abbazia e poi ospiti negli spazi della Rettoria per una merenda insieme. >>> Sotto una pioggia battente, nel tardo pomeriggio, raggiungono la nostra Abbazia, salendo dal sentiero di Pontida una cinquantina di bagnatissimi ragazzi del Gruppo Risposta 2 della Comunità di Bolgare, accompagnati dai catechisti e da padre Andrea. Si fermano per un piccolo momento di preghiera in Chiesa e dopo una veloce merenda nel Chiostro, ripartono per la casa del PIME di Sotto il Monte, dove sono ospiti per il fine settimana. >>> Accogliendo la richiesta dell’associazione Moro25, ospitiamo per la notte in accoglienza otto ragazzini della squadra di calcio del Livorno accompagnati dal mister e dal direttore sportivo. La mattina presto di domenica ripartono per partecipare ad un torneo solidale di calcio a cinque a Sotto il Monte. >>> Venerdì 17: sono nostri ospiti alcuni Frati minori, formatori vocazionali, provenienti da diversi conventi del nord Italia per una giornata di preghiera, di riflessione e di condivisione iniziata con la celebrazione della Santa Messa da parte del nuovo Ministro provinciale del nord Italia fra’ Enzo Maggioni. >>> Giovedì 16, nel pomeriggio. Raggiungono la nostra Abbazia una quindicina di aderenti alla Società San Vincenzo de’ Paoli della sezione di Romano. Monsignor Angelo Longaretti, già loro parroco e ora in servizio a Sotto il Monte, celebra la Santa Messa. >>> Si fermano poi fino al tardo pomeriggio nel salone grande della Rettoria per un piccolo buffet. >>> Martedì 14, si celebra il funerale di Scolastica Perico, cittadina di Fontanella da sempre: presiedono l’eucarestia in Abbazia con il nostro Rettore il parroco di Sotto il Monte e i frati Francesco ed Espedito dei Serviti, della cui comunità Scolastica è stata la preziosa voce in canto per moltissimi anni. >>> Lunedì 13 maggio, la mattina. Ospitiamo una quindicina di sacerdoti responsabili della pastorale giovanile dei decanati del centro della città di Milano con il Vicario Mons. Carlo Azzimonti per un momento di confronto. Concludono la mattinata con il saluto del Rettore e una visita guidata all’Abbazia. >>> Giovedì 9 maggio: mattinata di ritiro un gruppo di sacerdoti della diocesi di Piacenza sono accompagnati per il loro ritiro da Carlo Mazza, vescovo emerito di Fidenza, che ha guidato le loro meditazioni per tutto l’anno. si introducono con il canto dell’Ora media, presieduta dal Rettore, che serve loro una riflessione sull’andare come segno di vocazione. >>> Nel pomeriggio è in visita guidata all’Abbazia il Gruppo Alpini di Bressa - Udine. In Lombardia per l’adunata nazionale a Milano, scelgono come prima tappa la nostra piccola frazione che per tanti anni ha ospitato Padre Turoldo, loro conterraneo. >>> Domenica 5 maggio: giornata di ritiro per i bambini di quarta elementare della parrocchia di Calolziocorte che si preparano a ricevere la Prima Comunione. Accompagnati dal curato don Matteo e dalle catechiste e dopo aver partecipato alla Messa della Comunità la mattina, dedicano il resto della giornata alla riflessione, alla composizione di preghiere di ringraziamento, alla confessione. Grazie anche alle signore volontarie dell’oratorio che hanno preparato pranzo e merenda degni di nota. >>> Dopo aver partecipato alla Messa del mattino si ritrovano per un piccolo momento di riflessione alcune coppie della Comunità San Giorgio di Bergamo. >>> Nel pomeriggio ospitiamo alcuni operatori dello sportello Caritas di Mapello per un momento di riflessione formativa. A guidarli il parroco donAlessandro. >>> Giovedì 2, nel pomeriggio. Visita guidata all’Abbazia e alla sua storia per i numerosissimi aderenti all’Universitá ANTEAS del comune di Osio Sotto saliti con ben due grandi pullman e accompagnati dell’assessore alle politiche sociali prof. Quarti. >>> Nel tardo pomeriggio ospitiamo anche per questo anno la cerimonia di consegna del Premio Francesco Arrigoni, creato dalla famiglia e dai colleghi in ricordo del giornalista nostro conterraneo prematuramente scomparso. Quest’anno a beneficiare della somma messa a disposizione dalla fondazione è stata scelta l'Associazione Olivicoltori del Pratomagno di Terranuova Bracciolini - Arezzo. Un gruppo di aziende agricole con decenni d’esperienza e di giovani olivicoltori che condividono l’impegno a favore dell’olivicoltura montana, contrastando l’abbandono degli oliveti e la scomparsa di una coltura complessa, capace di regalare non soltanto olii di pregio, ma anche un paesaggio unico e una preziosa rete di relazioni sociali. Il tutto nello spirito indicato da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sii. La serata si è poi conclusa con la cena solidale all’Agriturismo Cavril. C’è una qualche suggestione anche per la nostra collina di Fontanella?, se si trovasse qualcuno che l’accogliesse... >>> Nel pomeriggio di mercoledì primo maggio ospitiamo per una visita guidata un gruppo proveniente dalla parrocchia di Basiliano - Udine che, in pellegrinaggio nella terra del Santo Papa Giovanni, hanno voluto conoscere l’Abazia che per quasi trent’anni ha ospitato il padre David Maria Turoldo, loro conterraneo. >>> Da martedì 30 aprile al pomeriggio di giovedì 1 maggio ospitiamo in accoglienza i 15 cresimandi della parrocchia di Gromo San Giacomo accompagnati dalla catechista e dal parroco don Ivan per il ritiro in preparazione al sacramento. >>> Domenica 28 aprile, nel pomeriggio: come ogni volta, affollatissima visita guidata alla storia e all’arte della nostra Abazia organizzata da Promoisola. >>> Sabato 27, come ormai tradizione da qualche anno il gruppo “Quelli del giovedì “ di Nembro organizza un’escursione che, partendo all’alba dal paese li porta alla nostra Abazia attraverso sentieri e strade della Val Imagna e delle pendici del Canto. L’arrivo a metà pomeriggio culmina con la celebrazione della Santa Messa in ricordo dell’amico Leo organizzatore della prima edizione, scomparso prematuramente. Sono quasi un centinaio a pregare con il curato don Matteo (che quest’anno ha camminato con loro!). >>> Verso sera padre Rogerio della Comunità del PIME di Villagrugana accompagna una trentina di giovani per un momento di preghiera. A guidare la riflessione don Marco Perrucchini del Patronato San Vincenzo di Sorisole. A seguire silenzio e confessioni prima di rientrare al PIME di Sotto il Monte per la cena. >>> Settimana Santa: dalla giornata delle Palme passando attraverso il sacro Triduo del Giovedì e Venerdì e Sabato, nel mattino di Pasqua culminano le nostre celebrazioni come sempre solennemente sobrie, con i numerosi che hanno goduto di parole e segni. >>> Nella notte di veglia del Venerdì Santo raggiungono a piedi l’Abazia salendo dalla Madonna di Prada di Mapello i ragazzi adolescenti della parrocchia di Petosino guidati dagli educatori, per una veglia di preghiera. Ad attenderli sul sagrato don Gianluca Marchetti che per alcuni anni ha prestato servizio nel loro oratorio. Il rientro, di nuovo a piedi, a notte inoltrata. >>> Nei giorni della Settimana Santa ospitiamo in accoglienza una ventina di scout del Gruppo Vaprio Trezzo. >>> Martedì della Settimana Santa, nel pomeriggio, la sezione di Chiuduno dell’università ANTEAS è in visita guidata all’Abbazia: accolta dal nostro Rettore, e poi in visita guidata dalla nostra cicerone. >>> Nella sera di martedì consueto pellegrinaggio in preparazione alla Pasqua della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna. Lettura dei passi del Vangelo della Passione, meditazione del nostro Rettore e canti magistralmente eseguiti da coro del m.o Maisano >>> Lunedì della Santa Settimana: tradizionale pellegrinaggio della Comunità di Teologia del Seminario di Bergamo che, partiti nel primo pomeriggio, raggiungono a piedi la nostra Abazia lungo i sentieri dei nostri colli. Dopo i vespri e la Santa Messa presieduta dal Vescovo Francesco, cena offerta dal nostro Rettore nel salone grande della casa. >>> Domenica delle Palme, il 14 aprile. Pomeriggio di ritiro per una ventina di coppie che si preparano al matrimonio seguendo il corso della parrocchia di Mozzo. Riflessione, condivisione, celebrazione della Santa Messa e cena condivisa a scandire i tempi. >>> Da venerdì 12 a domenica 14 aprile ospitiamo in accoglienza il gruppo famiglie della Comunità Pastorale Maria Regina degli Apostoli della diocesi di Milano guidati dal diacono Alberto. Giorni intensi di collaborazione, di scambio e di riflessione sul tema proposta per quest’anno “Rafforzare l’educazione dei figli - trasmettere la fede”. >>> Venerdì 12 aprile, la sera. La corale di Terno aiuta in maniera impeccabile l’immersione nella Via crucis, meditata ascoltata pregata. >>> Nel fine settimana del 6/7 aprile ospitiamo in accoglienza il gruppo adolescenti della parrocchia di Santa Lucia - Bergamo per un ritiro quaresimale, guidato dai loro animatori. >>> Sabato 6, la mattina. Visita guidata all’Abbazia per un gruppo di parrocchiani provenienti da Meduno - Pordenone che iniziano qui la visita al paese natale del Santo Papa Giovanni. >>> Nel tardo pomeriggio raggiungono la nostra Abazia , dopo aver camminato più di tre ore lungo i sentieri dell’anello del Canto, un gruppo di ragazzi della parrocchia di Comun Nuovo accompagnati dal seminarista Davide. Dopo una veglia di preghiera in Chiesa si spostano nel salone per la cena al sacco. Ripartono nella notte. >>> Giovedì 4 aprile, nel pomeriggio: visita guidata all’Abbazia per il gruppo Anteas, Università della Terza età della sezione di Romano. >>> Martedì 2 aprile, nel pomeriggio. Don Alberto Monaci accompagna degli sposi per un momento di ritiro in preparazione all’ormai imminente matrimonio. >>> Domenica 31 marzo: Giornata di ritiro per i bambini che si preparano a ricevere la Prima Comunione della parrocchia di Brembo di Dalmine e per i loro genitori accompagnati dal parroco don Diego. Giornata intensa tra meditazione, celebrazione della Santa Messa, preghiere. Ma grazie alla bella giornata di sole c è spazio anche per il pranzo nel prato e per i giochi nell’erba. >>> Nel primo pomeriggio, raggiungono Fontanella salendo a piedi da Mapello i cresimandi della parrocchia di Curno accompagnati dalle famiglie e dai padrini e le madrine. Come da tradizione, guidati dal curato don Alex sono partiti in più di duecento la mattina dalla loro parrocchia per un ritiro itinerante che ha nella celebrazione della Santa Messa in Abbazia il momento conclusivo. >>> A metà pomeriggio don Matteo, curato di Nembro, accompagna i bambini di quarta elementare lungo il sentiero che da Sotto il Monte porta fino a qui. La celebrazione della Messa animata dalle preghiere e dai loro canti conclude il pellegrinaggio nella terra del Santo Papa Giovanni. >>> La mattina di domenica: lungo il cammino della Statio Quaresimale verso il Santuario della Madonna del Castello di Ambivere, una settantina di fedeli delle Comunità di Sotto il Monte e Botta fanno tappa alla nostra Abbazia per un piccolo momento di riflessione e preghiera. >>> Da sabato 30 a domenica 31 ospitiamo in accoglienza la Comunità Capi del Gruppo Scout di Caravaggio per un fine settimana di formazione per la stesura del progetto educativo. >>> Nella sera di sabato, a cura del gruppo culturale 3C della scuola Cittadini di Ponte San Pietro rappresentazione teatrale in Abbazia dal titolo “Parla con loro”. Un appassionato racconto delle vite dei santi Caterina da Siena, Giovanni della Croce e Giuseppe Moscati morti di “fatica e di passione”. A dare loro voce l’attrice Laura Mola accompagnata dalle musiche del contrabbasso di Elena Manenti. >>> Lunedì 25, scuola di discernimento culturale per alcuni aderenti alla Fraternità Evangelii Gaudium sul tema “Pensare partendo dai dogmi”. >>> Domenica 24, giornata di ritiro per i cresimandi della parrocchia di Brembo accompagnati dai genitori e dal parroco don Diego. Nel pomeriggio, a conclusione, momento di preghiera in Chiesa dal tema “Se sarete quello che dovete essere.... metterete fuoco in tutto il mondo!”. >>> Nel pomeriggio una cinquantina di persone sono in visita guidata all’Abbazia con le guide di Promoisola. >>> Pomeriggio di ritiro per i catechisti dell’Unità pastorale di Calolziocorte, accompagnati dai loro parroci, di Calolzio, di Sala, di Foppenico - che incontrano il Rettore in due momenti: proposta sul tema “Crediamo perciò parliamo”, celebrazione eucaristica e sessione di restituzione di gruppo. >>> Da sabato 23 a domenica 24 fine settimana di ritiro quaresimale per il gruppo giovani della Comunità Pastorale di Gorgonzola accompagnati da don Andrea. >>> Giovedì 21, in Abbazia ospitiamo il Concerto di Primavera organizzato dalla Proloco di Sotto il Monte: due giovani ragazzi del Conservatorio di Bergamo eseguono in flauto e chitarra musiche di autori contemporanei italiani e spagnoli. >>> Sabato 16 pomeriggio di ritiro per una ventina di coppie di fidanzati delle vicine parrocchie di Botta, Sotto il Monte, Carvico e Villa d’Adda. A guidare le meditazioni suor Katia della Fraternità Evangelii Gaudium. Verso sera celebrazione della Santa Messa a conclusione. >>> Martedì 12, nel pomeriggio. Visita guidata all’Abbazia per una cinquantina di iscritti alla sezione di San Pellegrino di Anteas - università della terza età: fortemente interessati e attenti. >>> Da domenica 10 a sabato 16 settimana di Fraternità per un piccolo gruppo di giovani delle parrocchie di Sotto il Monte e Botta con il vicario don Leonardo. >>> Domenica 10 marzo: giornata di ritiro per genitori e bambini di seconda elementare della parrocchia di Brembo di Dalmine in preparazione al Sacramento della Riconciliazione. A guidare la giornata il parroco don Diego, i catechisti e alcuni volontari, per un centinaio di presenti. Nel pomeriggio la celebrazione della Santa Messa conclude la giornata. >>> Da sabato 9 a domenica 10, ospitiamo una trentina di ragazzi dei gruppi scout della zona Brimino - Milano nord per un’uscita in preparazione alla Quaresima. Nel pomeriggio di sabato prima di salire si fermano alla Messa prefestiva nel Santuario di Papa Giovanni, nella sera veglia in Abazia guidata dalle meditazioni del diacono Esler Miranda e animata da canti gospel. Per la notte nelle tende sono ospiti nell’uliveto della cantina Cavril e la mattina, prima di ripartire per Sotto il Monte via Monte Canto, sono di nuovo in Chiesa per la meditazione e la preghiera. >>> Venerdì 8, pomeriggio di ritiro per una decina di ragazzi dell’Associazione Mato Grosso in preparazione al tempo quaresimale, guidati da don Tommaso, vicerettore del nostro Seminario. Meditazione, riflessione, silenzio, confessione e celebrazione della Santa Messa a scandire il tempo. >>> Dalla serata di giovedi 7 al pomeriggio di sabato, ospitiamo in accoglienza un gruppo di ragazzi adolescenti e giovani dell’unità pastorale di Tradate - diocesi di Milano accompagnati dal vicario don Simone. Tre giorni per imparare a stare insieme, nella preghiera, nelle passeggiate, nelle riflessioni, nella condivisione di tempi e spazi. >>> Domenica 3 marzo, la mattina. Il Rettore incontra un gruppo di aderenti all’Associazione Cammino di Lecco: intrattiene in una meditazione su “imparare a camminare” attraverso la lentezza. >>> Da venerdì 1 al pomeriggio di sabato 2 marzo, giornate intense di riflessione per un gruppo di giovani della parrocchia di Caprino e dintorni accompagnati dal parroco don Davide. >>> Venerdì 1 marzo, la sera. In una Chiesa affollata don Massimo Maffioletti guida la Veglia di preghiera per la Pace in Terra Santa partendo da testi di personalità israeliane che si sono interrogate sul come e perché si è arrivati alla decisione di costruire il muro che lacera il Paese. >>> Sabato 2 marzo, nel pomeriggio. Il gruppo animatori del CRE dell’oratorio salesiano in Milano - stazione centrale, per due giorni ospiti al PIME di Sotto il Monte per la formazione, sale alla nostra Abazia per una riflessione sul “ trovare la gioia nella gioia di un altro”. Ad accompagnarli il referente don Giovanni. Leggere di più
cieli piatti, e no
Finalmente, da qualche giorno, i cieli si sono mossi. Nuvole e temporali. Prima, a lungo, un piattume lattiginoso, con la foschia propria del luglio che non c’è stato, in un calore che saliva fin qui e un po’ si sfaceva nell’impatto con i boschi. Ora finalmente un azzurro trasparente, solcato da cumuli bianchissimi nella luce del mattino, e da nembi neri pieni di pioggia a intrecciarsi da non molto lontano: a dare profondità alla calotta che approda agli Appennini, finalmente ricomparsi. Da questo terrazzo che è sant’Egidio vedi il trascorrere del giorno nella ricchezza della diversità. Di cieli piatti - seppure assicurano il bel tempo (!) ad anime sprovviste del bene della differenza - non se ne può più. E non solo atmosferici, quei cieli piatti: a volte così si pensa anche la fede, o si pensa di viverla, senza le scosse, i morsi appunto della vita. Senza le strettoie, senza quelle pezze di speranza che un azzurro luminoso promette in un cielo plumbeo. Se, banalizzando ma non tanto, per presentare un vescovo alla sua Chiesa si enfatizza che gli piace andare in bicicletta, o che ha una passione per la montagna; e se per validare un pretino nuovo ci si allieta perché lo si è visto il primo giorno di parrocchia in bermuda; se i cieli piatti sono fatti da quei siti che non vogliono essere disturbati - nel loro tran tran molto religioso e poco di fede - dalla tradizione cristiana ripulita dal Concilio: occorre chiedersi perché le chiese dimezzano i posti occupati nei banchi al cambio di un prete. Perché è più bravo nel celebrare quello che se n’è andato? Macché. Perché quello si immedesimava. C’era. E non secondo se stesso (magari un po’ sì, ma un poco). Si prendeva nel vangelo la vita della gente, la faceva attraversare il suo cuore, rileggeva e rimetteva piaceri e dolori nel vissuto della quotidianità. Non schivava, quello, i conflitti. Ma li poneva per sconfiggerli. Appunto, niente cieli piatti. Cieli mossi, per i cristiani di gusto. Poi dentro ci sta anche per qualcuno la morte di una madre. Ma la pezza d’azzurro dentro il fosco che sembra dal cielo calare sul fatto della vita, assicura sull’aldilà dei distacchi.