Il papa a L’Aquila per la perdonanza. Per perdonare all’Alighieri di aver messo all’inferno un santo come Celestino? Perché no! dopo il gran gesto di Benedetto, rinunciare è finalmente descrivibile come una virtù. Se … Se non ce la fai; se il tuo tempo non è solo quello scandito dall’orologio; se concepisci la vita come il dovere di non viverla solo per dovere. Si tratterà di mettere a punto alcune cose, per quanto riguarda i papi: decretare nel codice di diritto canonico che non sono papi emeriti, ma vescovi emeriti della diocesi di Roma, e dunque non vestono più di bianco; umilmente (umilmente?) possono rientrare nel corpo dei cardinali, e si riprendono il nome della famiglia che li ha generati. Insomma si è papi a tempo: il tempo dello Spirito. Per farci imparare, a tutti noi, che c’è un tempo per tutto, come elenca il Qoelet.

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L’altro giorno due preti ambrosiani mi chiedono – con un sorriso che va da su in giù – perché non il vescovo di Bergamo ma quello di Como fatto cardinale. Ambrosiani: con il loro vescovo che anche stavolta è fuori. Loro sono perplessi per sé, e lo si capisce: snobbati da un mancato riconoscimento manco gli appartenesse per mandato divino. Nel prossimo Conclave in assenza di Milano? Non si maneggia lo Spirito, verrebbe da dire, se già non si sapesse che sì, lo Spirito è chiamato ad accompagnare. Magari a scegliere, un po’ meno…

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Dio patria e famiglia? Tra i tanti slogan è tornato pure questo. Una bestemmia, se pronunciato da chi di Dio ne sa quanti certi zoticoni alla odifreddi, che risalgono da equazioni matematiche a un pensiero più grande della pur rispettabile intelligenza ateista. E si lasci stare la famiglia, se a difenderla nelle piazze dello scontento immotivato e immotivabile sono predicatori che se le fabbricano – appunto, più d’una – secondo propri cliché; e in quanto alla patria, quale, quella di Redipuglia, con i suoi morti mandati al macello da chi stava in stanze al sicuro da geloni ai piedi scalzi sulla neve? Quelli che oggi, magari meritevolmente, dimezzano i parlamentari, ma non si dimezzano ilo stipendio, pur facendosi paladini dei tartassati dalle bollette capestro?

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A proposito di piazze: a Ferrara assediano il Vescovo perché accorpa due parrocchie. Fedeli? Di che? Se gridano: il papa non crede alla Madonna? che poi uno dice che c’entra il papa!? C’entra la piazza, quella che voterà Dio patria e famiglia. La piazza di quei sedevacantisti che si riferiscono all’ex vescovo di Roma, Ratzinger, come il proprio papa. Fedeli di chi? preti in sparizione, seminari desertificati: ma con piazze così, che vogliamo sperare? Vacche magre non solo in economia, ma anche nella Chiesa del Signore. Che pure, l’ha promesso, non lascerà che le porte degli inferi possano prevalere. Io ci credo. Però: quando?

 

Rieccoci: lo si dice dopo una lunga assenza, soprattutto se sottolineata da impazienti lettori. Beh, avere lettori impazienti è già un risultato.  Ma niente mare o montagna o viaggi, e niente pigrizia, ma qualche postumo di un passaggio al pp Giovanni, che i bergamaschi ormai identificano nel complesso delle sette torri, più una Chiesa bella, che posta lì è inutile. Ma se vi interessa, su questo e sul fraticello con cui mi sono confrontato, io steso lui in piedi, dirò un’altra volta.