Sulla famiglia vogliamo stendere un pietoso velo? Cari cattolici che sosterrete alle prossime elezioni quelli che se ne riempiono la bocca, avendone due o tre, o nessuna ma amanti dichiarate con figli allargati? Voi cattolici, dico, che per ragioni elettorali vi sentite tanto cugini di movimenti para-cattolici, ma molto poco cristiani. Un’indagine della Fondazione Donat Cattin rivela che più della metà dei giovani intervistati non vede figli nel proprio futuro, e un 20 per cento non vuole nemmeno un rapporto stabile di coppia. Non è colpa di quei movimenti, ma di queste radici inaridite si dovrebbero occupare, nelle piazze delle loro anime.
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“Più bravi di Totò, che pure era riuscito a vendere la fontana di Trevi. Eppure, sotto altre forme, c’è chi ci promette cose impossibili e noi gli diamo fiducia. Si deve prendere atto, laicamente, che la credulità è un male necessario del suffragio universale: molte grossolane menzogne vengono incontro al nostro desiderio segreto di crederci”. E così, se qualcuno vi dice che per ottocentomila nuovi pensionati che otterremmo con l’abolizione della Fornero (non lei …) ce la caveremmo con un miliardo, non barrate “credo”. Andate a controllare, e vi accorgerete che qualcuno non sa fare di conti. Eppure pretende di governare il paese.
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Lo direste che al Meeting di Rimini ci siano persone che sfuggono al clima destrorso che da sempre distingue i giussanini? C’è una certa Chiara che a differenza di quanto fatto finora, dice che voterà centrosinistra. Perché gli fanno meno senso, non perché siano perfetti. E infatti, lavora a Milano, e lì si stupiscono che una cattolica come lei si trovi bene con gli stranieri. No, “Cristo se la faceva con pescatori e puttane. Non il loro stile, mi pare”. Non lo stile della destra di BerMeSal; per non dire di quel Lupi che si è inscatolato nell’anticomunismo ambrosiano d’antan.
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È di ieri la notizia che il ministro degli Esteri ucraino, ha annunciato la decisione di convocare il nunzio apostolico in Ucraina, per esprimere il «disappunto» dopo le parole di Papa Francesco sulla morte di Daria Dugina. Costei, la figlia dell’ideologo di Putin, lei stessa dichiaratamente schierata con il padre biologico e con il padre della patria a favore della guerra, ha avuto queste parole del Papa:”Penso a quella povera ragazza uccisa da una bomba sotto la sua auto a Mosca. Gli innocenti stanno pagando per questa guerra”. Parole che avrebbero spezzato il cuore del Paese, a detta dell’ucraino. E dire che a me sembrava che il Papa fosse fin troppo schierato con il suo paese. Ricordate come lo stesso Zelensky si era lamentato per la decisione di far camminare insieme le due donne, una russa e una ucraina, nella via crucis del venerdì santo? la pace non alberga in quell’attore che si crede su un palcoscenico nel ruolo dell’eroe. E dunque occorre decidersi a ricordargli che la misericordia può da sola salvare il suo popolo.