Che volete che scriva che non sia già stato detto in queste settimane? Che la guerra è brutta, e provare a pensare diverso? che troppi putinieri abitano tra noi, soprattutto in quella sinistra autoritaria – con nostalgie sovietiche – che usano ora il “né né”: l’abbiamo già vissuta, e mi ricorda chi non sta né con la resistenza né con il fascismo, né con gli ebrei né con Hitler, né con lo Stato né con le brigate rosse; né con la Nato né con Putin, ma non dichiarano di stare con l’Ucraina. Stai nel mezzo perché credi che nel mezzo ci sia la saggezza, ma non è una buona idea. E non è carità. Volete che scriva delle imprecazioni (non toccano i santi, neh?) che non riesco a trattenere quando m’imbatto in un qualche talk show, e vedo lo stesso vippame elevato ad opinionista: chiacchierano oggi del conflitto in atto, come ieri li vedevi lì a dissertare di pandemia? Uso dissertare in toni ironici, non sia mai che qualcuno creda che io creda alla loro intelligenza: manovrati da conduttori che son lì a guadagnarsi il pane e un abbondante companatico rinunciando alla più elementare dignità, lì ad aizzare come in quelle sanguinose gare dove il mio gallo deve ammazzare il tuo se voglio vincere la scommessa. Infelici, gli uni e gli altri, perché mancano di felicità; e qui si dice di quella filosofica, non di quella di pancia: di questa ne hanno, purtroppo. E dunque di che scrivere? Delle buone ragioni degli uni e delle discutibili degli altri? Discutibili nel significato proprio del termine: ciò che può essere oggetto di discussione, che si riveli o no poi convincente. Ma discutere! – nessuno ad esempio ad oggi mi ha illuminato su quella denazificazione che lo zar ha assunto come ragione della sua invasione: denazificare? la classe dirigente ucraina? il popolo? perché? Non è un’accusa che può lasciarci queti: e allora di questo si discuta. E invece nessuno che affronti la cosa, o almeno io non ho ascoltato o letto nulla. Che cosa ancora dovrei scrivere? Del papa che non è ascoltato da nessuno, come giustamente lamentano i cattolici, ma non solo? Neppure ascoltato da quel patriarca ortodosso, che da russo si potrebbe un po’ capire; ma per essere cristiano proprio no, quando giustifica quel che avviene; e lo fa certo per quelle complicità che passano attraverso i privilegi ottenuti e concessi. (Ricordo una piacevolissima mattinata con il vescovo Giulio … 19 marzo 2022 VEDI LA CONTINUAZIONE…)