Aspettative esagerate su quello che la vita potrebbe offrire. Di questo soffriamo. E nessuno che si nasconda. Persino la grazia nascosta nella disgrazia del covid la stiamo buttando. L’accorgersi di quello che manca, e non per soddisfare il momento, ma per quel che nutre il tutto. Il vuoto lasciato da Dio? Nel mondo occidentale – lo si è scritto da chi ne sa più di noi –  da noi oramai, Dio è quasi definitivamente assente. Fortunatamente ci sono alcuni atei aggressivi che, non riconoscendolo, Dio lo nominano continuamente. Se no sparirebbe la parola stessa. Per gli altri, quasi tutti, Dio è lontano da ogni riflessione sulla vita, da ogni progetto quotidiano, da ogni discorso. Dio è un fastidio. Ed è un fastidio il mistero. Persino nelle omelie, tranne poche eccezioni, i preti eludono il mistero, ci dicono che dobbiamo essere onesti e buoni. E fanno: tanto, ma sono servizi sociali, che di spirituale hanno purtroppo solo la patina esterna. Non penetrano, non scombussolano, altro che spada e fuoco portati da quel Gesù che dicono di annunciare. E si vive di paura. Del virus? Macché. Quella si argina facendo sedere in chiesa le persone a distanza kilometrica, anche se vengono da una convivenza casalinga. Paura del giudizio di quegli uomini che la Chiesa – fosse un solo caseggiato ben definito – la brucerebbero danzandovi attorno. Anzi, lo stanno già facendo, di danzare attorno al fuoco che avvolge di inconsistenza la predicazione evangelica, già ora. Paura dunque dei processi mediatici. Paura, da un decennio in qua di quello paventato per la pedofilia di alcuni suoi membri. Potete accettare una volta per tutte un linguaggio politicamente scorretto, a tappare la bocca di chi è facile ad accusare non mettendosi in gioco: lo sanno anche i sassi che anche solo un episodio è intollerabile, è un delitto da pietra al collo e l’Adda di sotto. Ma lasciarsi condizionare da una storia che purtroppo non aveva occhi per correggere; e fingere di non sapere che il crimine è diffuso in tutti i ceti umani (e qui i lai altisonanti; ma voi vi siete proposti come educatori, voi state su un piedistallo di fiducia! Tutto vero, se non fosse che anche padri e madri e nonni e zii (e conduttori di palestre) sono allo stessa valenza chiamati a formare… eppure anch’essi, e in percentuali ancora più alte, hanno violentato. E dunque proclamato sui tetti una volta per tutte che è brutto che nella chiesa ci sia stata ‘sta robaccia, spostiamoci in avanti: attenti ma non fermati da inchieste, che hanno solo, oggi, il senso di una vendetta postuma se non di una raccolta fondi. È politicamente scorretto? è sostanzialmente vero per gran parte di quel che si è visto avvenire negli Usa, e poi in Irlanda e ora in Francia e in Germania: fermare questa carovana io credo sia un dovere. Non condividete? Pazienza. Per me è ora di dire basta per tornare a dire sui tetti (tetti di catacombe  ancora e per lungo tempo) che Dio c’è, e vede e provvede perché le nefandezze siano asciugate dall’amore.