Non è un buon verbo per i banchi scolastici, e neppure per quelli di chiesa. A meno che sia un modo per lasciarsi entrare nel mistero di Dio che si compone di quotidianità e di desiderio di evasione. Ma dato quel che ci propina la cucina della storia in cui siamo precipitati, distrarsi è una necessità: se non si vuol vivere nel volo di pipistrelli impazziti. Nelle belle tavole dei cristiani, tra una cucchiaiata e l’altra, precipitano domande su questa chiesa: che succede? È sempre successo qualcosa di disordinato, si sa, e chi non sa è perché fa lo scandalizzato di turno; ma ora, con la velocità delle notizie che si comunicano quasi prima che i fatti avvengano, pare che davvero si sia nella tempesta che può rovesciare la barca, seppure contenga il Cristo. Che però dorme: sensazione che attinge non dal sonno raccontato dal Vangelo, ma dalla pretesa che Lui venga finalmente a mettere a posto questo vento che scombussola certezze. (e se non state pensandolo, cominciate a farlo: perché il vento che turba la navigazione è quello di Francesco papa: così pensano tanti cielopiattisti ecclesiastici, e ce ne sarebbe a sufficienza per capire che se non scendono, quelli, la barca la fanno rovesciare di sicuro – della serie chi ha paura di uno scisma? pur nella sofferenza, non sono forse stati benefici,  lungo la storia millenaria della Chiesa, e proprio a far sorgere domande e verità nuove?). E dunque: si è cominciato nel 2015 con uno scozzese e poi nel 2018 con un americano, e buon ultimo (si spera) e infine con il cardinale sardo defenestrato: costretti  tutti e tre a rinunciare ai diritti e alle prerogative del cardinalato. Non proprio come quello che è capitato quasi cento anni fa a quel Louis Billot che entrato da cardinale nello stanze di papa Ratti ne uscì senza lo zucchetto purpureo e senza anello: Pio XI non poteva sopportare un porporato che continuava a sostenere l’Action Française — un movimento protofascista e antisemita condannato dal pontefice. Ora, se Francesco si voltasse a destra, quanti  prelati troverebbe immischiati in leader e partiti e movimenti che del fatto cristiano si ci sono imbellettati per scopi tutt’altro che evangelici? (Bartolomeo Sorge, a lungo direttore di «Civiltà Cattolica», che, in una intervista a «Repubblica», richiama i valori della Costituzione laica del 1948 e dichiara che il populismo «distrugge la democrazia rappresentativa», mentre il sovranismo «apre al nazionalismo, al razzismo e all’egoismo», definendo l’appoggio della Chiesa al centrodestra «uno dei tanti peccati ecclesiastici di cui la Chiesa deve chiedere perdono a Dio». lo stesso Sorge che ricordava che Mussolini era definito da Pio XI un personaggio da farsa al quale “non si poteva credere” – e questo per quelli che distorcendo una affermazione, continuano a mettere in bocca a quel papa che “M. era l’uomo della Provvidenza”). Sì, distraiamoci un po’ vagando. Ad esempio: è un vescovo americano che avverte: “qualsiasi sforzo a sostegno dell’esclusione categorica dei leader politici cattolici dall’Eucaristia, spingerà i vescovi della nostra nazione nel cuore della lotta partigiana tossica che ha distorto la nostra stessa cultura politica”. La stessa tossicità che dal giorno della discesa in campo di un certo signore si è innestata nel dna di molti cattolici. A discapito del rispetto per la Madre del Signore, sventolata su piazze che del fatto di fede non lambiscono che la superstizione. Perciò, ci rasserena che un cardinale tedesco dica che occorra fare il punto. Rasserena noi, anche se subito i naviganti piantati sui bordi l’hanno manipolato a loro uso e consumo nel ridire che il fumo di Satana è come incenso nelle stanze di Santa Marta. Occorre distrarsi su queste marginalità (?): non possiamo lasciarci trascinare nel gorgo di chi vuole sconfitta una Chiesa che sta riprendendo sé nel vangelo di Gesù, lontano da guru vecchi e nuovi che di Gesù ancora oggi ne farebbero un crocifisso. Non lasciandosi sviare dal vivere la speranza, nonostante. La luna grande che a volte lambisce le case, che si stende per farsi toccare, è frutto della stessa elisse che la allontana dalla terra. Sono tempi di luna lontana? Ma non potrà non tornare vicina la luna del Vangelo alla Chiesa.