7. un passo indietro /

acquarelli estivi Un prete di città don Bernardo non lo era mai stato, lui che veniva dalla cima delle valli. Eppure era stato mandato lì, alla soglia dei cinquant’anni, in una vicinia di una vasta parrocchia, a recitare gli ultimi anni della sua vita. Fino agli ottantotto che ora si misura. Gambe più lente, ma cervello sempre in azione: entri in casa sua e trovi pile di libri in corridoio, in soggiorno e persino in bagno. Oltre che, naturalmente, nel suo studio. Un prete di città divoratori di libri: per nutrirsene più delle minestrine che si prepara di ritorno dalle uscite per ministero. Una vita che, da solitario, non ha mai sofferto di solitudine. Occhi azzurri e ridenti, nei ritrovi di preti è la sua saggezza che riempie il daffare dispersivo altrui. Non che lo si cerchi molto: ma lo…

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6. Vino rosso, vino bianco /

acquarelli estivi Abita nella vasta parrocchia che ha ereditato dal vescovo ormai defunto. Ereditata come la dote per un figlio; tanto era per lui quel suo vescovo: un figlio; e si sa che ai figli si dà indipendentemente dai loro meriti. E infatti don Aurelio non è di quei parroci che si impongono per la forte personalità, costruttori di cemento e di piani pastorali; ma uno che si affida all’intuito, e la cui virtù principale di apostolato è la provvisorietà che si nutre della occasionalità. Sul pezzo, come dicono, forse non linguisticamente corretto, i suoi colleghi giornalisti; e dunque sul punto dell’oggi, e non di futuribili che finiscono per trascurare le domande quotidiane. Legge molto, e ascolta tanto, lui che si dedica alle erbe officinali, nella grande terrazza che prospetta sul…

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5. Voce del verbo percepire /

acquarelli estivi Si sa, quando meno sei accalappiato dalle cose da fare, tanto meglio i pensieri vengono a galla. E se poi ti cerchi anche un luogo che favorisce… Sulle rive dell’Adda, sotto quel salice imponente che struscia i suoi rami sull’acqua, don Santino il posto l’ha trovato. E alcuni tardi pomeriggi se li è presi, in quest’estate torrida che tutti descrivono con il verbo “percepire”. La percezione della realtà che non è la realtà: “sentono” tutti, uomini e donne, più caldo di quanto faccia. Così di dice, e si scrive. Con quale fondamento scientifico, don Santino non se lo spiega: se il termometro è a trentacinque, perché dovremmo soffrire a quaranta? Ma neanche tanto ci mette la testa. Che dicano e scrivano, al primo grosso temporale d’agosto si sarebbe tutto dissolto! Quello…

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4. Quando pensare è difficile, si smette di pensare? /

acquarelli estivi Che il parroco succedutogli snellisse cose secondo se stesso; e portasse segni nuovi, e chiamate anche più risonanti, non gli è dispiaciuto: è saggio a sufficienza (anche se non lo direbbe mai di se stesso) per riconoscere che ogni uomo, anche il migliore, non sfugge a un certo irrigidimento sui propri schemi. Anzi, don Sandro è contento per il rinnovato brio che si era un po’ spento nei suoi ultimi anni di servizio diretto. Quando è stato colpito da un infarto, ha anticipato le sue dimissioni da parroco. Troppo serio per poter condizionare una comunità alle paure che quella botta gli ha portato, paure sconosciute prima, ma ormai annidate: normale reazione psicologica, gli hanno detto i medici. Ma lui non ci sta. Non che sia un prete poco coraggioso; anzi, ha superato se…

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