Se alle quattro del pomeriggio di questo strano mese di marzo vi siete trovati a correre nel cielo di Lombardia, che sprofonda sull’asfalto con il terso vigore preso a prestito da oltralpe; e ancora da lontano avete ammirato nella stessa vicinanza e Città alta e
Se coniugate il corruccio del cielo alpino con la trasparenza luminosa dei cieli continentali, potete farvi un’idea del già e non ancora che perseguita le nostre povere vite. Ma già potrete annusare, nel vento dell’Atlantico o nel soffio degli abeti, la varietà dell’infinito a cui siamo chiamati per