Pentecoste, nuova Babele
Per capire
a vedere: per quanto alta la torre, la meta del cielo degli uomini chiede a Dio di scendere dal suo cielo per vedere. Un Dio non arrabbiato, che si piega sull’opera dell’uomo non per castigare: nulla del testo lo dice. E tuttavia interrompe. Ciò che vede non gli piace: l’abitare dell’uomo, che esclude ogni fraternità nella uniformità di un costruire fine a se stesso, non lo muove a gelosia, come avrebbero interpretato uomini rancorosi verso la divinità, uomini occupati a rubare il fuoco agli dei. Lo muove a compassione. E confonde: per costringere gli uomini a pensare quel modo di essere uomini. Li disperde: perché continuino, nella ricchezza multiforme delle diversità, l’opera della creazione, così ritrovando se stessi nella unicità con cui sono da Dio pensati. Per capire
Da una domanda nasce
Nel cinquantesimo giorno dopo