Cose tante in questo volger dell’anno. Tra luci nevrotiche, ma non solo per vero, la morte di un ex-papa: della cui grandezza ho scritto al tempo della sua rinuncia. Per cui, avverto, quel che seguirà non vorrà diminuire, ma semmai più sottolineare lo specifico che è stata la sua presenza nella Chiesa. Se fate notare a qualcuno il bellissimo tempo uggioso, in cui nebbia e pioviggine hanno segnato alcune poche giornate, vi vedrete guardati male: gli amanti del sole anche se pallido, loro lo preferiscono comunque; a scapito di quel gelo che ristorerebbe terreni e corpi, e che manca a quest’inverno caldo oltre ogni misura di benessere. Anche se – il rovescio della medaglia – ci si sta augurando che continui a beneficio delle bollette del gas: per ricordare che di ogni cosa le scuole di pensiero sono sempre almeno due, se non quattro. Tante cose: per esempio scoprire che Benedetto ha avuto una sua corrispondenza con quell’odi-freddi cui io debbo una antipatia viscerale, da quando l’ho scoperto ateo professo di basso bordo, oltre che anticlericale da quando ha visto difficoltosa la strada a diventar papa e si è dimesso da chierichetto. (Ricompongo suoi irridenti appunti: ma solo per rammentare a quelli che rinfacciavano a Bergoglio la sua corrispondenza con Scalfari, che le intese con i “nemici” non sono accettabili per qualcuno e non per altri: e almeno queste son fatte da eminenti ecclesiastici. A differenza, ma lo devo scrivere?, di altri ecclesiastici che le loro intese le hanno con chi commercia sugli scandali!). Cose tante: anche di segretari beneficiati dell’episcopato (manco fosse una medaglia e non la successione apostolica!) e poi mostrano chiaramente di non esserne all’altezza, nonostante si vestano ancora oggi con pizzi vari. Chi? l’uno che a funerali non avvenuti del suo ex-capo lancia una coltellata a papa Francesco per la risoluzione che finalmente richiama all’unità della lex orandi che segna la lex credendi: che altro può fare un papa che si accorge di chiare deviazioni, se non richiamare che si crede come si prega? E lo dice in linguaggio ecclesialese, ma sarebbe più chiaro anche per il tedesco se avesse scritto: non è questione di latino sì o di latino no, il fatto è che voi non accettate il Concilio e dunque il sentire della Chiesa di Cristo. L’uno oggi a richiamare quell’altro: che invece se l’è presa con Benedetto il giorno delle sue dimissioni: dicendo che il suo Woytila non sarebbe mai sceso dalla croce: con quale finezza, l’uno e l’altro, ti chiedi; non hanno imparato dalla vicinanza a due Grandi? E sono vescovi, anzi arcivescovo uno e cardinale l’altro: e poi non sbotti in un ma che Chiesa è? E tuttavia starci dentro perché la si ama nelle sue pochezze, sapendo comunque la ricchezza che ti dà: in libertà – molto più di quella che il mondo pensa; e in verità – sull’essenziale che tocca alla vita. Farsi domande inutili è fondamentale: ad esempio sulle teorie dei quanti e sull’esistenza di Dio. Ma anche sulle proprie capacità di sopportazione del difficile che gli altri si inventano? perché no? Basta solo alla fine avvertirne il limite e saperci sorridere sopra.  5 gennaio 2023

E per non farci mancare nulla: pubblicità televisiva, le foto accostate della suora canterina, prima e dopo, con la scritta: mi sono potuta truccare. Il mio gusto estetico dice: molto meglio prima, e non è deformazione professionale.