diatribe?

Senza alcuna presunzione di mettermi alla pari delle riflessioni dello psicanalista Recalcati, sia subito chiaro. Ma il titolo, che più che biblico è catastrofico, con cui ha scritto l’altro ieri su un quotidiano non può lasciare alla finestra, come se i contenziosi appartenessero solo a chi ha ospitalità sui grandi giornali. Dello psicanalista ho grande stima. Più volte anche qui a Fontanella ci ha introdotto a un mondo di pensieri accattivante. Girando lui attorno al “desiderio” e fondando lì quasi il totale dell’esistenza: anzi della eccedenza e della follia del desiderio. Che è vero, finché non si scontra con il limite. Quello appunto di una vicenda come quella di Bose, e come tante altre nella storia della Chiesa. Ricordo ai miei generosi lettori i due daQui che ho dedicato, il primo…

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fare corpo

Dunque, ristoranti vuoti chiese vuote, come titolava un giornale. Che detta così ci sta anche bene: gli uni e le altre son per il nutrimento, senza cui non si vive in nessuna parte del mondo. È vero, si mangia anche a casa, ma è come il cinema alla tv e non nelle sale, ora chiuse: tutt’altra cosa. E non saprei dire perfettamente cosa; ma è cosa, se ci pensate un po’. Perché si tratta di corpi, di un corpo che il cibo mostra condiviso, lo si prenda in una trattoria o in una chiesa. Dunque di una umanità che svolge se stessa, che non si apparta, ma riconosce una appartenenza. Che non sia egocentrica, come i populismi vorrebbero fosse: noi per noi come conseguenza dell’io per me. È notizia che rischi quarant’anni di galera quel ceffo – un regista hollywoodiano ne potrebbe ben usare la faccia…

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dopo

Dunque il covid non ci ha cambiato, non ha cambiato la Chiesa – che si trova nella tentazione di ri-calcinarsi dentro “quel che eravamo” – né nel mondo. Le sceneggiate dell’Europa che ha impiegato settimane per accordarsi sull’indispensabile della propria sopravvivenza politica, nella svolta richiesta dalla pandemia, ha fatto venire a galla, tra gli altri paesi del nord,  l’Olanda, e non per il suo lato bello. Con un’alterigia tutta calvinista, a condannare i cattolici come inconvertibilmente lassi (e magari è un po’ vero); però sostenendo ‘sta cosa da attaccati ai propri tulipani, e alle multinazionali cui danno ospitalità fiscale a spese degli altri paesi del continente: frugali loro? sulla pelle degli altri! Non ci ha cambiato il covid, ma può diventare l’occasione di cambiare.…

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