Il parroco di Sotto il Monte ha più volte invitato papa Francesco a venire nella terra di papa Giovanni, così dicono i giornali. Il papa gli ha risposto con molto di più: ha deciso la canonizzazione del nostro Conterraneo. Non può bastare? Io credo proprio di sì. Francesco papa che deve venire a fare? E’ chiaro che piace a tutti invitare in casa propria chi si stima e si ama. Ma oggi Francesco, il vescovo che presiede nella carità a tutte le chiese sparse nel mondo, sente il suo impegno rivolto ad altre terre, le periferie di cui ha parlato sin dai primi giorni. Lì è chiamato a costruire ponti, ad essere pontefice. Non che noi non si sia una periferia della fede: troppa indifferenza, e troppa presunzione di salvarsi senza merito allignano anche qui da noi. Ma le Lampedusa del nostro pianeta meritano di più una sua presenza, perché lì può raccontare con gesti nuovi che cosa può essere la Chiesa di Gesù. Francesco ha settantasette anni; per quanto di forte etnia piemontese, ci pensano le irruenze dei pellegrini (e i bergamaschi pure) a debilitarlo con abbracci a volte maleducati; sa di avere un tempo breve per quanto possa essere lungo (e noi glielo auguriamo il più lungo e sano possibile). Ma come ogni giorno si può vedere, sente di avere molto da fare per purificare questa nostra Chiesa a partire dalla stessa sua casa attuale. Lasciamolo stare. Quel che avrebbe potuto dirci, ce lo ha già detto nell’udienza concessa in San Pietro: “Custodite lo spirito di Giovanni XXIII, approfondite lo studio della sua vita e dei suoi scritti, ma soprattutto, imitate la sua santità. Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo: non abbiate paura dei rischi. Docilità di spirito e amore verso la Chiesa: il Signore farà il resto. Dal Cielo Egli continui ad accompagnare con amore la vostra Chiesa, che ha tanto amato in vita, ed ottenga per lei dal Signore il dono di numerosi e santi sacerdoti, di vocazioni alla vita religiosa e missionaria, come anche alla vita familiare e all’impegno laicale nella Chiesa e nel mondo. Grazie della vostra visita! Di cuore vi benedico”. Più di così! Siamo generosi: se vuole incontrare altrove che da Roma, lasciamolo libero. Il mondo è grande, e pieno di periferie molto meno visitate dalla grazia. La nostra grazia è di stare con il papa del Concilio – additato, nelle sue origini bergamasche, come un esempio di uomo – : che cosa possiamo pretendere di più?