Ovvero, quando due sostantivi si illuminano a vicenda nelle vicende che attraversiamo. Alla chiesa di Bergamo il vescovo Francesco ha consegnato il motto fraternità perché ci si lavorasse, quest’anno: un programma pastorale appunto. Che qualcuno non ha saputo trasformare in virtù, non declinando quella parola in una delle altre che la compongono, ma prendendola come fosse essa stessa già una virtù. Eppure sono parroci per altro intelligenti – per altro – quelli che non hanno saputo distinguere tra fraternità come un metodo di vita cristiana, e le virtù che possono aiutare il farsi della fraternità. Così, nel consenso che un governo deve chiedere al Parlamento si parla difiducia: che è passaggio istituzionale, concordanza di intenti di alcune parti politiche a un programma. Ben diversamente da quella fiducia che si chiede al paese: fiducia che diventa pazienza, accettazione forse di passaggi difficili, certo supporto ai deputati che hanno pattuito con un esecutivo perché lavori per il bene comune. Anche nel patto civile dunque viene chiesta la virtù della fiducia, che è pure una delle componenti senza cui il progetto di comunità cristiane costruite sulla fraternità non si compone. E la fiducia è quel legame nel quale i cittadini non possono non riconoscersi: fermo restando il diritto a difendere le proprie diversità, inoltrandosi così nel difficile di comporre unità senza ridursi a uniformità. Certo, e lo si dice per la politica, non servono troppe promesse: deludono per la loro immediata impraticabilità, e spiazzerebbero quanti danno fiducia; e per le comunità cristiane non basta enucleare in catechesi il progetto fraternità, se non ci si chiama al rispetto delle storie dentro cui si sono fatte le comunità stesse. La fiducia è una costruzione faticosa, un arrembaggio dei singoli all’egoismo, non la si inventa, la si guadagna: per questo occorre prudenza nel dire che la fraternità i cristiani già sanno cos’è; e che la fiducia basta darla. Ma: fraternamente fiduciosi, nella Provvidenza, i cristiani, per non esaurirsi nel calcolare persino la carità; fiduciosamente fraterni, i cittadini di una nazione, per non sprecare il futuro.