Superfetazione

Finalmente ho trovato la parola giusta. Quella che gironzola come un moscone fastidioso dentro la testa, ma che non imbocca mai il buco d’uscita. Quella che cerchi per ore, a volte per giorni. O per anni, per finalmente dare corpo a ciò che senti. Sai di averla immagazzinata nel tuo scomposto vagare per righe e pagine e volumi, ma non sai più dove, in quale cartella del tuo computer mentale. E poi eccola lì, anzi qui. Spuntare improvvisamente. Per renderti conto che è proprio lei quella che cercavi – una ossessione che l’ha fatta diventare persona tanto che appunto ora la stai indicando con un lei; e si va su Treccani per rinfrescarla. E così ri-sai: indica un fenomeno piuttosto raro, di ovuli fecondati che si sovrappongono, e che ai cinesi non andrebbero bene perché vogliono un figlio…

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In albis

Si sa che i vescovi americani non sono i più frequentabili. Avendo a che fare, dicono loro, con innumerevoli movimenti destrorsi, con predicatori dalle raccolte vistose di offerte, debbono per forza spostarsi a destra. A destra dell’uomo, dove non sta propriamente il Cristo, che dei poveri ha fatto il centro del suo invito. E delle povertà è venuto come rimedio: fragilità umane da accompagnare, non da condannare. E così si radunano per decidere se il loro Presidente può o non può fare la comunione, dato che non si oppone alla legge dell’aborto. Si sa che i fanatici di ogni epoca non aggiungono, sostituiscono. E la laicità – che è un attributo di Dio che nulla espelle ma tutti accomuna – non è coinquilina di quei vescovi, che si mettono al di sopra della coscienza, pur avendo studiato (ma…

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