presepe

La messa della notte di Natale a Bagdad non si celebrerà, per motivi di sicurezza. E dato il contorno del fanatismo guerrafondaio, dolorosamente necessario. Per gli stessi motivi, prima non si voleva permettere ai cristiani di Gaza di recarsi a Betlemme o a Gerusalemme, poi, sì, con un permesso rilasciato dalle autorità israeliane. Da noi, in questa patria italica, c’è un sindaco che impone il presepio in ogni edificio comunale; e che sia grande. Il che, ha fatto scrivere a un notista satirico: “cassato l’iniziale obbligo di escludere dai presepi comunali tutti gli extracomunitari coinvolti, siccome sarebbe rimasto solo l’asino, poteva sembrare satira politica”. Eh, sì, perché il suprematismo bianco sta perdendo colpi nei fatti: camerieri, spazzini, muratori, medici, ma fidanzati e…

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solitudine

Montagne innevate, e il Brembo tornato ad essere quel torrente glabro dopo le tante piogge: così percorrendo la circonvallazione, e lasciando che sia l’auto a guidarti. E pensieri che si intessono, intrecciandosi, tra ciò che di alto ci è dato e quanto di terreno ci umilia. Predicazioni di secoli gettate al vento fragoroso eppure inconsistente degli anni che viviamo? A sopraffare quello dello Spirito, vento che soffia tenace nelle vite dei credenti? Impossibile secondo la teologia; e invece è qui, nella indifferenza dell’alto – neve sulle montagne che non richiamano: è mai possibile? – e nell’abitudine al mediocre del basso, che come torrente neppure scorre, ma fluisce a poco a poco senza fremiti. Un Vangelo negato dalla quotidianità sterile di chi vive senza proiezioni universali. Sì,…

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