patina

Ne ho accennato nell’ultimo scritto, dolendomi per il monumento grandioso di Mosca, ricostruito, e privo dunque di quell’eternità terrena che sa imprimere il tempo. Ci ritorno per la notizia sulla Pietà di Michelangelo (la Pietà maledetta, che sta nel duomo di Firenze, quella che Michelangelo tentò di distruggere): anch’essa ha accumulato patine. E intervenire non è facile: prima di entrare in azione, i restauratori dovranno sapere quel che vogliono ottenere: una copia di quel che è uscito dalle mani dello scultore, o un’opera su cui gli stessi sguardi ammirati o dolenti hanno riplasmato nei secoli? Insomma, se non vuoi distruggere qualcosa che vale per come ti è consegnato, non ne devi distruggere la storia. Se non vuoi distruggere il mondo non puoi dire che l’Amazzonia non è patrimonio…

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il vero

Non vi sembri ridondante  l’aggettivo che uso per il viaggio di qualche anno fa in Russia: indimenticabile. Una compagnia azzeccata – dato che per un viaggio ti occorrono compagni capaci dello stesso sguardo, che è poi di quell’uguaglianza dissimile che fa ricchezza. Una terra piena di storia e di arte, e piena di contraddizioni. Un popolo ateo – per definizione ereditata dal soviet che ha preceduto la Russia di oggi: capi del kgb che vedi accendere candeline nella penombra di chiese intrise di canti e di inchini, di donne velate e monaci tronfi. E chiese ricostruite dopo una rivoluzione che le aveva o distrutte nelle città o ridotte a magazzini dei kolchoz. E la cattedrale del Cristo Salvatore, segno di una storia incredibile? Costruita alla fine dell’ottocento; incendiata negli anni…

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