rettitudine

Ricordo, tanti anni fa ormai, di non essermi fermato più di tanto davanti alla Gioconda. E non solo per quell’ammasso di persone che “si devono” fermare – e ancora non c’erano i selfie, mi immagino adesso! (A parte che alla Gioconda preferisco di molto i ritratti del bergamasco Moroni, di una intensità esistenziale imparagonabile: ma non è voce di critico autorevole la mia. È per l’istinto che mi conduce a scegliere e non ad essere scelto da mode. E non per snobismo da intellettuali: semplicemente – per grazia? per fortuna? – in tempo di influencer sta a dire che non tutti e non da ora debbono essere afflitti dal fare e/o pensare come ti vorrebbero altri). Naturalmente potrei scandalizzare i fans che riducono, loro, il grande Leonardo a quel ritratto e non all’opera complessiva che lo ha…

Leggere di più


vigilia

È bastato che un testo di Benedetto, già papa, rinfocolasse in una parte del popolo cattolico le divergenze sotterranee tra l’uomo Ratzinger e l’uomo Bergoglio: divergenze che datano dalle gloriose dimissioni di quel papa tedesco. Come se la Chiesa fosse un campo calcistico, dove due squadre si affrontano non tanto per vincere, ma per umiliare l’altro. Per grazia di Dio, nella Chiesa è come nel calcio: non tutti vivono della acrimonia più o meno banditesca dei tifosi. Non tutti si schierano sulle qualità diverse che pure fanno dell’umanità dei due – e quindi del pensiero, e quindi della sensibilità – una ricchezza  per questi anni per altro un poco foschi. Foschi anche per l’argomento che ha fatto venire a galla i due opposti estremismi: dopo una convocazione di tutti i capi-vescovi del…

Leggere di più