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Dunque si può usare Gesù per vendere qualsiasi cosa. Lo stabilisce la Corte suprema d’Europa. Dicendo che quel Gesù – un giovanotto anni sessanta, un po’ sdilinquito, naturalmente biondo ma anche di rose tatuato, mani nelle tasche di un pantalone azzurrino, sguardo languido rivolto al cielo: insomma uno di quei santini che aborrisco, e così lontano dall’uomo della Sindone, quanto il cielo sovrasta la terra!; dunque affermando che quel Gesù non offende nessuno. Che può essere vero: ci sono bestemmie peggiori. E contemporaneamente falso: perché sicuramente offende almeno il buon gusto; e il rispetto verso chi non vorrebbe contaminato da manifesti stradali quel sentire che è intimo ad alcuni uomini. Come e non meno di una relazione amorosa. E soprattutto, e ancora una volta, per vendere,…

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Dialetto

Se non fosse che bisogna pure tenersi un poco in contatto con il mondo, scollegherei il tv di casa mia. E non solo perché il canone che paghi è dato solo per il riciclaggio continuo di cose viste e riviste almeno cinque volte (parlo dei telefilm gialli che sono l’unico mio divertissement); e non solo perché i telegiornali hanno la fattura di pastoni, dove la cosiddetta par condicio li infila l’uno sull’altro – i politici, intendo – senza alcun discernimento. Così provocando quegli accumulati popoli dell’ignoranza che siamo diventati, pur nei diversi dialetti, che – ora disimparati – ci potrebbero salvare. Quel che sta avvenendo in questi primi giorni dell’anno, mi ricorda quel proverbio che avverte di stare attenti al piede di partenza: Arda come i va i dé dal du al dùdes de Zenér: anno…

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