natale, il dopo

Parlarne il giorno dopo non è come dirlo il giorno prima, che natale non è natale così come è stato avvicinato, anche quest’anno, da milioni di battezzati. La spruzzatina della messa di mezzanotte – dopo ultimi acquisti a rivestire se stessi e a lasciar nudo il bambino – non può giustificare l’assenza della domanda che il natale o pone o non è: chi è? che vuole? che pretende, questo piccolo che vien posto in una mangiatoia? Ad orecchie non cristianamente educate, il verbo pretendere risulta dissonante rispetto al buonismo fatto di egoismi che questo giorno sembra reclamare. Eppure è il verbo che risale da ciascuno, quando avviene una chiara dissociazione tra ciò che si vive e quello che verrebbe chiesto di vivere secondo il vangelo. E così il natale è venuto, ed è passato. Ora, tempo…

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pazienza

Sfascisti. ‘Sta parola appare sui media più spesso oggi, di quando è nata negli anni ottanta del secolo scorso. E la trovate anche qui accanto. Perché davvero non se ne può più di atteggiamenti politici (ma sono politici o antipolitici?)  propri di chi non si preoccupa minimamente delle conseguenze di parole e decisioni  fondate su una critica sistematica: si nega ogni cosa, ogni persona che non stia dalla loro parte, ogni proposta che non abbia la radicalità della distruzione. Si mette al bando, con una vera e propria mira all’avversario: neanche fosse un gioco di birilli, o di cecchini bamboli che generano cecchini anonimi sui murali di Internet. E, in più, con il linguaggio proprio delle taverne, rozzo e volgare. Lo conoscete il Sabatini Coletti? È un dizionarista. Alla…

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per gli altri

Se volete ottenere, non pregate per voi stessi. I santi in cielo, nel loro daffare per le raccomandazioni che gli arrivano a valanghe ogni minuto, secernono: queste di qua equeste di là. E al Padre eterno, che unico fa le grazie – persino il figlio Gesù va da lui a implorare, e questa è dottrina cattolica che potete sperimentare in ogni celebrazione eucaristica (bello questo Figlio di Dio che alza le mani con noi! e riempie le nostre parole del suo vento gagliardo d’amore!) – i santi portano queste di qua, solamente. Sempre molto ma molto più poche delle altre: le altre chiedono il rovesciamento del mondo a passare da se stessi, cosa che il Dio di tutti ha deciso che non si fa: il creato è lì, il suo disegno di amore non viene meno anche nelle peggiori giornate della nostra…

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