lettere estive 

Avviso ai naviganti – queste lettere non vogliono essere un trattato; sono dette estive per dirne la leggerezza. Non si pretenda più di quel che sono: un divertissement vacanziero, seppure mirato. Giusto per tenersi all’erta.

 

  4 settembre 

 

Un oceano è Dio;   noi ne siam l’onde;   noi siamo i pesci   che il suo sen nasconde.   Non ti crucciar,   se a intender non riesci;   e lo san forse cos’è   il mare i pesci?(Poeta persiano)

 

 

Segnare la svolta di un’epoca: le parole che mancano ai cattolici 

di Alberto Melloni, Corriere della Sera – 20 Agosto 2011

La svolta storica che ci sovrasta è di proporzioni superiori al panico che produce. Lo stile di vita tenuto dall’Occidente, nel quale il debito aveva sostituito altri sistemi di dominio, è finito. Per sempre. Come il colonialismo in India, come il bolscevismo in Russia. È una «krisis» nel senso del Vangelo: un «giudizio». Non è la fine del mondo: è la fine di un mondo. Dunque solletica le paure, incoraggia i minimizzatori, svela la statura dei sovrani, denuncia la sordità di chi ha fatto spallucce per anni, chiama intelligenze politiche e spirituali dal domani. In questo rimestarsi della storia (per ora incruento, come nel ’29 e nell’89), la Chiesa è parca nel dire le parole che pur possiede. Questi non sono i tempi di Gregorio Magno, che davanti alla fine di un’era, raduna il popolo in basilica per spiegare il profeta Ezechiele. Non sono i tempi di papa Giovanni, che nel montare del fatalismo atomico, scardina i parametri dottrinali della guerra giusta. Sono i tempi nostri, nei quali la generazione del benessere più prepotente sente di lasciare ai propri figli le macerie di un disastro politico e morale. E in questo tempo la Chiesa, nel senso più ampio del termine, è come ritratta: articola lentamente le consunte condanne degli «ismi», sussurra cose ovvie o interessate, quasi che anche per lei fosse così poco leggibile una realtà che urla da ogni orizzonte. Nel Medio Oriente sunnita esplode una jihad nella quale il nome di Dio non viene usato per aggredire, ma per sopportare, senza che chi ne ha giustamente criticato le perversioni violente ne sappia dare una lettura. Un assassino psicotico norvegese trascina fuori dall’oscurità il fondamentalismo di antisemiti classici, omofobici aggressivi, tradizionalisti paranoidi, monoculturalisti fascisti, che il diritto penale e canonico hanno ignorato, prima e dopo quel crimine.

 Il genio di personaggi come Pacelli, Adenauer, De Gasperi e Schuman che — parlando in tedesco e pensando in cattolico — hanno dato all’Europa un orizzonte politico di pace, viene irriso per mesi dall’egoismo tedesco senza che il discorso cattolico sappia uscire dal vittimismo delle radici, dall’euforia dei crocifissi e dall’ossessione dei diritti dei gay. La guerra di Libia suscita proteste periodiche del Papa che cadono nel vuoto di una Chiesa più sensibile allo spiritualismo che alla realtà. E quel pezzo di Africa che annega fra la Sirte e Lampedusa estorce qualche senso di colpa alle anime colte, ma alla fine viene trattato come una fatalità che non deve essere capita, ma accettata. La forza che ha avuto la Chiesa in transizioni di magnitudo comparabile a questa — nel VI secolo si diceva, ma anche nell’XI e nel XVI con le riforme, nel XX con il Concilio — è stata quella di saper leggere i processi storici nella loro globalità: trovarne quella chiave supremamente sintetica che, a partire dall’atto di fede in Gesù Cristo morto e risorto, sa indicare le vie di un nuovo tempo e preparare quel che è già tutto scritto nelle premesse presenti. Oggi questo atto — reso più urgente dal tragico nanismo delle leadership politiche — tarda a farsi sentire.Eppure solo l’intuito spirituale di una comunità globale come quella cattolica può dire con autorevolezza che, se crolla un’Europa poco amata, non finisce l’euro, ma la pace. Può spiegare alla luce del proprio tesoro di insegnamenti sulla sobrietà e la condivisione che il crollo di uno stile di vita è un’opportunità di giustizia o l’anticamera del cannibalismo economico.

Ma la Chiesa sa anche che per ogni profezia c’è un tempo opportuno, un «kairós», perduto il quale resta solo il peso silenzioso della penitenza: anche questa testimoniata dalle lunghe epoche buie della sua storia. Sarebbe stupido e irriverente pensare che il dire tocchi al Papa o che l’afasia  di  questi mesi sia la sua. Certo Benedetto XVI ha certo modo di farsi  sentire: in questi giorni a Madrid davanti a milioni di ragazzi, soprattutto a Berlino nel discorso al Bundestag di settembre, a ottobre alla preghiera interreligiosa di Assisi. E quel che dice resterà. Ma è dalla Chiesa come communio che il mondo attende una lettura del tempo che mostri la capacità di rompere quella omologazione ai riti del potere e dei media. È la communio che permette di leggere un tempo che deve essere trattenuto dalla tendenza a diventare prebellico proprio da una forza spirituale che lo lega, se sa di essere una forza e se sa di essere spirituale.

 

28 agosto

    Imparare la riconoscenza

Quanto è difficile! E’ difficile persino tra gli uomini, figuriamoci con Dio… Tra di noi, come capita poco di offrire un vero ringraziamento per i favori o l’amore ricevuto! Sì, sì, per carità, a fare i convenevoli siamo buoni tutti, a dire “grazie” con le parole siamo bravi… Ma abbiamo veramente un atteggiamento di riconoscenza? Ossia essere consapevoli di quanto quotidianamente riceviamo dagli altri, fosse anche un saluto? Il guaio è che tutto ci sembra dovuto, meritato, guadagnato… Lo stesso è con Dio: può essere facile ringraziarlo di fronte ad una grazia straordinaria… ma vivere di riconoscenza ogni giorno? Quanto raramente ci nasce in cuore il ringraziamento per tutti i doni “ordinari” ma immensi di cui Egli ci riveste! Ringraziare di avere ancora fede, di avere ancora vita e giorni per imparare ad amare! Tutto è dono e nulla ci è dovuto. Non avete mai pensato che la tristezza che tante volte ci portiamo dentro risuona come un’accusa e un rimprovero a Colui che invece che donatore di vita percepiamo come un ladro dei nostri tesori??? Sarebbe totalmente inutile ringraziarLo formalmente nella preghiera e poi vivere da musoni! «La vera grazia produce la gratitudine; la vera grazia ci mette, non soltanto in stato di grazia, ma in azione di grazia».   L. Evely

 

l’ora delle vendette _____ Giusto a cento anni dall’invasione italiana, ecco qua un nuovo eccidio sulla terra che prospetta il mare nostrum, che è anche loro. Assalti fratricidi, che rinnegano una volta di più il verso della canzone nata nel 1911, e ripresa durante il fascismo: Tripoli bel suol d’amore. Brutto suolo di sangue. E una nazione in più che sconfigge la speranza della primavera di democrazia che ci si era illusi avvenisse, su quelle sponde, nella pace. Niente di nuovo sotto il sole? Ma che tristezza.

 ici – ma non qui ________ Ci risiamo, e in grande stile adesso: un attacco che vuole la chiesa contribuente come qualsiasi altro cittadino. E allora qualche puntualizzazione. D’accordissimo sul fatto che certe furbate siano finalmente corrette: chi ha opere che danno un lucro, non si nasconda più e paghi. E i capi della Chiesa aiutino la trasparenza. Ma che si voglia far pagare qualsiasi opera ecclesiastica – qualcuno, e non di chiesa, ha suggerito di fare un giro nelle caritas per accorgersi di quel che si fa al posto dello Stato – allora si è dementi o ipocriti. Perché i radicali, che sono a capo di questa campagna, non cominciano a dire della loro radio che da decenni è pagata dai cittadini italiani che pure non la pensano come loro? A proposito: noi non paghiamo l’Ici per le strutture che abbiamo, ma paghiamo tutte le altre tasse e tariffe, nonostante la nostra opera sia ovunque gratuita: perché non passano a vedere le migliaia di euro delle nostre bollette?

 interviste ________ Non sempre vengono bene. A volte sono gli intervistatori che sviano. Ma spesso è proprio il sentire di chi a domanda risponde. Che ne dite di quella attrice (quella che ha cominciato con le cuffie nelle orecchie, per sapere che fare e che dire davanti alle telecamere) che dà il merito di essersi riavvicinata al cristianesimo – passando attraverso il buddismo – a un prete che le ha semplificato un po’ le cose? Forse un po’ troppo. Come faccio a presentare al mio bambino un uomo crocifisso? E raccontargli che è morto per noi? E infatti, con una saccenza, che dice tutto dell’educazione generale ricevuta, il bimbo risponde alla mamma: “ma chi gliel’ha chiesto di farlo?” Quel prete è stato trasferito, “forse perché troppo progressista”. Dubito che ci sia un prete così. Sennò, da chi cominciamo? Dal bimbo, dal prete o dalla mamma?

 meeting di Rimini ________ Il crescente fascino di Chesterton ha avuto grande spazio tra i diecimila che ogni anno si ritrovano sulle spiagge economiche del nostro Belpaese. Tra nomi illustri a rendere edotti che non si può vivere di incertezze, e presenze politiche che invece rendevano sicuri del contrario, emergeva la mise del primo governatore d’Italia. Dalle camicie fiorite in giù, la reclame di una adolescenza ritardata: ma firmata. Che ne avrebbe detto il pretino dalla veste lisa con l’hobby del detective di Dio? E’ vero che non è l’abito che fa il governatore, ma la discrezione sì. O a quei giovani e meno giovani – ormai ammaestrati a chiamare moralismo i richiami a una coerenza di vita – gli sta bene quello stile modaiolo in tempi di cinghie tirate, e, queste, non firmate?

 cose nostre _______ Probabilmente il compratore dei Riuniti c’è. E un grosso cespite per i servizi di quartiere sarebbe assicurato. Le rose fioriscono anche in autunno?

 

 21 agosto

                              Rendere sacro

Il sacrificio è usualmente vissuto come rinuncia o privazione ed è per questo motivo che solo al sentirne parlare, alcuni provano un moto di rifiuto. Sacrificio significa rendere sacro, ma anche la parola sacro suscita un certo distacco, seppur reverenziale, perché appare lontano dall’umano, dal reale, dal normale … Quanti equivoci! Quali sono questi elementi logori, vecchi e impuri? Le abitudini che bloccano nell’inerzia, una alimentazione nociva, una vita stressante? Sono ben altro! Sono tutte quelle attitudini involontarie e sottili, diventate impercettibilmente parte della nostra normalità, da essere concepite, qualora ci si soffermasse a considerarle, come semplici dati di fatto: la paura, il dolore, la tristezza, l’apatia, il disinteresse, il risentimento, la rabbia, l’odio, il disprezzo, il sarcasmo, la chiusura, la sfiducia, il dubbio … Il loro sacrificio – che nasce come atto volontario! – può trasformarli in coraggio, benessere, gioia, allegria, motivazione, serenità, apprezzamento, entusiasmo, partecipazione, fiducia … Questo è rendere sacro! Se dunque abbiamo l’idea del sacrificio come uno sforzo sterile in nome di una qualche obbedienza di cui non sappiamo la finalità, sia chiaro: Dio vuole amore, non sacrificio. Come Matteo siamo chiamati ad incrociare lo sguardo intenso e amorevole del Rabbì Gesù che non giudica, che guarisce, che chiama.    AA.VV.

 

tempo di sacrifici  _______ Se prendete alla lettera il testo qui accanto, potreste finire nel dejà-vu dei quaresimalisti antichi: chi si salverà se non coloro cui da sempre sono chiesti i sacrifici? Essi soli sanno rendere sacro lo slittamento della pensione, il rincaro della benzina, il taglio dei servizi sociali … Tutti stanno gridando all’ingiustizia della manovra presentata in Senato a ben undici senatori tornati dalle ferie. Ma c’è qualcuno che ascolta davvero, uscendo dalla propria bottega elettorale?

non sembra __________ E infatti nella disputa tra i soliti noti e l’Ecodibergamo si riesuma quel bugiardino che è stato l’epiteto dispregiativo dei penultimi decenni del secolo scorso. E solo per difendere la triplicazione dello stipendio a una giunta comunale – retta dai propri – in giorni nei quali si chiede a tutti di ridursi le entrate. E lo fa un assessore regionale che dice che lui dello stipendio che prende ne dà il 33% al suo partito. Che gli restino in tasca euro 10mila ogni mese non lo dice, della serie ci sono tasche e tasche. Meglio indiscutibilmente del fare il metalmeccanico (o il salumiere, tanto per citare a caso). In tempi di nepotismi vari (il mio socio nella band, il mio figlio che fa stage, il mio compaesano o il mio/a fidanzato/a) ci si può aspettare ogni sorta di furbate. Ma non sempre: la buona notizia della settimana è che due abbienti hanno osato sfidare i propri simili con una dichiarazione che passerà alla storia: fate pagare noi ricchi. Sarà come sarà, ma si meritano la citazione del nome: l’italiano Luca di Montezemolo e l’americano Warren Buffet. E intanto il povero Padoa-Schioppa si rivolterà finalmente gioioso nella tomba.

gmg _____________ La grande disputa: 50 milioni di euro per le giornate dei giovani a Madrid sono troppi. Sono certamente tanti: ma 31mln sono pagati dai singoli partecipanti; 17 mln da sponsor, il resto da donazioni o dai gadget. Nessun euro costa al contribuente spagnolo. Anzi il ritorno economico per la Spagna sarà di 100mln. E allora: perché gli indignados hanno spostato il bersaglio delle loro proteste su una festa che potrebbe aiutarli in una risposta di speranza rispetto alle loro ragioni?

mitologia? _________ Atalanta non voleva sposarsi. Sentendosi sicura di una vittoria su qualsiasi contendente, accettò la sfida di una corsa. Nessuno riuscì a batterla, fino al tranello di tre mele d’oro: lasciate cadere una a una durante la corsa, lei ne risultò così irresistibilmente attratta da fermarsi ogni volta a raccoglierle perdendo la gara: e dovette, ma sembra con soddisfazione, sposare lo scaltro Ippomene. Provocante e bella, ma non fermamente virtuosa. Ora come allora? La sentenza d’appello di cui ormai sapete lascia aperti interrogativi: famelici o vittime? Giudici frettolosi o effettivi pomi aurei?

 

14 agosto

 

Le delusioni necessarie

Proprio il cristiano serio, che per la prima volta si vede posto a vivere in una comunità cristiana, porta con sé un’immagine ben precisa della vita in comune di cristiani e cercherà di attuarla. Ma la forza del Signore ben presto farà crollare tutti questi ideali. Dobbiamo essere profondamente delusi degli altri, dei cristiani in generale e, se va bene, anche di noi stessi, quant’è vero che Dio vuole condurci a riconoscere la realtà di una vera comunione cristiana. E’ la bontà di Dio che non ci permette di vivere, anche solo per brevi settimane, secondo un ideale, di credere a quelle beate esperienze, a quello stato di entusiasmante estasi, che ci mette come in uno stato d’ebbrezza. Il Signore non è Signore di emozioni, ma della verità. Solo la comunità che è profondamente delusa per tutte le manifestazioni spiacevoli connesse con la vita comunitaria, incomincia ad essere ciò che deve essere di fronte a Dio, ad afferrare nella fede le promesse che le sono state fatte. Quanto prima arriva, per il singolo e per tutta la comunità, l’ora di questa delusione, tanto meglio per tutti. Una comunità che non fosse in grado di sopportare una tale delusione e non le sopravvivesse, che cioè restasse attaccata al suo ideale, quando questo deve essere frantumato, in quello stesso istante perderebbe tutte le promesse di comunione cristiana stabile e, prima o dopo, si scioglierebbe. Ogni ideale umano che venisse portato in una comunità cristiana, impedisce la vera comunione e deve essere spezzato, perché la comunità cristiana possa veramente vivere. Chi ama il suo ideale di comunità cristiana più della comunità cristiana stessa, distruggerà ogni comunione cristiana, per quanto sincere, serie, devote siano le sue intenzioni personali.   D. Bonhoeffer      (brano dedicato a tutti, ma soprattutto a chi insegue le messe in latino)

  

Londra è vicina______Figli di madri sole, violenti, cattivi: decine di giovani in manette. Molte ragazze. Bambini. Madri disperate. Sono quasi tutti neri. Di padri neanche l’ombra. Li accusano dei saccheggi: il rapper Plan B, una specie di guru nato a Londra est, dice che questi ragazzi sono solo degli idioti. «Come altro si può chiamare una persona che compromette il suo futuro per un paio di scarpe?». Idioti, certo. Ma è una storia molto più complicata di così. Per la destra di governo quelli sono feccia. Criminali senza scuse. Per i laburisti sono il frutto malato di una società che sta radendo il Welfare al suolo, che ha tagliato il 50% dei budget comunali, che ha fatto sparire le librerie e triplicato le tasse universitarie. Se loro sono sbagliati, il mondo lo è molto di più. Quanto è lontana l’Inghilterra da noi?

onorevoli spregevoli____Oltre a prendersi 14mila euro mensili, aerei e treni gratis, deputati e senatori possono farsi un pranzo da settanta euro a soli dieci euro: il resto lo paga lo Stato, cioè noi. Non si fossero sbafati lì anche loro, credete che quelli di Roma mangiona sarebbero stati in silenzio? Adesso naturalmente dicono che non lo faranno più: ragazzacci sorpresi con le mani nella marmellata!

le stangate______ (A parte quelle governative che ci arriveranno – direttamente o indirettamente – nelle tasche). Ma sull’Atalanta: è colpevole o no? Se Doni… ma è colpevole o no? lui insiste sul no. È giustizia quella sommaria dello sport, che non si avvale di prove ma di sospetti? E la cosiddetta responsabilità oggettiva: non è forse stato condannato l’Inter per aver “spiato” un suo giocatore che si dava alla vita notturna, a scapito di un rendimento accettabile? Allora si può o non si può “spiare” i propri associati per il bene della squadra? Decidersi.

ecomostri da abbattere______ E non solo sulle coste mediterranee. Uno a Bergamo, l’altro a Terno d’Isola. Abbatterli subito, prima che siano finiti. L’uno in uscita dall’autostrada, il secondo all’inizio del rettilineo, venendo da Bergamo, che conduce al bel paese pedemontano. In Italia ci stanno 10 milioni di case non abitate. Perché costruirne ancora di nuove? Per chi? E oltretutto costruirle senza attenzioni paesaggistiche? Solo per giustificare nuovi centri commerciali che tolgono vita a paesi e quartieri, facendo morire i piccoli negozi – che assicurano la condivisione territoriale?

cose______ Bene il Sindaco: oltre la ripulitura della lapide a Mazzini in piazza Pontida, ci ha promesso che il garibaldi dell’omonima piazza sarebbe stato rimesso a nuovo ed ora lo si vede fasciato per l’intervento: non che ci premesse Garibaldi, ma l’oscurità di una tale piazza ci sembrava desolante. Monumento pulito, illuminazione nuova, piazza finalmente tratta dall’oscurità giallastra delle notti?!

 

 

 7 agosto

 

Verso la felicità

 

 

 

Tutti vogliono vivere felici, ma quando si tratta di veder chiaro cos’è che rende felice la vita, sono avvolti dall’oscurità. Ed è così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno più ci se ne allontana, se si è fuori strada.Quando questa poi ci porta in direzione opposta, proprio la velocità diventa causa di maggiore distanza. Prima bisogna stabilire dove vogliamo andare, poi considerare per quale via possiamo farlo nel modo più rapido. Capiremo durante il viaggio, se sarà quello giusto, quanto ogni giorno si procede e quanto siamo più vicini a dove il desiderio naturale ci spinge. Certo, finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida ma il clamore discorde di chi chiama da ogni parte, la vita si consumerà, resa breve dagli errori, anche se giorno e notte ci daremo da fare con le migliori intenzioni. Decidiamo, allora, dove vogliamo andare e per quale via ma non senza un esperto che già conosca la strada che cominciamo a percorrere, perché certo non è come negli altri viaggi dove, se si è individuato il percorso e si chiedono informazioni agli abitanti, non si può sbagliare. In questo caso, invece, proprio le strade più battute e frequentate ci traggono in inganno. Soprattutto bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.

Seneca

 

musica _____ Polke, valzer, mazurche, minuetti, rondò, scottish, varsoviennes, quadriglie, galop, controdanze, e pezzi profani come inni nazionali, canzoni popolari, erotiche o buffe, romanze… : alla fine dell’Ottocento la Chiesa aveva problemi con le hit parade che risuonavano nelle chiese. E all’inizio del Novecento il buon papa Sarto faceva rivedere tutti gli organi che contenevano registri musicali ritenuti non idonei all’uso liturgico, massacrando così tanti nostri magnifici Serassi con interventi dei Bossi – nessuna parentela, credo! [— nota generale: sull’ubbidienza che talvolta i capi della chiesa chiedono, anche qui da noi, si può solo dire che è per incapacità di tornare su se stessi, avvertiti di una svista per il bene delle persone e delle comunità; e basti per oggi — nota specifica: nel nord Europa di quelle indicazioni vincolanti se ne sono curati non più di tanto (con la razionalità propria di chi obbedisce senza cecità, e dunque senza precipitare o condurre nei fossi): e se ne sente oggi la differenza tra i suoni dei loro organi e i nostri!].Tutt’altra sensibilità religiosa da quello che nel post-Concilio si è venuto producendo nei canti. Che, ed è vero, non sempre e non tutti hanno trovato degli eccellenti musicisti; ma almeno fanno cantare quel popolo che dal Tridentino in poi, sino appunto agli anni sessanta del secolo scorso, era solo spettatore e non protagonista, in barba al detto di sant’Agostino preghi due volte se canti. Fare una cernita, soprattutto per canti newage, è bene. Ma credere che il rimedio sia richiamare il gregoriano nell’uso liturgico sta alla pari del cardinale che accusa l’eliminazione delle balaustre e la comunione nelle mani come rei dello svuotamento delle chiese. La monotonia è in agguato nei pastori.

 indignados? no, solo mugugnanti________Anche il mugugno può ottenere qualcosa? Sul balletto delle vacanze parlamentari: la barca sta soffrendo e loro si danno quaranta giorni di ripensamento, poi ridotti a trenta, e infine “parlamento aperto in agosto”. Ma non piangete su di loro né sui loro figli (che già hanno accomodato per il futuro): giusto una decina di loro rappresenteranno i novecento in meritato riposo. Meritato per noi, alla nostra insopportazione delle loro meline.

non infierire; ovvero, Zapatero olé_________ Dostoevskij: il mondo diventa orribile, quando tutto è possibile. Dunque, matado el Hombre, e matado l’abbaglio dei molti italiani che hanno infracidito le nostre orecchie sulla Spagna, ché a Barcellona sì che è vita: beviam beviam beviam. Dare alla gente sempre ciò che chiede, è un peccato che rende. Ma prima o poi presenta il conto. Già previsto su questi fogli, qualche estate fa.

 cose grosse e cose piccole __________Non se ne viene a una per le grandi opere della Città: l’ospedale di largo Barozzi non ha tuttora un compratore; e per la Stazione ferroviaria ancora non partirà il restauro atteso da decenni. L’uno dà la colpa all’altro, ed ambedue così restano fermi: al contrario dei costi che continuano a salire per la realizzazione della stazione, e a scendere per la vendita all’asta dell’Ospedale. Impotenza del meglio che colpisce i nostri dirigenti. ___________Le righe, pedonali e di parcheggio, restano estinte nel quartiere, mentre altrove è un fiorire di primavera. Un dubbio, anzi due: che non pagassimo le tasse, noi? o non abbiamo santi in municipio? Ma non…?

 col fiato sospeso_____ 1 3 5 o 7 punti?Non: siamo o no colpevoli? Ma: come ce la caviamo? Viva l’Atalanta, ma non così: EcodiBergamo impara. Noi, in attesa di notizie gratificanti per l’onore bergamasco (e non per la pirlaggine di aver pagato partite contraffatte).

 

 

31 luglio

Bisognosi di speranza, e dunque di gioia

La nostra sfida è quella di compiere gesti creativi che non solo parlino della nostra speranza, ma siano anche segni del fatto che ciò a cui aneliamo è già germinalmente vivo in noi. Essere allegri significa essere umanamente vivi. Il termine spagnolo alegria deriva dal latino e pare che in origine fosse applicato agli animali, in particolare ai cavalli: l’alacer equus era un cavallo vitale e vivace, traboccante di vita, abituato a correre e scalciare. La gioia cristiana è l’inizio del nostro condividere la vita divina. La gioia di Dio non è un’emozione divina: Dio è colui che è, è l’«Io sono» che Mosè incontrò nel deserto. Non a caso Meister Eckhart descrive la gioia di Dio come l’esuberanza di un cavallo al galoppo attorno al suo recinto. Questa gioia dovrebbe riversarsi nella nostra lode, come quando Davide danzò davanti all’arca: Ogni vivente dia lode al Signore (salmo 50).  Il contrario di gioia nei vangeli è una durezza di cuore che ci isola tanto dalla felicità quanto dalla sofferenza altrui. Preghiamo affinché i nostri cuori di pietra possano essere rimossi e ci vengano dati cuori di carne. La pena ammorbidisce il cuore, scavando lo spazio per la gioia. Questa è la ragione per cui i santi più gioiosi, come Domenico e Francesco, furono anche i più tristi. Altrimenti, qualsiasi felicità alla quale possiamo aspirare non è che una fuga egoistica dalla nostra carne e dal nostro sangue. Timothy Radcliffe, domenicano

a destra o a sinistra +++    Ci sono cattolici eletti a sinistra, che la abbandonano di fronte a problematiche di cui non sanno sostenere il dialogo, per rifugiarsi in partitini che gli assicurano un quietismo della coscienza – icona la Binetti dell’Opus Dei. E ci stanno cattolici eletti a destra che fanno i legulei per non ammettere che il vangelo sta da un’altra parte rispetto a quello che avallano con leggi disinteressate al bene comune – icona il Lupi di Cl. Gli uni e gli altri difendono i principi, e il lauto stipendio fino a fine legislatura. E poi si vedrà.

si vedrà che cosa?  +++   Che saranno ancora votati gli stessi? Le premesse ci sono tutte. A fronte dell’emergenza educativa su cui concordano il Papa e il Presidente della Repubblica che cosa si sta proponen-do? Propongono di portare a 21 anni la possibilità per i giovani di entrare in parlamento; o di abbassare a 16 gli anni per diventare elettori attivi. Lasciarli crescere e documentarsi, no eh? Chiedergli di fare una indispensabile gavetta nelle amministrazioni locali per vederne la passione e soprattutto misurarne gli appetiti? Quando mai! Giovanilismo o insana demagogia, è un’ulteriore distrazione di massa. La vicenda trota insegna: tra tante leggi ad personam, nel caso lasci il boss, che resti il figliato politicamente fin dal ventre materno. Ma chi impara?

A = B = C / ovvero:  +++   Anders Behring Breivik = Oriana Fallaci = Mario Borghezio, secondo costui.

  • Si rivolterà la Fallaci nella tomba, nonostante l’obnubilazione degli ultimi anni? Ne sono certo: l’ho amata tanto, la sua aggressività emendata dall’intelligenza.
  • Il deputato nostrano invece non lo rivolta nessuno: anche se puzza ormai peggio di un calzino escrementato.
  • Mentre il pluriassassino norvegese avrà una sistemazione in un carcere 5 stelle: un personale chalet con frigo-bar, televisore a schermo piatto e lettore dvd, una sala musica, 30 ettari di foresta per il jogging, piscina e sauna secondo costume nordico, tutto in offerta gratis. Non sarà allettante anche per altri? Basta uccidere un po’, proclamandosi antislamista. Responsabile ma non colpevole. Gesù!

 noi sì invece…  +++  che ci sappiamo fare: ai nostri carcerati non diamo neppure l’acqua per i cessi. E li stipiamo uno sopra l’altro. E li tratteniamo nelle celle 20 ore su 24, anche a luglio. Imparino i Vichinghi dalla nostra antica civiltà.

 per divertirsi e accorgersi  +++  Segnalato anche il film “Generazione mille euro”, della serie giovani e lavoro che (non) c’è.

 

24 luglio

«Qualche volta è opportuno arrotondare la verità»?

C’è quella bugia che i moralisti chiamano giocosa e quella detta officiosa. A proposito della bugia officiosa mi ricordo di un professore tedesco di filosofia, che si era fatto costruire nel suo giardino un piccolo chalet di legno, dove si ritirava a studiare, così che la moglie potesse dire tranquillamente ai seccatori: «Il professore non è in casa». Certamente, non ogni verità va detta tutta subito. C’è un riserbo e una gradualità che sono segno di buona educazione. Sono contento che un politico mi dica, nella prima delle lettere citate, che oggi non approverebbe più questo «arrotondamento della verità». Molti mi scrivono per lamentarsi dei silenzi della Chiesa ufficiale su questioni di moralità politica. È possibile che in vari casi ci sia reticenza o paura a dire ciò che andrebbe detto. Ma è anche vero che ci sono molti pulpiti per le prediche, da quello più alto fino a quelli più riservati, che in certi casi sono più efficaci. La chiesa ufficiale non suole fare nomi di singole persone, perché diventerebbe facilmente una parte politica. Può e deve protestare contro comportamenti rovinosi e immorali, che siano in contrasto col bene comune e deve usare cautela nel ricevere o nell’onorare certi personaggi. Ma ciò non è sempre facile da stabilire e può darsi che in certi periodi si pecchi per difetto e in altri per eccesso.   Card. C. M. Martini

 chi ha ragione sulla carestia?  +++  Gli Shabab, gruppo legato ad al-Qaeda, che per anni hanno impedito l’ingresso di aiuti umanitari in una vasta regione della Somalia, e dicono oggi che la carestia non è poi così diffusa, ma è solo propaganda politica; o l’Onu che ha stimato in 350mila imorti per fame e sete se non si interviene subito? O hanno ragione coloro che scappano non sapendo verso dove, da una terra arida, certo, ma soprattutto da cuori accecati dall’odio ideologico? Quello che non fa più vedere né bambini né donne, né vecchi né agonizzanti?

 angelo fuori scala  +++  Sproporzionato incongruo smodatoenfatico – sono i sinonimi che mi girano da sempre in vista di quell’angelo che si vede entrando in Milano dalla Gobba. Fuori misura di un ente che ora soffre al punto di chiedere aiuto allo Ior, che è la banca del vaticano originariamente istituita per raccogliere i fondi degli Istituti religiosi da smistare nelle missioni. Sicuramente baderanno bene a che le missioni non soffrano per una mission impossible.

 etica   +++   Dopo gratta e vinci, macchinette e lotterie che hanno steso migliaia di famiglie, per prendersi soldi dagli Italiani il governo legalizza l’azzar-do on-line consentendo di puntare soldi veri nel gioco del poker, mettendo agli italiani le mani in tasca e in che modo orribile! Quanti ragazzini, abilissimi a muoversi in rete e furbi a sufficienza da usare i dati dei genitori, rischieranno la dipendenza? È vero che non si vuole uno Stato etico, ma uno Stato che non annulli processi educativi etici, sì.

 voluta cecità  +++ Come stiamo vedendo da lettori, i giornali del cieco appoggio al governo stanno scrivendo questa settimana le stesse cose predette dagli altri, sulla casta, e sui poveretti che pagano sempre, dai dipendenti ai pensionati. Le dicono con molti se e molti ma: comprensibili. Chi uscirebbe con il titolo Abbiamo sbagliato tutto? È meglio distrarsi con i cavalli e con i cavilli feltriani.

giallo bianco o blu?    +++    Siamo stati circondati, ma arriveranno anche da noi a strisciare le strade. Almeno si spera. Così i parcheggiatori oltre il Tempio non dovranno più chiedere ai residenti di che colore è la pelle dell’asfalto.

per divertirsi e accorgersi    +++    Ci hanno consigliato i seguenti film: “Ai raccomandati c’è chi dice no”, “Né arte né parte”… se li trovate nelle sale cinematografiche, una sera d’estate, diteci se vale l’andarci.

 

17 luglio

   testamento biologico          

La crescente capacità terapeutica della medicina consente di protrarre la vita pure in condizioni un tempo impensabili. Senz’altro il progresso m edico è assai positivo. Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona. È di grandissima importanza in questo contesto distinguere tra eutanasia e astensione dall’accanimento terapeutico, due termini spesso confusi. La prima si riferisce a un gesto che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte; la seconda consiste nella «rinuncia … all’utilizzo di procedure mediche sproporzionate e senza ragionevole speranza di esito positivo» (Compendio Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 471). Evitando l’accanimento terapeutico «non si vuo le … procurare la morte: si accetta di non poterla impedire» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n.2.278) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale.   Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete — anche dal punto di vista giuridico, salvo eccezioni ben definite — di valutare se le cure che gli vengono proposte, in tali casi di eccezionale gravità, sono effettivamente proporzionate. Del resto questo non deve equivalere a lasciare il malato in condizione di isolamento nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni, secondo una concezione del principio di autonomia che tende erroneamente a considerarla come assoluta.                                            Card. C. M. Martini

 

il maghetto  +++  Con gli occhialini tridimensionali, 410mila spettatori nelle sale cinematografiche per l’ultima saga di Harry Potter. E che siano gli stessi che ne hanno letto i romanzi a mettersi in coda per vedere sul grande schermo quello che conoscono già, come va e come finisce, è sicuramente sorprendente. Noi siamo di un’altra generazione, quelli del Piccolo Lord: una storia di umani sentimenti, con un ragazzo che ricompone la sua famiglia usando le armi della dolcezza e della compassione. E, in più, siamo di quelli che non vanno a vedere i film di cui hanno letto il romanzo: temiamo che ci vengano sciupati volti e luoghi che la nostra personale fantasia ha creato leggendo. Altri tempi. Vero che sempre ci sono state le favole dell’orco: ma ora si sogna il mondo che non c’è.

semper chèi —-    

 perdonali 1  +++  Un’espressione bergamasca che di solito si appiccica ai volenterosi della parrocchia: sempre gli stessi, che ci sia di piantar chiodi o di andare a messa. Qui la si usa per dirci della manovra – necessaria – che il Parlamento ha approvato in un batter d’occhio, con la finalità di non finire nel marasma finanziario che sembra alle porte. Ma: le mani vanno nelle tasche dei semper chéi, e da subito. La casta politica invece si salva. Faranno una commissione che darà i suoi risultati entro il 2013 su questo quesito: quello che prendono (e prendono, nella Capitale e in Regione, oh se prendono! – e non siamo invidiosi, no, siamo indignati -) è un diritto acquisito o un impudico privilegio? Volete scommettere sull’esito?

perdonali 2 +++  Intanto un partito (lo stesso che lo usa sempre in modo scorretto) chiede di mettere il crocifisso nell’aula del Parlamento. Così, di sorpresa: forse un richiamo a saper dare la propria vita (cioè i soldi tirati su in Roma ladrona) come ha mostrato Lui? O un’operazione di distrazione di masse? Secondo voi?

perdonali 3  +++  Papa – Romano Cosentino o Milanese? Non è la struggente individuazione geografica di quale successore italiano a San Pietro desidera lo Spirito santo, per cardinali riuniti in conclave. Ma il dilemma è: se il Parlamento deve o no espellere quei nomi – quattro per il momento – indagati per crimini comuni. In barba alla fiducia di chi li ha eletti.

perdonali 4   +++   Compagni alla Soviet o amici alla Vendola? Questo il grande dilemma della sinistra politica, che come al solito non sa che disunirsi persino sul tempo che fa.

   

10 luglio

 

gli angeli, perché esistono?

 

   Succede un po’ agli angeli come ad altre realtà: per un certo tempo sono come di moda e molti ne parlano; in un altro tempo sono come relegati nel limbo della dimenticanza. Il nostro momento storico, salvo alcune eccezioni, è piuttosto un tempo di dimenticanza. Non è sempre stato così. Per esempio san Tommaso dedicava ben quindici delle sue «Questioni» agli angeli. I razionalisti, come è ovvio, la negano del tutto, mentre il grande teologo protestante Karl Barth riconosce agli angeli un ruolo straordinario nel piano di Dio. Io ritengo che noi ne sappiamo poco sugli angeli: tuttavia essi esistono e la Scrittura ne parla più volte come di esseri celesti e messaggeri di Dio. Perché esistono? Appare conveniente che ci siano, oltre all’uomo che è un essere corporeo, anche altri esseri che siano come intermediari tra l’uomo e l’infinità assoluta di Dio. Come dice il Salmo 8: «hai fatto l’uomo poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato». La realtà degli angeli è anzitutto una realtà di fede e il motivo ultimo della loro esistenza è, come per noi uomini, la bontà di Dio che vuole comunicarsi a esseri capaci di dialogare con Lui.   Card. C. M. Martini

il cerchio magico    —   Non è sofferenza solo di un movimento/partito che doveva essere diverso dagli altri (ma diverso è, soprattutto per quel rischioso bisogno del capo che ha sempre ragione). Cerchio magico è qualsivoglia congrega che fa riferimento solo a se stessa, rendendo possibile il sospetto che ci si muova per etichettature, se non per nepotismi e/o simpatie. E così, se chiedessi il perché di una decisione diversa da quanto si è prospettato, ti dicono che hanno condiviso: sempre con altri, con gli stessi, mai che condividano con te, che pure ne avresti titolo. È appunto il cerchio magico. Avvenisse anche nella Chiesa? che iattura!

il luogocomunismo     —  A quei lettori di Avvenire che, come me, sulle prime non hanno capito subito la nuova parola (magari non è nuova) coniata dal direttore, nel numero del 5 luglio, per denunciare tutti i “luoghi comuni” con cui si deforma o si dileggia la Chiesa chiamandola sempre e per tutto in giudizio. Dunque, in questo caso, nessuna caccia in nome dei vescovi ai comunisti (intanto, chi li vede ce li segnali così come si fa degli orsi sulle Orobie). Invece è avvertimento a quei polemisti che, a partire da posizioni apparentemente contrapposte, da atei devoti o da odifreddi, sparlano della Chiesa confondendo sistematicamente incarnazione e redenzione. Inerpicandosi sui luoghi comuni, appunto, di chi non sa e non vuol sapere, ma parla perché fa chic o fa cassa.

la cagnolina    —     È di pelo chiaro: può prendere il sole? Sì, se le mette la crema. Dopo i sarti, i nutrizionisti, e gli psicologi, ecco gli estetisti degli animali domestici. Che, un tempo, si difendevano da sé: andando all’ombra e deridendo la moda estiva dell’abbronzarsi, propria degli umani di razza caucasica. Ma tant’è: oggi cani e gatti si nasce, padroni si diventa – dei propri padroni. E dire che, loro, da sempre hanno accettato la sovranità biblica dell’uomo. Ma ci sono ormai i veronesi in cattedra e pontificano: nessuna carne di animale è da mangiare, e dunque basta con polenta e uccelli (che piacevano pure a san Francesco – leggano, gli increduli, i fioretti); e poi: non – quello omosessuale è amore – ma – il meglio amore è quello omosessuale; e poi: l’uranio impoverito non fa male – viva dunque i soldati che dalla guerra della ex-Jugoslavia sono tornati, ma per morire di tumori emolinfatici; e viva gli abitanti sardi di Quirra circondati da basi militari che li fanno morire di cancro in percentuali del tutto anomale. E poi…? In ansiosa attesa, veronesi.

il povero Angelino   —    Cronaca di inizio settimana. Ha appena proclamato che vuole un partito degli onesti, e gli piantano lì la norma sul lodo Mondadori: cinque righe dentro una manovra già infelice di suo, per non restituire subito quel maltolto, in combutta con avvocati e giudici disonesti, protagonisti di quel porto delle nebbie che era il tribunale di Roma. Cronaca di fine settimana: hanno fatto marcia indietro, dopo tanti risibili “non sapevo” di ministri in funzione. Della serie scaglia il sasso e nascondi la mano. L’onestà è la miglior politica. Ma lo diceva Don Chisciotte, che, come si sa, è il campione dei perdenti.

 3 luglio

Da patriarca ad arcivescovo (Che son titoli che potrebbero sparire lasciando emergere la nitidezza di Vescovo). Angelo Scola ha un’età non più giovanissima, anche se non lo dimostra. Si tratta per lui in qualche maniera di ricominciare daccapo. E a Milano. Venezia è una piccola diocesi con una grande storia mondiale, che gli ha consentito di operare a largo raggio. Vi fonda uno “Studium” che intitola a san Marco e che si articola in tutti i gradi del sapere, dall’infanzia all’università, con studenti da molti paesi e con corsi in più discipline, con la teologia che tutte le abbraccia. E poi crea una rivista e centro culturale, “Oasis”, che fa da ponte verso l’Oriente, dall’Europa dell’Est e dal Nordafrica fino al Pakistan, in più lingue compreso arabo e urdu, con un’attenzione spiccata all’Islam e alle cristianità presenti in quei Paesi, con periodici convegni internazionali. È sua l’invenzione di meticciato dei popoli: Milano gli chiederà di tradurlo in maniera adatta alla realtà lombarda dove, forse, bisognerà sottolineare più che una fusione di realtà diverse una compresenza e una necessità di pari dignità fra tutte le realtà umane. Un compito non facile. Qualche nostro parrocchiano avrà letto sul proprio giornale che “è stato chiamato a correggere la precedente pastorale”. Ma non c’è nulla da correggere perché, al di là delle umane lacune, non c’è stato nulla di sbagliato negli episcopati recenti. Anzi. Avrà invece, il vescovo Angelo, la preghiera costante dei due grandi predecessori ancora viventi: Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi. E la loro saggezza, se vorrà berne. E l’augurio, anche a vantaggio nostro essendoci metropolita, è che ne beva abbondantemente.

siti d’internet   —   Proliferano che è un dispiacere. Partono dalla voglia di latino (“sai, tutti hanno il messalino” “certo, sono ignoranti della lingua oltre che di qualcos’altro”) e arrivano alle liste di proscrizione: esca dalla Chiesa chi non la pensa come loro. In uno, una cinquantina di vescovi di tutte le nazioni sono messi al rogo. Paraocchi arroganza pomposità, pizzi e merletti, il loro credo. E Gesù Cristo in croce? Parole. E si dicono cattolici: ma sono ancora cristiani? Non sono tempi belli. L’invocazione allo Spirito di verità sia primario nella nostra preghiera.

ha partorito   —   Soggetto: la montagna. Complemento oggetto: il topolino. Alias: la grande manovra – da cui ci si aspettava che non ci facesse finire nel club di Grecia Irlanda Spagna Portogallo – è stata di fatto rimandata a fine legislatura. Poiché tra l’altro contiene un taglio netto al mensile dei deputati, volete che si rischiasse una bocciatura? E i 325 deputati e senatori che non hanno ancora acquisito il diritto al vitalizio, volete che mandino a casa se stessi? Chi infatti pretendete che voti contro se stesso? Così, vinca il partito non la nazione: per far fallire l’ultimo referendum ci hanno fatto votare una volta di più, sperperando 400 milioni di euro (800 miliardi di vecchie lire, per chi vuole avere più chiara la moneta – e cioè due ospedali nuovi, per il nostro che non si riesce di finire di pagare). Poi ha fallito la loro furbata. Ma loro sono sempre lì a guadagnare soldi che fanno spendere ai cittadini non-eletti. In mano di chi siamo? Non è un modo – accanto ad altri – di mettere le mani nelle tasche degli italiani, pur avendo giurato che non l’avrebbero mai fatto?

 dinastie   —   Alcuni conoscenti miei sono in allarme. Pensavano di essere in un partito ove tutti possono avere prima o poi una chance (a parte che il capo è tutto, e se lui dice quello è; e a parte che, da sempre, sempre gli stessi sono che girano tra Roma e Bruxelles). Ma ora si profila un futuro dinastico. Con le stesse caratteristiche di intelligenza del passato. Ahimè! Dai Savoia ai Trota.

26 giugno

grest e disagi  —  È vero che il rumore c’è: ma due volte per settimana in quattro settimane dell’anno. Non ci sembra di essere particolarmente incivili con i nostri vicini (a parte che si fa per i ragazzi del quartiere). Ed è vero che gli altoparlanti possono essere calati un po’: ma purtroppo i giovanissimi ti guardano storto. Comunque questa settimana gli appuntamenti dopocena al Centro sono: martedì 28 giugno: torneo di basket — venerdì 1 luglio dalle 20: cena multietnica con danze popolari –Tutti invitati: sopra tutti i vicini.

   divergenze  —  A Selvino è stato lanciato il progetto di una pista coperta, ipogea, come a Dubai, dove, si sa, il clima è giusto uguale a quello delle Orobie. Il costo è di 50 milioni di euro (cento miliardi delle vecchie lire) a carico sì di una società privata, ma con intervento anche della Regione. La domanda è: per cosa? per permettere – estate e inverno, 24 ore su 24, feriali e festivo – di sciare. Dunque per lanciare una monomania. Non ci sono altre cose che gli sciatori, oltre alla neve naturale, possono trovare nel mondo? Altri interessi, altre ottime passioni, magari rispettando le diversità delle stagioni, no eh? E l’ecologia che le macchine per mantenere il freddo sconfiggeranno? E proprio in montagna?

    intercettazioni  —   Non saranno penalmente rilevanti, e meno male: nessuno augura a nessuno la galera. Ma moralmente, psicologicamente? Non è giusto sapere in quali mani si gioca il potere – e al telefono, e con un linguaggio scurrile – passandosi i propri “nepoti” in barba ai meritevoli? Vorrebbero che non sapessimo per continuare a turlupinare? Eppure non ci si indigna ancora al punto giusto. Perché?

    gossip educativo   —   Si sono lasciati. Meno male che lui ha capito che lei (quella della maternità canina citata in un editoriale del Santalucia) non era il meglio per un progetto di famiglia. Non ci fosse il sospetto che fosse tutta una combine pubblicitaria, da lui, conosciuto come attore “pensante”, ci si sarebbe aspettata una intuizione preventiva, prima di essere messo sul chi va là dalla nostra nota (!?).