Anniversari

Ogni anno ne cascano tanti. Ma il 1969 sembra avere dentro di sé una qualche misura di universalità della memoria. Tocca l’arte – con i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, sulla cui Gioconda ci si sta interrogando se davvero è la celebrata icona della perfezione; tocca la politica – con i 100 anni dalla nascita di Andreotti, che è personaggio da non relegare troppo facilmente nelle contrapposte ideologie di chi lo vuol divo e chi luciferino; tocca la malvagità dell’uomo, con i cinquant’anni dalla strage di piazza Fontana, che ha avviato la stagione del terrorismo, ma anche la sua grandezza, con lo sbarco del primo uomo sulla luna, lo sguardo più allungato sul mistero dell’universo. Niente di completo in queste date arrotondate; ciascuno può metterci quel che vuole, a secondo dei…

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Odio

Qui ci sono i germi dell’odio che continuano ad annidarsi ovunque. Vergognamoci, è il grido che dovrebbe salire da piazze di gilets multicolori. Piazze che ancora non si vedono, in un mondo attorno a noi sempre più segnato dalle barbarie (senza tuttavia dimenticare quell’accorrere in una notte di tempesta a soccorrere cinquantuno naufraghi sulle coste calabresi, da residenti che se ne infischiano delle regole alla Bongiorno – portavoce di quella noncuranza salviniana che si riveste di leggi inumane). Inumani o gran cafoni, quando ci si fa emuli delle verità che normalizzano il razzismo, con quel “prezzemolo di linguaggio fascistoide” che raggiunge certamente i più deboli. (Non occorre essere pensatori accreditati o dottori della legge per credere di poter sfuggire alla debolezza della…

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