Progresso

Un alunno del tempo felice che fu, mi ricordava in questi giorni alcuni cenni profetici (!) che spartivo negli anni ’70 del secolo scorso. Ai quintini si davano alcune indicazioni sull’essere cristiani e cittadini: capaci di parola e di presenza. Quando era facile prevedere che la funzione progresso – intesa nel malo modo del sole dell’avvenire che allora sembrava risplendere già eterno – avrebbe comportato quello che oggi sembra solo un iter di passaggio: la disoccupazione accentuata. Ma era facile prevedere, se ci si stava solo un poco a pensare il futuro, che la tecnologia avrebbe a poco a poco soppiantato la forza lavoro di uomini e donne. Lavorare per un periodo più breve, a parità di salario, era la prospettiva su cui la politica non ha saputo dare per tempo una vera risposta. E…

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la bella politica

Oggi in Olanda le prove generali di un futuro europeo, con la versione olandese della Brexit: si sfascerà l’unità di questo continente, che ci ha preservato da guerre per la presa di possesso di un fazzoletto di terra? Si rifaranno le dogane, e i confini nazionali, che alcuni muri dell’est stanno provando a costruire? Più che mai oggi è tempo di politica, e dunque di sconfitta dei politicanti: quelli che non hanno imparato nulla (ma non hanno mai voluto imparare) dalla storia degli ultimi decenni, dove avarizia, finanza di carta e ignoranza, hanno preso il sopravvento sulla buona politica. Perché la politica è bella. E non si dovrebbe più permettere a conduttori tv di vantarsi pubblicamente, e nel favore di trasmissioni loro affidate, di non andare a votare da anni, adducendo il disgusto…

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Errore umano

Lo si dice da subito quando cade un aereo e un treno deraglia. Per scoprire poi che, nel caso, è un guasto non previsto dai costruttori. E quando un uomo uccide la sua donna, o una mamma il suo bambino, si ricorre da subito alla pazzia: per poi scoprire che alcune atrocità avvengono nella lucidità delle persone. Lucidità malata, certo. Un errore nella natura umana. La supponenza che non accetta la fragilità, di qualsiasi natura, nega il mistero su problemi nuovi e complessi che s’affacciano oggi in modo inversamente proporzionale alle scoperte scientifiche e antropologiche. Capire sempre di più: questo il compito; e senza ammanicarsi con chi fa della autosufficienza l’unica regola di vita. Così, provate a dire che il caso Englaro è ben diverso da quei suicidi assistiti che avvengono al di…

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