Serenità

A Lucio Anneo Seneca - che come precettore di Nerone non ebbe certamente una vita facile, né una buona morte, data la costrizione al suicidio – si  attribuisce questo detto: Ecco una cosa grandiosa: avere la debolezza di un uomo e la serenità di un dio. Per i tempi che corrono, un buon detto anche per noi. Mantenere la serenità nonostante le avversità di un mondo che si sta costruendo sulla cyber propaganda, dove la verità non ha casa, e dove diffamazione, false credenze, notizie inventate stanno costruendo una nuova democrazia: quella di popoli che non sanno, pensando di sapere. Pur di arrivare al potere, si cavalcano populismi; e, si dice, ora i populismi hanno trovato il loro leader internazionale: quel Putin di cui non si saprà forse mai come sia riuscito da un giorno all’altro a…

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Sopportare

Il Papa ha dedicato l’ultima udienza generale del Giubileo, all’opera di misericordia del sopportare con pazienza le persone moleste. È una riflessione che merita attenzione per i giudizi cui ci chiamiamo sia sulle persone di chiesa sia su quelle di servizio alla politica.«Dedichiamo la catechesi di oggi a un’opera di misericordia che tutti conosciamo molto bene, ma che forse non mettiamo in pratica come dovremmo: sopportare pazientemente le persone moleste. Siamo tutti molto bravi nell’identificare una presenza che può dare fastidio: succede quando incontriamo qualcuno per la strada, o quando riceviamo una telefonata... Subito pensiamo: “Per quanto tempo dovrò sentire le lamentele, le chiacchiere, le richieste o le vanterie di questa persona?”. E anche noi possiamo essere molesti!…

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Popolo

Ti svegli alle sei e un quarto, qualche rapida preghiera per dire al Signore che ci sei, e che vorresti restare davanti ai suoi occhi tutto il giorno, poi accendi la tv per la rassegna stampa che segui ogni mattina. Ed ecco lì il flash: qualche punto ancora, e Trump sarà il presidente degli U.S.A. Per prassi impiantatasi da un secolo, presidente del mondo. Che la sua biografia non sarebbe stata sufficiente a porre degli interrogativi agli elettori d’oltre oceano, non è stato messa in conto da quasi tutti i politologi, i giornalisti e i benpensanti, convinti di una straripante vittoria dell’avversaria: ma chi votava lì era l’istinto, la rabbia. Non la testa. E questo, subito, mi fa ancor più convinto - come ho scritto anche recentemente, scomponendo qualche mio lettore per  il manifesto…

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