architetture, e falsi

Sopra pensiero, si sbaglia la strada. E ci si ritrova a percorrere luoghi che il viaggiare in autostrada ha ormai reso distanti. Così, in questi giorni sono ripassato nella bassa bresciana. Avevo avuto occasione di parlarne già qualche tempo fa con un noto architetto bresciano: una pletora di nuove costruzioni, di condomini e di ipermercati, nati all’insegna della pseudo-novità. In stile greco-romano con capitelli, loggette pensili, timpani triangolari; o in stile rinascimentale, una Las Vegas che sembra fermarsi alle porte di Ponte s/l Oglio _ non che in bergamasca sia tutto meglio, ma di una bailamme così caotica, e alla fine sciatta, non ho segno. Il tutto inserito dentro paesi che fino all’altro ieri erano contadini, con case di ben altro tono, certo meno sfarzoso, ma case su misura…

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importanza della meta

Domenica scorsa, nella liturgia, abbiamo dato la benedizione ad alcuni in partenza per Gerusalemme e Santiago de Compostela. In unità con il Signore, abbiamo detto-bene sul loro cammino, verso queste mete antiche della religiosità cristiana, segno dell’andare proprio della vita. Una benedizione, che, checché ne abbia scritto quella santa e narcisistica donna della Zarri, è un segno che si traccia fin dai patriarchi biblici, a dire bene su chi va nelle giungle del mondo: un tempo, cammini per loro natura senza ritorno – distanza, malattie da digiuni, sorprese di briganti. Come nella vita: si va, e non c’è ritorno sui giorni, siano essi pieni di soddisfazioni, o persi per l’incongruenza che non prende ciò che è dato. Cammini che portano con sé la domanda di senso: la meta. Ho fatto anch’io…

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minoranze e no

A domenica prossima l'annuncio ufficiale delle nomine a nuovi incarichi dei preti per la nostra Chiesa di Bergamo. E sarà una volta di più un bel carosello. Intendiamoci, non che non debba esserci: alcune volte è per preti stanchi, se non sulla soglia dell'anticamera dell'eternità; altre volte è per dare aria nuova a parrocchie che risentono di un chiuso da obsolescenza di proposte; altre volte (ma poche) c'è chi chiede di lasciare per non incorrere nella tentazione di definirsi padrone delle "anime loro". Intanto c'è da dire - anche qui a parte alcune situazioni - che ogni distacco è una pena: per chi lascia, e per chi è lasciato. Sì, proprio come nell'amore. E semmai un rimprovero che può essere fatto, è che per alcune vicende non c'è sufficiente condivisione dell'umano che si strazia.…

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