impreparati

Ce lo stanno dicendo da decenni che questo nostro pianeta è in pericolo. Il riscaldamento globale lo si prevede in gradi di calore che vanno dal minimo ancora per un po’ sostenibile a un massimo che erutterà le acque con una marea silenziosa ma devastante:  tsunami che ricoprirà senza sradicare. Ora si scende in piazza, ordinati come non sono quegli sciocchi del no green pass; e si chiede quello che i grandi non sanno concedere. O non possono o non vogliono, immersi in quel botolo del presente che sradica ogni speranza di un buon futuro. Invertire la rotta? Ma come si fa, se ci si è costruiti in esigenze irrinunciabili. “Meno è meglio”? Se lo dici dopo una camminata in montagna, il passo greve e greve il respiro, ma nella percezione gioiosa dell’anima che solitamente non vivi, con molta…

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