domande

Di questa stagione, poco dopo Natale, s’andava nell'alta Svizzera. Con un amico prete, o con un amico e basta. Qualche giorno di sosta, da un missionario degli emigranti italiani di ormai terza generazione. Una bella cittadina, Kreuzlingen, con la chiesa in luminoso barocco dedicata a St. Ulrich. Da questa parte del lago di Costanza, che è invece una città triste con chiese cupe. e una storia che la stigmatizza al grigio. In un appartamento arredato nello stile elegantemente sobrio, ci si faceva da mangiare, si giocava a carte, si leggeva, ci si torceva in discorsi da massimi sistemi - ma senza le paturnie che li accompagnano nel luogo di lavoro; nessuna sbarra alle finestre che si alzavano a solo un metro da un prato innevato:  arricciate tende di pizzo a lasciar…

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irreversibilità

Principe della Chiesa, era chiamato un cardinale. E fa intendere che si pensasse il papa un re. La sua elezione aveva tutto un cerimoniale strepitoso: ricevimento della nomina portato da un emissario papale in una residenza nobile (propria o affittata per l’occasione), profusione di doni, vestizione milionaria. Ed ora, per i nuovi eletti, un papa che accompagna la nomina ricordando che il segno è per l’effusione del sangue (non necessariamente macabro), e l’invito a una sobrietà. “Sebbene tu debba accogliere questa designazione con gaudio e con gioia, fa’ in modo che questo sentimento sia lontano da qualsiasi espressione di mondanità, da qualsiasi festeggiamento estraneo allo spirito evangelico di austerità, sobrietà e povertà”.  Che sia della sua penna non meraviglia ormai più di…

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