Parrocchia (XV-XX sec.)

Parrocchia di Sant’Egidio abate sec. XV- 1986

(da CIVITA-www.lombardiabeniculturali.it)

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Le prime notizie della chiesa, che a Fontanella diventerà poi parrocchiale, sono da ricondursi alla fine dell’XI secolo. La chiesa di Sant’Egidio con l’annesso monastero, è citata infatti nell’atto di donazione del 13 gennaio 1080, ad opera del monaco benedettino Alberto da Prezzate al monastero di Cluny, circa un terreno situato in Fontanella per la costruzione di un monastero ivi già iniziato. Sant’Egidio di Fontanella, nel corso dei secoli successivi, si venne a costituire come sede di priorato, affiancando quello limitrofo di Pontida, finchè nel 1473 in data 12 aprile, con provvedimento di papa Sisto IV, venne posta fine alla presenza della comunità monastica cluniacense a Fontanella e il monastero di Sant’Egidio venne annesso al patrimonio della basilica di San Marco di Venezia (Lunardon, Spinelli 1976). L’8 ottobre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa di Sant’Egidio di Fontanella, la registrava come membro della basilica di San Marco di Venezia e unita al monastero e al priorato di Pontida. Aveva sei altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 200 scudi. Era registrata la presenza di un curato che aveva in cura circa 450 anime, di cui 300 comunicati. C’era il consorzio della Misericordia e la scuola del Santissimo Sacramento (Visita Borromeo 1575). Secondo quanto riportato da Zanetti, la chiesa di Sant’Egidio, intorno al 1630, tornata in possesso della diocesi bergamasca, fu elevata a parrocchiale e le sue pertinenze vennero acquistate dai principi Giovannelli (Zanetti 1993). Risale in effetti al 27 maggio 1699 il primo decreto di nomina del parroco di Fontanella, menzionato come mercenario, ad opera del vescovo Ruzzini (Fascicoli parrocchiali, Fontanella). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Fontanella risultava essere inserita nella vicaria di Terno. Era attestata come iuspatronato della vicinia. Il clero era composto da un sacerdote e da un chierico. Le confraternite e i luoghi pii presenti nella parrocchia erano quelli del Santissimo Sacramento, del Rosario e la scuola della dottrina cristiana (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa di Fontanella, sotto l’invocazione di Sant’Egidio abate, figurava ancora come mercenaria della procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia e inserita nella pieve di Terno. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio nella contrada del Canto, intitolato a Santa Barbara, uno di Santa Margherita, quello dedicato alla Beata Vergine Maria, quello di San Zenone e quello sotto il titolo di Santa Grata. Il clero era costituito da un curato mercenario e da altri tre sacerdoti. Costoro erano preposti alla cura di 551 parrocchiani, di cui comunicati 365 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Fontanella risultava inserita nella vicaria di Terno; nel 1822 sottoposta al parroco di Suisio, in quell’anno vicario foraneo (Stati del clero1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Fontanella in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, redatta il 30 aprile 1781, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e al terzo, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Inoltre nella parrocchia esisteva la scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia erano presenti l’oratorio di Santa Maria, quello di Santa Barbara, entrambi nella contrada del Canto, quello di Santa Margherita, di San Cristoforo, di Santa Grata, della Madonna Addolorata, di San Giuseppe, di San Zenone. Il clero era costituito da un parroco mercenario eletto per iuspatronato della famiglia dei principi Giovannelli; e costui aveva in cura d’anime 722 parrocchiani, di cui 497 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Fontanella aveva la cura di 1200 parrocchiani. Gli oratori dipendenti risultavano essere tre: l’oratorio della Beata Vergine Annunciata, di San Barnaba e di San Cristoforo. Il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore parrocchiale e da altri quattro cappellani. La parrocchia era inserita nel vicariato di Pontida (GDBg). In questa circoscrizione “nominalmente” di Pontida, ma avente come sede reale la parrocchia di Mapello, Fontanella rimase anche a seguito dei provvedimenti sinodali del 1923 del vescovo Marelli (Atti Sinodo Marelli 1923). Con decreto 7 luglio 1945 il vescovo Adriano Bernareggi trasferiva la sede della parrocchia di Sant’Egidio abate in Fontanella dall’antica chiesa abbaziale di Sant’Egidio alla nuova chiesa del Sacro Cuore di Gesù, mutando perciò lo stesso titolo della parrocchia da Sant’Egidio abate a “parrocchia del Sacro Cuore di Gesù” in Fontanella (decreto 7 luglio 1945). Circa un anno dopo, per volontà sempre del medesimo vescovo, si crearono in questa circoscrizione due comunità ben distinte. Infatti con decreto del 7 maggio 1946 l’antica chiesa abbaziale di Sant’Egidio abate in località Fontanella del Monte venne eretta parrocchiale, per separazione dalla chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Fontanella Collina, che a sua volta diventerà poi parrocchia autonoma con il nome di Botta di Sotto il Monte nel 1954 (decreto 7 maggio 1946). La parrocchia di Sant’Egidio di Fontanella, ridotta considerevolmente in termini numerici, veniva ad essere da subito aggregata al vicariato foraneo di Mapello, in cui rimase fino alla successiva riorganizzazione territoriale della diocesi. Nel 1971, fu sottoposta alla zona pastorale IX, che era costituita dalle parrocchie della vicaria di Mapello e Ponte San Pietro, tranne però le parrocchie di Palazzago e Burligo che gravitavano sulla Valle Imagna (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia di Sant’Egidio di Fontanella entrò a far parte del vicariato locale di Mapello-Ponte San Pietro (decreto 27 maggio 1979) e vi restò fino al 1986, quando con decreto del vescovo Oggioni venne soppressa e unita alla parrocchia di Botta (decreto 17 luglio 1986).