applauso?

Smetto di fare il prete. Ormai sono ricorrenti questi abbandoni. Rassegnati i vescovi, chiamati ad essere burocrati di una decisione sulla quale neppure è richiesta una loro fraterna consulenza. Impietriti alcuni (pochi) fedeli, per i quali la dedizione è un impegno cui si chiamano essi stessi ogni giorno. Per altri non è che una tappa prevedibile: o per il tipo di persona (certe vocazioni si fondano su improvvisazioni di sé non accompagnate da un sincero discernimento: c’era da aspettarselo, dicono i compaesani delle origini); o per il tipo di vita (ed è l’incomprensibilità del celibato per uomini che vivono nel mondo, mentre la compagnia di un monastero lo renderebbe credibile, si pensa); o, e soprattutto, perché la fedeltà non è più una virtù (e si dice, la vita lunga, che oggi è data,…

Leggere di più