c'erano una volta i morti

Ragazzi e giovani si scontrano con la morte, oggi, soprattutto sulle strade; poco nelle cliniche e negli ospedali; quasi mai in casa. Così i viali dei cimiteri sono zeppi in questo novembre di una varia umanità, che è tuttavia della stessa età. Pochissimi i giovani, a confrontarsi con la morte pur affievolita dai fiori recisi che si stendono a giardino su tombe povere e su tombe pretenziose. Forse per un mondo che a loro sta tutto davanti; forse per un'educazione
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il ritorno è nel buon odore di casa

Domenica sera, sono stanco e tra poco celebrerò la messa delle sette. Nel tempio c'è lui, capita due tre volte in un mese: capelli lisci di grasso raccolti dietro le orecchie, i suoi occhi mestissimi piantati su di te a interrogare e a giudicarti, una faccia colorata di sporco che si apre talvolta al sorriso ironicamente divertito quando fingo di maltrattarlo. Da quanto lo conosco? Anni, ormai: da quando era nella sua fase violenta,
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il passo accorto del cristiano

Si ricomincia. E si scatenano sentimenti diversi. Ricominciare il viaggio di Comunità non dovrebbe essere la fatica del lunedì, né delle attività solite dopo le vacanze. Se abbiamo percorso le acque dispiegando ciascuno la sua vela al soffio dello Spirito; se almeno un poco si è cercato di vivere la pazienza come frutto di speranza che ci conduce oltre i giorni - allora il rientro
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quasi degli aforismi senza pretese

Per preparare questa pagina, e altro, mi appunto cose che attraversano i giorni. Foglietti che poi elaboro in uno scritto articolato, e che butto alla fine di un mese. Questa volta ve li consegno così come sono, con le caratteristiche disordinate da cui nascono (il disordine naturale dei pensieri) e con la fondatezza che mantengono talvolta solo nello spazio breve di un'emozione. Degli appunti, senza nessuna pretesa di ergersi ad aforismi. Da prendere non per
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muoversi e mutare da cristiani

Come in ogni buona corrispondenza, nascono talvolta intelligenti e mirate obiezioni a quanto scrivo su questa pagina ormai da sessanta numeri del Santalucia; o a quanto vado dicendo da circa sette anni dentro e fuori il Tempio. Già le quantità possono scusarmi: ma ho lettori e ascoltatori molto indulgenti, che sanno prendere il meglio, non inasprirsi per il peggio, e chiedere chiarimenti su oscurità. È una mia convinzione che se qualcosa non arriva, la colpa prevalente è del trasmittente
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accettare le differenze fa la differenza

Chi teme la società multirazziale? Forse chi confonde i molti di altre etnie con i pochi malandrini che li rappresentano sulle cronache nere italiane. Gesù e Maria sono ebrei, sant’Agostino è africano, Gandhi asiatico, madre Teresa albanese. Chi vuole l'uomo forte? Il culto del capo e della razza può far nascere una chiesa pagana, con i suoi dei, con i suoi riti, e con un suo linguaggio mitologico: non tollera la libertà religiosa, e attacca rabbiosamente il Papa,
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non annacquare l'accadimento cristiano

Non è l'elogio del sessantotto che scrivo, nell'anniversario del suo prodursi: non amo i post-sessantottini, genitori o preti ingessati nei loro vent'anni; così come non amo quei figli del niente che elemosinano spazi sociali per le loro spinellate, inalberando vessilli che appartengono alla loro preistoria. Ma guardate che cosa è cominciato nel marzo di trent'anni fa: una sola televisione, e gli sguardi di tutti erano puntati su quel manipolo di ragazzoni che partiti dalla periferia di Nanterre
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grazia è lasciarsi attraversare

C'è un'aria di mare stanotte, che s'impatta uscendo in strada. È aria ferma, e frizzante. Aria di mare invernale che respiri in una città del nord. Una illusione, un desiderio, una memoria, o davvero è giunta fin qui a dire che lo spazio è unico? Non è facile sbrigarsela con i misteri della natura: innestati come siamo tra visibile e invisibile, tra esperienza materiale e spirito, s'avvera nella vita di ciascuno ciò che è impossibile
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tutti i giorni che Dio comanda

C'è chi crede e chi no: chi rischia, tanto o poco, e chi no. Fino al giorno prima, i membri di autoreferenti associazioni per la difesa del cittadino hanno fatto esposti alla magistratura contro il super-enalotto, il gioco dei tanti miliardi: denunciano a gracassa che quella combinazione non uscirà mai, ed è dunque un inganno per i giocatori. Vengono clamorosamente smentiti alla prima giocata: la combinazione si fa, i miliardi vengono dati, e loro dovrebbero avere
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pulì gli occhi quasi ciechi

Non è una bella neve questa che scende in un martedì di dicembre. È arrabbiata, smilza. Gelata. Non è neve di Natale: a larghe falde, corposa e quieta. Non risponde ai buoni sentimenti. Non accondiscende all'utilità dei cuori commossi da strade imbiancate, da tetti di panna. Non è neve che cambia il mondo e gli occhi. È un accenno, è una promessa: forse un anticipo che esploderà domani
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