abbracciare le piaghe
Molti si chiedono che cosa sta facendo il papa. E la risposta ovvia che viene anche da Rio de Janeiro è: sta incontrando. Non attraverso elucubrazioni, ma con gesti: chiari e percepibili da tutti. Libero dalla coorte, libero dagli appannaggi: chi sa che sofferenza per chi godeva dell’odore di naftalina liberato dagli armadi delle sacrestie di San Pietro per rivestirlo di panni degni del re di Francia, prima della ghigliottina. (Ma la loro sofferenza è purificazione, direbbe Proverbi). Incontra: e non tanto - voglio essere politicamente scorretto - detenuti, drogati e prostitute: anche. Incontra la gente del quotidiano: incontra il ladrone pentito e quello non pentito, ma non sapendo neppure lui distinguere l’uno dall’altro, e tuttavia dando a ciascuno il suo sorriso non artefatto.…
chi si accontenta
Il parroco di Sotto il Monte ha più volte invitato papa Francesco a venire nella terra di papa Giovanni, così dicono i giornali. Il papa gli ha risposto con molto di più: ha deciso la canonizzazione del nostro Conterraneo. Non può bastare? Io credo proprio di sì. Francesco papa che deve venire a fare? E’ chiaro che piace a tutti invitare in casa propria chi si stima e si ama. Ma oggi Francesco, il vescovo che presiede nella carità a tutte le chiese sparse nel mondo, sente il suo impegno rivolto ad altre terre, le periferie di cui ha parlato sin dai primi giorni. Lì è chiamato a costruire ponti, ad essere pontefice. Non che noi non si sia una periferia della fede: troppa indifferenza, e troppa presunzione di salvarsi senza merito allignano anche qui da noi. Ma le Lampedusa del nostro…
Simone da Pontida
Al seguito di Gesù non ci sono molti giovani. Voi dite Giovanni? Sì, ma è l’unico. A lui è affidata la Madre? Ma era lui solo ai piedi della croce. Ci fosse stato lo Zelota o il Didimo, credo sarebbe toccato a loro. Ma non c’erano. Nei vangeli si parla di un giovane chiamato da Gesù: ma non è neanche sicuro che fosse un giovane, dato che due altri evangelisti indicano i destinatari di una chiamata, che non avrà risposta, o in un notabile, o addirittura in uno senza identità, un tale appunto. Eppure oggi scopro, a duemila anni di distanza, che il nome di Gesù è fiorito sulle labbra dal cuore di un giovane, un ventunenne che ha dato la vita obbedendo alla chiamata per i poveri. E’ Simone Losa da Pontida, un tiro di sasso dietro questa nostra collina. La sua vicenda risale a…